Spacca Palle: Dominic Thiem, è nata una stella
Nella serata in cui il mondo del tennis (e non solo) si è scatenato sul web per festeggiare l’arrivo dei “nuovi” gemellini Federer, in quel di Madrid è nata una stella: Dominic Thiem. Il giovane austriaco era tutt’altro che uno sconosciuto per chi segue lo sport della racchetta, ma ieri sera sul centrale della Caja Magica ha dimostrato tutto il suo talento battendo il giocatore più caldo del circuito, il n.1 della Race 2014 Wawrinka. E’ stata più di una vittoria. E’ il suo “ingresso in società”, nel tennis che conta. Thiem ha dimostrato di essere la vera “new ball”, dotato di qualità tecniche, fisiche ed agonistiche notevoli, probabilmente superiori a quelle dei vari Dimitrov e compagnia, che rischia di superare di slancio, in breve tempo. Lo dimostra la sua scalata impressionante, che in un anno l’ha portato dai Futures a vincere contro Wawrinka, e fare match pari con Murray lo scorso febbraio.
Quello che impressiona di Thiem è il complesso di qualità che riesce a portare in campo. E’ forte tecnicamente, tostissimo fisicamente ed agonisticamente, e sta in campo con il piglio del campione, sempre focalizzato e pro-attivo. Ieri sera Wawrinka era partito forte. In 20 minuti lo svizzero domina il primo set, con una forza che avrebbe abbattuto chiunque. Non Thiem, che non si è scomposto e ha iniziato una risalita clamorosa. Colpo dopo colpo ha preso fiducia, impattando con sicurezza palle velocissime e pesanti. Ha trovato le sensazioni giuste, buon ritmo al servizio ed ha iniziato a macinare il suo tennis, fatto di spinta consistente da ogni lato del campo. Ha esplorato ogni soluzione possibile: mischiando continuamente angoli e rotazioni non ha dato punti di riferimento a Wawrinka, spesso sorpreso dalle traiettorie e velocità dei colpi del rivale. Un pressing impressionante, che ha regalato spettacolo. Thiem ha retto i colpi di Stan entrandoci di brutto con le sue traiettorie, tanto da rubare metri di campo allo svizzero, che ad un certo punto ha guardato Norman in tribuna con lo sguardo perplesso, come a dirgli “ed ora che faccio?”. Vinto il secondo set, Thiem ha preso possesso del match e non l’ha lasciato più, con Wawrinka costretto a rincorrere. Nell’ultimo game Dominic ha strappato il servizio allo svizzero producendo sotto pressione un tennis completo in ogni settore del campo: risposte lunghe e precise, vincente di rovescio (clamoroso per bellezza ed importanza del momento) e pure una palla corta delicatissima ed improvvisa, a tagliare gambe e morale di Stan. Un tennis da campione ed un’esultanza composta, figlia di un carattere ideale per eccellere, quello di chi si sente forte e guarda molto lontano.
Thiem ha tutto quel che serve per arrivare lontanissimo. Ha una base fisica naturale notevole. E’ solido, compatto e potente, un po’ alla Courier per struttura ed esplosività. Una potenza che pare rinvigorisca con le tecniche care al rugby dell’acqua corrente ghiacciata, che pratica sui monti intorno a Vienna in allenamenti durissimi (pure notturni, perché secondo il suo trainer di notte il fisico “lavora meglio e apprende di più”), a plasmare muscoli e carattere. Oltre alla esplosività muscolare, la velocità dei suoi fendenti deriva anche dalla velocità d’esecuzione, a costruire un’architettura tennistica complessa, completa e raffinata. Per certi versi il tennis di Thiem non è poi così distante da quello di Wawrinka, tanto che ieri giocava un po’ allo specchio con il campione di Melbourne. Il “Waw” pare aver più mano, più servizio e tantissima esperienza; ma in molti aspetti ieri sera rivedevo in Thiem un Wawrinka giovane, forse ancor più “cattivo” agonisticamente. Di sicuro Stanislas a 20 anni non aveva la calma di Thiem. La dote dei forti, che non lo fa mai scomporre e che difficilmente gli fa gettare via lo scambio.
Dal punto di vista tecnico la cosa che più mi impressiona è la stabilità nella spinta, come arriva sulla palla riuscendo a scaricarle sopra una grande potenza, trovando angoli notevoli e senza scomporsi. Deve migliorare nella velocità del primo passo, ma una volta entrato in moto non è affatto lento. Sa correre trovando appoggi molto sicuri verso la palla, ancor meglio sulla terra perché dosa molto bene la scivolata di controllo. Non si scompone mai non solo caratterialmente ma anche nella ricerca della palla e nella spinta. Riesce a tenere il peso del corpo molto centrale, mantenendo un ottimo equilibrio. Anche quando lo scambio lo porta sul corridoio a respingere un’accelerazione del rivale, taglia il campo ed anticipa, non perdendo campo. In questa situazione, sul lato del dritto va come in spaccata, tenendo in modo misterioso l’equilibrio ed il busto centrale, eretto, e con timing ideale produce una sbracciata di avambraccio in anticipo sulla palla trovando un colpo veloce e retto, soprattutto in lungo linea a pizzicare l’ultimo metro di campo lasciato aperto da chi lo aveva spinto in quell’angolo. Nella situazione analoga sul rovescio, inizia la corsa con passi larghi nell’avvicinamento alla palla; quindi abbrevia la falcata a trovare la giusta distanza. Preparandosi all’impatto si gira col tronco, tenendo ben alta la spalla che fa ruotare in modo maestoso insieme al braccio e racchetta, impattando con polso d’acciaio ben davanti al corpo. Ne esce una frustata forte, precisa e velocissima; una pallata retta che sorvola di millimetri la rete e trova in lungo linea delle soluzioni pazzesche, con cui inverte totalmente l’inerzia dello scambio. Nel tennis continuo e veloce di oggi eccellere in questa situazione tattica è una qualità fondamentale, che ritroviamo per esempio in Djokovic. Thiem in generale è abilissimo ad aprirsi il campo quando scambia sul rovescio, elemento tatticamente basilare per mettere in difficoltà i tanti giocatori che tendono a martellare il lato sinistro dell’avversario. Il rovescio è forse il suo colpo migliore, quello con cui fa tanta differenza; ma tende a spingere di più col dritto, il colpo che sente più “suo”, fin da piccolo. É un’esecuzione notevole per potenza, ma con qualche difetto. L’apertura è molto personale: fa girare moltissimo la racchetta col polso nell’ovalizzazione, portandone quasi la faccia che impatta totalmente all’indietro, per poi girarla e sprigionare l’intera spinta con una sorta di schiaffone terrificante dall’alto verso il basso. Ha un polso davvero mostruoso per potersi permettere una spinta del genere, il tutto sostenuto da un caricamento potente delle gambe e della schiena. E’ un movimento particolare, che può generare grande spinta ma che rischia di fargli perdere il momento ideale per l’impatto o mandarlo in “overshooting”, tanto che il dritto cross è il colpo che più spesso gli scappa, proprio per eccesso di caricamento e spinta, ed eccesso di rotazione con busto e gambe quando cerca di spingere con molto topspin. Al contrario non perde il controllo quando resta con i piedi a terra, bravissimo a dosare la forza muscolare.
Ha un modo di approcciare la palla che lo rende molto pericoloso quando anticipa un colpo alto e carico. In quella situazione riesce quasi a “smashare” (se mi passate il termine), imprimendo una traiettoria insidiosa perché la palla si abbassa improvvisamente poco dopo la rete, in cross o nella direttrice inside-out, trovando così il rivale troppo indietro per una risposta adeguata. Quando la palla gli torna più corta, Thiem è rapido a far due passi in avanti e cercare di chiudere con un dritto (o rovescio) seguente in avanzamento, anche se a volte ha ancora il difetto di far abbassare troppo la palla, e su palla molto bassa la sua apertura non lo aiuta perché deve scavare sotto, e sia il gesto del dritto (che fa salire molto la racchetta in alto perpendicolare al terreno) che il piegamento non eccessivo delle ginocchia non lo facilitano.
Con un rovescio così importante, buono a trovare ogni angolo, non ha molto senso che si sposti così spesso a colpire di dritto. Un rovescio dal movimento sontuoso, potente, preciso, sostenuto da una catena cinetica di forze praticamente perfetto, dalla preparazione alla spinta, fino alla chiusura alta e regale. Anche col rovescio è più bravo ad impattare palle vivaci e un po’ alte che palle molto basse, perché gioca col busto piuttosto eretto e la spalla alta; infatti con la palla molto bassa sul lato sinistro spesso non si abbassa a cercarla ma tende a giocare un back, che galleggia sicuro nell’aria molto lungo e preciso. Un bel colpo, che tuttavia non usa frequentemente e che invece dovrebbe trasformare in arma tattica. Ha mano educata per controllarlo in sicurezza, e con cui poter cambiare ritmo e recuperare campo quando viene spostato.
Ad oggi Thiem non è un giocatore particolarmente tattico. Ama spingere e rispondere di potenza alle accelerazioni del rivale. La sua tattica è spingere variando le soluzioni, visto che dalle sue corde può uscire un po’ di tutto, e con la sua velocità d’esecuzione non è facile leggerne i colpi. Ama cercare l’angolo lungo linea più che il cross, con soluzioni bellissime ma molto rischiose. Con la spinta di cui è capace dovrebbe forse cercare più spesso di seguire il pressing a rete, cosa che fa quando la palla è davvero corticcia ed invitante. A rete è rivedibile: nel match contro Murray spesso toccava con troppo impeto, perdendo controllo. Buono il servizio, un’accelerazione continua verso la palla, senza pause che interrompono la spinta. Sfrutta molto bene tutto il corpo, dai piedi alle ginocchia, che si flettono quanto basta, fino alla schiena che si inarca e poi scatta con un ottimo ribaltamento delle spalle. Trova degli ace al centro da destra con una curva imprendibile, tanto da ricordarmi per l’uscita della palla un “Ivanisevic destro” (solo per come gli esce la palla, non per il gesto, molto diverso da quello di Goran).
Il binomio tennisti – Austria è una fenomenologia complessa e bizzarra. Che gli austriaci siano un popolo tutt’altro che banale è noto, basta vedere quante personalità hanno animato il mondo della musica e delle arti umane: Mozart, Klimt, Strauss, Freud, una lista infinita. Però se prendiamo lo sport di alto livello, la maggior parte dei campioni austriaci è gente davvero tosta, veri e propri “mostri da campo”, piccole macchine da guerra pronte a vincere con rigore, forza fisica ed enorme disciplina, da Niki Lauda agli sciatori. Nel tennis invece gli austriaci sono una razza quasi a parte. Se prendiamo gli ultimi anni, quasi tutti i tennisti del paese alpino sono personaggi a suo modo unici, sia dal punto di vista tecnico che soprattutto caratteriale. Senza scomodare il “folle” Kollerer, l’elenco dei giocatori forti e bizzarri ne include la maggior parte. Horst Skoff, caratteraccio notevole, celeberrimo anche per aver sposato una deliziosa coniglietta di Playboy (!) e morto assai giovane; lo stesso Thomas Muster era un tipo parecchio strano, un fascio di nervi che si muoveva con virulenza in campo, spesso con atteggiamenti anche strafottenti ed al limite (ma sempre in una correttezza di fondo), quanto persona curiosa della vita e raffinata fuori dal campo (pittore, pilota, collezionista di vini pregiatissimi). Pure Jurgen Melzer (il migliore del dopo Muster) s’è sempre contraddistinto per up and down schizofrenici, a volte all’interno della stessa partita; un po’ come Stefan Koubek, altro braccio per niente prevedibile e regolare. Mediamente tutti tennisti anomali sul piano tecnico, capaci di interpretare in modo unico lo stare in campo ed il colpire la palla; e tutti giocatori piuttosto forti sul piano del talento puro, della capacità di accelerare con facilità, di governare il campo nella sua interezza e rischiare, inventando tennis. Thiem sembra l’anello che unisce la forza e rigore della scuola sportiva austriaca al talento puro, all’istinto della visione che gli fa produrre un tennis brillante e divertente, senza eccessi personali.
Oggi è il giovane meglio piazzato in classifica (n.70 a 20 anni, e con i punti di Madrid salirà ancora), ma solo un anno fa di questi tempi era al n.250 del mondo, impegnato ancora nei Futures. Grandi risultati, immediati, anche nei Challenger, e le prime esperienze ATP. Il 2014 l’ha visto impegnato nelle qualificazioni di 8 tornei, i migliori: le ha passate tutte eccetto Acapulco, segno evidente di qualità. “Meglio le qualificazioni delle wild card, è la strada migliore per crescere, in salita sì, ma senza faticare non si va da nessuna parte”. Parole sagge, ereditate dal suo scaltro coach Bresnik, uno che in passato ha lavorato con Becker e mille altri campioni (oggi anche Gulbis). Un tipo rude, diretto, che ha inculcato al fertile talento di Dominic cultura del lavoro, applicazione e gli ha cambiato la vita tennistica. Thiem infatti arrivò all’accademia di Gunter Bresnik grazie al padre, che chiese un lavoro come coach nella struttura. Dopo qualche tempo parlò del figlio, appena teenager. Un provino e via, inserito nel gruppo. Dopo qualche tempo Bresnik intuì il potenziale offensivo di quel giovane e gli cambiò il rovescio da bimane a monomane. Uno choc, che fece perdere a Thiem ogni punto di riferimento, classifica e morale, ma che si è rivelato a lungo andare vincente. Con quel colpo Bresnik ha sprigionato la tendenza offensiva di Dominic, dotandolo di un’arma più complessa ma flessibile, che gli apre orizzonti sconosciuti ai bimani. La stessa strada fu percorsa da Sampras ed Edberg, due miti della racchetta. Ipotizzare per Thiem un percorso di carriera come quello di Pete e Stefan è oggi assai prematuro, ma chissà… Talento, testa e fisico sembrano proprio quelli giusti, e lui lo sa. Sarebbe un acquisto eccezionale per il grande tennis, proprio in questo 2014 a suo modo rivoluzionario. Thiem potrebbe essere la punta di diamante di questa rivoluzione.
Marco Mazzoni
TAG: ATP, Dominic Thiem, Marco Mazzoni, Masters 1000 Madrid, Notizie dal mondo, Spacca Palle, Thiem
@ Emilio (#1069252)
Avevi proprio ragione!!!
thiem sarà il prossimo numero 1
complimenti! è sempre più difficile leggere articoli così “profondi”…tu sei veramente forte!
non c’e’ dubbio che tra i tennisti nati tra l’89 e il 95 (tralasciamo dal 1996 in poi perche’ e’ presto per capirne le potenzialita’)e’ quello che gioca meglio, e direi di una buona spanna. probabile sia il nuovo numero 1 quando caleranno nadal e djokovic a meno che non arrivi qualcuno piu’ forte dal 96 in poi
Che dire? Marco, tu sei un fuoriclasse. Stamattina ho comprato un libro su una bancarella, “Fausto Coppi” di Gianni Brera, e mentre il venditore (un barbone che ha una bancarella improvvisata sotto il cavalcavia ferroviario nei pressi della stazione Trastevere di Roma (vi invito a passarci e a comprare un libro a questo brav’uomo, che in questo modo sopravvive senza chiedere l’elemosina), infilava il libro in un sacchetto di carta dell’IperSimply, ho pensato che vorrei leggere “Tennis sul divano”. L’associazione tra Gianni Brera e Marco Mazzoni è certamente impropria, perché lo stile è diversissimo, ma dopo aver letto questo articolo (non ho mai visto giocare Thiem ma ora è come se lo avessi fatto) sono sempre più convinto che, Marco, tu sei un fuoriclasse. Come faccio a comprare “Tennis sul divano”. Mi mandi via mail il tuo IBAN e io ti rispodo con il mio indirizzo?
Ciao!
Ottimo articolo, sicuramente su Thiem parleremo ancora molto.
Articolo spettacolare, davvero ben scritto, anche se un pelino pelino troppo lungo, forse. Complimenti all’autore !! Bisogna capirne davvero tanto di tennis per scrivere un simile capolavoro. Bravo !! Giornalismo sportivo di altissimo livello…
Ho visto ora gli highlights della partita. Effettivamente se gioca cosi’ vince il torneo sicuramente altrimenti, entro quest’anno tra i primi 20.
Bell’articolo!!!
grandissimo articolo!!!
somiglianze con wavrinca sono poche, a me sembra una copia riveduta e adattata al tennis moderno di Boris becker( del giovane becker tipo finale al master vinta con lendl)
Ottimo articolo come sempre Mazzoni !
Approfitto di questo spazio e mi scuso per questo off-topic per sapere dall’autore sempre molto informato se si sa qualcosa di più circa la possibile collaborazione QUINZI-PILES…
Ci sono sviluppi ?
Novità ?
Da chi sarà accompagnato GQ nei prossimi tornei ?
Grazie anticipatamente
È un prossimo top10 sicuro…le qualità ci sono tutte e i difetti si possono migliorare vista l’etá…che dire spero che la Giorgi segua il suo esempio 😆
thiem thiem intanto dimitrov ha vinto per nadal
@ Bratislava (#1060628)
😳 mi fai arrossire, troppo gentile.
E grazie a tutti, riuscire a scrivere qualcosa che appassiona è molto bello 🙂
Complimenti a Marco Mazzoni per l’analisi tecnica dettagliata. Finora ho visto solo degli spezzoni di partita di Thiem intuendo, come ogni appassionato, che si tratta di un talento notevole. Dopo aver letto l’articolo di Mazzoni mi sono incuriosito e certamente non mancherò di osservare con particolare curiosità il suo prossimo turno a Madrid.-
Ancora bravo a Marco Mazoni.
Se mio figlio mi chiedesse perché mai il tennis mi appassiona così tanto, penso che cercherei la risposta nelle partite di federer, mcenroe e navratilova, nonché in questo articolo di mazzoni
x marcon73 : se vince Madrid, l’Atp gli dara’ automaticamente wc x roma; altrimenti, fara’ come allenamento – warm up le qualis. rovescio impressionante, oltre sembra umile. qualita’ questa fondamentale a mio parere. forza fognini e seppi! buon tennis a tutti.
@ Marcon73 (#1060593)
Se fa molto bene, potrebbe ottenere un SE (Special Exempt), ma non è assolutamente detto. Se fossi un organizzatore di Roma, glielo darei al volo…, ma io sono ovviamente di parte 🙂
Domanda se qualcuno sa rispondermi.
Se Thiem arriva in fondo al torneo di Madrid avrebbe poi la possibilità di venire a giocare a Roma? essendo 70 atp dovrebbe passare per le quali e non so se ci sarebbe il tempo tecnico..
Grazie mille, Marco
caratteristiche sono da campione,sempre freddo nei momenti topici e decisivi,e sopratutto sempre propositivo bisognerà vedere se anche quando giocherà da favorito e non da underdog continuerà cosi perchè ora è piu facile fare imprese,confermarsi è sempre piu diffiicle.anche se gli austriaci son tutti mezzi fulminati questo sembra aver testa carattere vedremo
Complimenti per l’articolo, così stimolante che non appena mi sarà possibile andrò a cercare una registrazione dell’incontro, così magari imparo anche qualcosa su come si gioca un rovescio !!!
Lo leggerò stasera, purtroppo adesso sto facendo la pallina del flipper, e prometto che commenterò. 😉
@ emilio (#1060399)
L’ho visto giocare ieri sera contro Wawrinka…mai nessun giovane mi aveva impressionato così tanto. Mi ha davvero entusiasmato. Al di là dell’aspetto tecnico (notevole), è un ragazzo che ha testa (sarebbe più corretto dire che ha le pal.le 😛 ). Sarò a Roma per i quarti di finale, spero di vederlo giocare dal vivo!
il rovescio è sensazionale, ora la sparo, ma secondo me diventerà il miglior rovescio del circuito.
dal punto di vista tattico ha margini ampissimi
Tra il preparatore mezzo fulminato che gli fa fare esercizi assurdi ad orari impossibili e il compagno di allenamenti Gulbis il ragazzo può solo migliorare sia sul fisico sia riguardo all’aspetto tecnico
Thiem futuro numero 1 🙂
si un pazzo boscaiolo,per quello si è ingrossato cosi tanto ed è diventato cosi spallato la stessa faccia di hulk hogan ha il preparatore piu o meno fuori come una mina dios 😆
mazzoni fai il bravo però il primo a dire che assomigliava a stan son stato io 😉 😆 non rubarmi le idee
gran bell’articolo cmq@ marco.mazzoni (#1060280)
gli articoli del Mazzoni meritano un solo commento: CHAPEAU……….
carina anche Raffaella Reggi ieri sera su Sky quando ha riportato il commento dell’ Alberto Brizzi su Dominik Thiem: quel ragazzo ha un avvenire da top 10………(in effetti una fucilata di rovescio cronometrata a 160 km/ora fa supporre che il ragazzo ha notevoli possibilità di miglioramento in classifica e la stessa Reggi ieri sera si è chiesta se il ragazzo è davvero numero 70 al mondo tanto giocava bene…..)
@ Adriana (#1060328)
troppo gentile Adriana 🙂
buon tennis
Sto guardando adesso la replica di ieri, sono ancora al quarto game.
Tutto giusto quello che hai scritto ( anche se sto vedendo wawrinka giocare con sufficienza… Il resto devo ancora vederlo ).
C’è qualcosa che non mi convince, nell’aspetto fisico del ragazzo.
Mi ricorda un poco Gasquet… Grande braccio, ma dal bacino in giù, legnoso e rigido.
Avrà la forza atletica di giocare partite al meglio dei 5 set?
Articolo meraviglioso,come sempre e un po’ di più. Grazie.
Thiem potrebbe vincere uno slam anche nel 2014 secondo me. se succedera’ non saro’ sorpreso. Forza Italia del tennis anyway!!!
Ieri sera sono rimasto davvero impressionato da Thiem.
Non ha sofferto Wawrinka sulla diagonale del rovescio anzi, ha tirato dei rovesci lungolinea ad una velocità impressionante.
Ho avvertito un grande senso di talento e sicurezza, mai minimamente provati nel vedere partite di Tomic ad esempio o altri giovani di maggiore fama.
Ottima notizia per il Tennis..
grazie a Marco Mazzoni, é sempre un piacere leggere i suoi articoli
analisi precise e nello stesso tempo leggere e intelligenti.
@ Antonio (#1060246)
ciao Antonio, grazie mille 🙂
lo so, la sintesi non è il mio trademark, ma per spiegare e raccontare spesso ci vuole un po’ di spazio… terrò conto del tuo consiglio.
Buon tennis
Bell’articolo. Non amo il fatto che,anche lui,si sposti molto sul dritto lasciando spesso scoperto l’angolo destro. Un po’ troppa rotazione al dritto che non affascina moltissimo. Per il resto gran bel giocatore. Potentissimo fisicamente: Luca Boschetto di Sky,ha rivelato di un preparatore atletico massacrante del giovane,che lo costringe a corse notturne nei boschi,fuori dalle caserme,pettorali con sedie da supportare e nuotate nei fiumi.
la rubrica è emblematica già nel titolo e non escludo che la mente geniale, a mio parere, dell’autore non abbia volutamente costruito il doppio senso.
capolavori di analisi, cronaca e racconto è un piacere leggerli.
non per tutti, chiaramente, ma non tutti sono obbligati a farlo.
bravo marco!
un consiglio questi spacca palle sono troppo lunghi e molta gente purtroppo non li legge anche se questo merita davvero…complimenti!