Camila Giorgi: “Ieri ho giocato il doppio. Credo che non lo giocherò più, è completamente un altro sport e non fa per me”
Queste le dichiarazioni di Camila Giorgi, unica giocatrice italiana sconfitta nella giornata di ieri al Foro Italico.
Dichiara Camila: “In realtà il Piano B esiste, ma quando sei in campo è difficile metterlo in pratica. Io poi sono un giocatrice che cerca il punto, non è da me fare la pallettara. In quel caso sbaglierei ancora di più.
Nessuna particolare pressione, ma ho ieri ho giocato il doppio. Credo che non lo giocherò più, è completamente un altro sport e non fa per me. Sul campo mi piace stare da sola.
Sulla terra i punti sono più lunghi, ed è più impegnativo sul piano fisico. Nel complesso, tuttavia, il gioco non cambia molto”.
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La si accusa di essere troppo schiva, timida, oppure una “che se la tira” se vogliamo vederla con malizia.
Per una volta che prende una posizione un pochino forte, ma un pooooochino eh, cosa succede? Le si da addosso anche in questo caso.
Ho letto la trascrizione della conferenza stampa e lì non si scherza, è una trascrizione ufficiale, un po’ come se fosse un’agenzia stampa dell’ANSA. “Non giocherà mai più il doppio perché non mi piace, è un altro sport”.
Cosa ha detto di male? Oppure: cosa ha detto di sbagliato? Il doppio, signori, anche se non vi piace ammetterlo, è un altro sport! Ci sono movimenti diversi, si è in 4 in campo, si può mandare la pallina in corridoio, ai vataggi c’è il killer point e chi riceve può scegliere quale componente della squadra mettere dietro a ricevere il servizio, c’è il super tie-break… “BAGNO D’UMILTA'”???? Ma stiamo scherzando? Per aver detto una cosa incontrovertibile, ovvero che il doppio sia un altro sport? C’è perfino una classifica a parte! Il doppio E’ un altro sport, come il calcio a 5 non è calcio e come il bob a 4 non è il bob a 2!
Non le piace il doppio e non lo giocherà. E via a dire che, per questo motivo, non entrerà nell’elite del tennis. Perché invece una che sembra destinata a brevissimo all’elite, Belinda Bencic, quanti ne ha giocati di doppi? E la Radwanska? E la maggior parte delle top20 in classifica? Dai, su, non scherziamo per favore…
Voglio Sergio Giorgi allenatore di Quinzi
Piccola? Non ha 17 anni eh…
Un bagno di umiltà non guasterebbe.
bel post, grazie Koko!
p.s. purtroppo non ho saputo interpretare cosa intendessi proprio quest’espressione…me lo spiegate per favore (“conosco” l’autismo reale 😐 )?
Sarà anche impopolare dirlo qui dentro, ma queste dichiarazioni a me non piacciono affatto…e a mio avviso non fanno presagire un suo ingresso, nel breve periodo, nell’elite del tennis mondiale.
Ma lei non ci riesce proprio perché nel suo mondo ideale espresso da koko non si accorge di una piccola regola del tennis: ogni tuo errore è un punto per il tuo avversario. Così anche quando incontra la n.100 del mondo, lei vorrebbe vincere tirando solo vincenti e se quella è una giocatrice accorta e sviluppata tatticamente, Camila finisce col tirare 30 vincenti e 50 errori e perde. E’ ovvio che è stupendo vederla prendere a pallate le avversarie nelle giornate di grazie, ma per vincere con continuità serve anche altro.
Infatti Pierce con la potenza ed il talento che aveva, anche a causa di un padre troppo ingombrante, ha vinto molto ma molto meno di quello che il suo potenziale potesse esprimere. Chiudi gli occhi e tira è una mossa che funziona una volta su 10.
Perché lei e il padre non hanno cultura tennistica.
Non sono studiosi del gioco né tantomeno appassionati. Hanno molta determinazione ma scarsa conoscenza. Secondo me se le chiedessero come mai se costretta in difesa non gioca lo slice invece di giocare piatto e favorire le avversarie, direbbe che è un colpo interlocutorio e a lei quei colpi sembrano inutili….
Qualche considerazione riguardo alla questione-doppio.
Camila ha sbagliato a dire che il doppio è un altro sport (ma penso che la frase usata fosse volutamente iperbolica); diciamo, piuttosto, che in questo particolare frangente il doppio è una specie di tennis di serie B. Basta andare a vedere chi lo gioca: si tratta, salvo eccezioni, di giocatrici modeste che non trovano spazio nel singolare e che magari cercano di rimpinguare un po’ il proprio conto corrente; oppure di atlete non più giovanissime che esitano ad appendere la racchetta al chiodo. Mi ha colpito, ultimamente, il caso di Martina Hingis. L’elvetica, che evidentemente non ha ancora deciso cosa fare da grande (visto che che va, viene, torna, boh!) ha pensato bene di riproporsi come doppista: dopo qualche partita steccata assieme alla Hantuchova, con la Lisicki ha vinto Miami. Il che testimonia sia che la Hingis non ha perso la manina fatata, ma anche che il livello generale è veramente basso se una tennista di 33 anni suonati, lontana dai campi da un bel po’, torna e vince il doppio di uno dei tornei più prestigiosi del mondo.
Eppure sono convinto che giocare il doppio per un periodo limitato (diciamo un annetto?) potrebbe giovare a Camila. Innanzitutto, relazionarsi con una compagna le farebbe solo che bene (“Sul campo mi piace stare sola” mi sembra una frase poco spontanea, più in linea con la filosofia di papà Giorgi); in più il doppio potrebbe arricchire e perfezionare il suo bagaglio tecnico (ad esempio, il gioco di volo e il timing nella risposta), oltre ad obbligarla a giocare colpi a lei quasi sconosciuti (tipo il lob).
Parliamoci chiaro: Camila non sarà mai una doppista di livello per il semplice fatto che non è proprio “tarata” per questa specialità. Ma, senza farne una questione di Stato, perché scartare questa eventualità in maniera così netta?
La somiglianza tra Agassi e Camila da un certo punto di vista è lampante (non faccio paragoni sul talento dei due).
Ma il primo consiglio che Brad Gilbert diede ad Agassi sarebbe lo stesso da dare a Cami: “tu giochi sempre come se fosse il punto della vita, come se giocassi contro te stesso e dovresti per forza tirare il colpo perfetto. Cosi facendo a volte sbagli e perdi contro avversari che sono molto più scarsi di te, non capendo che ti basterebbe giocare al 75% per vincere contro 90 dei primi 100 tennisti al mondo.”
Pseudoautistica è una definizione eccellente.
@ Paolo2001 (#1068973)
Vero anche questo…tanto e’ impressionate la sua superiorita’
@ Maury (#1068937)
Mauro dai stiamo iniziando a comunicare ed e’ un gran passo avanti. Lasciami dire che sono il primo a non accettare quei spaventosi blackout-out di Camila.
@ stealth (#1068890)
ormai è scontato dire che tu ce l'abbia con Camila… se non ti piace allora non leggere gli articoli che riguardano lei e non guardare le sue partite… e poi prima di sparlare di una giocatrice guarda cosa sai fare tu mentre giochi a tennis (sempre SE giochi)
Il post è volutamente polemico
Uno dei problemi che ha Camila è non capire che giocando al 75-80% della velocità vince sette partite su dieci, perché anche giocando così di vincenti ne farebbe lo stesso numero, anche se tirando un colpo in più.
@ Koko (#1068826) e anche angie
tutto perfetto, ma ti racconto questo aneddoto che riguarda mary pierce e nick bollettieri, perchè come sai tra teoria e pratica ce ne corre e anche parecchia:
e comincia a raccontarci di quella volta che Mary Pierce aveva vinto il RG e di quando il giorno della finale (l’avversaria era tale conchita martinez, una che te le rimandava tutte e con notevole intelligenza tennistica, capace di variare, di giocare a tennis e tutti quelli del suo staff a cercare di darle dei consigli tattici su come affrontarla).
prima di scendere in campo lui la prese da parte e le disse:
Mary, tu non sei molto intelligente (e spero intendesse solo in campo) quindi quando entri in campo non pensare, just hit the hell out of the ball harder as you can E lei rispose: I love to do that.
pierce vinse 62 75.
@ tommaso (#1068884)
Allora: avendo visto il match, ho visto e sentito l’intervento di Lozano che in spagnolo parlando velocissimo ha detto a Sara un sacco di cose senza quasi lasciarla parlare. Tanto che lei alla chiamata “time” da parte dell’arbitro si è alzata ed incamminata verso il campo mentre lui continuava.
Poi ho sentito anche l’intervista in cui Sara ha detto chiaramente” mi ha detto di stare calma e..poi non lo so ” si è messa a ridere ed ha aggiunto “non lo stavo nemmeno ascoltando”..altra risata.
Magari, tesa come era in gara, si è anche infastidita per il tono pressante di Lozano o perché le ripeteva le stesse cose. Non è un automa . Ma almeno Lozano il suo lavoro lo fa; fa rilievi e da consigli. Che l’allieva può anche non seguire…. 2 anni di top ten lo consentono….o no?
@ giovanni (#1068836)
No io non penso che Flavia valga più di Camila, è li che sbagli. Spesso vedete poco lontano dal vostro naso. Per me Camila è potenzialmente fortissima e mi ricorda la prima Flavia, proprio per questo mi fa ridere che tu la definisca pallettara senza armi 😉 vatti a vedere il rovescio solo per dirne una 🙂 Io quello che auspico a Camila è crescendo impari come fece a suo tempo Flavia ad aggiungere altro al suo gioco (e lo sta facendo). Tu ti basi sul tuo gusto, io sul gusto e sui risultati, se Camila vince credimi son felice quanto e più di te. La cosa che urta di voi fanatici e il non riconoscere il valore delle altre. A me l’Errani non piace per nulla, lungi da me dire che vale un capello di Flavia o Camila. altro che nastro. Purtroppo avete una concezione di stampo calcistico, della seria vta tua morte mia. Il tennis per fortuna non è ancora così
Mi fa piacere che la pensiamo alla stessa maniera…sarei curioso di scoprire le SS della Giorgi cosa sostengono 😉
Bencic è la futura (3-4, massimo 5 anni) numero uno del mondo.
Mi rivolgo a te che sei uno dei pochi ad esser lucido quando si parla di Camila – Evert, Navratilova , Graf, – Giorgi.
Sono stato insultato dai parabolani della dea del tennis, poiché a Madrid, dopo aver vinto a fatica con l’altra fenomena Kudryatseva, pronosticai una stesa contro la Bencic.
Lei si, giocatrice con le stimmate da campionessa.
Bene, la mia domanda è questa: “Se consideriamo la Giorgi un fenomeno, come dovremo reputare la Belinda?”
A 17 anni da compiere, la Giorgi bazzicava altri campi se la memoria non mi inganna.
Si si ha ragione il doppio e’ un’altro sport purtroppo anke il
suo singolare almeno nel 50% delle partite e’ un altro sport che
che di solito di gioca su un campo a forma di diamante e non su
un rettangolo…
Pallettare…beh queste giocatrici,se riferito alle nostre di vertice, hanno un repertorio di colpi sconosciuti alla nostra C.G.!!!
Rovescio in back,chop e slice – praticamente inesistenti…
Diritto in topspin accentuato, in back, in chop – inesistenti o quasi
Servizi in kick – rarissimi
Volée a rete – scolastiche e a volte imbarazzanti…
Demi volée – lasciamo perdere…
Smash a rete – spesso imbarazzanti…
Pallonetti difensivi e offensivi – mai visti…
Smorzate o drop shot – sconosciute nel suo vocabolario…
Ecco una giocatrice con tutte queste mancanze tecniche secondo
molti presto sara’ in top 10 o addirittura N°1… 🙄
Tra l’altro oggi, Sara, intervista a fine match, alla domanda “cosa ti ha detto Lozano quando è sceso a parlarti a metà del secondo set” ha risposto “sinceramente non lo so, non lo stavo ascoltando”.
@ Koko (#1068826)
Uno dei migliori post mai letti in questo sito.
una l’hai già toppata, vediamo l’altra
@ Koko (#1068826)
hai detto delle cose vere…però quanto ci piace quel mondo di Camila quando funziona…e che mondo…unico…sconosciuto alle altre,povere mestieranti che non valgono neanche un’unghia della nostra Camila.
credo però che lei debba riuscire a fare la cosa più semplice: vincere con le giocatrici con le quali parte favorite. Chi sono queste giocatrici: le pallettare che amano i cariconi di dritto che ti portano ad allontanarti dal campo. Camila a quel punto non riesce più ad anticipare la palla come vorrebbe…ci prova lo stesso,sbaglia,ci riprova,sbaglia,ci riprova,sbaglia,ci riesce,sbaglia…è finita la partita però
@ Maury (#1068688)
maury ti ha fatto ridere la mia battuta…ammettilo. Purtroppo così come tu pensi che Flavia valga più di Camila per quello che ha vinto,così io ti dico che i titoli non mi servono come metro di giudizio..il potenziale lo riconosco da altro.
Bisogna capire che il tennis è innanzitutto uno sport in cui ti relazioni con una avversaria che fa qualcosa per contrastare ciò che tu fai. Ora in via teorica a tutte piacerebbe sparare cannonate e fare il punto senza soffrire perchè è bello,metto sotto anche le big, papà si agita a bordo campo ci assicura che così si fa a vincere, le altre in fondo non sono nessuno perchè non rischiano così tanto e dipende solo da me che ho anche i muscoli. Il problema è che questa linea di ragionamento non è salubre e diventa pseudo-autistica se estremizzata troppo! Porta a pensare di potersi creare un mondo su misura in cui tutto rimane in campo, l’avversaria sta li a subire senza poter far nulla, il pubblico applaude solo noi perchè siamo più belle e brave e tutto termina in gloria. In realtà questo mondo ideale e fantastico è minacciato dal realismo di un mondo meno brillante e luminoso in cui tenniste cozze si ingegnano su come fermarci, i colpi ci escono di metri, le avversarie approfittano di insipienze tattiche, papà china il capo canuto senza saper che pesci prendere e il pubblico smette di applaudire. Alice-Giorgi esce dal mondo favolistico per misurarsi con un mondo più oscuro e meno ideale. Da un mondo a nostra misura che si inchina si passa ad un incubo in cui tutto si capovolge e McHale seppur poco appariscente è la Boss! La crescita di Camila passerà dal prendere atto della presenza incombente e minacciosa di questo mondo nefasto e poco ideale e nel prendere le giuste contromisure per aggirare gli ostacoli che questo palloso universo di realimo inestetico pone.
Sempre a criticare il padre della Giorgi, quando é stato lui a “plasmare” il gioco offensivo che, solo quando vince, voi esaltate. Sembra che tutti gli altri giocatori/trici abbiano Dio sceso in terra ad allenarle. Non criticate mai Lozano per il servizio della Errani o Ciná che non dice alla Vinci di giocare qualche rovescio in top ogni tanto