Intervista a Simone Bolelli che parla di una nuova carriera: “Nel 2015 vorrei vincere un torneo di categoria ATP 250, giocare i quarti di finale di un Grand Slam”
Il prodigioso ‘Rinascimento’ di Simone Bolelli è stata una delle storie che abbiano meglio influenzato l’annata dell’intero circuito ATP.
Tra i papabili vincitori del premio “Comeback Player of the Year”, uno tra gli ATP World Tour Awards patrocinati da Moët & Chandon, l’ex-numero 36 del mondo era stato costretto ad un intervento chirurgico al polso nel 2013, ed occupava la piazza numero 321 della classifica appena prima di bagnare il proprio ritorno alla competizione, a febbraio, con la vittoria del torneo di Bergamo.
L’esperto tennista italiano ha scalato ben 249 posizioni forte di un record di 29-5 a livello Challenger, inanellando inoltre tre trofei consecutivi a Vercelli, Tunisi ed Oberstaufen e rendendosi protagonista di una striscia di 17 successi consecutivi.
A livello ATP, il ventinovenne ha impressionato maggiormente nei Grand Slam. Bolelli ha centrato la qualificazione sia al Roland Garros sia a Wimbledon, ed in entrambe le occasioni è avanzato nel tabellone principale. A Wimbledon, ha avuto la meglio sul numero 28 del ranking Philipp Kohlschreiber in cinque sets, costringendo poi Kei Nishikori a cedergli due parziali nel match di terzo turno. Agli U.S. Open si è garantito un ulteriore successo in cinque sets, a spese di Vasek Pospisil al primo turno.
Simone, hai vissuto una stagione di grande rivalsa, sollevando quattro trofei e portandoti alla posizione numero 60 della classifica. Dopo l’intervento al polso, che aspettative avevi per il 2014?
Non avrei mai immaginato di tornare nella Top 100 così rapidamente, dopo dieci mesi di inattività. Ricominciare da zero è stato molto difficile. Il mio obiettivo era giocare il più possibile, lavorare con regolarità e mantenere una buona condizione fisica.
Hai parlato di una “nuova carriera”, avendo ricominciato da zero. Ritieni che ti stia esprimendo meglio adesso, rispetto a qualsiasi altro momento della tua carriera?
Assolutamente. Ora mi sento meglio, più maturo come giocatore.
Che emozioni hai provato vincendo a Bergamo, in occasione del primo torneo dopo il ritorno?
Grande felicità. Avevo già disputato due finali a Bergamo (2006 e 2007), entrambe perse. Desideravo molto quel trofeo, essendo cresciuto in quella regione. Una settimana prima avevamo (la squadra italiana di Coppa Davis) ottenuto un bel successo in Argentina, ho provato bellissime emozioni.
Hai giocato un totale di 61 partite in questa stagione, compresi quattro lunghi incontri di cinque set tra Wimbledon e U.S. Open. Alla fine della stagione, come ti senti a livello mentale e fisico?
Sono più sicuro di me stesso. Ho guadagnato molti punti senza aver disputato troppi tornei, il che è molto positivo. E’ successo per la prima volta, nella mia carriera. Penso che l’infortunio, in fin dei conti, mi abbia aiutato a superare le difficoltà e mi abbia fatto crescere come tennista.
Descrivi la tua esperienza a Wimbledon, perdere alle qualificazioni e, in qualità di ‘lucky loser’, raggiungere poi il terzo turno per affrontare Nishikori.
Senza dubbio, è stato il miglior match che io abbia giocato. E’ stato un vero peccato aver perso. Ho espresso un grande tennis, forse il migliore sino ad ora. Mi avrebbe dato grande carica per affrontare il resto della stagione.
Cosa hai provato, raggiungendo la finale a Monaco nel 2008? Di cosa hai bisogno per migliorare e tornare stabilmente ad alti livelli nel circuito ATP?
E’ stata l’unica finale che io abbia disputato, ma ora penso di essere un giocatore diverso rispetto a quel periodo. Sono ovviamente migliorato. Spero di ripetermi e centrare altre finali.
Come hai iniziato a giocare a tennis? Chi erano i tuoi idoli?
Ho iniziato a giocare a tennis perché abitavo vicino ad un circolo, ci andavo subito dopo scuola. I miei idoli sono stati Patrick Rafter, Stefan Edberg e Marat Safin.
E’ stato un anno proficuo per il tennis italiano. Fabio Fognini ha raggiunto la 13° posizione della classifica, Tu ti sei qualificato per l’ATP World Tour Final di San Paolo e la squadra italiana ha centrato le semifinali di Coppa Davis. Tutti questi successi ti spingono a lavorare ancora più duramente?
Sicuramente. Il tennis italiano sta crescendo, tutti i giocatori hanno dimostrato di saper essere competitivi a ciascun livello.
Che obiettivi hai stabilito per la stagione 2015?
Onestamente, vorrei vincere un torneo di categoria ATP 250, giocare i quarti di finale di un Grand Slam, ottenere punti anche dal doppio ed arrivare ad nuovo best-ranking.
Edoardo Gamacchio
TAG: Italiani, Simone Bolelli
Spero che Simone possa mettere a tacere tantissimi gufi che passano il loro tempo a scrivere tante stupidaggini e cattiverie.
Forza Simo!
A parte, no apparte
E comunque al 2° match ha vinto 7-6 al 3° set, senza che si notasse tutta questa superiorità.
E’ ovviamente un tennista migliore di quelli che vi stanno partecipando, ma è un po’ scarico come da lui stesso dichiarato, potrebbe rischiare il titolo nonostante sia ancora ampiamente favorito.
Sogna ragazzo sogna…
grande bolelli,il campo al masters challenger,apparte il match di ieri contro estrella-burgos sta facendo valere grande superiorità.
Secondo me Bolelli come picchi di gioco può battere chiunque, ma non ha né la testa né il fisico per condurre una partita costante. Per questo motivo(spero di sbagliarmi), non raggiungerà nessuno di questi obiettivi
Forza Simo, questi obiettivi sono ampiamente raggiungibili!
Forza bole! !
Può benissimo farcela: forza Simone!
Secondo me gli obiettivi che si è prefissato sono raggiungibili, se tiene il livello di gioco di quest’anno e pesca un Atp 250 senza troppi top 10 ce la può fare..
azz…e io che credevo che Simone avesse perso solo al quinto col jap a wimbledon….e ancora lo credo.:-)
Attendo dal 2008 l’aggiornamento del best ranking e l’esplosione definitiva. Forza Simone!