Adelchi Virgili: quando il talento da solo non può bastare
Ci sono giocatori che infiammano le platee, che valgono da soli il prezzo del biglietto di una partita, tennisti che con i loro colpi inattesi lasciano sempre di stucco e a bocca aperta gli appassionati accorsi sugli spalti, che affascinano con il loro status di animali da palcoscenico e ai quali è facile e immediato affezionarsi: l’istrionico e talentuoso Adelchi Virgili (classe ’90) incarna al meglio questo prototipo di giocatore.
Adelchi è un giocatore che fa innamorare sul campo: sarà per quel look anti convenzionale per il tennis, per il fatto di essere elegante nei lineamenti e particolare per la sua chioma bionda raccolta e tenuta a freno dalle multicolor bandane, per la sua incredibile varietà nei colpi o per quell’aria sempre un po’ svagata tipica più di un attore hollywoodiano scapestrato ma il buon Virgili attira in un attimo il pubblico e le attenzioni sulla sua storia, a tratti travagliata, si sprecano.
Eppure nella sua (ancora) giovane carriera, Virgili ne ha già passate molte, direi troppe: è stato uno dei più forti juniores ma già all’età di 14 anni un brutto infortunio alla schiena ha compromesso la sua crescita fisica e tennistica, in una fase cruciale della vita di un futuro professionista, in quel periodo di avvicinamento al professionismo che punta al rendere una passione un vero e proprio lavoro. Schiena, ginocchia, spalla e…racchetta: Virgili è una compilation di contrattempi, soprattutto fisici, ma perfino il suo strumento di lavoro si è spesso rivelato fonte di disagio e rallentamento nella sua carriera, fin qui realmente mai esplosa e sempre in salita.
Eppure il toscanaccio sembra crederci ancora, deciso a non mollare e a cercare di trovare la condizione fisica ottimale per potersi esprimere al meglio. Sono sicuro che se gl infortuni lo lasciassero respirare per un po’ di tempo, lui potrebbe sperimentare sulla propria pelle quanta voglia effettiva ha di provare a diventare grande, ma grande davvero. Gli anni cominciano a passare, 24 non sono più pochissimi per il nostro sport, ma la tendenza dell’innalzamento dell’età sportiva e i recenti exploit nella piena maturità fisica di alcuni tennisti (Haas, Ferrer, Robredo, Youzhny e sua maestà Federer solo per citarne alcuni senza scomodare gli atleti connazionali), stanno lì a spingerlo e a sostenerlo nella rincorsa di questo sogno. Il tempo comincia a scorrere rapidamente, ma ancora ce la si può fare a reindirizzare il tutto sui giusti binari.
Ciò che è certo è che da 850 del mondo la vita non è proprio facile, con le spese che finiscono per diventare certamente superiori alle entrate: un coach fisso è troppo caro e farsi seguire dal padre diventa la soluzione ideale. Eppure Adelchi non molla. Gli ultimi risultati nei tornei challenger di luglio e agosto giocati in terra nostrana ci hanno mostrato un giocatore finalmente integro, o perlomeno in una condizione migliore rispetto a quella limitante e debilitante del passato, dove perfino il servizio, suo cavallo di battaglia, diventava un fondamentale irrealizzabile. Eppure Adelchi non ha mollato e in questi tornei recenti si è reso protagonista di alcuni risultati degni di nota, presentandosi senza un ranking da prendere in considerazione ma in grado di sovvertire più di un pronostico.
Ma più dei singoli successi a contare in questo momento sono e devono essere le sensazioni raccolte sul campo: appurato sulla propria pelle di essere sempre il giocatore capace di infiammare le platee (con i dovuti distinguo non si tratta ovviamente di tornei dello Slam…), Adelchi deve continuare a mettere insieme i pezzi del proprio tennis, continuare a esaltarsi per le singole giocate ma soprattutto rimanere unito senza pause per l’intera durata di un match. Una partita si porta avanti non solo con una palla corta a effetto o con un servizio a tratti devastante che si alimenta ad aces; centrato e concentrato Adelchi con il suo tennis atipico può realmente far male a giocatori più esperti (come numero di match giocati e non come età effettiva) e togliersi più di una grande soddisfazioni.
Se non ha ancora mollato perché farlo proprio adesso che il suo corpo sembra finalmente rispondere in toto alle sue richieste ed esigenze? Il tennis ha bisogno di giocatori come Adelchi: l’importante adesso è proprio capire quanto realmente lui voglia “diventare” un tennista. Gli infortuni non possono essere un alibi (non lo sono mai stati) ma adesso è il momento di cambiare marcia e non impressionare col suo tennis e i suoi exploit part time solamente un paio di mesi l’anno. Il talento gli è stato recapitato in dono, la voglia di non sprecarlo mettendosi realmente in gioco può trovarla solo dentro se stesso.
Alessandro Orecchio
TAG: Adelchi Virgili, Italiani
Grande Adelchi, io credo in lui contrariamente a chi lo critica perché non guarda avanti, ma sa solo guardare il lato negativo.
E più facile criticare che riconoscere un possibile campione.
Purtroppo senza testa non si va da nessuna parte
Adelchi prima o poi deve sfondare e’ veramente bravo!!!
come al solito,mirkino, provoca,viene arringato (a ragione) si rititra in buon ordine dal post in questione e ne cerca un altro dove metter su il suo disco rotto.
Il Dustin Brown italiano?? 😆
amen…
Virgili è un talento naturale, chiunque abbia avuto la fortuna di vedere un suo match può confermarlo.
E’ uno spettacolo per gli occhi e per la mente.
Certamente non a tutti può piacere,anzi, con Virgili non ci sono vie di mezzo: si odia o si ama in modo passionale.
Perché è una persona genuina, buona e gioca senza calcoli con grande generosità.
La maggior parte dei commenti risentono del limite di non conoscere questa persona e sopratutto le sue gravi vicessitudini.
Virgili ha il suo modo di essere, le sue idee personali e il suo tennis. Prendere o lasciare.
Viene a fare le quali a Genova?
Però l’italiano non è un opinione, ho scritto che è un grande per la scelta che ha fatto non per i risultati che ha ottenuto nel tennis..
Il fatto che abbia battuto giocatori nei primi 100, senza di fatto essere un tennista, vuole solo dire che non è il primo che passa per strada.
Al tempo era abbastanza promettente, vinceva futures in serie e avrebbe potuto fare una discreta carriera, ma ha scelto di studiare perché si sentiva realizzato nella vita, una scelta controcorrente!
Per tua informazione trattasi di Serie A , competizione alla quale tutti i circoli e giocatoritengono tantissimo , a nessuno va di perdere . Inoltre ti invito a veder giocare Ager , tennista dal gioco brillante e naturale alla Virgili : non si speghierebbe altrimenti come abbia fatto a lasciare 2 games a Lorenzi e a battere Huta-Galung su cemento indoor
Più che non volere secondo me proprio mentalmente non ci riesce perchè, non per colpa sua, non è abituato fin da ragazzo a fare i sacrifici del professionista. E’ stato sfortunato, lo si può solo guardare con benevolenza.
I futures sono anche i tornei dei giovani alle prime armi che non possono di certo iniziare con i challenger. Li hanno disputati tutti all’inizio della carriera, anche i grandissimi del presente.
Ma grande di che,visto che i tennisti da te citati,questo sconosciuto austriaco li ha battuti alla Coppa del nonno,mica negli Slam o Master Series.
Perché,gli altri tennisti italiani che abbiamo sono solidi di testa forse? Dimmene uno,che magari sia riuscito a disputare un anno intero di grandi prestazioni,proprio grazie alla sua testa,o solidità nervosa.Io sinceramente non ne vedo.
Io credo che, in tutta sincerità, Virgili non voglia provarci seriamente, però in estate piace deliziarci con i suoi tocchi di grandissima classe!!
Che rammarico, però!!! 😕
Commento perfetto!!
@ Franco (#1151316)
Bravo a trovare comunque il suo percorso nella vita, ma un grosso talento buttato via. Non ci credo che chi prende queste decisioni non venga massacrato dai rimpianti prima o poi…
@ Facciadaprete (#1151191)
Non lo conoscevi e non lo conosci..non devi scriverne per forza..anche perchè senza la conoscenza del suo percorso ogni commento perde significato!!!
Vero, grande Ager che ha scelto un’altra strada nella vita e poteva essere un buon professionista, ha battuto Volandri, Lorenzi e Haase!
Però anche se i future sono economicamente una rimessa un mesetto a S.M. di Pula lo potrebbe fare. Una cinquantina di punti e una rimessa non troppo grossa economicamente.
Ok che non sarebbe la svolta ma magari così cominci a guadagnare posizioni e giocare challenger direttamente, o almeno le quali challenger da testa di serie (che in tante occasioni fa già la differenza tra qualificarsi e no)
Sì, concordo.
Tutto sta in quello che vuol fare.
Se vuole provarci deve andare di future (anche perchè non ne ha mai vinto uno e nei challenger ha fatto massimo 1 turno) e tempo 1 anno, o pure meno, farsi una classifica.
Se invece vuole solo divertirsi e provarci casomai diventa solo una conseguenza ma non il fine fa benissimo a fare i challenger.
Io penso che di bono ha la sorella . . .
@ groucho (#1151194)
Il suo livello è “potenzialmente” quello e forse anche di più. I fatti dicono che se riesce a superare le qualificazioni (se riesce ) poi perde al primo, max sexondo turno. Ammesso, perchè questo, ripeto, non sembra chiarissimo, che Virgili voglia fare sul serio deve accettare di partire da un livello inferiore. I challenger, se non vinci, non ti danno punti. Se arrivi in fondo a 6/7 future in sei mesi divori la classifica e, soprattutto, acquisti in fiducia e agonismo e forza di testa.
Poi è chiaro che, come ho già detto, la federazione dovrebbe metterci del suo con coach e, soprattutto, soldi.
Hanno mai pensato se ne vale la pena ? Ne hanno mai parlato con Adelchi ? Questo mi piacerebbe sapere.
Forza Adelchi, non mollare!!!
Per il tennis non è MAI troppo tardi, e mi fa specie che dopo il 2014 di Estrella Burgos ci sia ancora gente che sostiene la bestialità del “devi essere tra i primi tot del mondo entro la tot età”.
E se Estrella Burgos vi sembra un esempio troppo eclatante, basta guardare a Batista Agut.
E se Adelchi non vorrà fare attività internazionale, pace. Non tutti i tennisti la fanno. Ogni anno in autunno tutti gli pseudoappassionati fingono di meravigliarsi davanti alle prestazioni di Ager, che è un austriaco che non fa attività internazionale ma in Serie A batte tranquillamente anche i top 100.
Roba che se fosse italiano i vari mirki, giuseppi e bunga bunga vari lo lincerebbero.
Ogni tennista è libero di fare ciò che vuole (finchè non danneggia altri, che è ciò che non capisce chi qua vorrebbe la libertà di dire qualunque cosa gli passi per la mente).
quando si dice 100 al mondo vorrei ricordare che un prototipo di 100 al mondo alla virgili, ovvero genio e sregolatezza, c’è ed è dustin brown… dustin brown per essere 100 al mondo gioca atp, grandi slam e challenger in giro per il mondo, è capace di schiantare nadal in 2 set memorabili su erba come di vincere un challenger impegnativo come quello di genova facendo serve and volley su terra per poi perdere tonnellate di partite in modo inconsulto e con avversari apparentemente abbordabili. la strada per virgili per essere il nostro dustin brown mi sembra al momento lunga e impervia considerando che, nonostante il talento, non ha mai superato il secondo turno in un challenger…
E’ un grande talento, croce e delizia, fa dei punti bellissimi impressionanti e commette degli errori stupidi, quella classifica nn gli appartiene minimamente, deve provarci ma deve avere l’umilta’ di fare i futures x risalire…e giocare tutto l’anno allora si che puo’ diventare a breve un top 100/150
poi c’è da dire che virgili è si uno spettacolo per gli occhi ma tennisticamente parlando ha una difesa imbarazzante.
Uno come lui in quella posizione non ci può stare punto.
Davvero un articolo fatto bene, complimenti!
Suvvia, stiamo parlando di un ragazzo che come best-ranking ha la posizione 765 e non di uno che da giovane era top 200 e si perso per strada……per carità ha 24 anni e come dimostrano parecchi casi nel tennis si può migliorare anche a 30 anni….il talento conta ma la testa molto di più…..
Adelchi Virgili..tutto il resto è noia
Più che altro, per fare i future ci vogliono soldi…
Un conto è tentare di trovare il risultato in 4-5 challenger (dove i punti assegnati iniziano e essere corposi), un altro è fare il circuito dei future dove per raccogliere pochi punti devi arrivare sempre in fondo. Ma soprattutto quanti tornei future devi disputare? E quanto ti costa farlo?
I future sono i tornei dei figli di papà o dei sovvenzionati dalle federazioni. Va detto, capito e digerito.
Ripeto, per me Virgili ha solo (che poi non è poco) un problema di “cattiveria”. E fa bene per me a fare i challenger perché il suo livello è quello.
Premetto che non conoscevo Virgili, ma per quanto ho potuto leggere siamo davanti al “solito” talento incompiuto; ma sapete quanti ce ne sono, in tutte le categorie sportive, di personaggi così? A cosa serve avere un buon braccio e qualche colpo se a 24 ani sei 850 al mondo?
Purtroppo, non sempre i giocatori che sanno di avere dei gran numeri riescono a trovare la convinzione e la voglia per spuntarla nei futures, dove devi avere pazienza, spesso giocando non solo contro un avversario magari modesto, ma tenace, ma anche contro le condizioni di gioco (assenza di raccattapalle, arbitraggio inesperto, campi infami, rumori intorno, poco pubblico che magari ti grida contro per tutto il match, se giochi contro la wildcard locale). Per fare e vincere i future ci vuole pazienza e tenacia. Mi pare di capire che da questo punto di vista Virgili non sia Vanni…
hai detto tutto…
La sua Storia dire più che a tratti travagliata..a tratti come quella di travaglia lol
Un grande, grandissimo…mistero.
Virgili ha solo un problema di testa: è troppo buono, e il carattere non si cambia. L’esperienza lo può far maturare, ma la “cattiveria” o ce l’hai o non ti viene.
Be puoi sempre evitare di leggere i commenti
Anzi! Puoi fare un favore a tutti ed evitare di scrivere!
concordo con quello che dici anche perchè l’italia insieme alla turchia è la nazione in cui si disputano più futures..siamo già a 29 da inizio anno..il salto di qualità si può fare 😉
C’è un unico modo per cercare di dare una svolta alla carriere di questo giocatore, cioè trasfromandolo da giocatore da esibizione e professionista : pianificare un 2015 impostato, per i primi sei mesi, su tornei future cercando finanziamenti dalla federazione.
Sinceramente non ho ancora capito, però, se a Virgili interessi o no tentare davvero e se abbia ancora o no rilevanti problemi fisici.
Leggo infatti dichiarazioni contrastanti su entrambi i punti.
Se uno con classifica 850 dice che non fa i future perchè non riesce a concentrarsi o cose del genere i dubbi, poi, aumentano.
Mi pare che Travisan, l’anno scorso, e Vanni, quest’anno, abbiano scalato centinaia di posizioni a suon di future. Questo conta per uno che vuole davvero salire.
Cmq si potrebbe tranquillamente trovare in posizione di classifica migliore di questa
ooooo oggi avro da fare a leggere i 32653269237595 commenti a questo post su virgili , grazie altrimenti non avrei saputo come riempire ste 8 ore di lavoro ahahahahhaha
Il suo fisico non ce la fa!…non è allenabile per competere ad alti livelli e se gli capita(come succede inevitabilmente) di infilare 2/3 match di seguito finisce per farsi male o per dover mollare prima che succeda.
Senza ombra di dubbio lui aveva il passo dei grandissimi di questo sport e lo ribadisce ogni volta che entra in campo dove riesce a tratti a nascondere la palla a qualsiasi tipo di avversario….ma la consistenza e la continuità richieste per giocare sul serio sono un’altra cosa.
L’ho visto l’altro giorno per la prima volta. Si intravede qualcosa…ma soprattutto IL SOLITO ATTEGGIAMENTO IN CAMPO NON DA TENNISTA DI VALORE….ALL’ITALIANA…