Un talento sorprendente

Alexandr Dolgopolov classe 1988, n.23 ATP

Il primo Masters 1000 della stagione è stato caratterizzato da tante sorprese, con molti dei big in non perfette condizioni fisiche e con un conseguente livello generale inferiore alle aspettative.

A salvare il torneo ci hanno pensato Federer e Djokovic con una finale emozionante,equilibrata e piena di tantissimi spunti tecnico-tattici.

L’ultimo atto di questi dieci giorni californiani non è stato però l’unica cosa ad aver reso interessante questa edizione 2014 di Indian Wells. Infatti nelle ultime settimane è tornato a risplendere più che mai il talento cristallino di Alexander Dolgopolov,tennista dal potenziale incredibile e che,dopo essere esploso circa tre anni fa entrando nei primi venti giocatori del mondo, ha vissuto un biennio 2012-2013 da incubo.

Se l’incostanza è sempre stata una sua prerogativa,questa è divenuta eccessiva ed ha fatto sprofondare l’ucraino in una terribile crisi che lo ha portato nei piani bassi della top 100. Dopo un avvio di stagione altrettanto incerto,”Dolgo” ha cominciato a cambiare realmente marcia a partire dal torneo di Rio de Janeiro, arrivando in finale perdendo contro Rafa Nadal, per poi disputare il grandissimo torneo di Indian Wells che tutti gli appassionati hanno potuto ammirare. In questi giorni si sono potuti apprezzare tutti i pregi e i difetti del tennista di Kiev,che ha dimostrato di avere un braccio d’oro,che può valere la top ten.

Sì perché,nonostante sia un giocatore decisamente fragile dal punto di vista psicologico e non disponga di una solidità fondamentale per il tennis moderno, ha un arsenale di colpi da far invidia anche ai più grandi esponenti di questo sport. Pur non essendo molto alto,dispone di un servizio molto potente e che varia molto bene. L’esecuzione è fra le più particolari:infatti riesce a colpire la palla quando arriva al suo picco più alto con grandissimo anticipo e velocità,piegando molto bene le ginocchia ed esercitando così un’ottima spinta verso l’alto. L’unica pecca di questo colpo è la bassa percentuale di prime palle in campo,che diventa un problema soprattutto nelle partite più complicate,come si è visto anche nella semifinale contro Federer. Per quanto riguarda il dritto,esso viene eseguito con grande velocità di braccio, con un movimento abbastanza simile a quello di Nadal,con una presa “western”,con il movimento che può essere sia completato in avanti che in dietro ,ottenendo così una frustata eccellente con la sua incredibile velocità di braccio,con la quale riesce ad imprimere sia grande potenza che topspin.

La cosa più peculiare di questo colpo è però la sua imprevedibilità, in quanto l’avversario non riesce quasi mai a capire il modo in cui verrà eseguito il colpo dell’ucraino,non comprendendo così la sua possibile direzione. Il rovescio invece viene eseguito o in maniera puramente piatta,oppure in backspin,che utilizza eseguendo un movimento del braccio molto ampio disegnando quasi una traiettoria arcuata,ottenendo un colpo molto penetrante ed efficiente. Anche il gioco a rete è molto efficace,riuscendo a sfruttare un posizionamento quasi sempre ottimo e l’eccellente polso che gli consente di essere uno dei migliori al mondo in questo fondamentale. Altre armi che lo rendono estremamente imprevedibile sono la risposta e la smorzata. La prima riesce ad eseguirla molto bene d’incontro,colpendo la palla con grande anticipo e rispedendola in qualsiasi zona del campo. Con la palla corta invece riesce ad ottenere tanti punti soprattutto quando la esegue dalla parte sinistra,riuscendo a nasconderla molto bene. E’ notevole come riesca ad impattare la palla con un timing praticamente perfetto,riuscendo inoltre a trovare angoli impossibili per il novanta percento dei giocatori,che si ritrovano così in balia dell’ucraino. La sua gestione tattica delle partite è abbastanza particolare,in quanto è capace di eseguire qualsiasi colpo a seconda della situazione e dell’avversario che ha di fronte,diventando così un cliente scomodissimo anche per i giocatori più forti al mondo.

A ciò si contrappone però la sua incostanza e le sue scelte sciagurate,dovute o ad un’eccessiva frenesia o alla mancanza di lucidità mentale,che fa sì che sia molto incosciente in alcune scelte. Inoltre a volte accade anche che, avendo a disposizione motissime armi, non sappia bene quale colpo usare in determinate circostanze,finendo per commettere numerosi errori gratuiti. Tutte queste cose rendono Dolgopolov un giocatore incredibile ed unico nel suo genere.

Eppure le difficoltà che incontra quotidianamente in ogni partita sono molteplici, come dimostra la sua fragilità mentale. Proprio quest’ultima gli impedisce di tirare fuori il meglio di sé in situazioni determinanti delle partite,andando fuori giri praticamente con ogni colpo e sbagliando ogni palla possibile,finendo così per vanificare quanto di buono aveva fatto in precedenza.

Oltre a questo,Alex tende a soffrire molto i giocatori che non gli danno il tempo di pensare e che gli rimandano la pallina molto profonda in maniera estremamente rapida,andando così in affanno e non avendo la possibilità di controllare lo scambio come vorrebbe. Ad ogni modo Dolgopolov commette la maggior parte dei propri errori gratuiti senza motivo apparente anche in qualsiasi altro momento del match,durante il quale fatica a mantenere un rendimento costante anche all’interno di un set,e a volte addirittura di un game. Questo lo rende un giocatore totalmente inaffidabile e non ancora pronto per le primissime posizioni del ranking mondiale. Eppure,all’alba dei ventisei anni ,sembra che sia iniziata una nuova fase della sua carriera,che gli potrebbe regalare tante soddisfazioni. Certamente per confermare questa ipotesi ci vuole del tempo e soprattutto quella continuità e quella stabilità che “The Dog” non ha dimostrato quasi mai in carriera. La strada intrapresa sembra però quella giusta e,se così fosse,allora questo sport avrà trovato un nuovo campione,unico nel suo genere e pieno zeppo di talento. Una cosa è certa,tutti gli amanti del bel gioco lo aspettano.

Gabriele Ferrara