Andy Murray ed il prossimo referendum in Scozia. Lo scozzese in caduta libera nei sondaggi
Ad un giorno dal cruciale momento in cui gli Scozzesi saranno chiamati ad esprimersi circa l’indipendenza del proprio paese, Andy Murray si è inavvertitamente trovato catapultato al centro dell’occhio del ciclone. Il nativo di Dunblane (Scozia), senza essersi mai esposto al riguardo, viene ora investito dagli effetti nefasti di una ‘guerra’ di interessi e fanatismi, che di certo non gioverà alla sua immagine.
L’approccio di Murray alla questione politica era stato di basso profilo e di discrezione, essendo certo che qualsiasi parola avesse pronunciato avrebbe fatto inalberare una fazione o l’altra. Tuttavia, durante gli U.S. Open, stando a quanto riportato dal noto “The Telegraph”, avrebbe palesato più che una simpatia nei confronti del suo paese natale: “Se la Scozia dovesse diventare indipendente, immagino che giocherei per la Scozia.” E’ chiaro come abbia semplicemente ventilato una possibilità, nella circostanza in cui il suo paese si rendesse indipendente, senza comunque dirsi a favore o contro e, tantomeno, ergersi in favore di una delle due parti.
Il popolo britannico non l’ha presa bene e, trascinato dal recente fervore politico, ha negato il proprio appoggio alla causa di Andy Murray per la prossima edizione di Wimbledon. In Inghilterra, anche prima del verdetto circa il destino della Scozia, il suo tasso di popolarità e di consenso è precipitato di 11,9 punti percentuali, secondo al sondaggio condotto dal “Mail on Sunday”. In Galles il numero è ancora di più alto, pari al 15,5%.
Proiettandosi in uno scenario post-referendum favorevole alla Scozia, Murray diverrebbe la punta di diamante del proprio paese e lascerebbe la Gran Bretagna priva di un campione, di un membro della “Top 100” e con scarse –per non dire nulle- possibilità di rimanere all’interno del “World Group” di Coppa Davis, dal momento che Andy ha trionfato in 19 dei 21 incontri disputati durante la competizione.
Pare che la politica influisca fortemente su quei britannici che, soltanto un anno fa, avevano celebrato il titolo di Wimbledon come proprio, mostrandosi ora pronti a voltare le spalle ad Andy Murray nelle sue future apparizioni sull’erba della “Cattedrale del tennis”.
Alcuni, tuttavia, potrebbero ricordare quelle incaute dichiarazioni rilasciate nel 2006 da un Murray appena diciannovenne, alla vigilia dei mondiali di calcio del 2006 in Germania, affermava: “Tiferei chiunque, tranne l’Inghilterra”.
Edoardo Gamacchio
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incredibile
Su questi argomenti, qualsiasi cosa dica, ci sarà sempre una parte che lo criticherà… sia se si schieri contro, che se si schieri a favore, o anche conservando un ruolo di neutralità. Io penso che sia giusto che Murray dichiari cos’ha votato senza avere paura del pubblico. E’ un referendum assolutamente democratico.
comunque gli scozzesi, io ne ho di parenti in scozia, tifano sempre contro l’inghilterra nel calcio.
anche quelli che votano contro l’indipendenza.
povero murray, la politica si infiltra dappertutto come i vermi…
“se la scozia dovesse diventare indipendente, immagino che giocherei per la scozia”
è evidentemente una risposta a una domanda di un giornalista che significa: non ti rispondo.
“se la scozia non dovesse diventare indipendente, immagino che giocherei ancora per la gran bretagna”
è la stessa cosa.
@ io (#1171109)
Evidentemente, ti sfugge che la Scozia e l’Inghilterra sono unite dal 1603, e non per scelta popolare, ma poichè re Giacomo Stuart – II di Scozia e I di Gran Bretagna – ereditò la corona d’Inghilterra; poichè era già monarca scozzese, si procedette all’unione delle corone.
L’unione dei regni avvenne formalmente nel 1707 con l’Atto di Unione, dal quale nacque ufficialmente la Gran Bretagna – anche se già precedentemente si era soliti appellarla così – .
Pertanto, uno scozzese, dotato di senno, raziocinio e logica aristotelica, non potrebbe che essere dalla parte indipendentista, non foss’altro per puro amore della Storia.
perchè sarebbe così ovvia la simpatia per gli indipendentisti secondo te?
torna a parlare sul campo vincendo titoli,mi manchi ad altissimi livelli e cmq che…. gli inglesi:se è scozzese è scozzese
Sembrerebbe una risposta ovvia, di fatto è scozzese, quindi a logica ha detto in sostanza una ovvietà, certo che ‘sti inglesi 🙂
puo’ darsi che lo pensi Ma non ha nemmeno detto quello…
comunque esito incerto e quindi vedremo che succede…
ha detto una cosa paraculamente saggia.
e comunque è scozzese, ha sempre detto di esserlo, ora se le cose cambiano vediamo.
un conto è voler essere indipendenti, un conto è esserlo.
Ridicoli.
Ha solo detto una cosa ovvia essendo scozzese e senza polemica alcuna.
sono come i francesi ai tempi di Mary Pierce, quando perdeva era canadese e quando vinse a Parigi era francese…
Evidentemente si sente più’scozzese che inglese ,naturalmente avrà’ più ‘ simpatia per gli indipendentisti i,come dargli torto?
qualsiasi cosa avesse detto, sarebbe tornata a suo svantaggio