Day 4 al Roland Garros: terremoto Williams, male Flavia
Il primo mercoledì del Roland Garros 2014 non è ancora concluso, ma sta scorrendo via senza grandi sussulti nel tabellone maschile. “Allenamento agonistico” per Djokovic, Federer e Raonic, con quest’ultimo che ha superato molto bene il test Vesely. Mi aspettavo di più dal talento ceco, che proprio 12 mesi fa avevo scoperto dal vivo sullo stesso campo n.3. Mi aspettavo di vedere qualche novità e miglioramento, che invece non ho colto, anche per la bravura di un Raonic che sta crescendo vistosamente match dopo match. Sempre più agile, sostenuto da un servizio devastante, è molto attivo, cerca benissimo la palla e spara bordate difficili da contenere. Il suo segreto? La voglia di migliorarsi e crescere, sua e del suo team. Seduto ad un passo dal duo Ljubicic – Piatti, nonostante la grande prestazione di Milos, i due parlottavano su mille cose da affinare, la posizione delle braccia sulla risposta di rovescio, la gestione di qualche fase di scambio, e via dicendo. Un lavoro fine, certosino, a sgrezzare ulteriormente l’enorme potenziale del canadese. Potenziale che invece Vesely non riesce a far esplodere. Nel match di oggi, a sua parziale scusante, la forza ed il momento eccellente dell’avversario, e l’esser appena rientrato dopo l’ennesimo infortunio, il secondo dal finale della scorsa stagione. Non infortuni gravi, ma che in una fase di crescita sono problematici poiché rompono il ritmo di gioco, fanno perdere la fiducia e quindi si tende a diventare conservativi e non provare novità in partita.
Oggi Vesely ha giocato anche un discreto tennis, in un match con scambi rarefatti ad altissima velocità; però mi è sembrato ancora trattenuto. Poche volte ha lasciato andare il braccio a tutta, soprattutto quando nello scambio poteva sfruttare il pericoloso gancio mancino sul rovescio di Milos, bravissimo a scappare prima possibile da quella situazione. La palla di Vesely può essere di una velocità e potenza devastante, ma raramente la tira a tutta, ama scambiare “troppo” costruendosi il punto, e questo mette in luce la sua mobilità non proprio straordinaria vista la stazza. Di rovescio sente molto bene la palla, ma anche qua cerca troppo poco l’accelerazione piatta lungolinea, che invece possiede e controlla molto bene. Pure al servizio (gran colpo) cerca più alte percentuali che l’Ace. Vista la consistenza media molto elevata sul tour, Jiri dovrebbe avanzare il baricentro del suo tennis, esser più propositivo e cercare il vincente molto prima, invece di invischiarsi in scambi lunghi. Ripeto, sarà stata anche la situazione del momento, con un Raonic a tratti difficile da contenere, ma il suo match oggi mi ha deluso. Vedremo che Vesely scenderà in campo da Wimbledon in poi, sul veloce, quando forse sarà “costretto” ad un’attitudine molto più offensiva. Male Dolgopolov, che si fa rimontare due set da Granollers, e qualche grattacapo per Berdych, che ha lottato non poco per venire a capo dell’interessante Nedovyesov.
Tutt’altra musica nel tabellone rosa, che sta subendo un terremoto mai visto nell’era Open, con le prime due teste di serie fuori al secondo turno. Dopo l’uscita di Li Na, già traballante a Roma, oggi sono crollate le sorellone Williams. Che Venus potesse rischiare era prevedibile: su terra non brilla da anni, mentre la giovane (non ancora ventenne) Anna Schmiedlova aveva dato ampi segni della sua crescita, tecnica ed agonistica. Pur non dotata di una potenza ragguardevole, gioca un buon tennis, sa fare quasi tutto e sa stare in campo. Tre set e via, a sognare un match ancora sul centrale contro l’altra Williams, Serena.
E invece no… Serena esce clamorosamente per mano della Muguruza, su di un Lenglen attonito, quasi frastornato dalla partita andata in scena sotto un cielo bigio e triste, come la prestazione della n.1. L’iberica (di origine venezuelana) mi era piaciuta non poco a Roma. Nonostante la sua sconfitta prematura, i suoi colpi pesanti ed il suo stare in campo non mi avevano lasciato indifferente. Palla piatta, secca, che può far molto male se in giornata, il tutto animato da una potenza da top player. Contro una Serena stranamente imballata al servizio e meno grintosa del solito, la Muguruza ha pestato duro, durissimo, trovando terreno fertile in una rivale troppo lenta e fallosa, incapace di reagire con la sua solita cattiveria agonistica alle avversità. Un punteggio troppo severo per esser vero, erano secoli che Serena non prendeva una batosta del genere, soprattutto senza reagire. Da campionessa in carica, ci si aspettava molto più; nella “sua” Parigi poi, città che ha eletto a seconda casa da quando è seguita da Mouratoglu.
Serena la prende con filosofia, anche se non è riescita a nascondere qualche smorfia di vera delusione mentre pronuncia in una sala stampa gremita queste testuali parole: “I’m going to go home & work five times as hard to make sure I never lose again”. Quasi una “minaccia” sportiva verso le rivali in vista di Wimbledon…
Mentre alcune gocce di fredda pioggia continuano a bagnare il Bois de Boulogne, mettendo forse a rischio l’ultimo match sul centrale di Maria Sharapova (a questo punto molto favorita per la vittoria finale), una doccia freddissima l’abbiamo subita stamani con la sconfitta inattesa di Flavia Pennetta contro la svedese Larsson. Una partita difficile, sofferta, in cui si sono alternati momenti di buon tennis ad altri di puri errori, per troppa tensione. Proprio la tensione pare abbia del tutto svuotato Flavia, quando invece da bordo campo la sensazione netta era stata di un vero crollo fisico sul 3-0 per lei nel secondo set. Infatti la brindisina era riuscita a girare il match a suo favore, e con un filotto di games molto ben giocati aveva brekkato e quindi sorpassato di brutto la rivale. Soprattutto era riuscita ad uscire dalla diagonale del dritto, dove la Larsson con colpi pesanti, lunghi e piuttosto carichi era riuscita a mettere la nostra in difficoltà. Spostando maggiormente il gioco sul rovescio ed entrando decisamente in campo, la partita pareva in controllo della nostra. Invece qualcosa lì è successo, con un black out che ha rimesso in partita la svedese, e l’ha fatta dominare il centro del campo, dove ha menato il ritmo gara e portato a casa un successo insperato. Flavia non ha cercato alcuna scusa e ha detto di non aver sofferto alcun problema fisico, prendendosi la colpa di esser stata vittima della tensione e di aver lasciato troppo l’iniziativa alla rivale. Questo è verissimo, ma ai miei occhi da bordo campo è stato evidente come da quel maledetto gioco del 3-0 nel secondo set sia crollata sul piano della spinta. Non era più la Flavia capace di tenere il ritmo del gioco e di condurre gli scambi, improvvisamente in difficoltà nello spingere al servizio, nello spingere alla risposta e nello scattare veloce coi piedi per girare lo scambio sulla diagonale sinistra. E finendo così a rincorrere ha perso energie e sicurezze, e quindi la partita. Un vero peccato perché il tabellone era molto invitante, e si poteva sognare la seconda settimana con ottime prospettive… A chiusura la battuta scambiata poco fa al bar bevendo un caffè con il grande Gianni Clerici, che ha racchiuso in poche parole il senso della giornata: “Vento freddo e giornata brutta in tutti i sensi. Flavia e le sorellone amano il caldo, oggi era scritto che finisse così…”. Uscito dal caffè, per puro caso, sento da uno stand commerciale le note di “Le vent nous portera” dei Noir Desir…
da Roland Garros, Marco Mazzoni
TAG: Flavia Pennetta, Gianni Clerici, Marco Mazzoni, Milos Raonic, Muguruza, Pennetta, raonic, Serena Williams, Venus Williams, Vesely, Williams
@ pako (#1080911)
Condivido pienamente, e fra l’altro non era uno solo che sosteneva quella tesi assurda…
Il problema é che, oltre ad una cultura del sospetto tipicamente italiana, ho la sensazione che pochi qui facciano o abbiano fatto sport a livelli discreti…altrimenti saprebbero sulla propria pelle che non si é sempre al 100%, che la giornata negativa può sempre capitare, che l’avversario può giocare la partita della vita ecc…
@ stefre (#1080827)
Complimenti… sei riuscito a scrivere un commento di una sola riga maschilista, anche un po’ razzista e con accuse senza prove di doping… il peggio é che invece di vergognarti magari ti senti spiritoso…
Meraviglioso finale.
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Rivedersi 10 volte la Williams che perde dalla Muguruza fino a notte fonda non ha prezzo !!
quando Serena perse a doha dalla cornet mi ricordo di uno che scriveva qui dicendo che aveva perso x favorire la sorella…..cagata pazzesca…tutti possono perdere è questa è l’ennesima dimostrazione,dopo aver perso al 1 turno nel 2012 dalla Razzano viene travolta dalla Muguruza
Serenona grande va bene anche così…. molta amarezza certo ma il 18 slam arriverà questo anno se non pure il 19….. COME ON SERENA… Ivanovic fai fuori sugarpova
Quest’anno a Tyson sbagliano un po` troppo spesso i dosaggi ….
la parte alta del tabellone ora è ridicola…fuori le williams,vinci e pennetta (quanti rimpianti),lisicki,vesnina e cornet….e vedere al terzo non tanto la muguruza ma gente come barthel o tomljanovic o larsson o schmiedlova fa ridere…qualcuno parla male delle anziane ma la stosur è ancora li’….mentre bencic (la nuova hingins),la van huytvank (la nuova clijsters),la puig,la beck,la zhang,la mchale e la barty stanno gia a guardare le altre fin dal primo turno…..
non credo sia un ricambio generazionale…..ma solo un periodo dove chiunque puo fare la sorpresa in positivo o in negativo…..certo che flavia e francesca sono in ottima compagnia
La “svienirella” francesina ha perso da una “balenottera”americana
mai sentita nominare…anke Masha ha faticato + del previsto contro
la Piro che su terra vale zero…la Navarro ha sudato sette camicie
x battere una svizzera dal cognome impronunciabile…proprio un bel
torneo quest’anno!!!
Allora vince Sara facile…
Direi che le “anziane” con età oltre i 26 anni le stanno prendendo di santa ragione! 😎
E poi percepisco tanti sorrisini ironici sulla Giorgi.Vincere non è mai facile.Questi risultati lo dimostrano.
Per lei più importante vincere roma.avrà altro da fare questi gg
@ ale (#1080737)
what about?
y
Chapeau a Serena Williams. Raramente ho visto una strafavorita perdere con tanto stile, con complimenti e sinceri sorrisi alla sua rivale. Credo abbia capito che la Muguruza farà strada, forse proprio già a Parigi.
Muguruza picchia forte,ma se spostata ha una palla decisamente diversa. Serena oggi le giocava al centro non riuscendo a muoversi in anticipo.
Flavia è crollata nel secondo set,ma già il primo era stato dominato dalla avversaria capace di servire e portarsi poi a due punti dal set.
Il problema è lo stesso avvertito a Roma con Jankovic: palla poco pesante che permette alle avversarie di comandare lo scambio. È un po’ lo stesso problema che ha avuto al rientro dall’infortunio
Fuori Yoghina. Sono contentissimo.