Il 2014 di Sara Errani: più ombre che luci
Inutile girarci attorno: da Sara Errani ci aspettavamo di più in questo 2014. Il modo in cui aveva finito il 2013 era stato un campanello d’allarme preoccupante, con una brutta involuzione soprattutto a livello psicologico che ne aveva minato sicurezze acquisite negli anni e inficiato indiscutibilmente negli ultimi mesi i risultati. Era mancato anche il suo contributo nella specialità del doppio, con la collaudata coppia Vinci/Errani che perdeva il primato mondiale e si ritrovava anche a litigare (episodi mai del tutto chiariti).
Va ricordato che la Errani è stata la giocatrice italiana che più in alto si è spinta in classifica entrando fra le top5 del ranking WTA, che ha raggiunto la finale Slam parigina nel 2012 e che insieme alla compagna di doppio Vinci ha conquistato recentemente il Career Grand Slam: proprio per questo suo pedigree il suo 2014 doveva e poteva essere diverso.
Nonostante dei cambiamenti al servizio, suo vero tallone d’Achille, che dovevano migliorare la velocità della prima palla ma che hanno reso questo fondamentale troppo macchinoso senza grandi incrementi, Sara Errani ha vissuto un anno scandito da più ombre che luci, con risultati spesso deludenti e che non hanno raggiunto gli exploit degli anni precedenti neppure sulla terra battuta tanto amata, eccezion fatta per gli Internazionali d’Italia dove si è spinta fino all’atto conclusivo e dove ha dovuto alzare bandiera bianca per un infortunio contro lo strapotere fisico di Serena Williams. Il suo 2014 è stato però un anno bellissimo per quanto riguarda il doppio, con la gioia arrivata finalmente a Wimbledon (ma anche in Australia a inizio anno più le affermazioni di Stoccarda, Madrid e Montreal) e il primato del ranking riconquistato e che le due azzurre dovrebbero mantenere tranquillamente fino al termine dell’anno.
In singolare purtroppo la musica è stata diversa: nessun titolo conquistato a fronte di due finali perse contro la Pavljucenkova a Parigi (indoor) e appunto al Foro Italico, con una classifica che ovviamente ne ha risentito e l’ha portata a uscire dalla top10 e risultati al di sotto delle lecite aspettative, con il suo spirito da fighter, che ha sempre caratterizzato il suo gioco, riscontrato solo a tratti.
Nel primo Slam della stagione, Sara ha subito una brutta sconfitta contro la tedesca Julia Görges (giocatrice persasi per strada dopo un avvio di carriera sfolgorante), cui hanno fatto seguito la già citata finale all’Open Gaz de France di Parigi e prestazioni deludenti sia a Doha (6/2 – 6/0 dalla rumena Halep) e soprattutto a Dubai (eliminata all’esordio dalla Cirstea). Le cose non vanno meglio nella prima campagna dell’anno negli Stati Uniti, con uscite premature a Indian Wells, Miami e la sconfitta a sorpresa contro la baby fenomeno Belinda Bencic nei quarti sulla terra verde di Charleston.
Arrivata sulla terra rossa europea i risultati cominciano a migliorare ma non come dovrebbero: a Stoccarda arriva sì in semi finale ma viene come sempre presa a pallate dalla russa Sharapova (sua autentica bestia nera) mentre su quella di Madrid fa segnare un leggero passo indietro, con un’altra sconfitta contro pronostico negli ottavi di finale contro la francese Caroline Garcia in 3 set.
Finalmente si ritrova sulla terra casalinga del Foro Italico, battendo fra le altre la numero 2 mondiale Na Li (sua prima e finora unica vittoria in carriera contro una Top3) e riportando in finale una tennista italiana dopo 64 anni di lunga attesa. L’esito è purtroppo noto ma grazie a questo ottimo risultato acquisisce una convinzione maggiore che la porta per il terzo anno consecutivo nei quarti del Roland Garros, dove però fra molte recriminazioni viene battuta dalla tedesca Andrea Petkovic con un doppio 6/2: un KO senza storia che lascia sbigottiti per la modalità in cui si sviluppa.
A Wimbledon gioca una buona partita contro la Garcia (di nuovo…) ma viene ancora sconfitta dalla giovane francese in un match fiume in cui è stata a un passo dal cogliere un’ottima vittoria. L’amore con l’erba inglese non sembra sbocciare ma almeno dopo le disarmanti sconfitte degli anni passati, in questo 2014 si è intravista una possibilità di crescita in questo difficile rapporto, mitigato in parte dall’agognata vittoria in doppio insieme all’inseparabile Vinci.
Nuova trasferta americana e nuove sconfitte: sia in Canada che a Cincinnati in Ohio viene sconfitta dalla tedesca Sabine Lisicki rispettivamente al 1T e al 2T, rifacendosi però alla grande, sfruttando un tabellone decisamente comodo, all’ultimo Slam di stagione a New York. Quarti di finale e partite vinte con quello spirito da combattente che ricompare prima di essere sconfitta senza attenuanti dalla danese Wozniacki. Dopo l’America però purtroppo i risultati tornano a essere insoddisfacenti, raccogliendo ben poco nei tornei asiatici: 2T a Seoul e 1T sia a Tokyo che a Pechino.
Ho sempre ammirato la grinta e il carattere di Sara, uno spirito guerriero che l’ha portata a risultati che sembravano irraggiungibili e non pronosticabili a fronte del suo potenziale e dei suoi mezzi fisici, ma proprio in questo 2014 mi è sembrata mancare la sua forza caratteriale: sul finire del 2013 avevo già notato un indebolimento al riguardo, ma a tratti in questa stagione il problema è diventato lampante. Sono consapevole che sia più difficile il confermarsi rispetto al giungere in vetta e che a questi livelli lentamente le avversarie di turno comincino a conoscerti e a capire come disinnescare le armi in tuo possesso, però Sara deve crederci, deve ricominciare a spingere su ogni punto come fosse il più importante dell’intero incontro, perché la passione che sbuca fuori dal suo piatto corde e il suo cuore che ha sempre messo in campo, possono permetterle di ritornare ad altissimi livelli e sul lungo periodo di un’intera stagione. Ha raggiunto risultati eclatanti, forse mancano un paio di successi a livello WTA che sarebbero potuti giungere, ma il finire l’anno con la convinzione di un tempo per lanciarsi in un 2015 da azzannare deve essere la strada giusta da percorrere. Perché il tempo è tiranno e non aspetta nessuno.
Alessandro Orecchio
TAG: Errani, Italiane, Sara Errani
@ Clemente e Mats (#1181120)
mica per dire ma una persona legge e interpreta quanto c’è scritto non quanto intendeva dire (malamente) l’autore.
se scrivo “l’italiana che si è spinta più in alto” significa una cosa, se invece scrivo “quella che a fine anno ha toccato la posizione più alta” dico un’altra cosa.
Ma deludente cosa??? ci metterei la firma x un 2015 uguale!!!
Avercene di giocatrici come saretta…io l’avevo pronosticata
addirittura fuori delle 20 e invece con la sua tenacia e’ ancora
tra le top 15!!!
Il “processo” non e’ certo a lei che va fatto…
Se permettete correggo tutti e due (Camile nel nome o meno 🙂 )
La Race non coincide mai con il Ranking, poichè la race è la classifica nell’anno solare, perciò è una classifica a 10 mesi. La Race non comprende mai i punti del Master precedente…e neanche del Masterino, il Ranking si.
sig.Orecchio la cosa più corretta che ha scritto è :”la grinta e il carattere di Sara,uno spirito guerriero che l’ha portata a risultati che sembravano irraggiungibili e non pronosticabili a fronte DEL SUO POTENZIALE E DEI SUOI MEZZI FISICI.”.il resto è un’analisi semplice e anche non troppo precisa o perlomeno interpretata a suo piacimento della stagione di Sara.vorrei chiederle quante sono le tenniste con le caratteristiche di Sara che hanno mantenuto classifica e rendimento per così tanto tempo penso ci possa stare un’anno interlocutorio.a Roma solo la sfortuna di un’infortunio non le ha consentito di giocare entrambe le finali,lo “strapotere fisico” di Serena cosa c’entra????,penso Lei e pochi altri siate rimasti sbigottiti del 6-2/6-2 preso a Parigi contro la Petkovic se conosce bene Sara da quel campo non sarebbe mai uscita vincitrice (medesime condizioni della semifinale di badgasthein o della finale di doppio sempre a parigi 2013 se vogliamo andare più indietro),non so poi fino a che punto Lei abbia seguito l’andamento delle partite di doppio dell’ultimo anno e mezzo,d’accordo che si è in due in campo ma l’anello debole non è stata certo Sara quando Roberta ha ripreso in pieno il suo ruolo è arrivata la grande soddisfazione di Wimbledon…un cordiale saluto
Pienamente d’accordo con Vince…..Titolo e articolo davvero paradossale…
ho capito 🙂
ma io infatti non intendevo il ranking di oggi, intendevo proprio quello dopo l’ultimo torneo della stagione, che coincide con la Race 🙂
parlavo di quello di oggi solo perchè in questo momento per Sara è migliore della Race. 🙂
Non conosco la situazione degli scarti di tutte e quali risultati dovrebbe fare una per finire davanti all’altra…ma da come ne aveva parlato il primo che ha risposto, sembrava che fosse già deciso che Cibulkova e Makarova finiranno davanti a Sara, ma invece almeno a livello teorico, potrebbe anche non essere così, perchè c’è ancora da giocare. Giusto? 🙂
Si ma nella classifica di fine anno è stata la Errani a raggiungere la piazza più alta: 6 nel 2012. La Schiavone a fine 2010 fu 7.
Se permettete l’autore scrive che più in alto si è spinta in classifica: il suo numero 5 ha a mio avviso un valore diverso rispetto al 4 della schiavo perché la errani è stata nel gotha del tennis in modo molto più continuativo. Imparate a dare un senso agli articoli. Bye bye.
Accedono le migliori 8 del ranking. Oggi come ieri. Del ranking quale quello di domenica 19 Ottobre dopo la finale di Mosca! E quel ranking sarà la FOTOCOPIA della race, perché coincideranno perfettamente. Quindi si, si vede il ranking, ma non quello di oggi. Il ranking dopo l’ULTIMO torneo della stagione, prima del Master. Spero adesso tu abbia capito! 🙂 Senza, polemica..Giuro! nonostante Camila nel mio nick!
io a leggere questi commenti rimango basito, a dire poco.
è proprio vero che gli anni di vacche grasse hanno rovinato la mentalità diffusa.
faccio solo un esempio che forse rende l’idea
il tennis maschile italiano tutto, i risultati ottenuti da Sara quest’anno negli slam, se li sogna da oltre 30 anni.
Non si ricorda un giocatore italiano giunto due volte ai quarti di finale in due slam nella stessa stagione.
Certo…se paragoniamo questi risultati al 2012 quando ottenne negli slam, una finale, una SF e un quarto di finale può sembrare poco.
Ma dove sta scritto che per giudicare la stagione di una giocatrice bisogna fare il paragone con l’anno migliore della sua carriera?
Con le altre giocatrici lo si fa? Non mi pare.
Si giudicano sempre i risultati per quello che sono, senza fare paragoni.
Exactly.
Francesca è stata n. 4
Ma chi li scrive sti articoli?
😯
e anche questo lo sapevo 🙂
quello che io volevo sapere, ancora non me l’ha detto nessuno 🙂
lo ripeto per quelli che arriveranno dopo, ma per rispondere mi sa che ci vuole per forza qualche attempato 🙂
è sempre stato così com’è oggi, oppure una volta al Master vi accedevano i migliori (o le migliori) 8 del ranking, come a me sembra di ricordare?
DICIAMO LA VERITÀ: SARA ERRANI QUEST’ANNO CI HA DELUSO! Inutile girarci attorno e anche i suoi più acerrimi tifosi devono ammetterlo! È una cosa evidente! Al di là di 2 finali perse e un paio (?) di semifinali non ha ottenuto
Per non parlare delle eliminazioni al 1 o 2 turno di questi ultimi mesi. Vabbè. …se siete contenti di questo godeteneve… 😯
beeeeeeeeep l’italiana più in alto nel ranking è stata la Schiavone.
cospargiti il capo di cenere.
molta.
😆
Quoto completamente. Ha dei cedimenti mentali che nel 2012 e metà 2013 non si verificavano. Il servizio che proprio a Roma sembrava in fase di miglioramento come velocità, è tornato a livelli molto bassi anche come angolazione/direzione. Palle corte spesso velleitarie e anticipate, indegne di colei che viene definita con astio una “pallettara” che scambia il più possibile. Nervosismo alto. Sono queste le cose da rivedere, a parte i problemi della spalla (non è operabile??).
Sara vinceva anche con un servizio mediocre perchè la testa andava a mille…ora non è così e si spiegano le sconfitte inattese per i fan ma, temo, previste da lei e dal clan. Clan che comincia a stare nel mirino delle critiche….credo con più di una ragione.
Comunque una stagione positiva nel complesso che costringe i detrattori più spinti a masticare amaro.
@ Vince (#1180990)
alla fine della stagione il ranking e la race coincidono.
mistero svelato.
Sarò il solito avvocato del diavolo, ma… leggo commenti di gente che contesta anche pesantemente l’articolo adducendo il ranking, qualche risultato e addirittura finali Slam giocate anni fa. Ma invece di scatenarvi a seconda del tifo, perché non vi concentrate sul titolo?
Il 2014 di Sara Errani: più ombre che luci.
Il 2014 di Sara Errani non tiene conto del best ranking o della finale a Parigi, che non risalgono al 2014. Quindi citare certi risultati è fuori contesto. E poi non dice “ha fatto schifo”. Dice che ci sono più ombre (ha iniziato la stagione da numero 7, ora è 11 nella live, ma ora di fine stagione scarta ancora 370 punti; ha perso con gente molto più in basso di lei in classifica – 103, 140, 147 – e preso un paio di stese considerevoli con gente teoricamente, stando almeno al ranking, al suo livello – 60 61 da Woz, 61 62 da Sharapova, 62 60 da Halep, 62 62 da Petkovic; ha giocato due sole finali in stagione ), che luci (a mio avviso, le stesse finali a Roma e soprattutto a Parigi su un terreno non idoneo, vittoria sulla Li a Roma). Alzano il punteggio i risultati in doppio, specialità a parte e che meriterebbe una valutazione a parte con considerazioni a parte.
non mi offendo, ma mi state dicendo tutte cose che so già 🙂
l’unica cosa che non sapevo e su cui ho chiesto spiegazioni l’ho appena ripetuta nel post precedente a questo.
si, si, questo lo sapevo.
è che mi pare di ricordare che una volta al Master vi accedevano le prime 8 posizioni del ranking, ma può anche darsi che mi confondo…anche perchè molto spesso le prime 8 del ranking coincidono, in gran parte, con le prime 8 della Race, anche se magari in posizioni diverse.
Lo spiego io se non ti offendi: c’è una “Road to Singapore”, che tiene conto dei punti guadagnati in stagione ed è una cosa diversa dal ranking mondiale. Qui il link, facilmente consultabile, con l’ordine di classifica della race che stabilisce chi va al Master: http://www.wtatennis.com/road-singles-leaderboard
E’ sempre stato così. Dal momento che il ranking tiene conto anche del precedente Master. Così come accade ad inizio di ogni torneo, scadono i punti dell’ anno precedente. Quindi, dopo Mosca, il ranking combacerà esattamente con la race visto che scadranno i punti del Master 2013.
Tutte queste analisi sulle classifiche sono un po’ fini a se stesse, un po’ come discutere sul sesso degli angeli… non credo sia un posto in piu’ od uno in meno a far cambiare il giudizio su una stagione intera… ancor meno possono farlo cambiare 2 o 3 infortunate prima del master…
Comunque chi scrive un articolo ci mette nome e cognome esprimendo (ovviamente) un suo punto di vista personale. Non sarete d’accordo con il suo pensiero ma fra i commenti c’è una dose di acidità notevolissima. Calma…
Ma quale scippo… Siamo seri. Na Li era più forte.
@ Vince (#1180866)
Che io sappia per il Master si consulta la Race ma visto che sono giovane può essere che molti anni fa non fosse così
🙂
era talmente contento di potere spiegare qualcosa che si è sbagliato 🙂
qualcuno meno arrogante del Sig. Matita, potrebbe spiegare se è sempre stato così il meccanismo per accedere al Master, oppure se in passato si guardava il Ranking e non la Race?
sara non puo perdere cosi la testa.la stagione su terra rossa è stata
positiva.semi a stoccarda, finale a roma e quarti l roland garros,ma sulle altre superfici male.un anno fa lottava con l’azarenka al masters.sara ritorna te.
Penso che sara meriti altri tipi di considerazioni.
Ma sembra che non si aspetti altro che un suo passo falso per puntualizzare solo gli aspetti negativi.
Pardon, per “Race” si intende “Road”?
ah tu metti le faccine per sbeffeggiare, mi dai praticamente dell’ignorante e io avrei la tracotanza…non fa una piega
Buona giornata.
Le chiacchiere stanno a zero.
Ranking wta 12
Prima si dovrebbe fare un’analisi completa del circuito wta e poi scrivere l’articolo.
Se sara è ancora n 12, vuol dire che nel complesso ha avuto un rendimento nella media.
Ricordo che ci sono tenniste che, solo ed esclusivamente al rendimento in uno slam, hanno scalato la classifica… Dopo numerose uscite ai primi e secondi turni.
Credo che sia l’ultima tennista italiana, per la quale si dovrebbero usare aggettivi come ” deludente e involuta”.
Questo é il mio pensiero, naturalmente ( credo anche supportato dai numeri)
Ed ho tralasciato il doppio eh!
@ Vince (#1180832)
Lo faccio con piacere, così mi rendo utile e spiego qualcosina delle regole base del tennis a chi non le sa, evidentemente. A Singapore si tiene conto della race..”Race to Singapore” appunto. Dai uno sguardo e capirai perchè (per ora) Makarova e Cibulkova le sono sopra! ammazza e che tracotanza, oh!
@ matita (#1180823)
ma esistono anche le riserve, 2, e forse forse la Errani potrebbe farcela…
No, non lo so, spiegamelo tu a questo punto, visto che sai tutto
Io pensavo ci andassero le 8 “disponibili” con la classifica migliore e la classifica di Cibulkova e Makarova attualmente è peggiore di quella di Sara.
Amico, prima di lei nel caso in cui ci fossero forfait ci sarebbero per ora Kerber, ma anche Makarova e Cibulkova. Sai come funziona la qualificazione? Sono le regole base della WTA 😛 😛 😛
Esattamente 🙂
Mi sembra paradossale il titolo dell’articolo, dal momento che parliamo di una giocatrice che “rischia” di andare al Master per il terzo anno consecutivo, nel caso in cui Serena e Halep dovessero dare forfait.
Ed è in ogni caso in top 10, tra le giocatrici attualmente in attività.
Un altro indicatore interessante e significativo per definire la sua stagione potrebbe essere la Race, dove non mi pare che sia messa malissimo.
PS: Al Master ci va in ogni caso come doppista, essendo nettamente in testa alla classifica mondiale della specialità.
molto altalenante..il picco lo ha avuto sul rosso con la finale storica a Roma, ma come sempre si è trovata di fronte l’energumeno..e dulcis in fundo si è pure fatta male..quindi sfiga a livelli epocali!
Per il resto della stagione, salvo solo lo US Open.. il signor Lozano si è addormentato sugli allori, non si vedono novità tattiche, non si vede lavoro sui difetti..se il coach si può fare così, non facendo nulla, mi propongo io. Sara arrivo!!
Vabbè che tutto è relativo ma se da appassionati italiani consideriamo la stagione di Sara negativa bè….apriamo le patrie galere per quasi tutti gli altri….
L’unica nota veramente negativa è il non miglioramento al servizio e su quello da “una Chang” come lei mi sarei aspettato di più…..
Concordo.
Come spesso accade, Orecchio forse vuole scrivere articoli “provocatori” ma alla fine spaccia le sue tesi improbabili per vere. Non capisco più se sia un inganno voluto o inconscio, visto che la storia è quasi sempre la stessa.
Non si puo’ considerare negativa una stagione in cui Sarita è attualmente al n. 11 del mondo (virtualmente top ten col ritiro della Li), una stagione in cui è arrivata in finale a Roma e ha fatto quarti a Parigi e New york senza contare ke è anke n. 1 in doppio. Secondo me le ombre di questa annata sono proprio le sconfitte patite a Parigi e New york, comunque il suo bilancio resta ampiamente positivo.
Boom!
Alessandro Orecchio,io gradirei che prossimamente o lei,o Marco Mazzoni,visto che entrambi scrivete ottimi pezzi,un giorno scriviate un articolo sulla folle scelta dei nostri tennisti,soprattutto quelli più rappresentativi,di rinunciare ai tornei ATP,anche importanti,per disputare incontri della serie A,che quasi sempre,sono delle esibizioni di livello pure piuttosto basso.
a me pare che la differenza vera dal 2012 sia la condizione fisica.
il 70% dei punti li danno sul cemento.ecco dov’è il suo handicap.se al contrario fossero dati su terra sarebbe stabile tra le prime 5
duemilioni e mezzo di dollari di prize money, un milione e mezzo in singolo e uno in doppio, numero 11/12 del mondo………i risultati li hanno elencati altri…..mi dite a quali tenniste avanti a lei in classifica è superiore?…..ve ne potrei elencare almeno una decina che è un miracolo che sta loro davanti…..non mi guardo un suo match da quel dì, ma tanta ammirazione per il nostro “ratto da fango”………..complimenti sarita per un’annata eccellente.
Nell’ultimo anno mi sembra molto nervosa la Errani. Dopo Parigi dell’anno scorso ha avuto un calo secondo me psicologico, nel senso che lo stress di dover difendere i punti dell’anno prima l’hanno svuotata. E’ più nervosa nelle interviste, più nervosa in campo. Più stressata. Penso soprattutto perché ha giocato a un livello forse sopra anche le sue stesse qualità per un anno e mezzo.
Io spero che riesca a ritrovare continuità perché ammiro la sua capacità di sfruttare tutte le qualità che possiede e anche qualcuna in più
Le ombre ci sono state e sono state di più rspetto all’anno scorso, tuttavia reputo la sua stagione positiva, dovessi darle un voto le darei un 6.5
E cosa ci sarebbe da ridere? Per me la sua è stata un’ ottima stagione. Ho sottolineato il fatto che ha la gran qualità di saper il più delle volte vincere quando è chiamata a farlo (e non è poco)! E che merita rispetto, indipendentemente dal fatto che possa essermi antipatica o che io non possa apprezzare il suo stile di gioco e non. Ti fa ridere il fatto che abbia detto che per me essere top 12 è un buonissimo risultato? E che se dovesse restare tale anche l’ anno prossimo sarebbe ancor più da apprezzare? oppure ti fa ridere il fatto che un gioco come il suo, a mio avviso, si basa troppo sull’ errore altrui che magari anche una top 100 può evitare ogni tanto?
Ridi, grassamente, per poco e con poco!
Secondo me invece, viste le premesse, la sua stagione e’ stata buona. Mi aspettavo un calo ben piu’ vistoso ma invece si conferma a ridosso della top 10 anche in un’annata in cui non ha dato il meglio di se’.
Ora c’e’ da sperare che ritrovi continuita’ e fiducia: fiducia nel sapere di potersela giocare con tutte le giocatrici del circuito – perche’ questo a mio parere e’ stato il fattore che ha fatto entrare Sara tra le top 5 del mondo.
@ tennista (#1180683)
Forse l autore dell articolo ha una visione distorta della realtà!!a me come giocatrice non piace sara ma va valutata obbiettivamente…2 quarti di finale slam e finale al foro italico è una stagione con ombre???con una prima di servizio che dire debole è riduttivo questa ragazza sta facendo grandissime cose!!!poi può piacere o no però svegliamoci e iniziamo ad apprezzare impegno e costanza negli atleti che i risultati si fanno con queste qualità,non con se quest avesse la testa se l altro migliorasse gli spostamenti etc etc….abbiamo una mentalità basata sull autocommiserazione sulla scusa sempre pronta per questo non faremo mai un vero salto in avanti è insita nella nostra testa…prendiamo esempio dalla testa di questa ragazza che col talento di un criceto è entrata nelle prime 5 al mondo!!!poi le luci e le ombre mettele dove volete nei commenti da bar ma che contano sono sempre i risultati!!!!!!ps e io personalmente più di 3 games dei suoi match non riesco a vedere ma questo e’ un altro discorso;-)))
speriamo di avere presto un’altra tennista che fa una annata così’ deludente…
secondo me il suo 2014 è stato un buon anno…….sono il 2012 e il 2013 che sono stati anni megagalattici per il nostro tennis e difficili da ripetersi!
L’italiana con miglior ranking è stata Francesca Schiavone al #4, Sara Errani si è fermata al #5. 😉
Inutile ricordare la W al RG 2010 e lo scippo nella F del RG 2011 complice la Engzell, Na Li ancora ringrazia. 👿
…Il giudizio deve necessariamente basarsi sulle aspettative che uno aveva… Alzino la mano quelli che ad inizio anno pensavano che la Errani sarebbe riuscita a qualificarsi al master per il terzo anno di fila… Onestamente vederla chudere l’anno tra le 15 (probabilmente a ridosso delle 10) mi sembra un risultato piu’ che accettabile…
Non concordo affatto con il pezzo, come spesso mi capita con questo autore. manca forza caratteriale? mah… se ci sono problemi non stanno affatto lì, davvero povera capacità di analisi.
ma io invece l’ho vista in netta ripresa: intanto ha imparato a giocare molto meglio sull’erba, poi il servizio è VOLUTAMENTE esasperato in lentezza (soprattutto la seconda) per mettere in difficoltà la maggior parte delle giocatrici. Comunque è fisiologico non essere atleticamente sempre al top, ma se resta nelle prime 15 è comunque un successo, considerato l’impegno di vertice nel doppio
grasse risate per la compilation di sciocchezze che hai scritto.. ma tant’è, il tuo nick dice tutto..
> ha dovuto alzare bandiera bianca per infortunio contro lo strapotere fisico di Serena Williams
(se ha avuto un infortunio cosa c’entra la forza dell’avversaria?)
Comunque concordo con l’articolo.
Il problema di Sara non è il servizio o la tecnica.
L’involuzione del gioco della Errani è dovuta a fattori psicologici; il punto di forza della Errani è quello di tenere sempre sotto pressione l’avversaria: e proprio qui è mancata. Gorges e Cirstea erano le tipiche avversarie, molto più potenti, ma che riusciva a battere perchè andavano fuori giri quando imbrigliate nella ragnatela dei palleggi.
Sara è una guerriera, se perde la combattività sicuramente non può vincere.
Speriamo che si riaccenda la fiamma della lottatrice
Non sono d’ accordo! Per lo stesso motivo che viene evidenziato nell” articolo, leggi mezzi fisico- tecnici, finire l’ anno a ridosso delle 10 e’ una conquista enorme! Il suo gioco e’ difficilmente “padrone” del match e si basa troppo su errori altrui ( quelli che lei sottolinea con pugnetti e eleganti vamos). Di giocatrici in grado di sferzare colpi risolutori, la top 100 e’ piena. Solo che tali colpi non sempre vanno a buon fine, altrimenti la classifica di tali giocatrici sarebbe diversa. Errani ha la capacita’ di riuscire a sfruttare, il piu’ delle volte, i tabelloni autostrada che, destino e posizione sua nel ranking, le offrono. Ed e’ una gran qualita’. Vederla tra le prime 15 al mondo e’ gia’ ben oltre quello che il suo tennis vale. Onore a lei, dunque. E, se mantenesse tale ranking anche l’ anno prossimo, l’ impresa sarebbe grandissima.
Stagione anche secondo me deludente ovviamente pensando che alla fine del 2013 giocava il Masters….
Chi lascia la vecchia (2012) strada per la nuova,
sa quel che lascia, ma non quel che trova!