Novak Djokovic e un passaggio a vuoto preoccupante per il resto della stagione?
Il ritrovato numero 1 mondiale del ranking maschile Novak Djokovic, ha vissuto in quel di Toronto, una delle peggiori sconfitte degli ultimi anni: difficilmente Nole si è fermato in uno dei primi turni dei tornei da lui giocati, rendendosi una presenza habitué degli scontri decisivi per aggiudicarsi il torneo ed esaltando tifosi avvezzi a vederlo sempre in lizza per le vittorie che contano.
Nel terzo turno del Masters Series di Toronto invece, il serbo ha preso una bella stesa di quelle difficili da dimenticare, un duplice 6/2 rimediato contro un redivivo Jo-Wilfried Tsonga, a caccia del suo primo scalpo eccellente contro un top10 in stagione e desideroso di rialzare la china dopo una buona parte di stagione in cui ha decisamente faticato a fare strada nei tornei più importanti.
Era chiaro che quella vista in terra canadese non fosse la migliore versione di Nole Djokovic e lo si era capito fin dal 2T contro l’altro francese Gael Monfils, il suo primo impegno dopo un lungo periodo di stacco avendo anche usufruito di un bye al primo turno, quando il guascone francese era praticamente uscito autonomamente dal match nel momento clou, decidendo di curare più la parte spettacolare e l’interagire col pubblico presente sugli spalti piuttosto che concentrarsi su un gioco in grado di punire quella che sembrava appena la copia sbiadita del campionissimo serbo.
Contro Tsonga e la sua esplosiva solidità da fondo campo, Nole è apparso fiacco, a tratti disinteressato, senza quella cattiveria agonistica che l’ha reso uno dei più forti fighter del circuito, privato (o autoprivatosi) di quella voglia di fare male all’avversario e quella predisposizione alla lotta sportiva che nel suo gioco rappresentano la quadratura del (suo) cerchio. Per Tsonga una nuova vittoria contro un numero 1 del ranking dopo i successi in passato contro Rafael Nadal e Roger Federer ma per Nole la necessità di ritrovarsi immediatamente dopo il Canada in vista dell’imminente Masters Series di Cincinnati e del prossimo ultimo Slam newyorchese dell’anno.
Una sconfitta che per alcuni versi ci può stare, con un giocatore apparso distratto (dalle sue nozze?) e provato dai mesi impegnativi recenti che, va bene ricordarlo, era fermo dalla vittoria di inizio luglio a Wimbledon, dove vincere contro Roger Federer aveva comportato un dispendio di energie fisiche e soprattutto mentali da cui era necessario riprendersi. Gli avvenimenti personali gli avevano quindi provvidenzialmente fornito la possibilità e l’alibi per concedersi una meritata pausa. Ma la pausa sembra avere lasciato fin troppe scorie.
Vado sempre ripetendo che una sconfitta in fin dei conti è una sola partita e a decretare l’esito di un singolo match possono essere vari fattori: ma ciò di cui ho paura è che Djokovic smarrisca un po’ di quelle motivazioni fondamentali nella vita di un tennista pro. E queste sono motivazioni da ritrovare il prima possibile.
C’è una componente soprattutto che merita un minimo di attenzione e va presa in considerazione: quanto conta nella gestione delle sue forze psico fisiche e nel conseguente gioco che Nole metterà in campo, la rivalità con l’attuale numero 2 del ranking Rafael Nadal? Al momento infortunato, lo spagnolo ha molti punti in scadenza nei prossimi mesi e alcuni di questi (i 2000 dei Masters Series nord americani in cui è assente ad esempio ma anche quelli degli Us Open per cui è ancora in forte dubbio) sono destinati a scappar via. Con il suo più accreditato rivale parzialmente fuori gioco e un primato nel ranking che sembra relativamente al sicuro fino alla conclusione dell’anno, siamo certi che a Nole non mancherà quel surplus di agonismo che solo l’adrenalina di un’impresa ancora incerta e da conquistare contro un avversario “fidato” riesce a fornire?
Nole è un campionissimo e di una battuta d’arresto non si può fare certamente un dramma: sono convinto che sarà in grado di ritrovare se stesso e conseguentemente il suo gioco in tempi brevi e utili prima per l’Ohio e poi per New York, altrimenti la versione canadese del serbo è destinata a fare ben poca strada in questo momento clou della stagione.
Alessandro Orecchio
TAG: Djokovic, Notizie dal mondo, Novak Djokovic
@ Lipari Franco (#1136248)
Nadal perderà duemila punti che derivano dai master mille di Toronto e Cincinnati che ha vinto l’anno scorso , ma che non potranno essere difesi a causa dell ‘infortunio subito . Quindi la prossima settimana Nadal sarà a meno due mila nel ranking mentre djokovic tra Toronto e Cincinnati doveva difendere poco piu’ di 400 punti.
D’accordissimo su tutto!
si è sposato.
tutto qua.
calo ormonale e competitivo.
Condivido, non era proprio un tema interessante quello della sconfitta di Nole in questo torneo. D’altra parta lo era anche per l’autore, che in chiusura di pezzo così si esprime sul serbo: “…sono convinto che sarà in grado di ritrovare se stesso e conseguentemente il suo gioco in tempi brevi e utili prima per l’Ohio e poi per New York…”
E allora, dico io, perché scrivere questo articolo? A cosa serve se anche l’autore non crede rilevante la sconfitta di Nole?
A me viene una risposta, che so già che disturberà i sostenitori a priori a favore di questo sito, ma che mi viene su chiara e forte, e quindi dico: quando un autore non sente il tema e il contenuto dell’articolo, non dovrebbe scriverlo. Perché l’artificiosità si percepisce chiaramente.
Ora, io credo che l’eccezione si possa fare in un solo caso, ovvero se “l’autore è pagato per scrivere ed è a corto di idee, o se il pezzo è commissionato dall’editore. Poiché secondo me non è vera né l’una né l’altra cosa, allora mi so dare solo un altra roisposta: che si scriva per vanità, per autocompiacimento del prorpio ego. Non è la prima volta che questo autore mi dà questa sensazione.
Nole ha fatto una scelta precisa, quella di vincere Cincinnati unico 1000
Che gli manca…..
@ l Occhio di Sauron (#1136385)
tra l’altro se stasera vincesse Federer (cosa non scontata) sarà ottimo successo per il peso dell’evento, ma in realtà come valore tecnico (per tutto quello scritto e l’assenza di Nadal) non sarà poi niente di così clamoroso, anche se a 33 anni ogni successo del genere sarebbe giustamente da sottolineare.
C’è da dire che novak già dal prossimo torneo ce la metterà tutto in quanto è l’ultimo 1000 che gli manca..
@ marco mazzoni (#1136366)
aggiungerei i cali di Ferrer (forse per raggiunti limiti d’età) e più inspiegabilmente Berdych..
Soprattutto il ceco è da un bel po’ che fa abbastanza pena rispetto ai suoi standard
djokovic ha preso l’ingaggio e ha detto: “ciao toronto”
attenzione a dare per morto rafa in questi anni ci ha sempre stupito e anche al rolando sembrava morto e poi sappiamo tutti com’è finita.
può essere anche pretattica la sua per me,perchè il polso è delicato,non sis cherza con questo infortunio se davvero reale.
il suo entourage e lui sono maestri come nessuno in questo genere di cose,per me se prenderà al via fresco e riposato sarà il favorito altro che forfait sta tenendo le energie per il finale di stagione per me
Tutto nella norma, nella sconfitta di Nole non vedo grandi spunti. Si è riposato e sposato dopo il grande Wimbledon, è arrivato a Toronto poco preparato e concentrato. A NY sarà altro Djokovic. E’ semmai più preoccupante la difficoltà di Murray a tornare al suo livello, o la conferma di Dimitrov ad alto livello, e il rientro di Tsonga. o le difficoltà di Raonic alla risposta nonostante fosse nelle condizioni migliori. Questi sono spunti più interessanti per me.
Anche io sono d’accordo con l’autore nel sostenere che l’assenza di Nadal abbia dato qualche stimolo in meno al serbo.
Mi auguro vivamente che i due possano incrociare le racchette in quel di NY dando luogo ad un’epica quanto inaspettata battaglia.
Se Nadal non gioca l’US Open per me non lo rivediamo più fino almeno al Master..
Comunque secondo me l’US Open lo proverà a giocare in tutti i modi.
Novak per me sta risparmiando energie per l’US Open e poi tutti questi discorsi cadranno giù.
Alla fine per i supercampionissimi contano solo i tornei Slam e gli altri entrano in gioco solo per la competizione al posto nr 1 quando questa competizione è viva
Non ha senso fare molti punti quando già ne guadagna perdendo al primo turno..
Ma io spesso non lo capisco…ma il commentatore seriale!!! Articolo giusto perché se Nadal non gioca Us Open e via discorrendo, sai come scappa NOLE nella race?!?!
l’appagamento è quasi sempre inconscio. Non è che Nole ha deciso che il torneo non gli interessasse, anche perchè trovatosi sotto di un break nel terzo con Monfils, gli artigli li ha tirati fuori. Però a questi livello se sei al 70% della condizione psico-fisica ci sono parecchi giocatori che ti battono (e Tsonga non è l’ultimo degli arrivati). Vediamo ora a Cincinnati che combina 😛
A me invece l ” articolo piace e lo trovo coerente. Penso che Nole si sia un po’ appagato e che abbia giocato controvoglia qs torneo, infatti con tut ul rispetto per Tsonga e Monfils di solito gli fanno l solletico. Spero solo che gli ritorni la sua famosa carica agonistica e che ritorni presto il piu forte come sempre
@ LiveTennis.it Staff (#1136252)
Personalmente sono certo che Nadal agli Us Open ci sarà, e sarà ancora una volta il favorito n. 1. A quel punto la difesa di 600 punti è una bazzecola. Ricordati che Djoko ha poi da difendere a sua volta 5.000 punti per le vittorie consecutive nei 2 mille finali e nel Master, oltre che di un 500. Dunque secondo voi potrebbe rilassarsi?
E comunque, ripeto, non è possibile collegare un torneo così pessimo di Djoko, al fatto che Nadal abbia annunciato il forfait in due tornei per un piccolo problema al polso. Cioè lo ritengo un nesso veramente banale e superfluo. La verità è che Djoko a Toronto è stato veramente svuotato di preparazione e di condizione psico-fisica.
@ Lipari Franco (#1136248)
Se Nadal dovesse dare forfait anche agli Us Open perderebbe in tre settimane 4 mila punti……diciamo che diventa difficilissimo recuperare la posizione n.1 del mondo a fine stagione, soprattutto perchè Nadal poi alla fine dell’anno gioca sempre maluccio i tornei indoor. Un caro saluto.
Ma io spesso non lo capisco questo Alessandro Orecchio !!
Sei un commentatore di tennis e non riesci a leggere neppure la race?
Nella rece infatti Djoko ha soli 600 punti più di Nadal e dunque cosa ci sarebbe di tanto certo di essere n. 1 a lungo ? Praticamente nulla. Se Rafa gioca a New York sono praticamente alla pari. E poi: semmai l’assenza di Nadal dovrebbe stimolarlo a conquistare ulteriori titoli e trofei proprio in considerazione di un eventuale avvicinamento a tutti i clamorosi record che sin qui han fatto Federer e Nadal.
Dunque per me l’articolo è completamente senza senso. Scusami ma la penso così.