Spacca Palle - Numero 25 ATP, Copertina, Generica

Spacca Palle: Intervista a Claudio Grassi: il doppio e la sua “nuova” ambiziosa carriera, e non solo (con suo commento su Quinzi)

27/03/2014 09:16 44 commenti
Claudio Grassi e Riccardo Ghedin seconda migliore coppia italiana in attività
Claudio Grassi e Riccardo Ghedin seconda migliore coppia italiana in attività

E’ un fresco lunedì mattina, appuntamento ore 9 a due passi dal TC Prato. Claudio Grassi è già lì, puntualissimo mi aspetta. Un saluto e via ad incordare due splendide Prestige dal “guru” cittadino della materia, uno che a Parigi qualche anno fa ha armato anche le “mazze” di Sampras e compagnia. Poi ci mettiamo al tavolino, e davanti ad un caffè chiacchieriamo a 360° sul tennis e sul doppio, molto amabilmente. Conosco Claudio da tempo. E’ ragazzo simpatico, molto serio e sereno. E’ uno che vive il suo lavoro e la sua passione con sana dedizione, e che tra match, allenamenti e viaggi è cresciuto come uomo oltre che come sportivo. Grassi ha affrontato tante prove, trasformandosi in un vero globetrotter pronto a giocare in luoghi lontanissimi dalle immagini patinate dei grandi tornei. Conosce bene la gavetta, che ha affrontato di petto plasmandosi in un professionista vero. Dotato di un tennis molto personale, con le proprie gambe e nessuna “spintarella” è arrivato al n.300 in singolare e molto di più in doppio. Da qualche tempo sta veleggiando sicuro e veloce soprattutto in coppia, insieme a Riccardo Ghedin, con cui forma un team in netta crescita, e di cui si parla troppo poco. Proprio sul doppio, ma non solo, è si è focalizzata l’intervista.

Claudio, come hai iniziato a giocare con Riccardo? Come è nata questa coppia che è diventata fissa?
“Ci conosciamo da moltissimo tempo. Anni fa avevamo fatto alcuni tornei Futures insieme, se ricordo bene in Norvegia, quando entrambi eravamo seguiti dello stesso coach, Michele Tellini, insieme a Fabrizio Falciani. Abbiamo giocato subito bene, ma ognuno di noi era totalmente focalizzato alla propria carriera di singolare, cercando di sfondare. In quel periodo ci si allenava insieme, siamo sempre stati molto amici, ed i doppi che giocammo arrivarono un po’ per caso, ma trovandoci bene fin da subito. Poi siamo andati avanti ognuno per la propria strada. Dopo vari anni di carriere individuali, io per un verso e Riccardo per un altro ci siamo ritrovati ad un punto in cui, pur senza abbandonare il singolare, ci è parso interessante iniziare questa carriera di doppio insieme. A dire il vero, io personalmente ho sempre giocato molto anche in doppio. E’ una disciplina che mi è sempre piaciuta, tanto che per anni nei tornei sono andato in campo sia in singolo che in doppio, quasi ogni settimana, anche perché in fondo andavo piuttosto bene, e ne ho vinti parecchi di tornei Futures in doppio…”.



Ti ricordi quanti ne hai vinti in totale?
“Eh… 41! Il quarantunesimo proprio quest’anno, poche settimane fa con Riccardo in Cina. Tornando alla decisione, a metà dello scorso anno sia io che Riccardo ci trovavamo in centro America, e dopo aver ben ponderato le nostre situazioni e il punto a cui era arrivata la nostra carriera, abbiamo deciso di comune accordo di iniziare una strada insieme in doppio, concentrandosi di più su questa attività. Ufficialmente abbiamo iniziato questo percorso al torneo di 15.000 dollari di Busto Arsizio, che abbiamo anche vinto, e da luglio in poi il doppio è diventata di fatto la nostra attività prevalente”.



In campo dove deriva il vostro successo, come vi completate a vicenda? E chi gioca a sinistra?
“Io sto a destra e Riccardo a sinistra. Ci completiamo bene a vicenda perché abbiamo due tennis un po’ diversi. Io gioco più di potenza, Riccardo ha più tocco e più manualità. Ed è molto importante che siamo davvero amici fuori dal campo, e questo si riflette anche nella nostra intesa in gioco. Non mi faccio problemi a fargli un urlo, come lui a me; ci ascoltiamo e ci diamo consigli. C’è molta empatia, ci capiamo al volo e questo aiuta moltissimo in doppio”.



Da quando fate coppia fissa avete ottenuto da subito ottimi risultati, e siete una delle migliori coppie italiane, forse la terza…
“Non guardiamo con attenzione a questa cosa, ci interessa pensare al nostro percorso che è appena iniziato e spingiamo a tutta per crescere. Siamo molto convinti dei nostri mezzi e ce la stiamo mettendo tutta per salire e toglierci belle soddisfazioni. Visti i risultati in tanti ci chiedono se ambiamo per esempio a diventare il doppio di Coppa Davis, ma sono cose estremamente lontane… Siamo realisti e avendo davanti una coppia come Fognini – Bolelli non c’è molto da dire, sono due campioni che stanno facendo cose straordinarie. A noi interessa fare bene, giochiamo torneo dopo torneo senza metterci troppa pressione, ed i risultati stanno arrivando. Gli obiettivi per fine 2013 che ci eravamo prefissati l’anno scorso quando abbiamo iniziato in luglio li abbiamo raggiunti”.



E l’obiettivo per il 2014? O diciamo per il primo anno di attività?
“Quest’anno il vero obiettivo è entrare nel torneo di Wimbledon, almeno nelle qualificazioni, visto che i Championships sono l’unico Slam che le ha. Con la classifica che abbiamo attualmente, intorno alla 130esima posizione, praticamente ci siamo”.



Programmazione a breve?
“La prossima settimana andremo a giocare il Challenger da 50mila dollari di St. Brieuc in Francia, e poi siamo iscritti gli ATP di Casablanca e Houston, ma non credo che riusciremo ad entrare, anche se per pochissimo, tipo uno o due posti; quindi più probabilmente andremo al 75mila dollari in Turchia”.



Piccola provocazione: una Wild Card a Roma… utopia?
“Ma no… è praticamente impossibile… dovremmo entrare negli ATP e vincerli, e sarebbe comunque un premio inatteso. Roma è il torneo che tutti gli italiani sognano di giocare, e noi ci andremmo di corsa! Ma lì, come in tutti i Master 1000, non ci sono qualificazioni per il doppio. Non credo che possiamo rientrare nell’ottica di un torneo così grande”.



Spiegaci una cosa: c’è differenza tra chiedere una Wild Card in singolare ed in doppio? E’ la stessa procedura o che logiche seguono i tornei? Si tende a privilegiare una coppia di singolaristi presenti nel torneo che si forma per caso, oppure vengono anche premiate coppie di specialisti forti non presenti in singolare?
“E’ una bella domanda, a cui non so rispondere!?! Penso che i singolaristi vengono sempre premiati, sono giocatori più noti e il pubblico vede volentieri i giocatori che conosce, anche se impegnati in doppio. E’ questo che forse pensa un direttore di torneo, anche se poi vari singolaristi non giocano per niente bene il doppio. I doppisti magari sono più affiatati, e giocano meglio la specialità e possono divertire di più il pubblico, ma è molto difficile che siano preferiti a giocatori più forti in singolo”.



Tornando a te, nonostante in questo momento privilegi l’attività con Ghedin, la tua strada in singolare va avanti?
“Certamente! Infatti ci tengo a dire che siamo ufficialmente “doppisti”, ma in singolo continuerò a giocare. L’unico limite è il torneo in cui siamo iscritti: se entriamo in un ATP per il quale non abbiamo la classifica per il singolare, nemmeno per le quali, chiaro che non lo giochiamo; oppure se andiamo avanti in doppio e non facciamo a tempo ad arrivare nel torneo successivo per giocare le quali, faremo solo il doppio. Però ad esempio per la prossima settimana, partiamo già di giovedì perché oltre al doppio giochiamo le qualificazioni del singolare. Il tennis è uno sport individuale, e quando possibile ci piace continuare a giocare anche il singolo, la voglia di mettersi in gioco è sempre alta. Dirò di più: con l’attività prevalente in doppio, viviamo il tutto in maniera diversa, e per come sto affrontando mentalmente adesso le partite di singolo mi sto togliendo buone soddisfazioni. Siamo tornati da poco dalla Cina, dove ho giocato abbastanza bene. Nelle quali ho perso un match tiratissimo contro uno che poi è arrivato in semifinale, ed al future ho fatto quarti battendo gente intorno al n.300 in modo netto”.



Si dice che vincere aiuta a vincere…
“Esatto! Oggi vivo la mia carriera con un’ottica diversa, ma non mi sento affatto sminuito. La gente può dire …ma guarda questo, è diventato doppista… quando poi Riccardo ha battuto il giapponese Ito (oggi intorno al n.140) al Challenger di Guangzhou. Ci alleniamo bene, siamo sereni e più rilassati, ed anche in singolo giochiamo per vincere, non solo per provare”.



Trovi differenze tra i vari paesi nell’attenzione prestata al doppio dal pubblico e dagli stessi tornei?
“Il doppio è una disciplina diversa. Se è capito è molto bello, a volte anche più divertente di certe partite in singolo davvero piatte… Ci sono dei posti dove il doppio è conosciuto e anche molto seguito, forse più all’estero che in Italia, ma non si può generalizzare. Spesso dipende dal momento e dal contesto. Per esempio l’anno scorso abbiamo fatto la finale al Challenger di Astana, e contro avevamo i due giocatori locali Golubev e Kukushkin (che sono anche la coppia di Davis, ndr). Abbiamo vinto una bellissima partita al super tiebreak, e c’era lo stadio pieno, ma c’era la presenza dei giocatori di casa che ha aiutato…”.



Da doppista navigato, cosa si potrebbe cambiare per far sì che il doppio torni più visibile, e che i giocatori forti tornino a giocarlo più spesso? Oppure va bene così?
“L’innovazione del super tiebreak e dei punti secchi sono già un bel passo in avanti, per lo spettacolo e per aver partite avvincenti, ma anche per invogliare i singolaristi più forti a giocarlo più spesso. Da doppista posso assicurarti che è una disciplina davvero diversa dal singolo, nel senso che ci devi dedicare del tempo, allenamenti specifici. Ci sono tattiche diverse, movimenti diversi, tempi di gioco completamente differenti al tennis di alto livello in singolo. L’affiatamento poi è qualcosa di fondamentale per giocare bene e vincere, non ci si improvvisa forti doppisti”.



Parliamo del lato economico: con una buona attività di doppio, si riesce a guadagnare bene? Rispetto all’attività in singolo, credo che in doppio tu possa ottenere maggiori soddisfazioni e tranquillità…
“Il prossimo luglio sarà un anno preciso che ho intrapreso questa strada comune con Riccardo, e devo dire che facendo un’attività giusta a livello Challenger e vincendo partite si guadagna. Ma soprattutto, confrontando la situazione attuale alla pura attività in singolo nei Futures, con alcune vittorie in doppio Challenger si guadagna e si risparmiano più spese rispetto a fare finale di un Future! I Challenger hanno l’ospitalità, quasi nessuno dei Futures ce l’ha. Quanto si guadagna vincendo un Future? 1300 dollari, a cui devi togliere le tasse e mettere in euro… non resta nulla. Se vai con il coach vai sicuramente sotto. E le spese ci sono comunque, come i viaggi in aereo, e ne devi tenere conto”.



Vivendo il circuito Futures e andando a giocare in posti sperduti si vivono difficoltà quotidiane, logistiche e di mille tipi… quindi passando ai Challenger anche se in doppio, in fin dei conti, si sta meglio?
“Si decisamente molto meglio! Insieme a Riccardo abbiamo fatto anche questo ragionamento, ed è pesato nella nostra scelta di specializzarsi sul doppio. Possiamo stare meglio, vivendo realtà di tornei estremamente più organizzati e confortevoli, e anche calcare dei palcoscenici che soprattutto io non ho mai potuto raggiungere in singolare. Ghedin ha avuto esperienze superiori alle mie, ha giocato anche a Wimbledon, ma insieme speriamo di poter prima entrare e poi giocare con continuità in eventi ATP Tour”.



Per far capire ai lettori la difficoltà ed i problemi che si devono affrontare navigando nelle acque difficili del circuito Futures, raccontaci un episodio particolare, quasi paradossale, che hai vissuto
“Ne avrei parecchi… una volta mi trovavo in Senegal, per un torneo da 15mila dollari a Dakar, e nell’hotel dove alloggiavo c’era il materasso per terra e la stanza non aveva finestre. C’erano letteralmente dei buchi nella parete, senza tende o vetri, e ho dormito lì per due notti. Non c’era nemmeno l’energia elettrica, l’unica luce erano delle candele…”.



Stanno crescendo le rivendicazioni da parte dei giocatori che frequentano i circuiti minori sul tema dell’enorme differenza con gli ATP, sia per i punti che vengono assegnati che per i premi irrisori rispetto al ricchissimo tour maggiore. Problemi enormi per i giovani che vogliono salire e che non riescono ad uscire dalla palude dei Futures. Conosci sicuramente bene il problema, cosa ne pensi?
“E’ un problema serio, a cui è difficile dare una risposta. Il tennis ad altissimi livelli è sostenuto dai grandi campioni. I bambini e non solo vengono ai tornei per vedere Federer, Djokovic, ecc, e l’ATP protegge poco i giocatori che sono dietro perché l’immagine del tennis è data dai giocatori di copertina. Il circuito oggi è strutturato con un sistema e con regole che proteggono i migliori giocatori, compresi quelli appena sotto ai top, affinché possano restare nelle loro posizioni. Per aiutare e migliorare le condizioni di chi sta più in basso non si fa nulla, non è un problema che viene davvero affrontato”.



Sei sul tour Pro da oltre 10 anni. Facendo un bilancio della tua attività, sei soddisfatto?
“E’ un bilancio molto positivo. Quando ho iniziato con i tornei Satellite, già l’arrivare nei primi 500 fu una grandissima soddisfazione. Vedevo tantissima gente che giocava, attrezzata, agguerrita, e ripensando alle difficoltà di allora non avrei mai pensato di riuscire ad arrivare dove sono arrivato. Ho toccato la posizione n.300 del ranking di singolo, vinto tornei e tanti in doppio, ho girato tutto il mondo, conosciuto gente straordinaria, con molte porte aperte per il futuro. L’unico vero rimpianto è non esser riuscito a giocare una prova dello Slam in singolo, almeno nelle qualificazioni. Ho fatto il best ranking nel settembre del 2011, persi prima della fine dell’anno dei punti invece di guadagnarne, e il taglio per l’Australian Open 2012 fu molto alto”.



Un’esperienza che speri di vivere in doppio…
“Si, è proprio quella la speranza. Magari con Riccardo già al prossimo Wimbledon, e quindi continuare. In fin dei conti giochiamo insieme da solo 13 tornei, veramente pochi rispetto a gente che gira assieme da anni e che è arrivata pian piano ai grandi palcoscenici. Per entrare in uno Slam in doppio senza passare per le quali dobbiamo avere una somma delle nostre classifiche in doppio intorno al 140 insieme, quindi 70 ciascuno. Stiamo crescendo bene insieme a Riccardo, ma dobbiamo iniziare anche ad alzare l’asticella delle ambizioni, perché per salire ancora non serve più passare i primi turni dei tornei ma arrivare con continuità nelle semifinali dei Challenger e vincerne; e speriamo presto di entrare e vincere partite anche negli ATP, poiché la salita si fa più ripida e servono molti più punti per scalare posizioni. Andiamo per gradi, ma la prima soddisfazione sarebbe iniziare ad entrare nei tabelloni degli ATP e quindi fare i primi risultati”.



Nella recente trasferta in Cina hai potuto vedere da vicino Quinzi. Non ti chiedo una previsione sul suo futuro; ma invece partendo dalla tua esperienza, qual è un errore che Gianluigi non deve commettere per sfondare?
“Ha una mentalità vincente e credo che abbia tutto quel che serve per fare molto bene. Non me la sento di dire dove può arrivare perché è troppo difficile… Il suo coach Edoardo Medica è una persona molto quadrata, sta facendo un ottimo lavoro. Per quel poco che ho avuto modo di vedere in campo in Cina, e per come ho avuto modo di parlarci, mi ha dato la sensazione di credere molto in se stesso, ed è una cosa molto importante. Errori? Deve migliorare nell’atteggiamento in campo, si lamenta spesso e disperde energie. Si innervosisce troppo facilmente, non accetta che qualche volta anche l’avversario possa giocare bene e fargli il punto nettamente, ancora non digerisce queste situazioni. Da un lato è un aspetto positivo, perché è segno di carattere; ma dall’altro no, perché non vive più il mondo junior, ha di fronte degli uomini ed ogni tanto devi aver la forza di mandar giù dei bocconi amari e ripartire. Ha battuto Albot, un giocatore molto esperto per la categoria, e l’ha battuto 7-6 al terzo, quindi segnali evidenti di uno che le partite dure le sa vincere. Gli darei solo un consiglio tecnico: lavorare per sfruttare molto di più i vantaggi dell’effetto mancino al servizio. Io sono un mancino atipico (gioca con la destra il dritto, ma serve con la sinistra, ndr), però negli anni ho migliorato molto l’effetto mancino alla battuta e questo è stato decisivo in molti match, sia in singolo che in doppio. Quinzi dovrebbe migliorare quest’esecuzione e sfruttare l’effetto come arma”.


Marco Mazzoni


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44 commenti. Lasciane uno!

forza seppi (Guest) 28-03-2014 19:13

@ danailo (#1029379)

Perché quali a quinzi??
Bisogna dargliela per il main draw

44
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Pierre Herme the Picasso of Pastry (Guest) 28-03-2014 14:30

Scritto da da.ferretti93
@ Pierre Herme the Picasso of Pastry (#1029719)
sei proprio fuori di testa! grassi e ghedin i bryan italiani! mah

2 consigli in 1 post:
Sii meno cafone ma cosa piu’importante impara a leggere.

43
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da.ferretti93 28-03-2014 12:30

@ Pierre Herme the Picasso of Pastry (#1029719)

sei proprio fuori di testa! grassi e ghedin i bryan italiani! mah

42
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Pierre Herme the Picasso of Pastry (Guest) 28-03-2014 09:08

Scritto da da.ferretti93
@ Pierre Herme the Picasso of Pastry (#1029698)
tu non sei lucido proprio per niente! ma zero proprio! non sai quello che dici! fidati!

No guarda preferisco fidarmi di me stesso che di te’.
Non riconosco la tua autorevolezza.
vediamo a fine anno il Ranking in doppio di G&G
Circa Motti e’ vero che e’ un discreto doppista ma io parlavo di un doppio ITALIANO non di un italiano che gioca il doppio, forse tu non riesci a capire la differenza… 😉

41
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da.ferretti93 28-03-2014 02:42

@ Pierre Herme the Picasso of Pastry (#1029698)

tu non sei lucido proprio per niente! ma zero proprio! non sai quello che dici! fidati!

40
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imperatoreN1 (Guest) 28-03-2014 01:44

Bravi ragazzi! Continuate così e chissà che il sogno non si avveri.. w.c.!!

39
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Pierre Herme the Picasso of Pastry (Guest) 28-03-2014 01:16

Scritto da francy

Scritto da da.ferretti93
sciusate ma se ghedin e grassi hanno vinto 1 challenger e per tutti voi dovrebbero dar loro wc al foro. cosa dovrebbe dire Motti che ha vinto 14 challenger e fatto 40 finali challenger totali che non ha mai ricevuto wc al foro???? inoltre ha disputato 898 match di doppio! primo nella storia italiana!! come giudicate questo trattamento poco congruo???

d’accordissimo con te!!!! bravo

G&G sono una coppia italiana , entrambi
Motti e’ un bravo doppista ma chi e’ l’altro?cambia sempre compagno
Anche doppi improvvisati o misti non raccolgono il pathos di una coppia “vera” e per giunta tricolore .
Non riesco a comprendere la freddezza emotiva mista ad incompetenza che si evince da alcuni commenti qui sotto.
G&G non sono i fratelli Bryan ma hanno appena inziato a giocare assieme , dategli tempo a fine 2014 saranno top 50 in doppio
Vedrete.

38
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francy (Guest) 28-03-2014 00:08

Scritto da da.ferretti93
sciusate ma se ghedin e grassi hanno vinto 1 challenger e per tutti voi dovrebbero dar loro wc al foro. cosa dovrebbe dire Motti che ha vinto 14 challenger e fatto 40 finali challenger totali che non ha mai ricevuto wc al foro???? inoltre ha disputato 898 match di doppio! primo nella storia italiana!! come giudicate questo trattamento poco congruo???

d’accordissimo con te!!!! bravo 😀

37
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Maggie (Guest) 27-03-2014 23:47

D’accordossimo con le concise parole di
”@stellalady !!! Se la non danno a ragazzi così grintosi e pieni di energie a chi???
Ottima scelta di Grassi e Ghedin di continuare sia singolo che doppio! Questo dimostra la loro volontà e bravura!!

36
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Stellalady (Guest) 27-03-2014 23:40

Che dire! Vogliamo o no dare la possibilitá ai giovani di
dimostrare il talento e la grinta che hanno!?
WILD CARD!!! Spazio alle nuove promesse del tennis!!!!!!

35
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da.ferretti93 27-03-2014 23:24

sciusate ma se ghedin e grassi hanno vinto 1 challenger e per tutti voi dovrebbero dar loro wc al foro. cosa dovrebbe dire Motti che ha vinto 14 challenger e fatto 40 finali challenger totali che non ha mai ricevuto wc al foro???? inoltre ha disputato 898 match di doppio! primo nella storia italiana!! come giudicate questo trattamento poco congruo???

34
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yonex (Guest) 27-03-2014 21:10

@ max (#1029580)

non sono entrato nel merito delle w.c.,ho detto semplicemente che singolare e doppio sono 2 cose completamente differenti.
gli esempi di vittorie di specialisti del doppio contro 2 ottimi singolaristi si sprecano.
comunque sarà meglio che alcuni alzino un po’ il livello del loro gioco,visto quello che stanno combinando recentemente Bracciali/Starace ad esempio.

33
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max (Guest) 27-03-2014 17:28

@ yonex (#1029564)

Due buoni singolaristi (top50) battono sempre due modesti singolaristi (detto in senso assoluto rispetto al panorama internazionale, sia chiaro, darei di tutto per sapere giocare come Grassi o Ghedin) prestati al doppio.
Ripeto, Ghedin/Grassi formano, forse, la decima coppia italiana: Fognini può giocare insieme a Bolelli, Seppi (i due lo scorso anno quasi all’esordio come coppia hanno raggiunto la finale a Pechino dopo aver battuto Fyrstenberg/Matkowski, Qureshi/Rojer e Nestor/Paes), Bracciali e Lorenzi; Seppi con Fognini, Bolelli (con il quale ha ottenuto un quarto di finale slam), Bracciali (finale a Doha) e Cipolla; Bracciali con Starace, Fognini e Seppi, Starace con Bracciali e Lorenzi (con il quale ha vinto un titolo ATP).
Affermare che Ghedin/Grassi, i quali giocano esclusivamente a livello future e challenger, dove perdono, tra gli altri, da Motti/Tosic, Kravchuk/Molchanov, Lee/Weintraub, Albot/Rungkat (chi???), siano superiori alle coppie citate in precedenza che vantano quarti e semifinali a livello slam, titoli e finali a livello ATP significa capirci poco di tennis e di doppio.
Affermare inoltre che una coppia come Ghedin/Grassi (che non hanno MAI giocato a livello ATP) meritino una wc in un master1000 (le wc sono solo due), scavalcando tutte le coppie e i giocatori prima citati è ridicolo.

32
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yonex (Guest) 27-03-2014 16:31

@ max (#1029487)

evidentemente tu e l’altro d’accordo con te non avete la minima idea di cosa significhi giocare il doppio.
sono 2 sport completamente diversi fatti coi medesimi attrezzi.
ai miei modestissimi livelli,ho fatto la stessa scelta di Grassi e non vi dico la libidine a schienare ripetutamente in doppio quelli che andavano molto avanti in singolare.
occorre trovare il compagno giusto ed insistere con quello,ignorando il fatto che magari all’inizio si perde spesso.
col mio compagno avevamo raggiunto un’intesa tale che avremmo potuto giocare anche bendati e,particolare non trascurabile,se è un buon amico è meglio.
delle grandi coppie di doppio,solo Hewitt/McMillan non erano amici,anzi……..si frequentavano solo in occasione delle partite,per il resto ognuno per la sua strada.

31
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dave (Guest) 27-03-2014 15:52

@ max (#1029487)

d’accordissimo con te..

30
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Pierre Herme the Picasso of Pastry (Guest) 27-03-2014 15:30

Scritto da max
Ma che terza coppia italiana, siamo seri: qualunque doppio composto da due giocatori tra Fognini, Seppi, Bolelli, Starace, Bracciali, Lorenzi e Cipolla sarebbe superiore a Ghedin e Grassi, con tutto il rispetto per loro. Se formano la decima coppia italiana è tanto.
Una wc per il doppio a Roma è fuori da ogni logica, considerato che con ogni probabilità non avremo alcuna coppia direttamente in tabellone.

Non e’ assolutamente vero
Il doppio e’ quasi un ‘ altro sport , non e’ una somma algebrica 1+1 , c’e’ la componente ” affiatamento ” con gli automatismi insiti ad una coppia rodata che gioca assieme quotidianamente
G&G in italia perdono da Fognini-Bolelli e forse da Starace-Bracciali.
Punto.
Io una WC a Roma gliela darei di corsa, potrebbero regalarci sorprese gradite e sono sicuro che i primi giorni riempirebbero le tribune dei campi secondari.

29
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Losvizzero 27-03-2014 15:07

In poche parole anche lui ammette che Quinzi è un viziato

28
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Ken_Rosewall 27-03-2014 14:50

Scritto da Pierre Herme the Picasso of Pastry
Davvero una gran bella intervista
Ho avuto il piacere di passare una giornata assieme a loro a Canton, Claudio e Riccardo sono davvero due belle persone, il tennis e’ uno sport spietato , giochi benissimo e sei 300 mondo ma a fine anno devi entrare in tasca , auguro ad entrambi di vincere in doppio anche a livello challenger questa idea gli fosse venuta 3-4 anni fa’ avrebbero raccolto un discreto gruzzolo ….but…never too late…..in bocca al lupo G&G

Concordo, intervista molto interessantante e Grassi bella persona! 😉

27
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Michele (Guest) 27-03-2014 14:45

Non faccio commenti dico solo wc a Roma Roma .

26
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Radames 27-03-2014 14:24

Scritto da danailo
@ base (#1029352)
esatto, e ogni tanto pure x qualche recupero a sinistra cambia mano

http://www.youtube.com/watch?v=6yxd15h30Vo
quando il livello sale, però, questa caratteristica gli nuoce sicuramente: per cambiare mano ed aprire il colpo ci vuole troppo tempo

25
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max (Guest) 27-03-2014 14:21

Ma che terza coppia italiana, siamo seri: qualunque doppio composto da due giocatori tra Fognini, Seppi, Bolelli, Starace, Bracciali, Lorenzi e Cipolla sarebbe superiore a Ghedin e Grassi, con tutto il rispetto per loro. Se formano la decima coppia italiana è tanto.
Una wc per il doppio a Roma è fuori da ogni logica, considerato che con ogni probabilità non avremo alcuna coppia direttamente in tabellone.

24
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Pierre Herme the Picasso of Pastry (Guest) 27-03-2014 13:56

Davvero una gran bella intervista
Ho avuto il piacere di passare una giornata assieme a loro a Canton, Claudio e Riccardo sono davvero due belle persone, il tennis e’ uno sport spietato , giochi benissimo e sei 300 mondo ma a fine anno devi entrare in tasca , auguro ad entrambi di vincere in doppio anche a livello challenger questa idea gli fosse venuta 3-4 anni fa’ avrebbero raccolto un discreto gruzzolo ….but…never too late…..in bocca al lupo G&G 🙂

23
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danailo (Guest) 27-03-2014 13:47

Scritto da santuzzo

Scritto da Fabio59
La Fit dovrebbe dare una wc a questi 2 ragazzi . Mi sembra il minimo .

ci manca solo questa siamo seri ragazzi la wc va data a quelli buoni o ai giovani promettenti,questi non sono nè giovani nè promettenti nè buoni a livello medio

certo, meglio buttarla per esempio per un volandri doppista per l’ oocasione insieme magari ad un russo che si allena con lui….

22
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asso (Guest) 27-03-2014 13:35

Bellissima intervista, per niente banale, complimenti a tutti e in bocca al lupo!

21
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Fama (Guest) 27-03-2014 13:08

Scritto da adriano
manca la domanda più importante , come ci si allena con chi , dove, quanto , per diventare super doppisti ?
e poi qual’è il bilancio economico dopo 10 anni di tour minore ?

Poco, altrimenti non avrebbe fatto il doppista.

20
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isa (Guest) 27-03-2014 12:47

Sono perlomeno la terza dopo Bolelli-Fognini e Bracciali-Starace (reduci da 2 sconfitte al 1° turno nei Challenger sudamericani…)

19
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santuzzo (Guest) 27-03-2014 12:40

Scritto da Fabio59
La Fit dovrebbe dare una wc a questi 2 ragazzi . Mi sembra il minimo .

ci manca solo questa :mrgreen: siamo seri ragazzi la wc va data a quelli buoni o ai giovani promettenti,questi non sono nè giovani nè promettenti nè buoni a livello medio

18
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zedarioz 27-03-2014 12:36

Belli gli approfondimenti su chi naviga per una carriera tra le seconde linee e lo fa con grande passione. Forse un po’ esagerato dire che si parli poco della coppia Ghedin – Grassi, perchè già il doppio a livello ATP non ha nessuna importanza ormai, il doppio a livello futures lo seguono solo i super appassionati. Difficile anche se vincono altri 20 tornei che abbiano mai una nota sul giornale. Dovrebbero salire di livello almeno fino all’ATP. Concordo sulla WC in doppio a roma

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francofranchi (Guest) 27-03-2014 12:08

una wc per roma mi sembra indiscutibile anche perchè potrebbero andare avanti in tabellone 😉 per l’erba la vedo bene visto che è una superficie congeniale per ghedin e magari grassi ci si applica pure bene! un bel tabellone di wimbledon lo ritengo un giusto premio per quanto fatto negli ultimi mesi! grassi serve mancino e ribatte di diritto con la destra, 😀 visto dal vivo ad andria direi che paradossalmente sorprende spesso gli avversari!!

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martelli 27-03-2014 12:03

Ritengo che sia sbagliato non dare un opportunita a questa coppia che sta crescendo bene nel ciruito del doppio; e In un torneo casalingo è scandaloso che la Fit non salvaguardi due suoi giocatori per poi magari regalare la wc a 2 stranieri tramontati (vecchie glorie) per avere un ritorno in termini di pubblico.

Io spero che La FIT ci pensi e dia a grassi e ghedin questa Wc nella speranza di vederli presto calcare il terreno di tornei di prma fascia

Forza ragazzi

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danailo (Guest) 27-03-2014 11:49

lanciamo una tripla petizione x Roma
WC Quali a Quinzi
WC Doppio a Ghedin Grassi
WC singolo a Starace alla carriera

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Giovanni (Guest) 27-03-2014 11:48

Io penso che come in ogni cosa che si faccia con piacere e voglia vada premiata . Wc in doppio a Roma

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danailo (Guest) 27-03-2014 11:37

@ base (#1029352)

esatto, e ogni tanto pure x qualche recupero a sinistra cambia mano

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Alberto (Guest) 27-03-2014 11:31

Una wc per Roma mi sembra meritata

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Mithra 27-03-2014 11:30

La didascalia dice: 2a migliore coppia italiana di doppio…io dico che al massimo è la 3a visto che le prime 2+forti sono di gran lunga Fognini/Bolelli e Starace/Bracciali. 😉

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Alberto (Guest) 27-03-2014 11:27

A Roma gli darei una wc in doppio se fossi la Fit

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pipporosso (Guest) 27-03-2014 11:26

Ritengo che questa coppia possa avere un futuro ne circuito del doppio ed è veramente un idiozia che la Fit in un torneo come quello di roma non dia la possibilita a 2 ragazzi come grassi e ghedin di non avere questa opportunita, per poi magari vedere reglate wild card a vecchie glorie tramontate solo per avere un ritorno in termini di pubblico.

Spero che la Wc contro ogni pronostico arrivi…..a me pare sacrosanta
Forza ragazzi

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Fabio59 (Guest) 27-03-2014 11:04

La Fit dovrebbe dare una wc a questi 2 ragazzi . Mi sembra il minimo .

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cataflic (Guest) 27-03-2014 10:52

bravo Marco!
una bella intervista!

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base (Guest) 27-03-2014 10:46

Cioè serve di sinistro ma poi fa il dritto con la destra?

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adriano (Guest) 27-03-2014 10:40

manca la domanda più importante , come ci si allena con chi , dove, quanto , per diventare super doppisti ?

e poi qual’è il bilancio economico dopo 10 anni di tour minore ?

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adriano (Guest) 27-03-2014 10:39

manca la domanda più importante , come ci si allena con chi , dove, quanto , per diventare super doppisti ?

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laver (Guest) 27-03-2014 10:31

bell’intervista anch’io gli darei una wc a roma

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danailo (Guest) 27-03-2014 09:41

con qualche buon risultato a livello challenger si potrebbe spendere una wc a roma per questi 2 ragazzi…

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