Essere o non essere (spagnola): questo è il problema
Sembra finalmente essere giunto il momento della scelta, con la giocatrice Garbine Muguruza chiamata entro il 7 novembre prossimo a esprimersi (era ora…) sulla scelta della nazionalità e sulla bandiera sotto cui giocare nelle competizioni a squadre future. Ho la sensazione che se non ci fosse stata questa scadenza che suona un po’ come un ultimatum, questa querelle stancante sarebbe potuta andare benissimo avanti, continuando a sfiancare l’animo della giocatrice in questione ma a lungo andare anche gli appassionati tennisti.
Fermo restando che non si tratta di una scelta banale e che condizionerà la vita della tennista iberica (???), credo anche che sia giunto il momento su cui prendere posizione, esprimendo la propria preferenza scegliendo il Paese a cui si sente di appartenere, per evitare lungaggini mediatiche e burocratiche decisamente inutili e controproducenti: è chiaro che la Muguruza abbia finora vissuto male questo dilemma ed è per questo che prendere una direzione risolutiva non potrà farle che bene. I tempi per poter puntare alle Olimpiadi di Rio 2016 peraltro non forniscono ulteriori proroghe.
I due Paesi in ballo e le due federazioni vivono il delicato momento su posizioni contrastanti: lasciando stare le illazioni secondo cui la Muguruza sceglierà solo in base a motivazioni economiche e agli aiuti che la federazione prescelta le fornirà, la Spagna sembra ripudiare la sua giovane promessa, celando forzatamente la sua insofferenza e insoddisfazione a mezzo stampa, mentre il Venezuela stapperebbe bottiglie di champagne a profusione per accogliere il baby fenomeno di ritorno, che sceglierebbe le ragioni del cuore seguendo il richiamo delle sue origini familiari.
Personalmente non amo dinamiche simili in cui federazioni sembrano contendersi le prestazioni di un singolo giocatore, dove non solo tennisti professionisti ma sportivi in genere giocano sul filo del rasoio e dell’indecisione, dicendo tutto e non dicendo nulla, lasciandosi andare ad aperture possibili o a paventate chiusure. La Muguruza deve scegliere, essere spagnola o diventare venezuelana e sebbene già la frase di per sé mi faccia sorridere poiché credo che un essere umano sappia quale sia la propria nazionalità e avverta il “colore” del sangue che gli scorre nelle vene, se la burocrazia e i regolamenti finora glielo hanno permesso, adesso è giunto il momento tanto atteso e forse per tanto tempo allontanato.
Non prendere una posizione netta in merito peraltro penalizza soprattutto la Muguruza stessa: le prestazioni di un atleta sono influenzate da diversi fattori, da varie contingenze che possono creare determinati scenari e condizionare un’eventuale riuscita in campo. Se nella vita di uno sportivo hanno un peso importante situazioni che in altri contesti avrebbero un peso specifico relativo e di poco conto, posso solo immaginare quello che alberga sulle spalle della Muguruza da 2 anni a questa parte: se un banale litigio con qualcuno del proprio entourage può avere un effetto negativo, se la vita privata e la presenza di un compagno può generare effetti benefici sulla condizione psico fisica con cui affrontare i singoli match, se le vicissitudini personali insomma condizionano l’andamento non solo di un torneo ma di intere parti di stagione, una situazione che si protrae da più di 2 anni e che ha scatenato una tale eco sui media classici ma anche su quelli social, come può far mantenere alla persona che vive tutto questo e che subisce gli effetti di una tale cassa di risonanza una necessaria tranquillità mentale per poter affrontare la lungaggine di un anno tennistico e di tutto ciò che questo comporta?
Garbine Muguruza è già un’ottima giocatrice, su cui si punta (insieme ad altre della sua generazione) per attuare un ricambio la cui esigenza si sta facendo pressante: sarebbe un vero peccato se la sua maturazione venisse falcidiata da motivazioni extra tennistiche, impedendole di arrivare al top del suo potenziale poiché persa dietro situazioni che davvero poco hanno a che fare con la sua vita sportiva. Lo sport in generale assume spesso contorni poco chiari con giocatori che sovente si rendono protagonisti di cambi di nazionalità come se si trattasse di uno scambio di figurine da fare con gli amici al parco. Penso in tal merito alla Karatantcheva e alla surreale situazione attorno a questa tennista che si è venuta a creare negli ultimi anni, ricordando almeno suoi 2 o 3 cambi di bandiera. Va detto che le potenzialità della Muguruza sono a mio avviso nettamente superiori rispetto a quelli della bulgara/kazaka e forse proprio per questo i rischi corsi dalla giovane spagnola sono maggiori: trovi presto la propria strada, scelga presto quale Paese rappresentare e si concentri sugli obiettivi (tennistici) da raggiungere, senza perdersi in chiacchiere e prendendo una netta posizione. D’altronde se c’è qualcuno in grado di sgomberare il campo da illazioni e discussioni fini a se stesse, questa è proprio Garbine Muguruza.
Alessandro Orecchio
TAG: Garbine Muguruza, Muguruza, Notizie dal mondo
La prima cosa da falcidiare sarebbe questo articolo visto che scrive di lungaggini mediatiche di cui costituisce un esempio perfetto.
Eviterò le sabbie mobili del verbo falcidiare….ma lasciatemi dire che l’articolo è prolisso e ripetitivo. Orecchio devi essere più sintetico.
e la mamma delle persone incinte è sempre acida
Articolo noioso e per nulla interessante, mi ha falcidiato le bolle
La mamma delle persone acide è sempre incinta.
ehm…
Il solo fatto che buona parte del thread sia composta da commenti tesi a stabilire il corretto utilizzo del verbo “falcidiare” basterebbe a fornire la misura dell’interesse suscitato da questo articolo
per me è semanticamente scorretta, un processo non si “falcidia”, dato che questo verbo ha un’accezione quantitativa che non implica il rallentamento. Anche nell’esempio “torneo falcidiato dalla pioggia”, direi che c’è più il senso di “tormentato dalla pioggia” che di “rallentato”
Articolo prolisso che non ha aggiunto nulla di nuovo rispetto a quanto tutti noi non sapessimo già (per altro dopo un identico articolo del giorno precedente).
Però le Olimpiadi sono comunque un punto chiave nella decisione. Dando per scontato che entrerebbe nel tabellone di singolo sia da spagnola che da venezuelana, in doppio potrebbe addirittura aspirare ad un buon piazzamento con la Suarez Navarro
Non penso proprio che tutto si riduca al fatto di scegliere una nazionalità per le olimpiadi del 2016. Non penso neppure possa trattarsi di una questione economica a questo livello!
Penso piuttosto sia una decisione legata al rapporto con federazione spagnola e relativo ambiente sportivo.
Però non capisco se la Muguruza si sia già espressa in merito ad una sua preferenza di cambiare nazionalità…altrimenti non esisterebbe questa decisione da prendere così travagliata…. Boh…non si capisce molto… 🙄
….mi raccomando….quando sceglierà fatelo sapere immediatamente….si tratta di una questione fondamentale……
Ma assolutamente no!
“Falcidiare” significa “decimare, ridurre considerevolmente”, basta consultare qualsiasi vocabolario… e poi è l’etimo stesso della parola, che deriva da “falce”. Con la falce si taglia, si screma, si decima, ma non si rallenta né si ostacola….
Comunque questa querelle sull’etimo è l’unico aspetto interessante di questo articolo, due articoli in due giorni su questo argomento anche a me sembrano decisamente eccessivi….
Bah la scelta e Difficile, anche se al suo posto sceglierei la spagna per tanti motivi non credo si tratti di soldi.Se Ho ben capito il Venezuela darebbe piu soldi come hanno fatto con il pilota della formula 1 che praticamente e sponsorizzato dal governo, conoscendo bene quel paese poi c’è un governo per ora che é un casino contro i giovani rivolte dei studenti e leggi assurde peggio di quando cera Chavez. Maduro e molto strano .Con la Spagna dove Vive si allena orami da tanti anni sarebbe piu logico senza contare l’affiatamento con Suarez Navarro che in doppio potrebbero comunque puntare ad una medaglia a Rio supponendo che si giochi su terra .Certo sono decisioni molto complicate ma suppongo che lei tutti questi discorsci se li e già fatti vedremo.
La Muguruza se si lamenta sbaglia: scegliesse e punto!
Non è vero. Che l’espressione “maturazione falcidiata da…” sia decisamente brutta, non c’è alcun dubbio. Ma non è vero che non è corretta. “Falcidiare” ha anche il significato di “danneggiare”, “rovinare”, “indebolire” (un torneo falcidiato dalla pioggia, una ditta falcidiata dai debiti, ecc…) e quindi, anche nell’espressione di Orecchio questo termine non è usato in modo scorretto. Tuttavia bisogna sottolineare che Orecchio l’ha usata con il significato di “fortemente danneggiata e rallentata” (immagino…) e, quindi, sarebbe stato molto meglio usare questa espressione anziché il suo “falcidiata”.
Piuttosto che guardare all’interezza dell’articolo ci perdiamo dietro al nostro voler essere professori d’italiano…ah c’est la vie. @ Radames (#1185759)
Tre articoli in un mese sullo stesso identico argomento che, fra parentesi mi pare di un interesse del tutto relativo. Questo, con tutto il rispetto per il bravissimo Orecchio, mi sa che non lo leggo… 😉
il pusher di orecchio aveva roba scadente……..imbarazzante questo articolo.
per me la maturazione può essere bloccata, stoppata, fermata, arrestata (se si tratta di un blocco completo), oppure rallentata, ostacolata… ma non falcidiata!