Viaggio alla scoperta dell’estate americana: chi riuscirà a fare doppietta a Toronto e Cincinnati?
L’estate per un tennista professionista fa rima con Stati Uniti: la stagione americana giocata sul cemento all’aperto è lunga e faticosa e fornisce ai giocatori diverse opportunità per mettersi in luce, portare a casa successi prestigiosi come i 2 Master 1000 di Toronto (04/10 agosto) e di Cincinnati (10/17 agosto), prima che tutte le attenzioni mediatiche e atletiche si concentrino sull’ultimo Slam della stagione, che quest’anno si giocherà sempre a New York dal 25 agosto all’8 settembre. Si parte con Atlanta (scattato ufficialmente il 21 luglio) e si arriverà all’atto conclusivo dopo un peregrinare lungo un mese e mezzo al fine di incoronare il re della stagione del cemento americano: il giocatore più continuo e con i risultati migliori si porterà a casa anche un bonus a 6 zeri vincendo il circuito delle US Open series.
Va detto che in particolare la doppietta Canada/Ohio che precede lo Slam newyorchese (e che fornisce le indicazioni più rilevanti proprio per l’ultimo Major della stagione) è di particolare difficoltà e i tennisti che l’hanno conseguita nell’era Open sono davvero pochi: dal 1979, anno in cui Cincinnati ha adottato l’attuale superficie in cemento in luogo della precedente terra rossa, solo 4 giocatori sono riusciti nell’impresa. Nel 1995 Andre Agassi battè l’eterno rivale Sampras nella finale canadese e poi si ripetè contro Chang a Cincinnati; nel 2000 l’australiano Rafter sconfisse Krajicek in Canada e poi Sampras in Ohio, mentre nel 2003 Andy Roddick superò prima Nalbandian a Montreal e poi Mardy Fish a Cincinnati, il primo nettamente mentre il secondo al termine di una vera battaglia. È ancora impressa nella mente invece l’accoppiata vincente dello scorso anno resa realtà dallo spagnolo Rafael Nadal, vittorioso sul tennista di casa Raonic in Canada e sull’americano Isner a Cincinnati: va ricordato inoltre che sia Rafter, sia Roddick che Nadal, hanno completato la loro magica estate americana imponendosi anche agli Us Open mentre Agassi fu sconfitto in finale da Pete Sampras.
Quella del 2014 si appresta invece a essere una delle stagioni sul duro americano più incerte degli ultimi 10 anni: tanto agli Us Open quanto nei due Master 1000 che lo precedono, diversi appaiono i candidati alla vittoria e difficilmente assisteremo a una nuova doppietta dopo quella di Nadal dello scorso anno. Se quest’ipotesi dovesse però verificarsi sono sicuro che il candidato principale all’impresa possa essere Novak Djokovic: il serbo nei Master 1000 ha offerto spesso il miglior tennis possibile, con risultati assolutamente altisonanti, scrollandosi quell’ansia Slam che nei tornei major invece lo ha sempre penalizzato un pò, condizionato anche dalla terribile sequela di finali perse, serie interrotta proprio nell’ultimo Wimbledon della stagione. Proprio questa appare come l’indicazione migliore per il serbo: finalmente scacciata di dosso l’ombra di quelle sconfitte, Nole potrebbe ritrovare il tennis schiacciasassi impressionante del 2011 e allora l’accoppiata Canada/Ohio (e magari New York ciliegina sulla torta) potrebbe divenire reale.
Altri candidati a questa difficile doppietta non ne riscontro, ma sicuramente qualora dovessimo assistere a due vincitori diversi nei due Master 1000, in molti sarebbero a mio avviso in grado di fare la voce grossa.
Parto da Rafael Nadal, desideroso di rifarsi dell’onta subita a Londra e di ritrovare il tennis magico della sua estate 2013: la sua stagione è stata al di sotto delle aspettative, anche sull’amata terra rossa e tolta la gioia parigina è apparso leggermente in ritardo; Murray e Federer per ragioni differenti sembrano essere in una fase della loro carriera in cui le insidie e le difficoltà appaiono come costanti e in perenne aumento, ma trattandosi di due campioni risulta veramente difficile non considerarli fra i possibili vincitori. I Fab Four nella loro formazione originaria saranno in crisi ma nei tornei Master 1000 li vedo sempre una spanna sopra gli altri.
Capitolo outsiders: Milos Raonic proprio in Canada potrebbe ottenere la definitiva consacrazione, sospinto dal tifo del pubblico di casa e forte dei risultati ottenuti durante tutto l’anno: l’anno scorso ci è andato molto vicino, questo potrebbe essere l’anno buono. L’altro talento balzato agli onori delle cronache quest’anno in maniera attesa e dirompente, il bulgaro Grigor Dimitrov, lo metto subito dietro il canadese, abile nei grandi exploit ma con un pizzico ancora di fatica nel mantenere alto lo standard del suo tennis per tutto un torneo (semi finale di Wimbledon a ricordarci le sue lunghe pause dal gioco).
Spero infine in un Berdych in grado di ritrovarsi ad altissimi livelli, in un Wawrinka formato australiano, in un Gulbis parigino e in un Nishikori finalmente libero da noie fisiche: sono sicuro che in questo caso, lo spettacolo sarebbe assicurato e l’estate americana diverrebbe caldissima.
Alessandro Orecchio
TAG: Djokovic, Federer, Masters 1000 Cincinnati, Masters 1000 Cincinnati 2014, Masters 1000 Toronto, Masters 1000 Toronto 2014, Nadal
Djokovic è il principale favorito sul cemento americano,Us open incluso.
È in grande forma e difficilmente Rafa o Roger potranno fermarlo..
Si..si.. si sente meglio…
Groucho fai una cosa prendi il nole dal 2011 quando è diventato nole e fai gli scontri diretti contro nadal 3/5 ….invece di prendere tutti gli scontri diretti di quando nole scoppiava dopo due ore di gioco….da 3 anni a sta parte nole è diventato quasi allo stesso livello di nadal sulla tenuta fisica….
non parlava di telecronisti …
Il confronto non è con Ferrer e Murray ma con Nadal. Certo che Djokovic è un atleta resistente in senso assoluto, è in senso relativo (con Nadal) che mostra la corda alla distanza. Sulla terra rossa poi… E’ proprio li’ che la differenza fisica si vede tutta, per questo motivo il dato che tu porti come controesempio è invece l’esempio più probante.
Djokovic non ha problemi di ansia, né di testa né di tenuta fisica. Uno che (comunque) vince 7 Slam non credo abbia problemi di questo tipo.
Semplicemente si vince e si perde, indipendentemente dal numero di set (capisco il “divario fisico” con Federer, ma non quello con Djokovic). I tuoi dati non dimostrano niente, anche perché il serbo è in netto vantaggio contro un certo David Ferrer, al quale la tenuta fisica certo non manca; ed è sopra 3-2 contro Murray, giocatore di difesa, perciò dotato di buona resistenza.
Da tifoso di Nadal (e di Del Potro) credo che il Serbo abbia più resistenza (perdonami la ripetizione).
PS: Nadal ha vinto sì 10 incontri disputati al meglio dei 5 set, ma ben 7 su terra rossa, cosa non poco importante. Sulle altre superfici credo se la giochino alla pari.
Non è una questione di opinioni, ma una questione di numeri.
Nei confronti diretti Nadal straccia Djokovic 10-3 negli incontri disputati al meglio dei 5 set, mentre al meglio dei 3 set conduce Nole 16-13. Nelle finali conduce sempre Djokovic 12-10.
Non è quindi un problema di ansia o di testa quello affligge Djokovic contro Nadal, ma fisico perché inesorabilmente cala alla distanza.
Ecco pantera mi ha anticipato di poco ahahah qui ce ne sono tanti che ne sparano….
Nessuno farà doppietta …x un’auto riguarda quello che dice groucho ma scusa nole ha vinto autentiche battaglie contro rafa …infatti tutti dicono che nole e l’unico che tiene rafa sulla tenuta fisica….mi ricordo una finale in Australia di più di 5 ore….o battaglie in 4 set a Wimbledon e us open sempre vinte da nole e sempre in finale….ma magari ho letto male il risultato finale e la durata della partita….
Io la penso come groucho, ma Per me la libertà di opinione è sacra, quindi massimo rispetto sia per chi scrive su Wikipedia, sia per chi invoca la censura (anche se per ripristinarla, dopo il fascismo che ne ha fatto uso quotidiano, ci vorrebbe comunque una piccola riforma costituzionale, visto che l’Art. 21 la proibisce). Comunque faccio notare che chi vuole la censura poi dopo non può lamentarsi quando viene censurato…
Per quanto al tennis, la storia insegna che Djiokovic non regge quasi mai la distanza con Nadal, se è successo una volta, quella altro non è che l’eccezione che conferma la regola.
Infine faccio notare che “fa” si scrive senza accento, scriverlo con l’accento rende ridicoli e sciocchi. Ma è un’opinione…
go roger federer
Infatti è ridicolo groucho ma come si fà a scrivere certe cose.
Se fosse possibile lo segnalerei alla redazione uno cosi’ va cancellato da questo sito perchè se fosse uno scherzo uno lo capisce ma in questo caso scrive seriamente ed è drammatica la cosa.
Mi chiedo come mai a volte si scade nel ridicolo non accorgendosi che c’è gente che quotidianamente legge e commenta. Non basta dire che le opinioni sono diverse perchè il mondo è vario… —–
@ Lucabigon (#1123824)
Per una volta ho anticipato i soliti troll… Non era chiara l’ironia??? 😉
Wikipedia.
Caratteristiche tecniche: Đoković è un giocatore capace di adattarsi a ogni superficie (ha vinto numerosi tornei sia sull’erba, sia sulla terra rossa, sia sul sintetico) e basa il proprio gioco su una condotta particolarmente ATLETICA e aggressiva. I suoi colpi da fondo campo, rovescio e diritto, sono potenti, profondi e incisivi. La sua PRESTANZA FISICA GLI PERMETTE DI USCIRE INDENNE ANCHE DALLE PARTITE PIù LUNGHE E DISPENDIOSE dal punto di vista energetico, mentre la sua visione di gioco e le sue capacità difensive gli garantiscono un’eccellente copertura del campo di gioco e recuperi, da situazioni di difficoltà, che paiono talvolta prodigiosi.
Australian Open 2012: Nole batte Rafa al quinto set, DOPO 5 ORE E 53 MINUTI, LA FINALE PIù LUNGA DELLA STORIA DEI TORNEI DEL GRANDE SLAM.
Comunque sì, il problema di Nole è la tenuta fisica. Ma che mi tocca sentire! 😯
si sente bene come si sente bene pollicino e altri centinaia di persone che si divertono cosi’, la meglio cosa e’ ignorare…
il problema è che con nadal spesso c’ha perso al quarto non al quinto set.
Ti senti meglio adesso? 😛
La finale sarà tra Kyrgios e Zverev, mentre il sopravvalutato Quinzi uscirà mestamente al primo turno di qualche torneo di quarta categoria. 👿
Non sono d’accordo sull’ansia di Djiokovic negli slam… Il vero problema di Nole è la tenuta fisica, quindi quando un mulo come Nadal lo porta al quinto set per lui sono dolori. Invece 2/3 se la gioca alla pari col maiorchino, anzi forse da favorito.
Capitolo fogna e seppi tutti fuori al primo turno, purtroppo
Volandri