Intervista a Javier Marti: “Che voglia di vivere il Match”
Appena un anno fa calcava i palcoscenici più prestigiosi del tennis mondiale, come il Roland Garros, Barcellona, Madrid e San Paolo. Mai Javier Marti avrebbe pensato, dopo aver superato nel 2013 le qualificazioni del torneo catalano ed aver sfiorato il main draw a Wimbledon, che ad un anno di distanza si sarebbe ritrovato prosciugato di qualsiasi punto ATP in suo possesso. La sorte del ventunenne predestinato spagnolo doveva essere quella di ricalcare le orme dei suoi più famosi connazionali, come Rafael Nadal, Nicolas Almagro, Fernando Verdasco e, perché no, Carlos Moya, suo idolo giovanile. Ma il destino, si sa, a volte non rispetta i piani prestabiliti, e quello di Javier si è presentato sotto forma di un terribile duplice infortunio al braccio destro, che gli ha fatto perdere gli ultimi 14 mesi di attività agonistica e tutta la classifica internazionale accumulata. Per fortuna esiste il ranking protetto, che tutela i giocatori infortunati per più di sei mesi “congelando” la classifica ottenuta prima dello stop (nel caso di Marti 190 al mondo) per nove tornei, consentendo dunque l’ingresso in tabelloni altrimenti inaccessibili.
Ma la cosa più importante, per Javier Marti, è aver ritrovato la salute, e poter riprendere la scalata a suoi sogni interrotti scendendo nuovamente in campo in occasione del Torneo Future ITF “Città di Pontedera” – Banca Sistema, dove al primo turno affronterà in un match molto difficile la testa di serie numero 2 Erik Crepaldi. Ecco le parole del tennista spagnolo alla vigilia del suo debutto nel Future toscano.
La prima domanda è d’obbligo Javier: come ti senti?
“Sto bene, per me è un sollievo finalmente poter scendere di nuovo in campo dopo un anno così terribile. A livello fisico il braccio sta recuperando a pieno la sua funzionalità: non sono ancora al 100% ma sono ad un buon punto. I medici mi hanno consigliato per i primi tornei di non forzare il servizio oltre il 50/60%, ma in allenamento mi sento bene anche ad andare oltre questa soglia. La cosa più importante è che la salute ora è buona e ho tanta voglia di giocare”.
Quali sono i tuoi obiettivi per questa seconda metà di 2014?
“Dopo Pontedera, disputerò altri Future in giro per l’Europa con l’obiettivo di ritrovare una buona forma. La mia intenzione è utilizzare il mio ranking protetto (190 delle classifiche mondiali, ndr) soltanto per tornei Challenger o ATP, quando la mia condizione sarà migliore. In ogni caso non penso alla classifica che avrò a fine anno ma cerco di vivere giorno per giorno, partita dopo partita per poi affrontare il 2015 al massimo della forma”.
Cosa provi a tornare a disputare tornei Future dopo aver assaporato il mondo dorato dell’Atp Tour?
“Non la vivo come una maledizione, l’infortunio mi ha portato qui e cercherò di fare il meglio per ritornare dove ero prima. Ma a prescindere che si tratti di un torneo Future o di un torneo Atp, il mio approccio in campo è lo stesso, così come le motivazioni a vincere le partite”.
Anche considerando il tuo ranking protetto, saresti il diciassettesimo tennista spagnolo del mondo… A tuo parere nascere in Spagna per un tennista è uno svantaggio o un motivo di maggiore motivazione?
“Sicuramente quest’ultima. Avere tanti campioni come riferimento è uno stimolo enorme per tentare di raggiungerli e magari superarli, e poi tra noi generalmente non c’è rivalità interna ma solo condivisione degli stessi obiettivi”.
Infine, quali sono le tue sensazioni sul Future di Pontedera? Ti trovi bene qui?
“In Italia è sempre un piacere giocare, e a Pontedera in particolare ho avuto un’accoglienza ottima. Il cibo, l’hotel, i campi…è tutto perfetto e spero di disputare un bel torne anche se dopo tutti questi mesi non sarà semplice. Vorrei ringraziare l’organizzazione per avermi concesso una wild card per il tabellone principale e farò di tutto per ripagarla impegnandomi al massimo per far divertire il pubblico”.
TAG: Intervista, Interviste, Javier Marti
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