Danel Evans parla del possibile cambio di nazionalità di Aljaz Bedene: “Bedene in Coppa Davis ha già rappresentato la Slovenia e mi sembra davvero assurdo che ora possa rappresentare i colori di un altro paese”
Daniel Evans non vede di buon occhio che Aljaz Bedene possa giocare in Coppa Davis dal prossimo anno con la Gran Bretagna.
Dichiara Daniel: “Non mi piace questa cosa che una persona possa rappresentare nella sua vita più di una nazione.
Bedene in Coppa Davis ha già rappresentato la Slovenia e mi sembra davvero assurdo che ora possa rappresentare i colori di un altro paese.
La mia critica parla in generale, non ho niente contro di lui. Io però non cambierei mai nazionalità”.
Ricordiamo che il tennista sloveno, nativo precisamente di Lubiana, ha iniziato ad allenarsi nel Regno Unito già dal 2008, e poi si è trasferito dal 2011 in pianta stabile nell’Hertfordshire.
Se la sua richiesta per il passaporto dovesse essere accettata, potrebbe rappresentare la Gran Bretagna a partire dal prossimo marzo in Coppa Davis.
I ben informati sostengono che Bedene abbia un 50% di possibilità di ottenere l’agognato passaporto entro marzo 2015, data del primo turno di Coppa Davis.
TAG: Aljaz Bedene, Bedene, Coppa Davis, Coppa Davis 2015, Daniel Evans
@ Radames (#1094498)
io sono d’accordo e sostengo gli oriundi del rugby, ma….vieterei gli allenatori francesi!
E’ finita putroppo l’era dei grandi ideali e il tuo commento lo evidenzia in pieno… Non vi lamentate se poi uno per giocare la Coppa Davis , qualche WC e un pò di soldi si vende la sua cultura e le sue tradizioni !!!
Tu pensi davvero che Bedene si senta un ” british” ?
Ho piu’ di un dubbio al riguardo
Rimango con Evans….sorry.
Qui caro Miiiii dovremmo aprire un discorso ben piu’ profondo sul ” pan slavismo” , tito e quant altro.
Nei primi anni 90 mentre noi parlavamo di Jugoslavia loro gia’ si definivano Croati o Serbi poi e’ successo quello che sappiamo ma questo rafforza non lede il concetto di ” appartenenza” che non dovrebbe significare mai ” prevaricazione”.
Io ho una visione MIA , secondo la quale la nazionalita’ e’ una ed unica ed e’ legata alla cultura della persona e delle proprie radici.
E’ goffo vedere due fratelli Boateng giocare uno per il Ghana e l’ altro per la Germania , lo accetto ma preferirei vederli entrambi nella nazionale ghanese.
Serbia , Croazia , Ucraina e Russia sono 4 nazioni separate, cio’ non toglie che ogni nazione dovrebbe essere rappresentata dai propri connazionali.
Forse saro’ un vecchio nostalgico ( non penso ) ma rimango della mia opinione.
Beati voi, (ingenui) pacifici cosmopoliti abitanti del globo intero..
Eppure ce l’avete sotto gli occhi che al momento giusto (anzi, sbagliato) la fratellanza dei popoli frana rapidamente ancora come nel passato (secondo voi tanto remoto)..
Che so, vi dice niente la differenza, per noi effimera, tra Russi e Ucraini? E pochi anni fa, era lo stesso (quel sottile confine labile) essere Serbi o Croati?
Direi di concludere tutta questa vicenda dicendo che Bedene è stato top 100 ma Evans tecnicamente gli è superiore quindi convoci Evans o Ward come secondo singolarista e il problema non si pone più
Trovo naturale voler acquisire la nazionalità del paese adottivo, io lo sto facendo per tutta la famiglia.
Se pensate poi che una delle ragioni principali per cui Camila è italiana è che Sergio e Perez Roldan sono quasi venuti alle mani…
non penso sia pressapochistico, semplicemente la compravendità o l’ooportunismo delle nazionalità (sportive, del resto non mi interessa) non mi piace. Se vuoi ti ripeto il concetto, prendendo come esempio l’Italia: se tu sei nato all’estero ma per qualsiasi motivo ti senti italiano e prendi la nazionalità italiana non c’è niente di strano, anzi, e ad esempio di questo ci sono millemila sportivi: da Balotelli a Fucka ad Howe. Altro storia sono i Thiago Motta che prima rifiutano la nazionale per poi schifosamente dire di sentirsi italiani solo per giocare i mondiali.
Idem e May sono casì ancora diversi, perchè credo che dal diventare italiani non abbiano tratto alcun vantaggio, è stata una scelta di vita e basta.
Fiona May prima di conoscere il marito non avrebbe mai pensato di diventare italiana.
Idem la Idem.
Ribadisco il mio pensiero: il tuo ragionamento è eccessivamente pressapochistico.
Nel mondo di oggi è normale vivere la propria vita in più paesi, e, sbaglierò, ma non la vedo come una Lettera Scarlatta.
aaah, ecco di chi è la colpa! 🙂
ma non diciamo fesserie, Bedene vuol diventare britannico A)per giocare nel World Group B)per prendere qualche contributo e wild card in più
@ Buon Rob (#1094542)
ma sei pazzo o cosa? mica ho detto che vanno fucilati!! ho solo detto che in questo modo le nazionali non hanno senso, aboliamole allora. Nessuno dice che giocatori nati in paesi stranieri non debbano/possano rappresentare l’Italia(ad esempio); ma la scelta non dovrebbe essere opportunistica, quantomeno non palesemente. Cioè Bedene dall’oggi al domani ha cambiato idea sulla sua nazionalità? Che senso ha così? Di giocatori comprati dalle nazionali ce ne sono in quantità in tutti gli sport, ma non per questo diventa una cosa giusta. Altrimenti i mondiali li facciamo giocare ai club.
Arriviamo a logiche grottesche.
Si può vivere in uno Stato, votare per il Parlamento, pagarci le tasse, educarci i figli, stabilirci la propria casa, ma non si può fare attività sportiva in nome di quello stato se prima la si è fatta in nome di un altro Stato.
Mi viene in mente Kipketer: nato in Kenya, si sentiva giustamente danese. Gli dissero, bizzarramente, che avrebbe potuto fare le Olimpiadi ma solo se avesse difeso i colori del Kenya. Lui, sentendosi ormai danese acquisito, rinunciò ai Mondiali e a un oro olimpico.
Qui gli avrebbero detto: “eh no, se sei nato keniano poi non puoi prendere altre nazionalità o andare a vivere in un altro luogo, e comunque non puoi difendere colori diversi”.
Quindi, cattivaccio di un Bedene, o torni a vivere a Maribor, o anche se vuoi continuare a vivere in Inghilterra e togliere così ore di allenamento sul campo a puri inglesi, devi comunque difendere i colori di una nazione che, per mille ragioni, discutibili o meno, non senti più (legittimamente) tua.
Grottesco.
@ Radames (#1094498)
tutti non direi, io li gufo.
non che ce ne sia bisogno ahah
(parlo del rugby)
Per chi ha doppio passaporto la scelta dovrebbe essere libera finché nessuna nazionale ti convoca.
Ma se hai già scelto giochi per la tua prima nazionale e basta.
Nel calcio ora si può cambiare dopo l’u21, penso fosse meglio quando anche le giovanili facevano testo ma in generale è l’unico sport che non permette salti di pali in frasca ridicoli.
Il fratello di Vieri gioca per l’Australia, Rossi era stato anche convocato per gli USA ma ha scelto l’Italia perchè aveva più speranze di vincere qualcosa, ma di che stiamo a parlare? E i fratelli Vieri avrebbero potuto legittimamente giocare per almeno tre nazionali.
Voi siete rimasti al secolo scorso, dove le persone avevano una sola nazionalità. Io ho un vicino di casa che è nato in Bielorussia negli anni ’80, ed è stato adottato da una coppia dove il lui è italiano e la lei è spagnola. Secondo te quale sarebbe la sua “giusta nazionalità”? Per me ne ha tre, e tutte e tre legittime. E se andasse a vivere e lavorare in un quarto stato (l’Inghilterra, me ne ha parlato giusto il mese scorso), ne avrebbe quattro.
Che nel DUEMILAQUATTORDICI, in un sito di tennis, si debbano leggere dei commenti che in soldoni dicono “mogli e buoi dei paesi tuoi” è frustrante.
A quando commenti del tipo “manteniamo la razza ariana”? E su, il mondo è cambiato, aprite gli occhi.
@ abba (#1094369)
Mi sembra che qui si stia facendo un po’ di confusione, aldilà delle opinioni personali.
L’articolo esprime l’opinione di Evans sul fatto che Bedene non giochi in Coppa David per la Gran Bretagna, perché ha già giocato per la Slovenia, leggetelo, l’argomento è chiaramente questo: “ha già rappresentato la Slovenia e mi sembra assurdo che possa rappresentare un altro paese”.
Per questo ho citato Fiona May e Idem, perché non solo hanno rappresentato altri paesi (Gran Bretagna e Germania), ma per questi hanno vinto Medaglie Mondiali ed Olimpiche prima di farlo anche per l’Italia.
Quindi non esistono esempi più calzanti di questi.
Che poi siano diventate Italiane per matrimonio, non cambia la questione dell’articolo: hanno rappresentato un’altra nazione. Se volete, per quelli un po’ meno giovani, potremmo fare l’esempio di Fiasconaro, che è stato per un sacco di tempo primatista mondiale degli 800,m, e forse dopo 40 anni è ancora il primatista italiano, o poco ci manca…. che era sudafricano, ma gli hanno trovato dei nonni italiani. Parlava solo inglese.
Concordo in pieno con chi ha citato la Nazionale di Rugby (gli italiani di nascita saranno 4 o 5), ma lo stesso per l’Hockey (quanti canadesi naturalizzati schieriamo?) e il baseball (statunitensi, ovviamente tutti con trisnonno italiano ai tempi del Mayflower). Anche quando vinciamo qualcosa in questi sport nessuno si scandalizza….i nostri giocatori più forti nella pallavolo in questi tempi si chiamano Zaytsev, Travica, Kovar, Zlananov, i tempi sono cambiati e il concetto di nazionalità è molto più elastico, eppure questi casi sono molto più evidenti casi di convenienza (tutti questi presunti italiani appena finito di giocare se ne tornano nei paesi di provenienza) di quello di Bedene.
Gli unici casi che mi scandalizzano veramente sono quelli di compravendita di nazionalità, dove l’atleta in questione non ha nulla a che vedere col Paese di cui prende la nazionalità, ma lo fa solo perché viene pagato (ce ne sono tanti sempre nell’atletica di kenioti o etiopi che prendono nazionalità di paesi arabi, Qatar e Bahrein su tutti, che pagano per vincere le medaglie). Ecco questi sì mi sembrano i casi da condannare.
è uno schifo…sta compravendita di atleti tra nazioni è semplicemente uno schifo…clamoroso il caso del Kazakhistan che ha scippato (per volontà degli interessati, ovvio), diversi giocatori alla Russia….tra questi il buon Korolev…era primi 100 anni fa quando era giovane, da quando ha cambiato nazionalità ha intrapreso una discesa senza fine…ora è oltre il n. 600 mi pare del ranking…ben gli sta…fossi in lui ritornerei russo anche solo x questo…ma ormai evidentemente si attacca al ….beep
@ abba (#1094369)
ahahahahahahahah
guarda, mi riterrò fortunato se nessuno della mia generazione dovrà versare il sangue per “un desiderio chiamato Patria”. Risparmiaci questi pistolotti intrisi di retorica.
però tutti fanno il tifo per la squadra di rugby quando comincia il sei nazioni, nonostante sia farcita di naturalizzati, o per la May e la Idem alle Olimpiadi… In Russia hanno vinto il medagliere delle olimpiadi invernali grazie ad uno snowbordista americano e a un pattinatore coreano naturalizzati in fretta e furia.
Ormai nel mondo moderno è sempre più probabile che la nazionalità e la residenza di una persona, specie se abbiente, dipenda dalla volontà e non dal luogo di nascita. Ci si può accordare che la nazionalità venga acquisita soltanto alla nascita e non venga più modificata (mia moglie russa non può acquisire la cittadinanza italiana, mentre mia figlia può avere la doppia cittadinanza). Se cominciamo a fare qualsiasi tipo di eccezione, allora dobbiamo concedere che i primi ad approfittarne siano sportivi e professionisti di ogni genere, e comunque persone con mezzi economici, perché il cambio di nazionalità conviene a troppa gente. Credo che nello sport del 21 secolo la cittadinanza sarà sempre più un fatto di scelta.
Io non tiferei mai per un giocatore straniero passato all’Italia … se Liubicic avesse giocato per l’Italia mi sarei schifato e non avrei più visto la Davis .. nulla contro di lui, ma non ha senso sostenere un giocatore che nulla ha a che vedere con la nostra cultura o tradizione .. evidentemente l’Inghilterra se ne frega, pur di vincere, infatti già aveva fatto giocare il canadede Rusedski.
Finalmente ….grazie per il supporto , non dovrei scaldarmi ma gli opportunisti in genere non mi piaciono figuriamoci quelli che si liberano della loro nazionalita’ comprando quella altrui.
beh tanto per cominciare Amauri (così come Thiago Motta, Camoranesi e altri) ha sempre voluto giocare per il Brasile, poi quando ha capito che non sarebbe mai stato convocato ha ripiegato sull’Italia. SVieri e Rossi si sentono assolutamente italiani, e non hanno mai preso in considerazione l’ipotesi di giocare per un’altra nazionale
Ma dai su….Vieri e Rossi sono figli ti immigrati poi rientrati patria ma li hai sentiti parlare?
Amauri ha sposato un’ italiana, embe’?
Anche mia moglie e’ straniera , mica rinnego il tricolore e mi metto a fare il cinese.
Amauri, Thiago Motta….” ho jiugado un bon partida…jo pienso que la bala e’ rutonda….obrigado…..saudaji…..” ma dai Buon Rob per cortesia….
Balotelli e’ italiano e pure Ochaka come cavolo si chiama manon tutti questi Brasileiri , Argentini della pampa…..dai…..
Giuseppe Rossi è nato negli Stati Uniti e lì ha vissuto per i suoi primi sedici anni di vita.
Vieri è nato in Australia da madre francese, e lì’ ha vissuto per quindici anni. Ancora oggi, per sua ammissione, pensa in inglese.
Quindi anche loro non sono italiani.
Cosa avrebbero di “italiano” più di un Amauri che vive qua da dieci anni ed è sposato con un’italiana?
D’accordissimo , i nostri avi hanno gettato il sangue per un sogno , un desiderio che è chiamato PATRIA . E adesso pensare che un valore così elevato , importante , eroico possa essere soggiogato dal Dio denaro mi fa semplicemente schifo 🙁
@ Buon Rob (#1094352)
quella è la residenza, non la nazionalità
Hai impostato un discorso profondo e pieno di sensibilità. Purtroppo il mondo dello sport è un “gran risotto” per quanto concerne le nazionalità.
Al di là dei casi clamorosi degli Emirati Arabi pieni di Kenioti ed Etiopi comprati ieri mattina al mercato coi petrodollari, tanti altri paesi si stanno adeguando come comportamento (Svezia, Norvegia, Danimarca tra gli altri). Anche l’Italia non scherza con la nazionale di rugby piena di argentini pseudo italiani…
Ma non credo che si debba vietare di passare sotto un’altra bandiera.
Ci sono mille ragioni.
Mi ritorna in mente il falso dilettantismo alla Avery Brundage miseramente sbeffeggiato dallo sport attuale professionistico.
Credo siano battaglie contro i mulini a vento.
Parole sante Abba
D’ accordo con te’ al 100%
Io in nazionale Thiago Motta , Paletta, Romulo , Osvaldo, Amauri non li vorrei vedere mentre quel pirla di Balotelli lui e’ italiano.
Guarda io sono fuori dall italia da piu di 15 anni in precedenza avevo studiato all’ estero, sono bilingue ma penso e sogno ancora in italiano, lavoro e pago le tasse in Cina ma mai e poi MAI cambierei nazionalita’.
Ora ti chiedo Bedene e’ inglese ?
Mangia Fish & chips , ascolta i discorsi di Cameron, si emoziona quando sente l’ inno inglese e….. Se giocassero ai mondiali Slovenia e Inghilterra x chi farebbe il tifo?
La nazionalita’ e’ un senso di appartenenza , qualcosa che hai nella tua cultura e DNA non te ne puoi liberare per convenienza.
fosse per me non esisterebbero oriundi, ognuno gioca per la sua nazione e basta. Sta diventando un mercato sta cosa, è ridicolo. Non tanto Bedene, ma tanti altri casi. I casi di doppia nazionalità scelgano e basta, una volta che hai giocato per una nazionale non deve essere concesso alcun cambio. Io sto on Evans tutta la vita. Idem e May, per quanto non le consideri italianissime, hanno comunque sposato italiani e vivono da vent’anni in Italia, hanno avuto figli italiani. Quindi è diverso il discorso. Poi la Idem è italianissima, visto che non pagava il fisco e l’hanno fatta ministro!!!
E in Slovenia quanto tempo trascorre all’anno? Credo che QUELLA sia la domanda importante.
Mi sembra che nessuno di noi italiani abbia schifato le vittorie mondiali e olimpiche di Fiona May e Josefa Idem……
@ Buon Rob (#1094276)
come no, in tre anni di residenza in un posto (mentre gira per il mondo e non sta certo fisso lì) è diventato sicuramente più britannico che sloveno.
Io invece non sono d’accordo. Il mondo è cambiato, le nazionalità sono molto meno definite che una volta. Se uno nasce in Slovenia, ma poi cresce e vive in Gran Bretagna, a mio avviso è molto più britannico che sloveno.
D accordo con Evans tutta la vita
Bedene e’ sloveno non e’ british e su questo non ci piove