Il 2014 di Roberta Vinci: una stagione in picchiata
Roberta Vinci ha giocato fin qui una stagione deludente e preoccupante, per le partite giocate e per le sensazioni in merito al suo futuro: un anno in cui sono arrivati una sfilza di primi turni con una classifica che ne ha ovviamente risentito e solo rari momenti invece in cui la tarantina ha ritrovato i suoi automatismi e il suo tennis fatto di colpi che sono una vera e propria merce rara nel piatto e uniforme panorama del tennis femminile. Nonostante questi risultati assai al di sotto delle aspettative, grazie al suo rovescio e al suo gioco di volo (veri punti di forza più del dritto) ritrovati solo a sprazzi, la Vinci è stata così in grado di tamponare l’emorragia di punti in classifica che avrebbe potuto farla sprofondare ben più in basso (attualmente al numero 41 ma con un best ranking di 11 al mondo), togliendosi anche delle soddisfazioni personali (poche) in singolare con due finali raggiunte (ma perse). Sempre più tenniste di media classifica basano la loro classifica sui risultati ottenuti solo in 2/3 tornei l’anno e perciò, in un livellamento in cui la costanza diventa utopia, la Vinci non è andata ancora più giù. Per quanto riguarda il doppio invece, con l’inseparabile Errani, la Vinci ha saputo conquistare la gloria, ritornando al primo posto mondiale e completando il Career Grand Slam grazie all’inseguito successo sull’erba di Wimbledon (per loro anche gli allori in Australia a Melbourne a inizio anno, più quelli di Stoccarda, Madrid e Montreal).
Per analizzare però la stagione della classe ’83, vincitrice di 9 tornei in singolare e 24 in doppio in carriera, bisogna dare un’occhiata ai numeri, prendendo in considerazione un dato decisamente esaustivo: finora in stagione ha ottenuto 20 vittorie e ben 26 sconfitte, mentre negli anni precedenti il suo score era stato di ben altra caratura. Così nel 2013 aveva chiuso con un bilancio di 50W/24L, nel 2012 di 44/28, nel 2011 erano state invece 37 vittorie e 26 sconfitte e nel 2010 38/23. Evidente che quest’anno ci sia stata una netta inversione di tendenza, un crollo nei risultati che ha relegato la nostra tennista in una posizione di medio classifica e che a inizio anno sembrava poter aggredire finalmente quella top10 diverse volte solo sfiorata e a singole partite dal concretizzarsi.
Le gioie nel singolare sono state pochissime, isole felici nel mare magnum delle delusioni ma a mio avviso si è solo verificato uno scenario a inizio anno ipotizzabile. Il tennis giocato dalla Vinci per essere efficace, ha bisogno di fattori imprescindibili: concentrazione, condizione fisica e forti motivazioni. In proporzioni opinabili queste 3 basi fondamentali per il suo gioco sono venuti a mancare. Nessuno potrà obiettare che una buona parte dell’anno sia stata quindi disastrosa: a gennaio Roberta ha “raccolto” primi turni ovunque abbia giocato, a Auckland contro la Konjuh, a Sydney contro la Errani, a Melbourne contro la Zheng e tornata in Europa, a Parigi (indoor) contro la Svitolina. Un mese horribilis che ha mandato in frantumi, forse definitivamente, i suoi sogni da top ten.
A febbraio la crisi è diventata preoccupante, con i primi turni di Doha (contro la Pironkova) e di Dubai (contro la Cirstea): due mesi di tennis giocato e nessuna vittoria ancora conquistata. I primi successi dell’anno sono così giunti in America a Indian Wells con 3T (ma con un bye al primo) in cui ha ceduto l’onore delle armi all’australiana Dellacqua. Purtroppo le vecchie abitudini sono dure a morire e a Miami è uscita nuovamente sconfitta al 2T contro la Zahlavova Strycova, turno di debutto dopo un altro bye al primo.
Ad aprile mentre i bye cominciano a sparire, sono arrivati un paio di secondi turni contro la Giorgi a Katowice e contro la Radwanska a Stoccarda ma anche i primi quarti di finale della stagione raggiunti a Oeiras con sconfitta annessa però contro la Vesnina. La stagione su terra non si rivela un’ancora di salvataggio e, dopo un terzo turno sempre contro la Radwanska a Madrid, arrivano le battute d’arresto all’esordio sia al Foro Italico contro la Makarova che al Roland Garros contro la Parmentier. Sembra essere una crisi senza fondo e di questo passo i top100 a fine anno appaiono come un miraggio.
Neppure l’erba arriva in soccorso con i primi turni di Eastbourne e Wimbledon rispettivamente contro Hantuchova e Vekic ed è solo a luglio che arrivano le prime gioie personali con le finali raggiunte a Bucarest e a Istanbul, dove sono giunte però rapide e nette sconfitte contro la Halep e la Wozniacki.
Agosto e il cemento americano potevano essere il teatro di una rinascita, un terreno ideale e che in passato l’aveva vista autrice di ottimi riscontri: sono arrivati invece primi turni a Montreal contro la Zahlavova Strycova, a Cincinnati contro la Lisicki e a New Haven contro la Makarova, risultati mitigati solo in parte dal 3T a New York, dove difendeva però i quarti di finale dell’anno precedente.
Pochi acuti e tante delusioni, sintesi ideale anche della sua trasferta asiatica: sconfitte all’esordio sia a Seoul che a Wuhan ma quarti di finale settimana scorsa a Pechino, con molti rimpianti per una vittoria che contro la Kvitova poteva decisamente divenire realtà e dopo soddisfazioni contro la Radwanska e la Makarova.
Stagione deludente, poco altro da aggiungere: la Vinci doveva ottenere di più e le sconfitte in serie ai primi turni dei tornei a cui ha preso parte hanno rasentato il disastro. Il suo è un tennis unico, irripetibile all’interno del circuito e di cui è facile innamorarsi ma sinceramente sono il primo a rendermi conto che prima o poi un rallentamento dovesse pure arrivare: per questo, mi ha sicuramente colpito la portata di queste delusioni e le modalità in cui esse si sono verificate ma, reputo che sia comprensibile una crisi di risultati o perlomeno un ridimensionamento in merito, era solo questione di tempo che le sue prestazioni in singolare, visto anche il dispendio di energie nel doppio, subissero un brusco calo. Il suo 2014 è stato un vero e proprio anno zero, il suo 2015 deve essere quello del rilancio: dubito però che la Vinci degli anni passati ricompaia nel circuito e per diverse comprensibili motivazioni. Dovrà centellinare le energie, concentrandosi sui grandi tornei dove sia in singolo che in doppio, più in questa specialità a dire il vero, potrà ottenere ancora gioie personali. Speriamo che il suo tennis incanti ancora spettatori e platee, non potremmo che trarne giovamento.
Alessandro Orecchio
TAG: Italiane, Roberta Vinci, Vinci
@ Mats (#1183776)
la utopia che con lo slice provochi errori “forzati” è contraddetta dai risultati.
@ marypierce (#1183833)
Concordo in pieno. un po’ più di fortuna e riusciva ad ottenere il giusto riconoscimento per tanto lavoro: non è arrivata e si è rotto qualcosa dentro.
In futuro non so cosa succederà e se Roberta riuscirà e ritrovare fiducia e stimoli; ma fino a che avrà voglia di giocare, non si può che ammirare questo puro talento.
@ Mats (#1183832)
Bellissima partita, ma dalla n.13 del mondo ti aspetti che domini la n. 174 in due set veloci, no? Secondo me quella partita le ha prosciugato tutte le ultime energie.
@ Mats (#1183809)
Esatto.
Se uno si mette nei panni di Roberta nel 2009… beh, in quegli anni alla top 10 non ci pensi, perche’ e’ irraggiungibile, lontana anni luce. E poi nel 2011 inizi a vincere tornei, nel 2012 arrivi stabile in top 20, nel 2013 continui a crescere e ti accorgi che la top 10 non e’ piu’ cosi’ lontana, inizi a pensarci, lotti tantissimo, ti avvicini piu’ volte a questo traguardo, arrivi a una partita dalla top 10 (a Wimbledon se la Bartoli non avesse vinto Roby sarebbe stata decima, agli US Open se avesse battuto Flavia sarebbe entrata in 9 posizione), l’obiettivo e’ li’ ma sembra che per quanto ti sforzi non ce la fai… eh il morale a un certo punto crolla. Hai tirato troppo a lungo che sentire la fatica e’ inevitabile.
Speriamo in un rilancio ora 🙂 fino a IW non ha davvero nulla da difendere, bastano dei buoni piazzamenti per tornare nelle 32 e riagguantare la testa di serie negli Slam. E poi si riparte da li’ 🙂
No scusate ma il match con la Panova è stato uno dei capolavori della Vinci (e mai c’è stata vittoria più di squadra, con il tifo da stadio fatto da Schivone Pennetta e Knapp che tra un po saltavano in campo): Roberta aveva un forte torcicollo, non riusciva a servire; perso il primo è andata sotto 5-2 nel secondo ancora sotto 5-3 nel terzo vincendo alla fine 8-6 dopo tre ore di gioco, tirando fuori tutto l’orgoglio, il coraggio e la rabbia che aveva in corpo, annullando match points e combattendo i crampi. Vittoria gloriosa.
Concordo il tennis della Vinci è più unico che raro!
E concordo che la stagione è stata… un patema. Ma per me è stata tutta mancanza di fiducia. Non credeva più in se stessa e le prendeva da tutte. Ma il tennis ce l’ha ancora tutto, deve “solo” ritrovare la fiducia. Forse ha pagato grosso lo scotto di avere lottato tanto nel 2013, solo per sfiorare il sogno di entrare tra le prime 10. D’altronde a Wimbledon, se la Bartoli non avesse fatto quell’incredibile torneo, ci sarebbe entrata tra le top10, ma si sa, nello sport conta anche la fortuna.
Forse quello che è mancato a Roberta è un po’ di carattere e un po’ di sano cinismo. Se ha perso tante volte in due set dalla Errani è perchè sentiva troppo il match. Anche le sconfitte in due set agli ottavi di Wimbledon con Li Na ed ai quarti dell’US Open con la conterranea e coetanea Pennetta (avversarie di tutto riguardo, in forma e difficili da battere in ogni condizione) sono state il frutto dell’ansia di raggiungere un traguardo troppo agognato.
D’altronde considerare disastroso un anno in cui a livello nazionale sei diventato, vincendo Wimbledon, il primo italiano di sempre a iscrivere il nome nell’albo d’oro del torneo più prestigioso del mondo, ed a livello internazionale di diventare, con la Errari, la sesta coppia di sempre (non solo dell’Era Open) ad avere conquistato il Career Grand Slam sembra a dir poco ingiusto.
Beh x quest’anno purtroppo il giudizio non puo’ che essere negativo
anche se x molti i suoi risultati in doppio vengono esaltati…
Se dedicasse meno tempo al doppio son sicuro che risalirebbe il
ranking molto rapidamente ma non credo che sara’ cosi’…
Magari con il rovescio non fa vincenti, ma fa fare tantissimi Forced Errors, molte giocatrici hanno solo il rovescio a due mani e non sanno come alzare la palla di Roberta. nell’ultima partita con la Kvitova il 5-1 è stato costruito con lo slice che Petra, alta e poco mobile, fa molto fatica ad alzare. Poi si è messa a fare a cazzotti con il rovescio della Ceca e le ha prese
Sottoscrivo tutto. Mi auguro che Roberta riesca a fare una buona preparazione invernale (ciò che non successe lo scorso anno a causa di problemi al collo) e fare un ottimo inizio di stagione 2015. Non ha punti da difendere fino a IW e può recuperare tante posizioni in classifica
E’ vero, la stagione di Robertina e’ stata deludente. C’erano gia’ state avvisaglie alla fine della scorsa stagione (ricordate la fatica per vincere contro la Panova in fed cup?), e secondo me l’aver perso contro la Konjuh a Aukcland nel primo match della stagione l’ha stesa moralmente.
Concordo con chi dice che deve ritrovare fiducia nel suo gioco e aggressivita’. Non sono invece d’accordo con chi dice che il suo rovescio in back sia un colpo inutile perche’ non fa mai punti – ovvio che non faccia punti, il rovescio e’ di costruzione, il diritto piatto e’ l’arma per fare punto. Il rovescio in back serve per cambiare ritmo, per frustrare l’avversaria, per farla sbagliare, o per ricevere una palla debole e comoda da attaccare. Quest’anno il diritto non c’e’ stato, lo ha detto lei stessa in diverse interviste lungo tutta la stagione.
Comunque io sono fiducioso nel 2015, Roberta e’ la mia giocatrice italiana preferita e spero che torni a giocare come ha dimostrato negli scorsi anni, grintosa e positiva. Non penso che la top 10 sia piu’ abbordabile purtroppo, ma la top 20 decisamente si 🙂
@ robibini (#1183585)
hai letto che si prendono in analisi i risultati del 2014?
tu pensa se scrivesse degli italiani del 2014. Da constringerli al ritiro tutti.
Non la conosco ma il suo articolo e’ veramente scandaloso e non rende merito a una professionista seria e che si impegna tutti i giorni. Certo non siamo mai contenti, ma per quello che ha fatto la Vinci tutti questi anni gli si dovrebbe portare rispetto. Chiaro che gli anni passano anche per lei
Roberta e Sara sono state “stanate” in singolo: un dall’eta’, l’altra dai suoi problemi al servizio. Mi piacerebbe che si dedicassero anima e corpo al doppio, vincendo grandi slam nei prossimi 2/3 anni e la medaglia d’oro alle olimpiadi, e’ poco? Non possono provarci e lasciare il singolo ai “giovani” virgulti?
io credo che Roberta debba diventare coach/giocatrice di Sara.Giocare i tornei che fa Sara e se entra in tabellone bene se no fanno il doppio e lei la segue come coach
E’ vero, è stat auna stagione negativa x Roby, ma a fine anno è migliorata. Ha battuto la Radwanska e giocato alla pari con la Kvitova.
Sono ottimista x l’anno prossimo dove non ha nulla da difendere e basterà qualche vittoria x risalire nel ranking.
@ leopoldoeugenio (#1183354)
concordo..solo ai tempi del Graf sarebbe bastato
Io invece voglio essere ottimista: Roberta deve ricostruire un po’ di fiducia nel suo gioco e un po’ di cattiveria sportiva, ma puo’ ancora sorprenderci. Secondo me ha almeno un paio d’anni buoni davanti. E credo che nei 20 possa tornarci. Forza Roberta!
Beh diciamo che i risultati ottenuti da Robertina sono stati eccezionali e oltre ogni naturale aspettativa, considerati i limiti fisico/tecnici della ragazza (e credo che pure Lei lo sappia). A livello femminile conta molto abnegazione,lavoro,costanza,tenuta mentale CHE SPESSO POSSONO SOPPERIRE pure a questioni di mero aspetto tecnico. Puoi battere UNA molto piu’ forte di te, se questa è in una fase mentale NERA, e questo a livello femminile capita MOOOLto spesso.
Robertina in tutto cio’ è stata MOLTO brava.Ha infilato due annate senza grossi problemi fisici, sgrombra da problemi mentali,è stata costante e continua nella sua azione e questo le ha permesso di ARRAMPICARSI fino ai confini della TOP TEN,obiettivo relativamente facile da avvicinare a livello femminile.Altra cosa invece è entrare nelle TOP TEN dove devi fare risultati PESANTI (vedi Grande Slam) ed essere stabilmente ai quarti di finale spesso e volentieri.
COMUNQUE UN GIGANTESCO BRAVA A ROBERTINA. Ora tutto quello che viene è in piu’,.
Totale disaccordo con l’autore dell’articolo.La Vinci, a mio avviso , ha sprecato un grande talento;il suo più grande limite è il colpo che molti esaltano:il rovescio “slice”!Con il rovescio-quello-non ottiene un punto diretto che sia uno.Le avversarie insistono su quel colpo,Vinci accorcia,e subisce la supremazia ,mentre riesce in molte occasioni ad aprirsi il campo e ad ottenere colpi vincenti diretti con il diritto e ovviamente con il servizio-se funziona–Ultimamente ha adottato una minima variante giocando-a volte-lo slice lungo linea,ma non è sufficiente.
Mentre molte altre tenniste crescono Lei è rimasta al palo,e i risultati di quest’anno non potranno che ripetersi l’anno prossimo!
Ormai la Vinci non ha più continuità…..come anche la Errani!
Però Roberta ha qualche anno in più ed è difficile essere sempre al 100%….. Le potrà capitare, com’è accaduto di recente, di trovare la settimana perfetta ed allora potrà ancora dire la sua ma saranno occasioni sempre più sporadiche. Certo che vederla giocare quando è in forma è uno spettacolo! 🙂
Questa rassegna sul 2014 delle nostre italiane scritta dal buon Orecchio mi piace moltissimo. Grazie staff 🙂
Io non sono d’accordo sul finale, secondo me nel 2015 dato che dovrà difendere pochi punti viste le sconfitte al primo turno di parecchi tornei quest’anno, potrebbe diventare la mina vagante del circuito proprio perchè il suo gioco non è basato sulla fisicità, come nel 90% dei casi tra le tenniste attuali.
Per cui mi sbilancio….che non entri nella top ten là dove tutti la vedono sul viale del tramonto ?? 😉