Stefano Napolitano: “La possibilità di lavorare a fianco di certi giocatori è una grande motivazione. Andreas Seppi è un punto di riferimento da cui cerco di imparare tante cose. Nel 2014 cercherò di alternare tornei Futures e Challenger, sia sul veloce sia sulla terra battuta”
Da under 18 è stato fra i primi 10 del mondo, sfiorando il titolo di doppio a Wimbledon juniores, e ora sta iniziando a farsi notare anche fra i ‘pro’. Stefano Napolitano, diciottenne biellese, la scorsa settimana ha raggiunto la sua prima finale nel circuito Futures, sui campi veloci di Rovereto.
Buona parte dei progressi del talento azzurro (classe 1995) passano dal Bordighera Lawn Tennis Club, dove dal 2012 Stefano si allena col padre Cosimo, nel periodo invernale e nelle settimane di riposo dai tornei, sotto la supervisione del team di Riccardo Piatti. “Bordighera è la base ideale per gli allenamenti – spiega Napolitano – perché nel gruppo ci sono tante persone valide e alcuni dei migliori professionisti del settore. Non capita tutti i giorni di avere una struttura così a completa disposizione dei giocatori: non possiamo chiedere di meglio”. Ma oltre a quello che è probabilmente il migliore staff del panorama italiano, da Bordighera passano anche tanti professionisti, coi quali confrontarsi ogni giorno per strappare qualche segreto. “La possibilità di lavorare a fianco di certi giocatori è una grande motivazione. Andreas Seppi è un punto di riferimento da cui cerco di imparare tante cose, come avviene anche con Marco Cecchinato. Alla sua scalata abbiamo assistito da vicino, vedendo i continui progressi che l’hanno portato vicino ai primi 150 giocatori del mondo”.
Stefano invece, grazie ai dieci punti conquistati in Trentino, arriverà intorno alla posizione numero 740, ma ha già dimostrato di valere molto di più. “A Rovereto ho battuto tanti giocatori forti, e nel complesso mi sento più competitivo rispetto al passato. Sto crescendo, questa è la via giusta”.
La strada per esprimersi con costanza ad alti livelli, però, è ancora lunga. “Devo migliorare fisicamente, ed è su questo che sto lavorando con il preparatore atletico Dalibor Sirola”, lo stesso che segue sia Seppi sia il canadese Milos Raonic, numero 11 Atp. “Dal punto di vista del gioco, invece, stiamo inserendo un po’ alla volta dei piccoli accorgimenti tecnici, che a lungo andare daranno i loro frutti”. È presto, dunque, per parlare di obiettivi, anche se Stefano ha le idee chiare. “Nel 2014 cercherò di alternare tornei Futures e Challenger, sia sul veloce sia sulla terra battuta, per affrontare giocatori più forti e migliorare su tutte le superfici. L’unico desiderio che ho è quello di riuscire a completare una stagione intera senza infortuni, come non mi è mai successo in passato. Per il resto, mi piacerebbe giocare quest’anno una settantina di incontri: è solo dando continuità al lavoro che si riesce a salire di livello. Il ranking sarà una conseguenza di questa crescita”.
TAG: Italiani, Napolitano, Stefano Napolitano
@ Hoila Seppi (#1013700)
Scusate la domanda…ma Jarrid é allenatore di qualcuno
Seppi punto di riferimento??ahahahahahahahahahahahahahahahahahahah
L’ha detto anche a te?
Anders è un chiacchierone!
può essere vero. Qual e´la tua fonte certissima, Järryd?
@ Koko (#1013688)
Credo ci sia un “effetto traino”, nel senso che allenarti con un top ti dovrebbe dare fiducia, motiviazioni e stimoli, poi è evidente che Napolitano e Seppi hanno caratteristiche tecniche diverse, esigenze diverse e programmazioni forzatamente non solo diverse, ma spesso opposte(con la classifica che ha Napolitano, wc escluse, non mi viene in mente nessun torneo che possano giocare nello stesso posto, la stessa settimana).
Per cui credo che l’allenamento assieme sia sporadico, poi ci saranno team diversi che seguono i circuiti diversi atp per Seppi e itf per Napolitano.
Sarebbe interessante vedere chi si allena con Naplitano e lo segue nei futures.
be scusami vuoi mettere a confronto la professionalizza´del fenomeno Andreas con il record-man dei ritiri Volandrone.
L’affiancamento ad pro di livello ha lati positivi ma anche negativi. A volte funziona a volte meno perchè anche Trevisan si affiancò a Volandri senza grande costrutto. In generale l’individualismo del tennis tende a far preferire una crescita personale e individualizzata in cui sia il tennista stesso a farsi le ossa in prima persona. Un esperto Pigmaglione potrebbe infatti trasmettere segreti utili ma anche i propri limiti mai risolti. Altro è prendere un riferimento alla Lendl o alla Edberg quando già si è nei top 5 e occorrono piccoli aggiustamenti per vincere slam.
È questo è niente.
Vuoi un’altra bella frase?
Lo so da fonte certissima:Federer ha preso Edberg come coach solo perché Seppi non poteva.
D’altra parte e’ un segno di continuità perché è risaputo che Edberg era un pallettaro che si convertì alle volée dopo una vacanza di 15 giorni in trentino a Caldaro, dove apprese l’arte della rete da Seppi allora infante.
Buon fine settimana Hoila!
“Andreas Seppi è un punto di riferimento da cui cerco di imparare tante cose.“
I buoni risultati del tennis e´perche´giocatori come la Errani e Fognini hanno come punto di riferimento il fenomeno Andreas, esempio da seguire per tutto lo sport italiano.
E´si che bella frase per concludere la settimana.