Cilic inarrestabile: schianta Nishikori e vince il suo primo Slam a New York. Sarà n.9 del mondo
Devastante. Marin Cilic conferma la grandissima impressione destata contro Federer in semifinale e demolisce il sogno di Nishikori di diventare il primo giapponese a vincere uno Slam. Col punteggio di 6-3 6-3 6-3 Marin supera nettamente il rivale, riportando un major in Croazia dopo lo storico successo di Ivanisevic a Wimbledon nel 2001. Una finale sulla carta nuova, fresca, interessante e molto attesa da chi bramava nuovi volti a giocarsi i grandissimi tornei, dopo troppi anni con i “soliti” al vertice. Purtroppo il match ha regalato più temi e spunti in sede di presentazione che emozioni in campo, perché di partita ce n’è stata pochina. Si pensava che la tensione data dalla novità potesse giocare un ruolo determinante, pesando come un macigno sui due “nuovi” finalisti di uno Slam. In realtà il macigno è pesato solo sulle spalle del nipponico, che non è riuscito nemmeno a scappare dai blocchi, lento e poco incisivo rispetto al tennis davvero agassiano mostrato nella seconda settimana del torneo. Tuttavia molti dei demeriti di Kei sono derivati dai meriti di Marin, che ha prodotto un tennis travolgente, quasi perfetto sia sul piano tattico che della personalità. Sostenuto da un servizio impressionante (ancor più se comparato a quello a cui ci aveva abituato in carriera!), è andato via come un treno, e non s’è fermato mai.
Un pomeriggio da sogno per lui, iniziato alle 17 ed una manciata di minuti, NYC time. 73 gradi F, è la giornata più fresca del torneo, e pure il vento impetuoso dei giorni scorsi oggi sferza di meno il complesso di Flusing. C’è un silenzio quasi irreale nel campo più grande e inesorabilmente più rumoroso al mondo, lontanissimo dalla tradizione secolare dello sport della racchetta e dalla sacrale tradizione di Championships. Forse anche perché il pubblico che s’era accaparrato i (carissimi) biglietti per la finale sperava in un match tra Re Federer e Numer 1 Djokovic. Trovarsi all’atto finale due giocatori relativamente nuovi è qualcosa di strano, inaspettato. A suo modo è bellissimo, diverso; ma non sono i grandissimi, tanto che il pubblico sonnecchia, arriva in ritardo, aspetta sperando che lo spettacolo tecnico ed agonistico infiammi non solo il match ma anche gli animi. I precedenti dicono 5-2 per il giapponese, ma è la prima finale Slam per entrambi, quindi tutto nuovo.
Inizia Cilic al servizio. Non tradisce una smorfia ma fa rimbalzare insistentemente la palla prima di servire, senza alzare lo sguardo, come per trovare concentrazione e forse estraniarsi da quel contesto così enorme, sia fisicamente che sportivamente, e per lui così nuovo e diverso. Un rovescio, poi un Ace. Ma Kei corre veloce e scarica tutta la sua forza in ogni colpo, è subito palla break. Cilic governa lo scambio e lascia partire un drittone cross con un angolo così acuto che nemmeno le gambe di Nishikori possono coprire. Solo un gioco, ma già si nota dove è arrivato il salto di qualità del croato: tira e non aspetta, a costo di sbagliare, e ricava punti (tanti) dal servizio. Marin è sempre stato un buonissimo giocatore ma troppo timido, timoroso nel lasciare andare i colpi; colpi troppo poco incisivi, sempre ancorato a scambi di ritmo in cui finiva per mollare, preda di insicurezze, della legnosità delle sue lunghe leve, della paura di non esser adeguato a battere i big. Un tennis “grigio”, che concedeva poco allo spettacolo. Difficilmente era capace di far scappar via il braccio a far esplodere un talento che da teenager era invece evidentissimo.
Secondo gioco, serve Nishikori. Sembra aver fretta, il suo sguardo è costantemente coperto dalla visiera del suo cappellino, segno che la testa è bassa, e scava il suolo. 0-30, la prima non entra, cerca forse di forzare troppo. Ma il rovescio disegna il campo, l’anticipo è col pilota automatico e la palla scappa via sicura, nei pressi delle righe, ed anche il dritto è veloce. 1 pari.
Il ghiaccio è rotto, la partita adesso inizia per davvero, ma ancora gli errori sono più dei vincenti. Cilic tiene bene al servizio, il colpo in cui più è cresciuto e con cui ha fatto la differenza in tutto il torneo, contro i rivali ma anche rispetto al “vecchio Cilic”, quello che i connazionali Ljubicic, Ancic e Ivanisevic sbeffeggiavano come peggior battitore croato degli ultimi anni… Servizio ma anche risposta, lunga e aggressiva. Il croato cresce di intensità, il giapponese invece non cambia passo, inizia a subire. Nel sesto game Cilic è più aggressivo, i suoi colpi lunghi ed anche il dritto punge, vola 0-40, le sue prime palle break. Sfrutta la terza, con un improvviso cambio di ritmo in back che propone una palle corta e senza peso, mal toccata da Kei. 4-2, è il primo allungo del match. Cilic consolida il vantaggio senza tremare al servizio, 5-2 con un parziale di 12 punti a 3.
Se Marin veleggia tranquillo, Kei ora sembra totalmente controvento. Vero che il rivale gli propone palle lunghe, ma stenta terribilmente ad aggredirle, a muoversi in anticipo con i piedi come nei grandi match precedenti e scaricare tutta la sua velocità. Tende a giocare troppo corto, troppo centrale, lasciando l’iniziativa a Cilic che invece non aspetta un attimo a far scattare con insolita velocità e cattiveria agonistica mista a lucidità i suoi migliori swing, mai così precisi come in questo US Open. Intenso, veloce, l’allievo di Goran copre tutto il campo, sembra non aver punti deboli. Quel tennista titubante, a tratti macchinoso che scambiava serie infinite di colpi perdendo inesorabilmente l’attimo fuggente sembra uno sbiadito ricordo. 6-3 Cilic.
Nishikori inizia a servire nel secondo set. Si aspetta una scossa del samurai, che le sue ginocchia tornino così reattive come sabato, e che il dritto pesti durissimo sulla palla, invertendo l’inerzia di scambi che lo vedono quasi sempre a difendersi. Solo 2 winners per Kei nel primo set, quando nelle enormi vittorie del torneo (Raonic, Wawrinka e Djokovic) li aveva fatti in un game.
Al terzo gioco, già problemi per il nipponico, due errori non forzati. 0-40, arrivano palle break in serie. Cilic gioca intelligentemente in centro, non da angolo e nemmeno palle consistenti a Nishikori, che non trova peso per appoggiarsi, non trova angoli per insistere e chiudere a sua volta, e non è così reattivo e veloce. E all’improvviso Cilic strappa con la massima velocità ed angolo, e lo coglie impreparato: questo il canovaccio tattico del croato, molto ben studiato, contro cui Kei non trova una contromossa essendo meno rapido nella ricerca della palla e meno esplosivo per ribaltare gli scambi. Reagisce Nishikori, ma crolla alla quarta palla break, 2-1 Cilic. Solo 45 minuti di storia, ma in questo momento il match sembra segnato, a meno di un calo del croato.
Un momento di sbandamento arriva al volo, come le palle del contro break, ma Cilic è bravo a prendere l’iniziativa e non lasciare il tempo a Kei di imbastire qualcosa, impotente contro il servizio imprendibile. In questa fase del match (come negli ultimi match del torneo) è evidente come Marin sia cresciuto nell’aspetto fisico: gioca più vicino alla riga di fondo, perde meno campo, arriva meglio e prima sulla palla; tutto questo gli ha dato la fiducia per far correre alla massima velocità il suo braccio, prendendosi rischi un tempo inimmaginabili per il suo tennis “medio”; rischi che prendeva da giovanissimo e che poi, entrando nel mondo Pro, ha perso per strada, invischiandosi in un tennis solido ma non abbastanza esplosivo da fare la differenza. La storia del gioco ci ha insegnato molte volte che per compiere un salto di qualità mentale è stato necessario prima compiere un salto di qualità fisico, perché guadagnando tempo sulla palla e forza per la spinta ed il recupero tutto viene più facile, anche far correre il pensiero. E poi l’asso nella manica del nuovo servizio. Nel sesto game Cilic ha fatto un perfect game con 4 Ace, roba degna del suo coach e mai sperimentata prima nella sua carriera. Una novità che fa tutta la differenza del mondo.
1 ora di gioco, altre due palle break per Marin. Il dritto di Nishikori muore ancora sul nastro, 5-2 Cilic. Tutto troppo facile, troppo veloce, tutto a favore del croato. Sussulto del nipponico, che strappa il contro break, me è una distrazione di Cilic più che per una reazione tecnica; tanto che nel game seguente Marin chiude il set (ancora per 6-3) con un dritto in progressione che pizzica l’incrocio delle righe, uscendo di forza da una fase difensiva.
Il terzo parziale è quasi accademia. Al quarto gioco Kei va in difficoltà concedendo le prime palle break del set. Cilic tiene da dietro, non da peso con il suo slice, gioca dritti al centro e Nishikori non riesce a sfondare, non riesce a chiudere l’angolo o prendere velocità appoggiandosi, ed alla fine sbaglia. 3-1 Cilic, che conferma il break volando 4-1 in un’ora e mezza di gioco. Prova l’ultima reazione Kei, ottiene delle palle break con disperazione, ma oggi non è la sua giornata. Crolla a terra incredulo, alza le braccia al cielo Marin, urlando contro quell’Ivanisevic che l’ha trasformato inaspettatamente in campione. Urla anche contro il mondo intero, che l’aveva bollato prima come giocatore noioso e incompiuto, e poi come “dopato”.
Ci sarà tempo nel prossimo futuro per leggere questa vittoria di Cilic, per capire se è stata una fiammata irripetibile oppure se il tennis di vertice ha trovato un nuovo campione. Di sicuro il tennis mostrato dal croato nell’edizione 2014 dell’US Open è stato sorprendente e devastante, ed il suo successo ampiamente meritato sul campo.
Marco Mazzoni
La partita punto per punto
K. Nishikori – M. Cilic
2 Aces 17
1 Doubles Faults 3
19 Winners 38
30 Unforced Errors 27
5/8 (63%) Net Points Won 11/13 (85%)
51% 1st Serves In 52%
21/38 (55%) 1st Serve Points Won 36/45 (80%)
22/37 (59%) 2nd Serve Points Won 25/41 (61%)
6/11 (55%) Break Points Saved 8/9 (89%)
50/86 (58%) 1st Return Pts Won 54/75 (72%)
16/41 (39%) 2nd Return Pts Won 15/37 (41%)
1/9 (11%) Break Points Won 5/11 (45%)
43/75 (57%) Total Service Pts Won 61/86 (71%)
25/86 (29%) Total Return Pts Won 32/75 (43%)
68/161 (42%) Total Points Won 93/161 (58%)
113 mins Duration 113 mins
173,108 kph Avg. 1st Serve Speed 199,124 kph
143,89 kph Avg. 2nd Serve Speed 152,94 kph
190,118 kph Fastest Serve 216,134 kph
TAG: Cilic, Finale, Kei Nishikori, Marco Mazzoni, Marin Cilic, Nishikori, Us Open, Us Open 2014
E poi riguardo al ritiro già molti maligni dicevano che avrebbe fatto la fine di Borg, vale a dire ritiro a 26 anni e 11 slam. Smentiti alla grande, e io godo come un maiale. Adesso dicono che si ritira a 30 o che non va oltre i 30. Io spero che li smentisca di nuovo, così poi vediamo cosa si inventano tutti questi espertoni (giornalisti, tifosi, ecc.), che tutto sono tranne intenditori di tennis.
@ alexalex (#1165378)
Come non lo hai sentito parlare di Rio? Se lui stesso ha detto che sono nel mirino….(o meglio ha detto che vorrebbe arrivarci in forma, quindi tradotto significa che li vuole vincere, se un po’ lo conosco. Inoltre si giocano sul rosso pensa te 😆 , quale occasione migliore di vincerle per un’altra volta?). Quelle frasi dei 30 anni che dici tu le hanno dette quando ancora le sue ginocchia scricchiolavano. E’ naturale che se uno si vede in quelle condizioni dice che fino a 30 non dura. Ma se come dicono ora che le ginocchia stanno bene, perché mai non dovrebbe andare oltre i 30 se si saprà risparmiare a dovere e non subirà grossi infortunei?
@ Beh (#1165271)
Ci mancherebbe! Lo so benissimo che 2 anni fa, con un ginocchio infiammato, poteva voler smettere a 30 anni, e invece oggi, se sta meglio, può voler continuare. Io non ho mai detto che a 30 anni smetterà sicuramente, ho solo detto che potrebbe accadere basandomi sulle sue stesse parole e quelle di Toni. Delle Olimpiado di Rio, invece, non li ho mai sentiti parlare. Federer sì ma Nadal no.
Comunque, se gioca ancora 20 anni, io sono solo contento!!!
@ alexalex (#1165222)
Il fatto che lo abbia detto lui e lo zio non significa che dovrà accadere per forza. Io oggi posso avere delle sensazioni, e un domani essere smentito dai fatti (se come dicono che le ginocchia sono state in passato il suo maggior problema ma ora stanno bene, perché non dovrebbe durare ancora a lungo? Chi glielo impedisce?). Riguardo al fatto degli slam, purtroppo è come ti ho detto io. Se Nadal vuole durare oltre i 30 anni deve pensare solo a quelli altrimenti, come dici tu, dovrà smettere tra non molto. Per il discorso delle olimpiadi lui ha piu volte citato quelle di Rio 2016 e chiaramente quelle si che saranno le ultime perché magari poi fino a 34 anni non ci arriva ad alti livelli….ma non si sa mai….tutto dipende dalla programmazione oculata che saprà fare, se la saprà fare.
Io sono tifoso di Nadal e mi dispiacerebbe molto se si mettesse a giocare solo gli slam! In ogni caso fu lui stesso, tempo fa, a dire che non si vedeva in campo dopo i 30 anni! Inoltre, 2 anni fa, dopo aver perso le Olimpiadi di Londra, zio Toni disse che quella sarebbe stata l’ultima! Per questo dico che smetterà fra non molto! Felice di essere smentito!!!
@ alexalex (#1165125)
Chi lo dice che farà fatica a competere con la longevità? Secondo me se Nadal saprà risparmiarsi a dovere centrando le sue preparazioni solo per gli slam, secondo me può durare benissimo ancora per molto tempo.
@ Jose mourinho (#1164958)
Il problema per federer con nadal deriva dal fatto che il maiorchino è mancino con rovescio bimane più potente. Inoltre anche nadal martella sempre sul rovescio di federer col dritto e cerca di spostarlo più a sinistra possibile fino a destabilizzare il gioco(vedi steccate e/o palle corte)per poi tirare il dritto lungo linea nella parte destra del campo rimasta scoperta. Questo schema si è ripetuto in ogni loro partita. In pratica, senza nulla togliere al talento di nadal, se non fosse mancino è molto probabile che l’esito di alcune partite sarebbe stato diverso.
Curioso, però, che sotto l’articolo della vittoria di Cilic allo Us Open i commenti siano finiti a parlare di Nadal e Federer… Mica male la popolarità che hanno questi due fenomeni…
Sono d’accordo, anche per la longevità che sta dimostrando. E con quella sì che Nadal, purtroppo, farà fatica a competere…
@ Bn (#1165087)
Esatto
Allora, se ti aspetti che se parliamo di Nadal negli slam ti risponda che Federer ha vinto “solo” un Rolando Garros, beh, mi offendi… Per due ragioni: 1 se stiamo parlando di Nadal non ti parlo di Federer. 2 a me del paragone Federer-Nadal, sinceramente, scusami, non mi importa un fico secco. Io adoro entrambi, nella loro diversità! Tutto ciò che chiedo è vederli in campo, il più a lungo possibile e, quando si saranno ritirati, so già che il tennis avrà perso due fuoriclasse che hanno fatto epoca e che, con il loro confronto sempre rispettoso, non hanno fatto altro che dimostrare ancor di più l’uno il valore dell’altro.
Tornando al tuo discorso, in parte sono d’accordo, ma sul dire che Nadal fuori dalla terra sia un giocatore “normale” proprio no! Federer è stato il migliore su tutte le superfici (ma secondo sulla terra fino a pochi anni fa) e, proprio il fatto di essere l’unico, finora, a vincere a Parigi nell’epoca Nadal, e il primo a spezzare la sua imbattibilità su terra, dimostra il suo eccezionale valore anche sulla terra battuta! Concludendo, Federer è stato eccezionale su tutte le superfici (il migliore su erba, cemento e indor). Nadal è stato il migliore su terra battuta, e di gran lunga, ma fortissimo anche sulle altre superfici, e vincere 2 slam su erba e 3 su cemento, scusami tanto, non è affatto “normale”, è già un risultato enorme!!! A maggior ragione nell’epoca Federer e Djokovic!!! Se proprio vogliamo essere pignoli, Nadal è un giocatore meno dominante su indor, ma ha comunque giocato due finali del Master. Quindi, tolta la terra battuta, ti dico che Nadal è comunque un giocatore eccezionale, ma un po’ meno su indor.
E’ indubbio che Federer non sia da considerarsi il tennista più forte della storia, semplicemente per il motivo che fare confronti fra tennisti vissuti in epoche diverse è impossibile se non deleterio, ma credo che nonostante tutto si possa affermare, a meno di altre “fiammate” su superfici che non siano la terra rossa, da parte di Nadal che sia il migliore degli ultimi 15 anni…
Ho letto l’articolo. Interessante. Cilic da giovane giocava in modo molto rischioso, poi è cambiato con il passaggio al professionismo. A me piace come ha giocato in questi giorni, l’ho trovato fantastico. Schiantare Federer e nishikori in quel modo è stato eccezionale. Certo rimane il ‘leggerissimo dubbio’. Anche secondo chi ha scritto l’articolo, mi pare. Il modo di giocare dipende dalla forza fisica che permette di tirare di più e di essere più pesante sulla palla e di arrivare con più freschezza. Così dice anche l’articolista. Ma non va oltre giustamente. Viene da chiedersi se è possibile in sei mesi acquistare questea forza. A me sembra fisicamente più prestante di prima. Ho provato a guardare qualche foto e mi pare ci sia differenza nelle braccia e nel tronco. Probabilmente ha fatto molta palestra. Spero che sia quello. Perché ha giocato in modo fantastico.
@ Jose mourinho (#1164958)
No i fatti dimostrano che soffre il gioco di Nadal per vari motivi tecnici e tattici e anche perché come hai detto tu si intestardisce a giocare da fondo e farsi attaccare sul rovescio ….gli head to head effettivamente parlano chiaro anche se credo che se si fossero incontrati più volte su altre superfici non sarebbe così pesante il bilancio.
Io reputo Federer il migliore della storia perché altrimenti chi potrebbe mai esserlo ? Il suo gioco completo, la sua classe, la sua continuità, quello che ancora sta dando a questo sport, i titoli vinti, i record infiniti….è lui il più forte di sempre
Poi ripeto sono d accordo con te, non si intestardisse a giocare in un certo modo batterebbe Nadal ma non si può chiederere a un giocatore diventato grande grazie a un certo tipo di gioco di snaturarsi…
@ Kaiser (#1164941)
Certo, perché quindi a Wimbledon fare 5 finali di cui 2 vinte è una fiammata vero? Vincere anche 2 Us Open e 1 Australian Open (e andarci vicino a vincere il secondo) è anche una fiammata vero? Si vede che di tennis anche tu ne mastichi ben poco, anzi nulla. E poi vorrei farti notare che in proporzione considerando che Nadal ha sempre avuto solo una superficie a favore rispetto alle 3 veloci del tuo re ha vinto piu di quello che doveva vincere. Se fai un confronto di proporzioni non c’è paragone. E considera inoltre che Federer non si è mai infortunato, mentre Nadal si e nonostante ciò ha vinto 14 slam, e non è ancora finita……..una leggenda come Nadal.