Elena Baltacha: il ricordo a colori di una tennista che non c’è più
Elena Baltacha è stata una tennista britannica di origine ucraina, a lungo numero 1 britannica, che purtroppo nella notte fra il 4 e il 5 maggio scorso ha perso la sua più grande partita: una diagnosi fulminante di tumore al fegato (da giovane aveva già sofferto di colangite sclerosante primitiva, una malattia al momento priva di cure che danneggia irreparabilmente le cellule del fegato) e in pochi mesi un addio ingiusto a soli 30 anni.
Amata all’interno del circuito WTA (ma sono tante le manifestazioni di affetto giunte anche dai colleghi uomini), Elena Baltacha “Bally” è stata ricordata per la sua voglia di colorare la vita, sempre sorridente e dotata di uno spirito positivo: “Era una persona incredibile e ha ispirato molta gente con il suo spirito, il suo calore e la sua bontà” – questo il commento alla BBC rilasciato dal marito/allenatore Nino Severino, sposato poco prima di conoscere la terribile diagnosi e con il quale aveva fondato la Elena Baltacha Academy of Tennis.
Molti sono stati i messaggi di cordoglio, attraverso dichiarazioni mai banali e che esprimevano il misto di impotenza e incredulità che aveva generato una notizia del genere: Martina Navratilova, Serena Williams, Billie Jean King e Maria Sharapova solo per citare alcuni nomi, mentre stride di dolore il silenzio in cui all’indomani dell’annuncio della morte della tennista, si è chiusa il capitano di Federetion Cup della squadra britannica Judy Murray. Molteplici fin da subito sono state le iniziative per commemorare il suo ricordo, all’interno della grande famiglia WTA: durante la serata inaugurale del Mutua Madrid Open, molte giocatrici (e giocatori ATP) sono entrati in campo per rendere il saluto migliore e più sentito a Bally, proprio sul campo da tennis dove la passione l’aveva portata fin da bambina. Fra queste, l’intervista più toccante è stata quella della tennista australiana Samantha Stosur, amica della Baltacha, postata sul sito ufficiale della WTA.
Un torneo esibizione a Eastbourne domenica 15 giugno (ma diversi incontri anche al Queen’s e Birmingham) e promosso da Andy Murray (con il ricavato devoluto in beneficenza per la lotta contro il cancro) è stato l’evento più recente, mentre i social network continuano a menzionare attraverso hashtag e tweet il nome della giovane britannica: il “Rally for Bally” è diventato in poco tempo trend topic e diversi giocatori vi hanno preso parte per raccogliere fondi in favore dell’omonima fondazione, che attraverso l’accademia intitolata alla Baltacha, si occuperà di aiutare e sviluppare le medicine appunto contro il cancro. Andy e Jamie Murray, Heather Watson, il doppista Ross Hutchins (che a Gennaio 2013 scopriva a sua volta di essere malato e che di recente ha affermato di aver vinto la sua battaglia), Laura Robson, Petra Kvitova, Martina Navratilova, Vika Azarenka e Martina Hingis, hanno dato vita a una giornata di gioia e colori, esattamente come avrebbe voluto Elena, mostrando fiere nei loro vari profili social il braccialetto simbolo dell’evento.
I colori erano la base della vita della Baltacha, che fino all’ultimo ha combattuto la sua battaglia senza darsi per vinta e senza perdere il sorriso sulle labbra, cercando attraverso la propria popolarità di infondere un soffio di speranza in chi è malato e magari non può godere delle cure adatte: in linea con questo spirito si sono svolti i funerali a Ipswich, con la famiglia che ha voluto che nessuno dei partecipanti si vestisse a lutto, per ricordare la tennista attraverso un arcobaleno di vestiti colorati, chiedendo inoltre che piuttosto che fiori venissero fatte delle donazioni a favore proprio della Rally 4 Bally. Un insegnamento che dovremmo tutti tenere a mente, dando il giusto valore a ciò che è veramente importante, imparando a relativizzare ciò che apporta positività al nostro quotidiano.
Alessandro Orecchio
TAG: Baltacha, Elena Baltacha
2 commenti
Emozionante
Mi sembra il giusto commiato per salutarla…