Hawk eye-Il tennis a 360 gradi: Resoconto dei tornei challenger della settimana (Spotlight su Alejandro Falla)
Siamo appena alla seconda settimana della stagione challenger e già possiamo incoronare Alejandro Falla protagonista del circuito. Due tornei, due vittorie per il brillante tennista colombiano; uno sul cemento della Nuova Caledonia, uno sulla terra di casa nelle alture colombiane.
Alejandro Falla era reduce da un 2013 opaco, partito dalla 54ma posizione si era ritrovato nel luglio alla posizione n.122. Reazione immediata a Bogotà con la finale raggiunta e persa contro Karlovic, e rientro nei 100. Fino a fine anno è stato però un vivacchiare nelle retrovie dei top 100, senza altri acuti e fiammate.
Ad Alejandro non manca certamente la tempra e grazie alla sua coriacea volontà ha ripreso a macinare challenger, programmando un gennaio in alternanza tra il cemento e la terra. Con un certo disordine, ma dall’indubbia efficacia, se si guarda ai risultati. Da Noumea non è andato in Australia, optando per la terra del suo paese e, da domani, Falla si dovrebbe presentare a Chitre, Panama, per un torneo su superficie dura.
A Bucaramanga i valori sono pressoché rispettati nelle varie fasi del torneo. Alejandro Gonzalez contro Lorenzi e Schwartzman vs Falla sono le degne semifinali di un tabellone competitivo. Schwartzman batte la tds n.3, Guido Pella, proponendosi nel lotto dei possibili vincitori.
Nelle fasi finali del torneo Falla emerge con la consistenza che gli si conosce. Vittorie in scioltezza dopo aver rotto la resistenza degli opponenti a conclusione di un primo set molto combattuto. Curiosamente anche i punteggi sono identici.
In semifinale serve per il primo set ma si fa breakkare da Schwartzman, che impatta sul 5-5. Non si fa intimorire dalla lunghezza degli scambi e ingaggia dei veri e propri braccio di ferro sulle diagonali nei due giochi successivi,. Con il primo set in tasca, il secondo set è una corsa a strozzare i desideri di rimonta dell’argentino. Ritmi e pesantezza dei colpi schiantano l’avversario.
La finale ricalca lo schema del precedente match. Agguerrito e combattuto il primo set, con 3 palle break annullate da Falla, poi, nell’unica occasione di breakconcessa, Lorenzi brucia tutte le sue chance di vittoria con un brutto doppio fallo.
Innervosito dall’andamento punitivo del primo set, Paolo viene travolto da un monolitico Falla, bravo a far sentire la sua presenza in campo, soprattutto con un roccioso dominio psicologico. Lorenzi paga uno sfilacciamento nelle trame del suo gioco in un progressivo disunirsi, evidenziato dalla solidità del colombiano, molto attento nel non aiutarlo a rientrare in partita.
La sconfitta di Lorenzi non deve mettere in ombra l’ottimo torneo disputato. La pausa di fine anno non ha intaccato la voglia di riconquistare punti e posizioni nel ranking. Paolo si è mostrato tonico e in forma nella settimana colombiana. La bella vittoria contro un cliente ostico come Alejandro Gonzalez (tds n.1) in semifinale è beneaugurante per l’immediato futuro.
Challenger Bucaramanga-terra rossa-40.000$- Semifinali e Finale
Lorenzi b. Gonzalez 64 62
Falla b. Schwartzman 75 61
Falla b. Lorenzi 75 61
Che Peter Gojowczyk fosse in un momento positivo lo si era capito dalla trasferta a Doha, dove si era fatto notare, escluse le vittorie nei turni di qualificazione, per le eccellenti prestazioni contro Thiem, Kohlschreiber, Brown e per il set vinto in semifinale contro Nadal.
Ma che stesse vivendo un’autentica esplosione di vigoria fisica e confidenza dei propri mezzi, non lo si era totalmente compreso. Ricordiamo che best ranking di “Gojo” è l’attuale 135° posto, acquisito grazie all’incredibile percorso nel torneo degli emiri. Prima di quello un anonimo 140° posto.
Il torneo di Heilbronn propone un tennista da seguire con attenzione nei prossimi mesi, constatato che il suo stato di forma coincide con il miglior tennis espresso in carriera. La vittoria in uno dei tornei più ricchi del circuito non era forse preventivabile, considerando che il tennista tedesco non era testa di serie. Tuttavia il cammino spedito e sicuro verso le partite del fine settimana aveva fatto intuire con il passare dei turni, che il titolo potesse arrivare.
L’esordio con Brown (tds n.7) era stato convincente, al punto che il connazionale di origine giamaicana, il cui gioco è fastidioso per la difficoltà di entrare in ritmo, non lo aveva impensierito. Due set a zero, con un controllo del tie break e del secondo set, che impressionava per l’assoluta mancanza di rischi. Gli ottavi, contro l’insidioso Basic, si risolvevano nello stesso modo della partita precedente: dominio nel tie break e velleità stroncate con un solidissimo secondo set. I quarti con Berrer, insidioso nelle superfici veloci indoor e vittorioso contro Benjamin Becker (tds n.2), sono stati di apparente tranquillità: due break nei momenti topici e controllo del servizio.
La semifinale opponeva Jiri Vesely al tennista tedesco. Lo scorso anno sulla terra di Prostejov fu una battaglia inenarrabile. Tre set di lotta e un secondo set entusiasmante che condussero Vesely in finale dopo essere stato ad un passo dal capitolare (inizio terzo set). Nel palazzetto di Heilbronn non c’è partita. La irrisoria facilità con cui Peter ha disposto del ceco, non lasciano più dubbi. Gojowczyk è affar serio.
L’incrocio in finale è con Sijsling. L’olandese rispetta il seeding e da tds n.1 giunge in finale. Nessuna grosso ostacolo si frappone al raggiungimento della partita che vale il titolo, in più, in semifinale, sfrutta il ritiro del connazionale Huta Galung. Sijsling insomma sarebbe favorito. Ma in questo gennaio il ranking per chi affronta Gojowczyk vale pochissimo.
Il tedesco parte benissimo. Annulla una palla break e strappa il servizio al terzo gioco. Da lì non concederà più nulla sul suo servizio. Nel secondo set, dopo uno scambio di break in apertura, si arriva sul 5-4 Sijsling. In quel momento il conto dei punti totali dice 58-57 per l’olandese. La sicurezza di Gojowczyk è tale che riesce ad elevare il livello del gioco e della concentrazione per piazzare un parziale di 11-1 che lo porta a tenere il proprio turno di battuta, strappare il servizio a 0 e a conquistare 2 match points. Il destino è segnato. Gojo chiude al primo.
Peter Gojowczyk a 24 anni dimostra di essere un tennista valido sotto ogni profilo, molto migliorato in fase difensiva, potente nella fase di pressione e soprattutto maturo nelle scelte tecnico tattiche . Vincere un challenger da 125mila dollari, senza perdere neanche un set, è segno di strepitosa ascesa. Il secondo titolo challenger in carriera (il primo a Ningbo nel settembre 2012) potrebbe valere molto di più di una semplice vittoria.
Challenger Heilbroon-106.500$-cemento indoor- Semifinali e finale:
Sijsling b. Huta Galung 3-1 rit.
Gojowczyck b. Vesely 63 64
Gojowczyck b. Sijsling 64 75
Spotlight:
Alejandro Falla (Calì, 14 Novembre 1983)
Nella carriera di Falla spesso e volentieri, il tennista colombiano si è trovato di fronte uno svizzero. In molti sicuramente ricorderanno i tre match consecutivi del 2010(Roland Garros, Halle e Wimbledon), in cui Alejandro si trovò ad affrontare un Roger Federer in grande spolvero e rischiò la vittoria nel match in cui forse aveva meno possibilità, sull’erba di Wimbledon. Anche quest’anno Alejandro si è trovato davanti uno svizzero,Stanislas Wawrinka, riuscendo a strappare un set al futuro vincitore degli Australian Open. Gli Australian Open si pongono come intermezzo tra le prime vittorie nel circuito challenger del 2014. Per il colombiano, nato a Calì, sono arrivati i successi numero 10 e 11 con le vittorie a Noumea e a Barranquilla. Curiosamente possiamo notare come tutti i successi nella carriera del colombiano siano stati raggiunti in tornei challenger colombiani, eccezion fatta per Noumea(vittoria quest’anno contro Diez) e Rennes( vittoria nel 2009 contro Ascione).
Alejandro ha iniziato a giocare a tennis all’età di 6 anni e si è subito dimostrato essere una delle promesse del tennis sudamericano e soprattutto colombiano( i colombiani mancavano di un top 100 dal 96’). Vittorioso al Bonfiglio si è guadagnato la top 5 nel ranking junior, questo però spesso non significa si debba raggiungere lo stesso piazzamento nel ranking pro. Il 30enne colombiano ha raggiunto il best ranking al numero 48 nel 2012, in cui ha ottenuto tra gli altri, un terzo turno a Wimbledon con una vittoria in un match-maratona contro l’americano John Isner, top 10 in quel momento. Nel 2012 furono due i successi a livello challenger, raggiunti già nel 2014, chissà che quindi non ci sia una nuova giovinezza per il tennista colombiano.
Fondamentale in questo momento per Falla è sicuramente l’ottima percentuale di prime che supera sempre il 60% e che ha portato Falla a perdere raramente il servizio in questi ultimi tornei (solo un set perso con Menendez Maceiras per 6-4 a Noumea). Infine colpo fondamentale è sicuramente il rovescio a due mani, colpo preferito e migliore anche a detta dello stesso giocatore.
L’età avanza ma il tennis moderno ci dimostra come sia possibile continuare a ottenere risultati importanti anche superati i 30 anni e come invece, i giovani fatichino a scalare il ranking mondiale. Di conseguenza speriamo che il colombiano possa regalarci delle sorprese in questo 2014.
Alessandro C.
Daniele Sforza
TAG: Falla, Gojowczyk, Hawk Eye
3 commenti
vero hai perfettamente ragione. Me ne sono accorto, ma dallo spotlight si capisce che è un’inesattezza. Un refuso… 😥 😥 😥
inesattezza…veramente falla in australia ci è andato e ha perso al secondo turno con il futuro vincitore wawrinka… poi bucaramanga e chitre..
E da oggi gojowczyk è numero 99