This is the day: Djokovic vs. Federer (sondaggio)

Ci siamo, è il giorno della finale maschile di Wimbledon. Fra poche ore scenderanno in campo due tennisti la cui rivalità in questi ultimi anni (il primo incontro fra i due risale al 2006) ha appassionato il mondo di questo sport

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Ci siamo, è il giorno della finale maschile di Wimbledon. Fra poche ore scenderanno in campo due tennisti la cui rivalità in questi ultimi anni (il primo incontro fra i due risale al 2006) ha appassionato il mondo di questo sport regalando incontri e vittorie dall’indiscutibile tasso tecnico. Oggi è il giorno di Novak Djokovic contro Roger Federer.

Il loro, come suddetto, è uno di quei duelli (insieme a quelli altrettanto epici con lo spagnolo Rafa Nadal e in minor misura anche con lo scozzese Andy Murray nel ruolo di co protagonisti) in grado di segnare un’intera epoca tennistica, un periodo in cui la lotta per il potere è stata esaltante e dove nelle finali che contano sono sempre arrivati i soliti nomi noti.

Re Roger Federer (ricordiamo che il prato verde di Wimbledon è il suo giardino di casa) è il campionissimo per eccellenza della sua generazione, idolatrato per il suo rovescio definibile unico e i suoi tocchi di pura classe nei pressi della rete: 17 tornei del Grande Slam campeggiano già nella sua bacheca, a bilanciare 7 finali Slam perse (6 contro Rafael Nadal, di cui una proprio a Wimbledon nel 2008). Nole Novak Djokovic è colui che incarna alla perfezione la definizione di tennis “totale”: fondamentali da fondo campo potenti e in grado di far male, veramente male, corsa, tocco e lo spirito da fighter. È un tennista che fa breccia nel cuore degli appassionati e che ha un conto aperto con gli dei del tennis: negli Slam ha un bilancio in negativo, con 6 vittorie (una a Wimbledon nel 2011) ma anche 7 sconfitte, maturate in serie contro gli altri 3 dei Fab Four (Nadal, Murray e appunto Federer). Viene da una serie impressionante di battute d’arresto negli appuntamenti finali dei tornei Major e la sensazione netta è che debba necessariamente invertire la tendenza, con l’ultima sconfitta patita poche settimane fa al Roland Garros contro il maiorchino Nadal che ha messo in crisi le sue granitiche certezze, con la paura che le occasioni mancate comincino a diventare di più rispetto a quelle sfruttate. Si badi bene che non si parla di etichetta di perdente di successo, ma un vero numero 1 deve vincere i tornei che contano, deve vincere le prove del Grande Slam. E oggi è il momento di ricominciare un discorso interrotto in precedenza.

La loro rivalità conta già 34 precedenti e finora il computo segna un 18 a 16 a favore dell’elvetico: il fil rouge di queste sfide è l’equilibrio e bilanciati sono anche i successi che si sono divisi una volta incontratisi negli epiloghi dei vari tornei, con in questo caso la bilancia che pende dalla parte del serbo per 5 a 4. Per loro un solo precedente a livello di finale nei tornei del Grande Slam e più precisamente a New York nel 2007, quando un ventenne Djokovic venne sconfitto dal più esperto avversario in 3 soli parziali. Significativo come su erba i due campioni si siano incontrati solo una volta e proprio a Wimbledon nel 2012 in semi finale: a vincere sempre Federer per 3 set a 1 mentre più in generale nei tornei dello Slam si sono già affrontati 11 volte e a spuntarla per 6 volte è stato Federer.

Roger Federer deve vincere Wimbledon 2014 per alcuni semplici motivi:
– Potrebbe essere una delle vere ultime occasioni in cui vincere un torneo dello Slam (lo svizzero è pur sempre classe ’81) e la possibilità di farlo sull’erba verde inglese renderebbe il tutto ancora più speciale.
– Ha rappresentato al meglio i canoni del giocatore su erba, ricevendo quel simbolico testimone nel celebre incontro con Pete Sampras che rappresentò un vero passaggio di consegne e l’effettiva investitura svizzera del campione che avrebbe dominato la scena negli anni a venire.
– È colui che durante le due settimane inglesi di gioco ha espresso il tennis migliore, regolando avversari on fire su questa superficie e decantati dal grande pubblico come il nuovo che avanza.

Novak Djokovic invece deve vincere questa edizione di Wimbledon perché:
– La serie di sconfitte nelle finali Slam sta diventando preoccupante e una vittoria odierna lo riporterebbe in una zona dove la confidenza nei propri colpi e nel proprio gioco possono diventare armi devastanti contro l’avversario di turno, senza mandare in crisi quella solidità mentale che lo ha portato così in alto.
– È un vero fighter, il miglior combattente del circuito, difficilmente perde partite in cui parte da favorito e al di là di qualche fisiologico passaggio a vuoto prima di cedere un incontro è pronto a regalare l’anima al campo. Può perdere ma solo se a batterlo vi è un avversario più forte in quel momento.
– In semi finale ha battuto il talento bulgaro di Dimitrov, indicato dagli esperti del settore come il naturale erede dell’altrettanto talentuoso Roger Federer: se ha trovato le risorse per battere il talento del futuro, possiede sicuramente i mezzi per battere anche il talento più puro della vecchia guardia.
Sarà una battaglia, un’epica lotta dove i due giocatori se esprimeranno al meglio il loro potenziale potranno in egual misura portare il match dalla loro parte: difficilmente Djokovic e Federer non sfruttano al meglio tutte le loro possibilità per regolare l’avversario in una finale così importante, sebbene possa arrivare, in una sfida come questa, una sconfitta che farà comunque male, nonostante l’impegno profuso e il desiderio di non mollare nemmeno un quindici. La parola d’ordine sarà anche nella sfida di oggi “equilibrio”.

Alessandro Orecchio