Shamil Tarpischev contro i “fratelli” Williams: quando la discriminazione sbarca nel mondo del tennis
Non si era ancora spenta l’eco delle prese di posizioni del mondo tennistico spagnolo nei confronti della decisione di affidare il ruolo di capitano di Coppa Davis a Gala Leon, rea secondo molti di essere una donna e perciò inadatta a un simil incarico, che l’universo della WTA si è trovato investito dalle dichiarazioni, o per meglio dire dalle farneticazioni, del presidente della Federtennis russa (e membro CIO dal 1994) Shamil Tarpischev che, ospite di una trasmissione televisiva, si è lasciato andare a battute scherzose, così le ha definite lui, attraverso cui affermava che nel caso delle Williams, Serena e Venus, si dovesse parlare di fratelli piuttosto che di sorelle. Il tutto a contorno di un sensato e costruttivo (sono ironico chiaramente…) dibattito in cui si confrontavano le bellissime tenniste russe, femminili e aggraziate, e le tenniste americane, spaventosamente muscolose come le Williams appunto. Un ragionamento inutile e fine a se stesso, che bisognerebbe provare vergogna soltanto a pensare, ma che nel momento in cui viene reso pubblico assume un tono ancora più vergognoso. Serafica la reazione di Serena: “Tarpischev? Un sessista”.
Inutili le parziali smentite. Inutili le giustificazioni riguardo il fatto che Tarpischev abbia 66 anni e appartenga ad altre generazioni: mio nonno è morto a 99 anni ma aveva un’apertura mentale ben più sorprendente. Ben accette invece le sanzioni: avrei preferito una pena più esemplare e dura ma 25.000 dollari di multa e 1 anno di sospensione possono andare già bene, visto che spesso situazioni di tal fatta finiscono nel dimenticatoio e si risolvono con un nulla di fatto. Partire dal primo tassello, dal primo imputato dichiarato colpevole per dare l’esempio. Che si possa continuare su questa strada.
La WTA attraverso la sua numero 1 Stacey Allaster ha parlato di “discriminazioni di genere”, puntando piuttosto l’attenzione sui valori che sono alla base del circuito femminile e che, a causa delle parole di Tarpischev, hanno subito un attacco frontale: uguaglianza, rispetto, fratellanza, nessuna distinzione di genere, razza o orientamento sessuale.
La WTA ha sempre avuto un credo più open minded, anche rispetto ai colleghi maschi dell’ATP, basti pensare alla relativa tranquillità che vivono le atlete nel dichiarare la propria omosessualità: le tenniste in questo senso sono sempre state più avanti e anche in tempi in cui l’orientamento sessuale era fonte di discriminazione dappertutto, sportive popolari e veri e propri modelli di riferimento prendevano coraggio forti della tutela appunto della WTA e si rivelavano al mondo. Come a dire, la tua famiglia e i tuoi amici potranno storcere il naso, ma la tua famiglia tennistica sarà sempre qui a tutelarti e supportarti.
Si potrebbero fare mille ragionamenti collegati e collegabili fra loro, basando molte delle tesi sul fatto che non a caso il teatro di questo farneticare sia proprio la Russia, un Paese magnifico salito agli onori della cronaca negli ultimi anni più per l’omofobia dilagante e per la durezza di leggi che definire discriminatorie è un puro eufemismo, piuttosto che per la bellezza dei propri luoghi e la cultura che ha sempre contraddistinto il popolo russo, con un indirizzo politico che ha fatto della propaganda che reprime il proprio diktat da lanciare alla Nazione. Si potrebbero fare molti ragionamenti, ma purtroppo molti diverrebbero troppo personali e risulterebbero inadatti a questo contesto. Il discorso deve concentrarsi sulla portata effettiva delle frasi dette e sulla condanna unanime che le deve investire. I nostri tempi mi sembrano già abbastanza difficili per svariate motivazioni, tematiche di questo genere dovrebbero assumere un valore decisamente minimo e invece…
Il problema è che quando si esprimono idee simili si deve, o si dovrebbe, sempre valutare il ruolo mediatico e la popolarità che contraddistingue chi si lascia andare a tali sfoghi: un personaggio pubblico è riconoscibile, ha un suo seguito e ricopre spesso un ruolo guida e di riferimento e non può assolutamente prendere sotto gamba comportamenti del genere, capaci di generare situazioni assai spiacevoli. Non sempre esistono giustificazioni, almeno non per tutto. Una frase del genere detta all’interno di un contesto familiare o amicale al bancone di un bar è ugualmente inaccettabile, ma se proferita da chi ha un certo potere mediatico e può giungere con il suo messaggio nelle più disparate sedi, assume un tono differente.
Non mi sento di dire che con frasi e situazioni del genere si debba essere più malleabili, che si sia trattato di un contesto scherzoso e che quindi si possa valutare l’accaduto con un metro di giudizio più flessibile: condanna netta e segnale forte da inviare per me sono l’unica risposta possibile. La discriminazione in ogni sua forma ferisce continuamente e provoca disagi impensabili, tollerandola si avallerebbe una società in cui è giusto valutare individui di serie A e individui di serie B, dove il più forte è colui che può mettere in difficoltà il più debole e dove battute che celano pensieri offensivi rischiano di divenire prassi comune.
Alessandro Orecchio
TAG: Notizie dal mondo, Shamil Tarpischev
peggio se li avesse chiamati fratelli amritraj
Amici, la demagogia è il prezzo da pagare sull’altare degli intellettualoidi e dei ben pensanti nel ventunesimo secolo.
Se Tarpischev stava simpatico era satira, si vede che non è così e quindi è un orco…
Se lo dicevano Belen o Lapo Elkann magari ci facevano una maglietta…
Boh…giorni oscuri viviamo…
Sì ma qui è troppo fazioso e sinceramente se l’è presa più il Sig. Orecchio, che le dirette interessate, anche perché stiamo parlando di una battuta di cattivo gusto, ma nulla più….
Un ultima cosa: Spero che Orecchio non prenda questo come mestiere, perché sennò dovrebbe cambiarlo!!!
Quoto entrambi i commenti!
Questa sì è pesantemente discriminatoria per i miopi!
disprezzo e pena per i miopi
il problema è che tarpischev, che sia stato ubriaco o meno, ha perfettamente ragione 🙂
Non mi sono mai permesso prima d’ora di criticare il vostro operato, anzi lo apprezzo molto e molto spesso l’ho anche scritto pubblicamente, il sito è fatto benissimo, siete solleciti a rispondere alle richiete degli utenti, e lo stesso vale per gli articoli di Marco Mazzoni, che a volte è stato ingiustamente aggredito da altri utenti che mi sono parsi molto meno pacati del mio intervento, e per i quali non ho visto nessuna reprimenda.
A mio parere, i primi a non essere pacati sono titoli come “il tennis è uno sport per soli uomini? La Federtennis spagnola dice NO” (col NO maiuscolo, ovvero urlato) e “quando la discriminazione sbarca nel mondo del tennis”, dove si vuole spacciare per discriminazione una battuta sulla mascolinità delle Williams, certo la discriminazione per il loro colore non c’entra nulla.
Resto dell’idea che un articolo (e un titolo) dovrebbe essere meno di parte, anche se altri utenti non sono d’accordo. Gestisco un sito di una Società Sportiva, e non pubblicherei mai articoli con titoli come “Battuti gli antisportivi avversari”, per fare un esempio di quello che intendo….
Mi ha poi dato fastidio che i fatti vengano riportati in modo inesatto, quando sullo stesso sito e proprio in un altro articolo che parlava dello stesso argomento ne veniva riportata in dettaglio la versione esatta da chi l’aveva sentita personalmente. Se scrivo un articolo su un argomento, mi documento almeno su quanto è stato riportato nello stesso sito dove scrivo…..
Con tutto questo, continuo a farvi i complimenti per l’ottimo lavoro e per l’impegno, proprio perché gestisco un sito sportivo so quanto sia impegnativo!!! Anche se gli articoli di Orecchio non mi piacciono
Mi trovo perfettamente daccordo con questa opinione.
Sono un forte ammiratore delle Williams e Serena e’ una delle mie giocatrici preferite
da sempre, trovo anche sia una bella donna(molto sensuale)…ma la battuta cosi come riportata non riesco a trovarla sessista e tantomeno razzista( che c’entra?).
Penso siano oggettivamente molto muscolose e forti atleticamente quasi come gli uomini, questo fa di me un sessista e/o un razzista?
Non e’ stata troppo estremizzata una battuta scherzosa, sicuramente di cattivo gusto, detta in un contesto televisivo?
Penso che si sia voluto creare un caso, per dare lavoro a stampa e giornali.
Le scuse pubbliche erano sicuramente dovute, ma il resto sembra davvero eccessivo….
Diciamo che la Russia è abbastanza peculiare perchè si oppone come mentalità da entroterra alla talassocrazia Statunitense. Chiaro che gli USA non ci stanno ad essere tagliati fuori dall’isola mondo eurasia-africa e si ficcano ovunque.
Meglio che non ci metta la faccia: assumerebbe atteggiamenti di qualcuno di nostra conoscenza non fortunatissimi!
@ Radames (#1198843)
L’articolo non mi pare sia intitolato “Analisi della programmazione televisiva russa”: ovviamente l’autore si sarà documentato ma avrà preferito partire dalle frasi di Tarpischev per esprimere le sue opinioni e tracciare un quadro della situazione più generale. Peraltro condivisibili…
@ livio (#1198935)
Serenità per tutti. Poi dove sta scritto che un articolo giornalistico non possa esprimere opinioni personali? Orecchio ci mette la faccia (o per meglio dire la penna) e dice sempre ciò che pensa. Chi deve esporre i fatti sono gli storici, quelli che si devono limitare a riportare gli accaduti. Rispetto per chi fa questo lavoro, bye bye.
Siamo di fronte ad una battuta decisamente infelice, sanzionata in modo probabilmente eccessivo. Ma che c’entra la Russia?
Per cose simili, Tavecchio si è beccato anch’egli una squalifica e un magnate americano è stato di fatto costretto a vendere la squadra di basket di sua proprietà.
Dove starebbe la peculiarità russa?
a me tra l’altro fa più sesso la serenona della sharapova.
per inciso.
@ livio (#1198935)
Bravissimo !! Parole sante… 😛
E’ una battutaccia infelice che può anche nascondere sessismo o razzismo o antiamericanismo. O tutte e tre le cose insieme. Vero.
Non è così rinomato lo “humor russo” ma in questo caso, gli artefici, lo hanno messo in mostra o lo hanno inventato 🙂
Poi alzi la mano chi non ha sorriso, anche solo per un secondo, a questa boutade.
Grave, inaudita ma pur sempre una stupida, bullesca gaffe.
Penso che il razzismo “reale” manifestato da alcuni partiti politici italiani e di tutto il mondo o il “sessismo” discriminatorio, vero e proprio, vigente ancora oggi in tanti paesi (non occidentali soprattuttto) sia molto ma molto più grave.
Non amo la Russia attuale né Putin e le sue maniere (che ad oggi pare isolato, o si è fatto isolare, per le sue “uscite” non brillantissime) ma penso che sarebbe potuta capitare benissimo negli Stati Uniti stessi una battutaccia come questa, o ovunque nel mondo.
Tarpischev ora riderà meno…ma non penso sia un problema, visto che anche prima non mi pareva un giocherellone… 🙂
Voglio peraltro precisare che io non contesto le tesi di Orecchio, che si basa su quello che è stato tradotto e riportato dai media occidentali, semplicemente voglio offrire degli spunti aggiuntivi di riflessione, che siano basati su tutto il contesto delle frasi effettivamente pronunciate da Tarpischev. Le tesi “politiche” di Orecchio sulla Russia attuale, purtroppo, mi trovano assolutamente d’accordo. Vivo in Russia dal 1994, ho studiato a Mosca, lavoro qua da moltissimi anni, e non ho mai vissuto un periodo più opprimente dal punto di vista sociale e politico. Eltsin, che pure era uno che cannoneggiava il palazzo del governo, era un fulgido esempio di democrazia, al confronto.
@ livio (#1198935)
Questo è un approfondimento della notizia. Abbiamo chiesto proprio noi ad Alessandro un suo giudizio sulla vicenda. Poi si può non essere d’accordo.
I toni però dovrebbero essere più pacati. Un abbraccio.
Ennesimo stucchevole articolo totalmente di parte di Orecchio, che si avvale di questo pulpito che non si capisce bene perché gli sia stato concesso per dare eco alle sue rispettabilissime ma decisamente parziali opinioni, con le quali oltretutto non mi trovo mai d’accordo, né su questa faccenda su cui si è fatto un polverone mediatico assolutamente esagerato (vogliamo poi paragonare la squalifica a quelle per doping?), né su Gala Leon (un capitano non può essere inviso ai giocatori, e non si è mai visto eleggere un burocrate alla Tavecchio invece di uno che è stato vicino al tennis giocato, che sia uomo o donna, la scelta della Federazione è indifendibile), né sulle magnifiche sorti e progressive della Giorgi, ma qui so che tocco un tasto delicato…..
Gli articoli dovrebbero esporre i fatti, e se sono articoli di approfondimento riportare sì opinioni e analisi, ma obiettivi e che cerchino di spiegare in caso di contrapposizione entrambi i punti di vista.
Per i giudizi parziali ci sono i commenti.
Tra l’altro, come ha spiegato bene due volte Radames, anche i fatti stessi vengono riportati in modo distorto, sembra che l’articolista non si sia nemmeno informato, non dico che abbia ascoltato la trasmissione…. 😡 😡 😡
Politica. E’ russo.
E’ora cmq di finirla con queste…, si prendono in giro pelati, obesi etc etc e non mi pare che ad ogni battuta (che inevitabilmente può offendere qualcuno) succeda il finimondo.
Se una donna ha delle sembianze mascoline (oggettivamente parlando, senza “discriminare” nessuno) bisogna prenderne atto. Fra l’altro le williams possono pure piacere anche per la loro fisicità, che cmq è e resta mascolina, senza se e senza ma. Non mi pare che qualcuno invochi qualche santo del cielo quando si dice “le williams servono come gli uomini”. Cos’è discriminazione pure quella?
Un conto è usare toni offensivi, un conto è la battuta che muore nel momento in cui la fai, siamo diventati un mondo di senza cervello che pensano di erigersi a intelligenti tutori della moralità e delle regole senza aver l’intelligenza di cogliere l’essenza della realtà, di ciò che è e di ciò che si dice e di come lo si rappresenta.
E quando succede questo, è ora che questa gente si trovi un lavoro vero.
…e comunque: FORZA IVANOVIC !!! Così….. minore Williams se ne torna a casa sua, e ci lascia vedere delle semifinali e delle finali…… 😎
Quando Serena minaccio di morte una giudice di linea contro Kim nel 2009 all’UsOpen ci furono le stesse reazioni? O le stesse punizioni? Imparino anche loro a comportarsi correttamente.
Tarpischev stava scherzando. Male, ma stava scherzando.
anche l’articolo di Orecchio si basa molto sul “sentito dire”: Tarpischev non si è “lasciato andare a battute scherzose” che sembra alludere ad un ampio contesto umoristico in cui il burbero Shamil’ avrebbe fatto chissà quali battute. Come ho riportato nel precedente articolo, Tarpischev si è maldestramente prestato allo scherzo del conduttore Ivan Urgant ed ha evitato di correggersi.
“Vecherny Urgant” è una trasmissione simile al “David Letterman Show”, che si caratterizza, come il suo omologo americano, per uno humour tagliente ed irriverente.
Il dialogo si è svolto così:
Urgant: “Quando ero alle Olimpiadi, mi è passato accanto uno di questi.. come si chiama… questi…”
Tarpischev: “Fratelli Wil…”
Urgant: “esatto! Fratelli Williams! ” E giù battute del conduttore sulla stazza delle Williams.
Tarpischev si è reso conto della putt… che stava dicendo, e la frase gli è morta in bocca, ma chiaramente il conduttore, per esaltare l’effetto comico, ha proseguito la frase e ci ha insistito sopra. Ha chiaramente sbagliato nello stare al gioco e soprattutto nel non rettificare subito dopo. Ma trovo francamente esagerate le reazioni.
E allora perché a Fognini solo 2000 dollari di multa?
Due pesi e due misure.