Più erba per tutti
12 giugno 2014, Save the date. Sottotitolo: tennis su erba e la caduta degli Dei. In quel di Halle e Londra al Queen’s Club uno dopo l’altro sono caduti fragorosamente quasi tutti i principali attori in gara questa settimana, Murray, Tsonga e incredibilmente pure Nadal, fresco vincitore a Parigi. Spazzati via più che dai rivali dal tennis effervescente prodotto da Stepanek, Matosevic e Dustin “Dreddy” Brown. Non me ne vogliano i tifosi di Murray, Rafa e Jo Wilfried, ma è stato un pomeriggio di puro godimento tennistico. Nessuna velleità di remar contro a questi campioni e gioire delle loro sconfitte; quello che mi ha mandato in brodo di giuggiole – e con me moltissimi appassionati, bastava aprire un qualsiasi social network ieri sera – è stato il modo in cui i loro avversari (nettamente inferiori sulla carta) hanno affrontato il match e prodotto un tennis altamente offensivo, vario e spettacolare, meritando pienamente il successo.
Stepanek è uno dei “nonni” del tour, ma grazie ad un fisico ancora elastico e reattivo continua a svolazzare qua e la, saltellando sulle sue caviglie esplosive a toccare la palla con sapienza e schemi ormai antichi. Strappato il primo set con un tiebreak infinito è volato via, attaccando e cambiando continuamente ritmo ed angoli. Attacchi in contro tempo, smorzate, volée giocate con sicurezza e qualità, come ormai non se ne vedono in giro. A tratti Murray sembrava disarmato, totalmente in confusione, incapace di mettere in campo una reazione tecnica a quell’aggressione, a quei continui blitzkrieg mai banali. Può darsi che la novità Mauresmo possa entrare in parte in questa sconfitta, ma Andy è il campione di Wimbledon e la superficie la conosce eccome… La sensazione è stata proprio quella di un’incapacità di reagire ad un tennis veramente offensivo, che non gli ha dato respiro ed il tempo di costruire qualcosa di concreto. Non molto diversa la sconfitta di Tsonga: Matosevic è un tennista con precisi limiti, ma ha giocato con coraggio, attaccando in modo continuo e intelligente, mettendo a nudo le carenze di sensibilità e nel passante del gigante francese (semifinalista a Wimbledon, quindi non proprio disadatto al tennis sui prati).
Ancor più fragorosa la vittoria di Dustin Brown su Nadal ad Halle. “Dreddy” è di per sé una persona al di fuori degli schemi e delle regole, per mille cose ben più sottili del suo look inconsueto. E’ un tennista sottovalutato perché porta in campo un gioco di puro istinto, sorretto da una tecnica del tutto personale che a volte gli fa perdere di vista totalmente il filo del gioco e pure le linee del campo. Ma ha istinto per la palla, un tempo di impatto esaltante e soprattutto ha coraggio, ha visione e ci prova sempre. Senza alcun timore reverenziale ha aggredito il toro di Manacor come un felino della savana che scorge nei pressi una preda. Gran servizi, serve & volley funambolici spesso chiusi da demi volée di difficoltà inenarrabili, smorzate e una serie di smash degni del miglior schiacciatore delle NBA finals Un tennis totalmente offensivo, già dalla risposta. Non ha mai accettato gli scambi di potenza del rivale, anzi non gli ha mai consentito di costruire il punto, attaccando o muovendo il gioco con palle più corte o diagonali che costringevano Rafael a muoversi dalle sue piazzole di sparo preferite. La faccia di Nadal all’uscita dal campo vale più di ogni commento sull’andamento del match, mentre Brown raccoglieva una standing ovation convinta e meritatissima.
Chi ama il tennis nella sua essenza non ha gioito per la sconfitta di Nadal, questo è solo un effetto collaterale, così come per quelle di Murray e Tsonga. Personalmente sarebbe stato lo stesso se a cadere sotto le magie di Dreddy fosse stato un Djokovic piuttosto che un Federer. L’esaltazione per questa inusuale giornata di tennis arriva per aver finalmente rivisto un tennis molto vario, totalmente votato all’attacco, lontano anni luce dagli ultimi match di Roland Garros, appiattati sulla solita maratona di scambi interminabili a far sbagliare l’altro. Il campo da tennis è lungo e largo, vederlo finalmente usato nella sua interezza è stata una liberazione. Vedere Dustin che entrava immediatamente nei servizi di Rafa trovando risposte fulminanti, seguite a rete da un tocco o una chiusura acrobatica ad altissima adrenalina è stato impagabile; così come ammirare i sapienti tocchi di Stepanek, che usando benissimo il polso e le ginocchia adagiava palle maligne con delicatezza e sapienza antica; o lo stesso Matosevic (non uno molto raffinato…), che attaccava sfidando il passante di Tsonga e trovava chiusure muscolari ma avvincenti nella loro alta percentuale di rischio. Un tennis divertente e molto vario, cosa ormai rara.
Cosa accomuna queste tre vittorie a sorpresa? Il tennis offensivo, votato al rischio ed alla ricerca costante del vincente, senza compromessi. Il tutto sui prati, la superficie regina di questo sport, dove tutto è nato e dove la tecnica ancora può essere predominante sul fattore puramente fisico ed agonistico. Quando si gioca a tennis sull’erba serve reattività, sapersi muovere con sapienza trovando appoggi sicuri e piegando bene le ginocchia per accompagnare nei colpi il rimbalzo mediamente più basso, veloce e meno prevedibile; serve intuito e velocità di reazione perché il rimbalzo non è mai sicuro; è fondamentale muovere subito il gioco, perché difendersi è molto più complicato che attaccare con la palla che scivola via; è importante aver il coraggio di prendere l’iniziativa per accorciare il punto; è molto redditizio cercare la rete dopo aver mosso il rivale e quindi aperto il campo, perché sui prati una volee decisa a chiudere risulta quasi sempre vincente o molto complicata da controbattere. Per far tornare questa sublime equazione tennistica serve un comune denominatore: talento tecnico, velocità d’esecuzione, spirito offensivo. Un miracolo oggi possibile quasi solo su erba, quella vera dei primi giorni dei tornei (meglio ancora quella originaria e veloce a base di festuca), dove il talento e la destrezza tecnica possono ancora prevalere. E soprattutto creare una differenza rispetto al solito menù che per troppe settimane all’anno il tour ci propone. Non a tutti piace il tennis sui prati, ed è legittimo. Io amo la varietà e voto “Più erba per tutti”, perché lo show è quasi sempre assicurato.
Marco Mazzoni
TAG: Andy Murray, ATP Halle, ATP Halle 2014, ATP Queen's, ATP Queen's 2014, Dustin Brown, Marco Mazzoni, Murray, Nadal, Radek Stepanek, Rafael Nadal, Stepanek, tennis su erba, Tsonga
metà delle persone entrano qui per commentare. l’altra metà per giudicare l’articolo!
No, gli ultimi che ricordo sono stati Rafter e Taylor Dent.Llodra’ a volte, risponde cercando la rete, ma è più episodico.Forse Sampras ed Henman.Rusedski approcciava molto nei game di risposta, ma serviva come Karlovic…
Sampras riferiva di una conversazione con Federer in cui lo svizzero avrebbe detto in pratica che, con le racchette attuali, non conviene scendere a rete, se non in modo episodico, e che comunque per farlo devi mettere prima dei missili, altrimenti ti trovi a fronteggiare pallate velocissime.
In poche parole, con un attacco tradizionale, ovvero con colpi atti ad avvicinare il più possibile la rete, ma non a fare punto diretto,l’attaccante si trova da subito in posizione di svantaggio.
Se ci pensi, in condizioni normali, diciamo su cemento non sull’erba che è una superficie esasperata e comunque poco utilizzata, Dimitrov e Federer , che sono i due giocatori d’attacco e spettacolari per eccellenza,fanno pochissime volée in un match.
Gli altri creativi, alla Fognini,Dolgopolov ecc.ecc., esprimono la propria varietà quasi esclusivamente da fondo.
Anche a me manca il tennis anni 80/90, però i nostri discorsi ricordano pericolosamente quelli di Clerici/Tommasi quando, proprio negli anni 80, parlavano di Drobny,Laver, ,Hoad,Rosewall dicendo che con l’arrivo nelle prime racchette in metallo,o in carbonio,il tennis era cambiato, e noi non sapevamo cosa ci eravamo persi.
Chi nasce adesso, ed inizia adesso, avendo come riferimento i contemporanei, vuole,vede ed apprezza un tennis diverso dal nostro.
Lo capisco, ma quando leggo che le partite tra Becker ed Edberg erano pallone causa assenza scambi, penso che parliamo di 2 sport diversi.
Continuiamo a sostenere che la racchetta sia così performante? Allora spiegatemi perché federer non gioca con la babolat di nadal quando si sfidano, per punirlo con la sua stessa medicina! Se mai le racchette di oggi consentono di avere un tocco differente ed ognuno sceglie quella che sente meglio, ma la sensibilità di tocco, il movimento dei piedi, la saggezza tattica, la forza fisica e la fantasia non si comprano nel negozio sportivo come accessori della racchetta! Grazie al cielo ilbtennis si gioca su un elevato numero di punti (ottenibili con una svariata serie di scambi), che permettono una incredibile varietà di situazioni! Una partita di tennis non dura un lancio di giavellotto ne 200 m stile libero! E non esiste una racchetta che ti permetta di tirare il dritto in top spin di nadal o le volèe di federer! Anche nel calcio la tecnologia ha creato nuovi palloni, eppure Pirlo tira punizioni magistrali mentre Chiellini non sa tirare un rigore a porta vuota! Tutto dipende dalle doti individuali! E ora ditemi, visto che non ho mai seguito il tennis delle racchette di legno, che cosa offriva di più bello di quello di oggi!
@ Original Giulio (#1094763)
Mi chiedi perché non si può fare un passo indietro.. Prova a immaginare cosa succederebbe nel movimento tennistico se sostituissi gli odierni attrezzi. In primo luogo quando parlo di “movimento tennistico” non mi sto riferendo ai top 100 ATP ma alle migliaia e migliaia di giocatori di mezza età,ai neofiti più o meno giovani,alle signore di una certa età che giocano il doppio con le amiche insomma al bacino d’utenza per lo più in la con gli anni che costituisce la principale fonte di provento per i nostri circoli. Ebbene le racchette di oggi,più facili ed accessibili ai più hanno l’effetto di allargare la base del movimento tennistico a cui prima facevo riferimento,un po’ quello che ha fatto la FIT con l’introduzione delle nuove classifiche: aumentare le iscrizioni e i tesserati introducendo i pipponi di quarta categoria. Se oggi qualunque incapace con una Pure Drive in mano si sente un giocatore di discreto livello è ovvio che sarà più invogliato a giocare,migliorare e spendere in questo settore,senza parlare di chi,magari non più nel fiore degli anni,senza una oversize leggerissima non riuscirebbe nemmeno a mandare la palla di là della rete..
In secondo luogo sarebbe improponibile anche per il mondo agonistico dove la tecnica(ebbene si esiste anche nel tennis moderno) e la preparazione atletica si è evoluta e adattata ai nuovi materiali. Sarebbe impossibile dire:”ragazzi da domani dimenticate tutte quelle boiate che vi ho spiegato sull’open stance e il topspin perché si torna a giocare il serve And volley con le racchette della nonna!!”.
Infine differenziare tra amatori e professionisti ovvero imporre attrezzi più complessi solo ai giocatori ATP porterebbe al paradosso che un buon seconda categoria con racchetta moderna potrebbe mettere in difficoltà un top 100 atp con racchetta datata.
Insomma quando sento chi come te,o ancora più grave gente del settore come il sig. Mazzoni ,si riempie la bocca sostenendo tesi anacronistiche mi chiedo seriamente se pensate alle baggianate che dite o se il vostro unico problema è che vi annoiate a guardare le partite. Perché in tal caso sarebbe molto più semplice cambiare canale anziché racchetta!
Mi dispiace ma dici molte inesattezze,con ordine
1)La norma SW10.8 del regolamento internazionale del nuoto dice testualmente”il nuotatore non deve usare nessun atrezzo che possa aumentare la velocità o il galleggiamento naturale” dunque una norma c’era ED È STATA VIOLATA a differenza del tennis.
2)Nel 2009 la FINA(spero tu sappia cosa sia)dopo i clamorosi 18 record caduti nei campionati mondiali in vasca corta di Manchester del 2008 e i 25 caduti alle olimpiadi di Pechino sottoscrive la cosiddetta “Dubai Chart”nel quale vengono fissati limiti restringenti sulle caratteristiche dei costumi
In occasione dei giochi di Roma(nei quali cadono altri 43 record mondiali) la FINA mette definitivamente al bando tali costumi.
3) Chi segue minimamente il nuoto sa bene che le prestazioni cronometriche odierne sono retrodatate e confrontate con periodi precedenti al febbraio 2008 quando la Speedo si fa omologare il primo di tali costumi:Speedo Lazer Racer detto LZR. Quindi,di fatto quei record sono invalidati ovvero non presi a parametro per le prestazioni odierne visto che ottenuti con materiali non ammessi.
4) Per quanto sopra scritto è evidente che la situazione del nuoto NON È assolutamente paragonabile al tennis dato che non c’è nessun regolamento in questo senso e di conseguenza non può essere violato.
Ora,se vuoi,possiamo anche iniziare a parlare di racchette.
@ Ghiro (#1094747)
..l’importante è che qualcuno ,ogni tanto,a rete ci vada.Ti viene in mente qualcuno che si azzarda a giocare risposta e volley?Gli approcci per scendere a rete di Mc enroe o connors..chi li ha più visti?Karlovic 2 giorni fa ha vinto più di un game con solo servizi..poi scende a rete..certo..vede la palla che gli passa 3 metri sopra la testa.Ciao.
Il caso del lancio del giavellotto non è paragonabile per i motivi che hai esposto tu, è chiaro.
Per quanto riguarda il nuoto io ci vedo invece molte analogie. Non si può parlare infatti di forzatura del regolamento in quanto prima del 2010 il regolamento non parlava affatto della tecnologia dei costumi, esattamente come il regolamento del tennis attualmente non parla della tecnologia delle racchette. La dicitura “strumento modificato” è stata inserita solo quando si è deciso di vietarli. Dunque se per caso si decidesse di vietare le racchette “tecnologiche” nel tennis il caso sarebbe analogo a quello del nuoto. Per la cronaca tra l’altro i record ottenuti con i costumi gommati non sono affatto stati invalidati…
E comunque a parte questo continuo a registrare una totale mancanza di argomenti a favore della tua tesi.
Dunque ti esporrò la domanda in modo chiaro: Perché secondo te non si potrebbe anche nel tennis fare un passo indietro dal punto di vista dalla tecnologia? E se così fosse, sempre secondo te, il tennis cosa ci perderebbe?
Ridurre l’area del servizio, o mettere una riga apposita per il servizio40cm più indietro di quella di fondo, ovvero dare una sola palla di servizio, sono la morte del serve and volley.(qualora qualcuno fosse ancora interessato all’articolo).
Bisognerebbe agire sui materiali, con la discussione di cui ai commenti precedenti…
..una volta c’era solo Roscoe Tanner..chi se lo ricorda?..ora sono troppi quelli che lanciano in aria la pallina..e col braccio sono già a meta campo.E’ per questo che la superficie che una volta era la più noiosa,cioè la terra battuta,e’ diventata la più divertente.Cemento e erba..vanno avanti a aces.
..L’unico vero problema e’ il servizio..gente come karlovic o isner o Raonic..mi fanno piangere..riduciamo l’area del servizio..e tutto si metterà a posto..oppure andando avanti così…ci ritroveremo solo cestisti mancati che giocano a tennis .
Spero bene che ti riferissi alle mie palle da tennis, solo per il fatto che abbiamo scambiato opinioni di tennis, sarebbe prematuro che ti offrissi quale mio urologo!
Seriamente, il mio piccolo contributo alla discussione e ‘ questo:
Non si può parlare di evoluzione del tennis, quello di Nadal(inteso come epoca) e quello di Lendl(sempre come epoca)sono due sport diversi.
E’ impossibile paragonare ad altri sport, la trasformazione che ha avuto il tennis attraverso i materiali ha cambiato integralmente questo gioco, in modo molto più profondo rispetto agli altri.
Io preferivo quello di prima, ma capisco che chi siano nato dopo abbia negli occhi e nella propria formazione il tennis odierno, e che quello precedente possa sembrare lento e superato.
Accadeva lo stesso anche a me.
Ciao.
Nadal potrà vincere anche altri 16 Wimbledon, ma il suo gioco mi darà sempre l’orticaria…
La vita è fatta così: c’è chi si schiera a prescindere con il vincente. Ma non sempre il fine giustifica i mezzi…
più erba per tutti, nel senso di “ganja ” libera?? 😆
Eh ho capito, ma a tutto c’è un limite….
Si qualche talentuoso ghost writer di quelli che dici tu deve esserci… 🙂
@marco mazzoni : il nick purtroppo rivela la mia età
mi confermi la sensazione di ‘scarsa pesantezza’ della palla di Dustin che lo porta ad avere problemi su superfici meno veloci …
Un giorno l’ho visto allenarsi con Bolelli : si sfidavano a chi tirava il dritto più forte … sicuramente ha vinto lui !!
Perchè nel caso del nuoto ci fu una forzatura del regolamento tantochè quando nel 2010 quei record vennero invalidati si parló di “strumento modificato”riferendosi ai costumi interi;non ci sono analoghe restrizioni sul tipo di racchetta usata nel regolamento tennistico..Se mai la situazione del tennis è paragonabile al lancio del giavellotto,quando in passato si decise di appesantire gli attrezzi onde evitare che i lanci troppo lunghi(sul filo dei 100 metri) potessero infilzare qualcuno,ma li c’era un effettivo rischio per l’incolumità di terzi che non vedo nel nostro caso. Sarebbe comunque un discorso molto lungo..
Senza offesa ma nel commento precedente ci ho trovato unicamente l’ironia, per il resto non un’argomentazione che sia una a favore della tua tesi.
Se avessi voglia per cominciare di spiegare perché secondo te quello del nuoto sarebbe secondo te “un discorso un po’ diverso” sarei curioso di venire a conoscenza del tuo punto di vista…
Rendiamoci conto che Nadal ha vinto 2 Wimbledon.
Comunque ormai Mazzoni scrive solo articoli contro Nadal, incredibile.
@ Ghiro (#1094653)
Caro Ghiro pur non essendo propriamente un pischello n’è tantomeno un reazionario non metto in dubbio il peso dei vostri cimeli,qualche dubbio in piú l’avrei sulla pesantezza delle vostre palle(da tennis ovviamente).
W Dustin Brown!!!!!
Depurato di qualche inopportuna ironia, mi sembra un bel programma.
Unico appunto, invece delle dodici salutari nerbate, vi si potrebbero rifilare 12 visioni di Murray/Nole finale agli Usopen, con relativi scambi di 60 tiri.
Giovani pischelli progressisti, fate bene attenzione quando incontrate noi nostalgici reazionari, le nostre vituperate racchette di legno pesano parecchio…
@ giacomo-c (#1094605)
Ho premesso che in effetti il caso nel nuoto fa eccezione(commento 53) 😉
Per il resto l’infattibilità di quanto sostenete l’ho espressa,scherzandoci su,nel commento precedente..
Si mi vedo già il manifesto che potrebbe essere affisso all’ingresso di ogni circolo:”Signori e signore per volontà di un manipolo
di puristi nostalgici dell’ ars tennistica é stato deliberato che d’ora in avanti saranno vietate tutte le racchette profilate e con piatto superiore a 90 oltreché quelle con peso inferiore al mezzo chilo corde escluse. Ebbene si è finita l’epoca degli aces facili,dei vincenti senza sforzo,dei topponi senza ritegno!! Si tornerà finalmente al bel gioco fatto di piattoni,serve And volley,vincenti e colpi di indicibile destrezza ovviamente,come da tradizione,solo su campi in vera erba di cui la nostra penisola pullula! All’ingresso di ogni campo o torneo un esperto accademico controllerà uno ad uno gli attrezzi e darà il suo benestare onde evitare che possano essere introdotte di sotterfugio armi improprie sul campo,chi dovesse essere colto sul fatto verrà punito con dodici frustate date dal sosia di Fred Perry con corde di budello naturale.” Dai siate seri..
Si vogliamo piu tornei su erba
Tutto ciò si chiama… Erezione Agonistica! 😀
E quando un tennista si trova in quella situazione, erba o viagra che sia, c’è poco da fare per l’avversario…
Ehi, è una sorpresa ma anche una soddisfazione scoprire che c’è un fake di groucho! E chi se l’aspettava? Un groucho2 che tutto sommato scrive pure cose simili a quelle che avrebbe scritto il groucho originale… 🙂
Solo che il groucho originale non avrebbe mai tifato contro Edberg, mai contro McEnroe. E in un ipotetico scontro tra i due, avrebbe avuto stampato il sorriso sulla faccia per tutto l’incontro.
Comunque, complimenti per la fantasia groucho2, ma attento a non esagerare: il vero groucho non è preso molto in simpatia da queste parti.
Non e’ del tutto vero. Nel nuoto ad esempio e’ successo. Quando hanno visto che ormai la differenza la faceva piu’ il costume che l’atleta hanno deciso saggiamente di eliminare i costumi tecnologici e tornare a quelli normali.
Ora tornare alle racchette di legno mi sembrerebbe eccessivo ma se si tornasse a racchette con il piatto corde piu’ ridotto certamente lo spettacolo ne gioverebbe e il talento e la tecnica sarebbero senza dubbio maggiormente premiate (cosi’ come dovrebbe essere in ogni sport). Inoltre anche i giovani per emergere avrebbero la necessita’ di lavorare maggiormente sulla propria tecnica e diventerebbero deibgicatori piu’ completi e divertenti da veder giocare. Insomma il movimento non potrebbe che trarre giovamento!
Ridurre i cm2 del piatto corde è fermare il progresso!!!. 💡
Chiedo venia non credevo che tale ipotetica e presunta ipotesi avrebbe portato l’umanità indietro al tempo delle caverne e dei cavernicoli. 😉
Per la velocità del servizio purtroppo è questione di materiali e non di piatto corde. 💡
Ci sarà un limite oltre il quale il tennis non potrà andare oltre e si dovranno prendere decisioni drastiche per vedere qualche scambio.
Quando accadrà?. Tra 50 anni?. Tra 100 anni?. Chi lo sa ma quel giorno arriverà e dovremo tornare nelle grotte a fare i cavernicoli. 😉
Ma il tennis è bello proprio perché prevede l’eterna lotta tra il tennista d’attacco e il tennista da difesa! Dai tempi di McEnroe e di Borg (e anche prima forse, ma prima io non c’ero ). Qual è il vero tennis, qual è il tennis vincente? Semplice: non c’è! Ogni tanto vince uno ogni tanto l’altro, dipende dalla superficie certo, dai materiali; ma anche e soprattutto dagli interpreti!! E noi qui a dividerci tra i tifosi di un tipo e quelli dell’altro, perennemente senza risposte definitive e in balia di continui rimpalli tra una vittoria e una sconfitta 😉 (un po’ come in campo 😎 ). C’est la vie, c’est le tennis! 🙂
Perfetto. 😉
Metti parole in bocca, mai dette. Rileggi e non scrivere inesattezze…
Sono così pieni di errori questi articoli, che elecarli ogni volta non ha più senso! Secondo me ci sono anche Quinzi e la Giorgi a scriverli in redazione
battuto brown….è proprio vero che gli effetti dell’erba non sono duraturi!
No ma… redazione… “la caduta DEGLI Dei! !!!!
Non si può leggere “dei Dei”!!!!! possibile che nessuno, dico nessuno, lo abbia segnalato!! Qui non è grammatica, è…. terrorismo linguistico! devastazione fonetica! catastrofe naturale dell’alfabetizzazione!
Pietà, correggete, che non vada in cache questo orrore…
Dal mio punto di vista non esiste un tennis che possa andare bene a tutti…C’è chi si annoia a vedere partite su campi veloci perché non ci sono scambi, c’è chi si annoia a vedere partite su terra perché ce ne sono troppi….Io ritengo che quello che manca nel tennis sia la diversità di gioco a seconda della superficie, si gioca su tutte le superfici allo stesso modo….Ben venga quindi un ritorno all’erba VERA, dove paga chi gioca con un certo stile….Sarebbe auspicabile una diversità anche dei campi in cemento, in modo anche qui di vedere stili di gioco diversi. Per quanto riguarda la terra va bene così, su questa superficie vince chi sbaglia meno e spero resti sempre così. Quale sia il tennis migliore? Non esiste a mio avviso un tennis migliore ma, ai fini dello spettacolo, DEVE esistere un tennis vario che paga diversi stili di gioco e chi ha le caratteristiche per portarlo avanti….Nadal è il più grande di tutti i tempi su terra,ma in altri tempi non avrebbe mai passato un turno a Wimbledon…..Anzi probabilmente neanche ci avrebbe partecipato….
Secondo me Nadal avrebbe vinto quello che ha vinto anche giocando con delle padelle da cucina….se tutti gli altri usassero la stessa padella ovviamente.
@ DiPassaggio (#1094523)
forse volevi dire bob marley 🙂
Ma non ti devi certo stupire,il signor Mazzoni ha preso la palla al balzo,dopo i bocconi amari del Roland Garros,per scrivere un articolo implicitamente (ma neanche troppo)contro Nadal(per lui considerato alla stregua dell’anticristo) e contemporaneamente fare il manifesto sul bel gioco in via d’estinzione. Gli riconosco almeno di essersi apertamente schierato dunque chi legge i suoi articoli ben conosce il punto di vista di chi scrive e sa cosa aspettarsi da lui.
@ groucho (#1094517)
Giustissimo …quando l’erba era erba, la terra era terra, ecc. Condizioni diverse che davano qualità alle varie situazioni. Il problema di oggi è l’omologazione, lo dicono in tanti… La boccata d’ossigeno dei match su erba di ieri è perché per troppi mesi e troppi tornei ci sorbiamo la stessa solfa…..zzzz….
@ jimbo (#1094435)
ciao Jimbo (bel nick ;)),
si, la palla è sparata di puro strappo, in accelerazione e non è pesantissima, ma spesso trova lunghezza ed angoli così acuti da diventare irresistibile. Poi la cosa che lo rende a volte incontenibile è che non ti lascia giocare, fa e disfà, proprio come nel finale del match appena terminato contro Kolhi, l’ha persa poi ripresa e poi ripersa lui, ma sempre grandissimo spettacolo. Ad averne!
Chiaro che Nadal andrebbe aggredito subito, come infatti sono riusciti a fare i pochissimi che l’hanno battuto (Darcis, Soderling, Rosol, ecc). Chiaro anche che Nadal è talmente forte e ha talmente tanta capacità di reazione e ribaltare gli scambi che non sempre ci riesce. E poi il discorso di Federer è complesso, ne ho parlato più volte, è una serie di cose.
A maggior ragione dopo aver visto il nostro Dustin contro kohlschreiber spero in una vera stagione erbivora, nn mi divertivo così da tanto
Non c’entra niente, ma mettere la foto che sembra Jimi Hendrix con il titolo “più erba per tutti” non è vagamente fuorviante?
sono tutte verità, ho già scritto w roland garros e viva wimbledon. ma adesso le sfide di una volta non ci sono più, al roland garros era bello vedere soffrire edberg contro brugera e sull erba era bello vedere chang provare a rispondere a becker. ma chi aveva classe e talento alla fine vinceva dappertutto. queste sfide non le vedrete mai. anche perchè nadal, a wimbledon… non si concederebbe così a brown. quindi a londra nadal o diokovic, scegliete. e non fate razzismi fra erba e terra battuta.
l’anno passato stakhovsky ha dato una bella lezione a federer su come si deve giocare su questa superficie, non dimentichiamolo!
Speriamo un giorno si possa giocare un paio di mesi sull’erbaccia, diciamo giugno e luglio,il divertimento sarebbe assicurato
Il titolo lascia all’immaginazione
@ zedarioz (#1094428)
Hai ragione il ciclismo non era un paragone azzeccato ma lo sci si. Non sono d’accordo che le nuove tecnologie mortifichino il tennis e penso inoltre che una volta arrivati a un certo livello di prestazioni e materiali sia innaturale e impossibile tornare indietro,cosa fai abolisci le profilate(oggi usate da una caterva di pro) e ti rimetti a fare racchette vintage? ma dai..l’unica eccezione sono stati i costumi interi nel nuoto poi aboliti,ma lì il discorso era un po’ diverso..
Non ho mai capito perchè questo Brown dal gioco brillantissimo ed estemporaneo perdesse tempo nei challengers su rosso nostrani. E’ più dotato su rapido outdoor ma forse non esiste più come superficie e l’erba è merce rara. 😛
x Marco Mazzoni : complimenti per l’articolo. Ieri quando ho guardato i tabelloni avevo previsto una giornata difficile sia per rafa che per andy, non pensavo fino a questo punto però. Una domanda tecnica : ho visto più volte giocare il buon Dustin dal vivo ed ho notato che ha una velocità di braccio ed una capacità di anticipo uniche. La mia sensazione però è che la sua palla sia sì molto veloce ma non sufficientemente ‘pesante’ per permettere a Rafa di riuscire ad appogirsi sul colpo come spesso gli capita.
Cosa ne pensi ?
PS : Fossi Stefanello registrerei il match di ieri di Dustin e obbligherei Roger a vederlo a ritmo continuo (stile ‘Arancia Meccanica’) per poi porre la fatidica domanda : ‘Ma Roger … meglio giocare contro Nadal sull’ uno-due o tentare di schiantarlo da fondo campo come hai sempre cercato di fare tu ?’
@ alexalex (#1094411)
D’accordissimo con te,se fosse così semplice avere una palla pesante e difficile come quella di Nadal lo farebbero tutti(perchè a tutti farebbe comodo far giocare l’avversario perennemente sopra la spalla..). Molti dimenticano l’atleta e la tecnica che sono alla base.
In effetti l’ho pensato anche io! Anche perché sull’erba devi piegare di più le ginicchia per impattare quei rimbalzi così bassi! Però mi rifiuto di credere che ieri si è fatto battere! Da tifoso di Nadal ieri è stato sovrastato dall’avversario!
infatti il problema della superficie è nadal 😆
impossibile prenderlo a pallate sul rosso
Paragoni inappropriati. Il ciclismo è sport di fatica, contano comunque le gambe a parità di attrezzi. La tecnologìa nel quotidiano non si può fermare. Il tennis è un’altra cosa. Se le industrie producessero attrezzi di diversa fattura, darebbero comunque lavoro a migliaia di persone. Le nuove tecnologie vanno bene in formula uno perché poi vengono riportate sulle auto di uso comune, la tecnologia nello sviluppo di una racchetta da tennis è soltanto fine a se stessa. E lo sviluppo preso dalle racchette ha mortificato il gioco e non porta nessun vantaggio alla vita reale e neanche agli appassionati. Basta vedere quanti scandalosi giocatori nei circoli impugnano alla nadal con risultati assolutamente risibili. Coi maestri che insegnano a giocare in top anziché a chiudere le voleè o a tagliare la pallina con lo slice. Togliendo ogni spazio alla fantasia dei ragazzini.
Wimbledon non è più tra gli obiettivi di Nadal da ormai due o tre anni.. Vedrai che uscirà dopo 1/2 turni e inizierà a pensare al cemento. È una giusta strategia a mio avviso,a 28 anni non si può pensare di essere competitivi in tutti gli slam(sopratutto trattandosi di erba)e bisogna puntare a quelli dove le chance di vittoria sono maggiori.
@ magilla (#1094329)
Hai ragione. Non ti contraddico. Sono punti di vista e ognuno è libero di divertirsi come crede.
Il problema, però, a mio parere non sono i due o tre scambi e non é nemmeno la superficie. Il problema sono i giocatori e il loro gioco. Chi scrive della noia di un possibile match sull’erba Isner-Raonic ha ragione. Chi, come il sottoscritto, ha cambiato canale vedendo Flipkens-Giorgi (sempre sull’erba) l’altro giorno ha ragione.
Semplicemente per me il tennis è qualcos’altro.
Se proprio vogliamo tornare indietro, torniamo a non usare l’elettricità! Con beneficio per l’ambiente e per la vita di tutti!
Se vogliamo limitare la qualità del tennis ai materiali allora non abbiamo capito nulla… se è così facile giocare con le rotazioni perché nom lo fanno tutti??? Rendiamoci conto che in questo sport conta ancora tantissimo l’atleta! E non l’elettronica e il mezzo meccanico come in F1!
Splendido articolo (come sempre) !!
Grazie Marco Mazzoni, e un caloroso BENTORNATO al Tennis !! 😛
voglio solo dire che Brown e´divertente anche sul rosso. Quindi la superficie non centra nulla, centra il giocatore.
Magari l’erba contribuisce anche a creare le sorprese, ma francamente la vera cosa che accomuna la tre sorprese ed anche le altre di questa settimana (anche in campo femminile ce ne sono state diverse) nonchè quelle sfiorate é che questa é la settimana successiva al roland garros ed i “big” erano totalmente dedicati ad esso sia come allenamento sia mentalmente mentre altri hanno potuto prepararsi meglio all’erba.
Scommetterei qualunque cifra che a wimbledon le stesse partite ed anche molte altre di questa settimana finirebbero diversamente…
E arrivare al primo turno di Wimbledon quasi impreparato? Non sono d’accordo!
dai ragà nadal è andato a halle solo per l’ingaggio…si vedeva chiaramente dalla faccia che non aveva voglia di lottare fin dai primissimi punti…e ha fatto bene su
Tornare alle racchette di legno?? 😯 È come se nelle competizioni di altri sport si proponesse di tornare agli sci di legno o alle biciclette di Coppi e Bartali perché le velocità sono aumentate e di conseguenza vincono gli atleti più preparati fisicamente anzichè quelli più tecnici. Applicando la vostra mentalità alla vita quotidiana saremmo tutti in giro con dei citofoni dei primi anni 90 anziché l’iPhone e via dicendo.. Il tennis,come tutte le altre discipline,evolve dietro alle nuove tecnologie(c’è un industria dietro in cui lavorano migliaia di persone)volere invertire questo naturale processo e involvere è assurdo oltreché impossibile!
È solamente ridicolo che si giochi su erba 4 settimane l’anno! E poi ci si lamenta che non si vede più il gioco di una volta??? Io non darei colpa a giocatori che hanno imparato a vincere sulla terra e ai materiali! Ma me la prenderei con l’intero movimento che ha relegato il gioco su erba ad una breve parentesi fra terra (che ci sta benissimo) e cemento (che invece spacca le articolazioni)!
Si, si sono d’accordo….PIU’ ERBA PER TUTTI!!!!!!
Peccato sia tanto costoso costruire campi in erba 😥
Come ha detto qualcuno basterebbe eliminare un po’ di tecnologia, riportando le racchette ad essere strumenti per colpire la pallina, non armi improprie con cui poter dare rotazioni inusitate alla stessa che rendono impossibile il gioco altrui. Con uno strumento che ti costringa a cercare il punto e non a cercare di far sbagliare l’avversario, il tennis riprenderebbe il gusto antico di essere un’arte, su qualsiasi superficie. Negli anni 80 edberg e mcenroe arrivavano in finale al RG, oggi sarebbero spazzati via al terzo turno.
Dell’articolo, mi è piaciuto soprattutto il doppiosenso del titolo( con annessa foto rasta). Per il resto… Abolirei compretamente quei 4 tornei di tennis. Purtroppo c’è wimbledon, e l’erba non ce la leveremo mai di torno.
Personalmente sono un tifoso di Nadal, ma non disdegno questo tennis fatto di voleè e bellissimi colpi al volo…so di andare controcorrente ma l’ha penso così 😆
Io ieri mi sono pure goduto il doppio Chiudinelli/Federer….Te lo raccomando Chiudinelli. Rischiamo il 5 a 0 in Davis.
Concordo che il tennis su erba è proprio divertente. Certo Raonic è meno divertente di Dustin Brown ma il tedescone/polacco l’altro giorno gli ha dato una bella ripassata, e non solo col servizio.
E la Flipkens – che per tutti quest’anno è una sega – ha dato lezione di tennis alla Giorgi che, nel suo piccolo, gioca alla Raonic.
Il tennis è bello perché è vario e in questo blog oltre alla varietà delle opinioni c’è anche la libertà di esprimerle.
straquoto…torniamo alle racchette di legno, voglio campioni che possano vincere anche se non sono alti 2.05 e non servono ai 240 km/h
Sono un gran tifoso di Rafa e oggi voglio fare i complimenti a mr pazzo Brown. Purtroppo ho visto solo quei pochi punti nel video riassuntivo e mi son divertito nonostante Rafa abbia preso una sonora lezione.
E’ vero che è più divertente questo tipo di tennis ma è altrettanto vero che non si può sparare a zero contro i match di lotta su terra rossa.
Si dovrebbe dare più equilibrio al tutto. Ammetto che giocare solo 3 settimane all anno su erba non è una scelta equilibrata e corretta!!!
Di nuovo complimenti a Dustin e sempre forza Rafa!!!
leggere “più erba per tutti” con la foto del rasta a braccia alzate…nonostante fossimo su Livetennis ho pensato a Pannella…
Troppo divertente ed arguto. Bravo!! 😈
Grande redazione! Con questo titolo e articolo vi siete ripresi dalla marchetta calcistica dei giorni scorsi 😀
@ marco.mazzoni (#1094320)
In Italia spesso è così.
Tante gente crede che le opinioni altrui non debbano essere prese in considerazione perchè scombinano il comune modo di pensare.
Nella politica, nel lavoro, perfino nella sessualità.
Dici questo? Non la penso come te?
Allora sei fazioso.
Pensi che la legge sia uguale per tutti e quindi anche per qualche cavaliere?
Sei fazioso.
Siccome Nadal vince tutto con il suo antitennis asfissiante bisogna fargli vincere anche Wimbledon perchè meglio che conti l’arrotata invece del servizio.
Ma se la pensi diversa sei fazioso.
e su supertennis ho visto anche uno dei film su wimbledon in cui si vedeva bruguera andare a rete e chiudere con la volee. sono ancora convinto che questi di adesso sono giocatori di tennis e non tennisti. ho visto fare cose scandalose a berdych, alla jankovic contro la errani, alla halep che può solo migliorare. mi chiedo cosa insegnano adesso i maestri. a vincere o a giocare? mi sono perso volentieri gli ultimi anni di tennis televisivo. grazie a supertennis e all’avvento di eurosport nel digitale, avevo rivisto un pò di spettacolo nel tennis femminile. e credevo che il continuo scambio di posizioni wta fosse dovuto all’alto livello… non è vero… serena è lassù perchè è una vera e forte tennista. e nole e nadal dominano per lo stesso motivo. sono gli unici 2 forti e bravi. senza parlare poi del “puro” talento di roger federer.
Si ottima idea,proporrei anche di far giocare Nadal e gli altri top 20 con i ceppi alle caviglie e un occhio bendato..che ne dici,potrebbe giovare al bel gioco?
Così magari qualche brocco con un tennis superato ogni tanto arriverebbe anche in finale!
anch’io d accordo. ho un amico della mia generazione (ho 43 anni) che invece dice che dobbiamo accettare il nuovo tennis muscolare. non ci riesco. viva il roland garros, ma viva, viva e ancora viva wimbledon.
La soluzione c’è:
LEGALIZZIAMO l’ERBA anche in Italia!
questione di punti di vista….
io preferisco uno scambio di oltre una decina di colpi dove i tue tennisti usano la testa oltre che i muscoli per spiazzare l’avversario con palle smorzate….colpi in profondita’,ricerca degli angoli……piuttosto che uno scambio di 2 o max 3 scambi dove il servizio o al massimo la rsposta portano al puntp….a me partite cosi’ divertono davvero poco.gia’ mi immagimo un raonic-isner a wimbledon…..uno spasso! 😛
Dustin ha fatto molte più voleè vincenti, e persino forse più lob vincenti, che ace.. !
Ahahah il post dell’anno di live tennis. Complimenti
io di spettacolare sull’erba ci trovo poco……
a me l’essere offensivi sul genere o la va o la spacca mi affascina poco e se è la giornata fortunata chiunque puo’ battere chiunque…..
una flipkens o un brown di una settimana non m’interessano
@ Marco93 (#1094311)
scusami, ma dove trovi la faziosità? Se la trovi nel mio gusto personale lo posso accettare, ma sbagli termine, una preferenza non è “faziosa”. E nemmeno è un pezzo contro qualcuno, ma a favore di un tipo di tennis che si vede ben poco ormai.
Si gioca molto veloce, è vero, e fosse per me ridurrei pure le velocità, chi ha tecnica e classe sarebbe ancora premiato. Ieri però nei 3 match non è stato affatto un dominio della battuta, qua arriva la sorpresa e il divertimento.
Ieri Nadal nel primo set, pur perdendo e non giocando al suo meglio, ha fatto dei passanti stupendi, bellissimi e spettacolari. Se affrontasse più spesso giocatori veramente offensivi che lo attaccano sulla rete ci sarebbe uno spettacolo notevole.
Sottoscrivo pienamente…articolo per altro scritto molto bene…
E nessuno può essere più fazioso di chi giudica fazioso un articolo del genere, che ovviamente è stato buttato giù con l’intelligenza di chi guarda oltre al politicamente corretto e che esprime un gusto, condivisibile o no…scritto con intelligenza, richiede la stessa caratteristica da chi lo legge…
@ SilvioL (#1094303)
lo spagnolo da fondo campo ti infila dei dritti vincenti mostruosi che te li puoi sognare.
Quoto 😆
Vogliamo un tennis di qualità?. Non sono le superfici o le palle ma sono le racchette.
Riduzione dei cm2 del piatto corde quasi in stile anni 70, primi 80, poi vediamo come arrotano come rispondono e come servono. 💡
Ok i materiali ma è l’ampiezza del piatto corde che anche quando si stecca la pallina va quasi sempre in campo. 😡
@ tixdes (#1094310)
😆 😆
L’erba è l’anti tennis. Troppo legato al servizio l’andamento del match.
È verissimo che il tennis è nato sull’erba, ma è altrettanto vero che non si giocava con questa velocità.
Articolo come al solito fazioso, mai equilibrato.
Apro il sito e vedo Brown a braccia alzate con la scritta “più erba per tutti”.
Ho pensato che si fosse buttato in politica 😆
Per fortuna dall’anno prossimo ci sarà una settimana di erba in più prima di Wimbledon, buona disamina in quest’articolo, ma non farei tutta questa distinzione con tennis appena visto al RG: giocatori come Djokovic, Nadal, Federer, Gulbis..etc…vincono proprio perché il campo lo usano tutto intero ( e per vincere devono fare più vincenti che errori anche sul clay). Inoltre va sottolineato che il ritorno al tennis classico da erba fatto di tocchetti e cambi di impugnatura continui va bene per Stepanek, ma molto meno per due bombardieri che tirano fortissimo come Matosevic e, soprattutto, Brown. Viva la fetuca! 🙂
articolo corretto e gustoso.io aggiornerei piuttosto il titolo con…..IL POTERE DELL’ERBA……
Rinfranca leggere un articolo del genere.
Per fortuna c’è ancora chi guarda il tennis per divertirsi e male sopporta il diluvio delle statistiche e delle classifiche.
E’ ovvio che da tutto questo non si può prescindere ma di questo non si può vivere (sportivamente parlando).
Quello per cui guardo io tennis è godermi la follia di Dustin Brown, un tuffo sciagurato di Monfils, una volèe di Stefanek, un serve and volley di Llondra, un vecchio incontro di John McEnroe. Mi importa molto meno la striscia vincente di 128 incontri consecutivi sulla terra battuta di un pedalatore spagnolo da fondocampo che macina chilometri due metri dietro alla riga di fondocampo. O forse, al limite, mi importa anche, ma mi annoia profondamente.
Concordo sul più erba per tutti. Un po’ meno nell’accomunare la gioia per la vittoria di Brown a quella per la vittoria di Matosevic oppure dire che una sconfitta di Rafa o di Roger è la stessa cosa. E Tsonga e Murray quando sono in giornata offrono giocate di gran classe anche loro. Ieri erano probabilmente in giornata no (Tsonga è proprio in crisi nera…)
Speriamo invece che a Wimbledon l’erba e le pallie siano molto più lente acciocchè lo stranamente muscoloso potrà vincere il torneo senza nemmeno fare una volee
che titolo è? 😆
Più pilu per tutti.
no va be, o si inizia a dare il giusto spazio a questa superficie(come peraltro sembra si inizierà a fare dal 2015) o che provvedano ad abolirla. Perché tre settimane non hanno senso
più erba più divertimento per tutti…………..tranne che per gli italiani………………………. 😥