Il giovane Borna Coric si racconta: “Credo che sia più facile imporsi nel circuito femminile, ad una giovane età. Nel circuito ATP i giocatori non mollano mai, combattono per ogni singolo punto”
Il diciassettenne Borna Coric è da tempo etichettato come un potenziale campione. Dopo aver conquistato il suo primo torneo del Grand Slam nei juniores nel 2013, agli U.S. Open, il croato ha offerto prestazioni notevoli tra i “grandi”, e si appresta a fare ritorno a New York dove giocherà nel main draw dopo aver superato le qualificazioni.
Collocato oramai tra i migliori 200 giocatori del mondo, il modesto ma centrato Coric, che divide il suo tempo tra Londra e Zagabria, ha raccontato a “The Tennis Space” come Goran Ivanisevic e Rafael Nadal lo abbiano aiutato.
Devi essere eccitato all’idea di tornare a New York dopo quanto ottenuto l’anno scorso.
“Assolutamente. New York è delle città più belle del mondo e mi piace davvero giocarvi. Il torneo è incredibile, la superficie mi è congeniale ed ho già vinto l’anno scorso per la categoria juniores, quindi sarà molto interessante essere presente”.
Quanto giova alla tua autostima il successo dell’anno scorso?
“(Tantissimo) Ovviamente, ma ho anche ottenuto un paio di belle vittorie a livello ATP, di fianco al titolo degli U.S. Open. Se riuscirò ad esprimermi allo stesso livello di quei tornei di categoria ATP penso di poter fare bene”.
Hai raggiunto i quarti di finale ad Umag ed hai battuto Jerzy Janowicz in Coppa Davis. Sembra che ti piaccia il grande palcoscenico.
“È molto più facile quando ci si trova a giocare contro questi (fortissimi) giocatori. In quegli incontri non si sente la pressione. Quando sono sceso in campo sapevo di dover credere nelle mie chances di vittoria. So di poter fare bene, se gioco il mio miglior tennis. E così è stato. Penso di poter avere una bella carriera, continuando ad esprimermi al livello mostrato nei Challengers e nei Futures, ma so comunque di dovermi impegnare a fondo lungo un percorso molto lungo”.
Quale indicheresti come tua superficie preferita?
“Dunque, ho raggiunto buoni risultati sulla terra, durante questa stagione. Di certo avrei potuto dire che il cemento fosse la superficie più congeniale a me, ma ritengo che in due o tre anni di tempo la terra battuta possa prenderne il posto. Sono cresciuto sul rosso, ma penso che il mio modo di giocare si addica meglio al cemento.
Ogni tennista croato sembra disporre di un servizio fenomenale. Il tuo è efficace?
Lo so (ride). Possiedo un discreto servizio ma in certe occasioni diventa fantastico, come contro (Fabio) Fognini (che ha costretto al terzo set, ad Umag), così come a volte non riesco a mettere in campo più del 25% di prime palle. Quindi, devo lavorare per aumentare la continuità.
Ti alleni con Donna Vekic a Londra. Sei stato ispirato dopo aver visto quanto lei abbia fatto?
“Beh, è abbastanza diverso perché credo che sia più facile imporsi nel circuito femminile, ad una giovane età. Penso che le cose stiano così. Comunque, è sicuramente incoraggiante constatare di poter ottenere buoni risultati (avendo visto Vekic fare bene)”.
Quanto ti è stato di aiuto Goran Ivanisevic?
“Lui è incredibile. Mi aiuta sempre. Quando sono a Zagabria mi alleno con lui e ricevo sempre ottimi consigli. È stupendo, perché quando avevo sei o sette anni lo ammiravo in televisione ed ora scambio con lui”.
L’anno scorso ti sei allenato con Rafael Nadal, è vero?
“Ho fatto pratica con lui per una settimana, alla fine della stagione scorsa, e credo mi sia stato di grande aiuto. Posso solo ringraziarla per avermi dato la possibilità. Ho imparato molto da lui – ovviamente, è un tennista di un altro livello, ma è stato un esempio anche per il modo di allenarsi. Un’esperienza indimenticabile per me”.
Quali sono i tuoi obiettivi per il resto della stagione?
Devo difendere circa 200 punti nell’arco della stagione, perciò credo che sarebbe già buono rimanere entro la “Top 200”. Ovviamente, dovessi fare bene agli U.S. Open alzerei il tiro verso posizioni come 160, 170, ma la strada è ancora lunga.
Per concludere, quale è la differenza più grande tra competere nel circuito juniores ed in quello maggiore?
“Non credo che vi sia un cambio radicale. Di certo il livello è molto più alto, ma tutti sappiamo come dobbiamo giocare. Nel circuito ATP i giocatori non mollano mai, combattono per ogni singolo punto. Invece, può capitare che i ragazzi si arrendano, ma anche quando ci si trovi sotto per 6-2, 2-0, i giocatori professionisti non gettano la spugna. Questo aspetto assieme al servizio, ecco le maggiori differenze”.
Edoardo Gamacchio
TAG: Borna Coric, Coria, Notizie dal mondo
@ Daimir (#1149213)
Kozlov mi ha fatto una gran bella impressione, gli è mancata solo un po’ di continuità nel frangente chiave del secondo set. Nel terzo poi Coric ha mostrato la sua maggiore esperienza.
Comunque gran rovescio, buone accelerazioni e nessun imbarazzo a giocare nel campo “principale” delle qualificazioni (il 17, che era peraltro gremito ed anche Ryan Harrison è venuto a vedere il giovane connazionale).
È sicuramente cresciuto in altezza (anche se ero in po’ troppo in alto per giudicare con precisione).
E’ da un po’ che non vedo Kozlov in streaming, come ti è sembrato? Altezza?
@ MAF (#1148439)
Ho visto la partita di qualificazione contro Kozlov dal vivo. Coric nel secondo set ha fatto due sceneggiate contro l’arbitro, condite nel mezzo da un warning ricevuto per avere scagliato via la pallina. Era sotto di un set ed ha rischiato seriamente di perdere il servizio e di lasciare il via libera al baby americano. Non ci si dovrebbe permettere di insultare l’arbitro (per giunta era una donna) e scalciare la borsa, senza contare che in quel momento topico del match si dovrebbe a maggior ragione mantenere la calma!
Quindi, per concludere: piú umiltá e serenità se vuole arrivare al top.
PS.Kozlov ha un rovescio fantastico. Deve solo diventare meno falloso, ed è un 1998…
@ bunga bunga (#1147756)
Sono un grande tifoso di Coric, ma non condivido quello che scrivi. Quinzi ha vinto tre future di fila, non serviva farne altri Nei challenger non ha fatto schifo, alcune partite sono state buone contro avversari forti. Di mezzo c’è stata la maturità e un infortunio (pare). Il salto può avvenire di colpo, ma sono le sue caratteristiche fisiche a lasciarmi qualche dubbio.
Contro Coric nella famosa partita del Bonfiglio GQ era fisicamente già fatto e finito, Coric era un bambino ma lasciava intravedere moltissimi margini di miglioramento, il punteggio tra i baby non ha alcun senso.
quando scrivevo che far giocare quinzi con le wc nei challanger sulla terra battuta nell’età cruciale l’avrebbe fatto regredire paurosamente, venivo insultato!
i risultati chissà perché mi danno ragione…
Solo per dire che forse a Quinzi un Ivanisevic e magari un Nadal con cui allenarsi potrebbero mancare un pochino, però a Foligno probabilmente se magna bene
Forse il giovane più forte! GQ sicuramente arriverà anche lui al grande tennis me sarà un gradino sotto rispetto ai giovani che già oggi vediamo nel circuito.. Logicamente, speriamo che non sarà così..
e non vince neppure lì 😆
@ paolo (#1147457)
c’ero anche io quel giorno incredibile
nishioka
@ neurocane’ (#1147472)
Nishioka intendi
infatti non centra nulla…Quinzi battè pure Kyrgios mi pare..non vuol dire nulla 🙂
Anche Nishikori prendeva 6-0 6-1 da GQ e adesso di gioca un primo turno slam con Paolino. Ad ogni modo ognuno ha i suoi tempi per maturare.
Bisognerà vederlo 3 set su 5. Ricordo che con Fogna al terzo era completamente privo di forze crampi inclusi.
Ricordo semifinale BONFIGLIO vista dal vivo 2 anni fa
QUINZI CORIC 6-1 6-0 con GQ praticamente perfetto da allora però hanno preso 2 strade diverse…
CORIC è migliorato tantissimo e ora fa le quali nei grandi slam e GQ arranca nei challenger
Bella differenza !! Non dico altro
e invece il ns GQ dov’è??
e il nostro quinzi, fà la coppa valerio………
Magari Rosol,ancora in estasi per la vittoria di Sabato, gli darà l’occasione per andare avanti e scalare posizioni.
Ricordo dei quarti di finale a Umago
Ricordo dei quartiv
ignorato da chi? 🙂
si è appena qualificato per gli usopen, come fa ad essere ignorato.
Tra i giovani promettenti è il più ignorato,ma secondo me è il più promettente