Anche Ivan Dodig costretto ad alzare bandiera bianca al cospetto del forte caldo: “ 30 minuti dopo la partita non riuscivo a camminare, ho pensato di poter morire”
Dopo lo spiacevole episodio occorso ieri al canadese Dancevic, oggi è il turno del croato Ivan Dodig, costretto ad abbandonare la partita a metà quarto set (era in vantaggio due set a uno contro il qualificato Dzumhur) in un pessimo stato fisico a causa delle disumane condizioni di gioco.
Ecco il suo racconto: “Oggi, 30 minuti dopo la partita non riuscivo a camminare, c’erano dieci persone intorno a me. Ho pensato di poter morire. Penso che noi tennisti meritiamo di essere ascoltati, si potrebbe fare una pausa fra le 13 e le 16. I campi sono dotati dell’illuminazione, le televisioni possono adattarsi ed è meglio per noi poter giocare tutti nelle sessioni notturne.”
Alessio Baldi
TAG: Australian Open, Australian Open 2014, Dodig, Ivsn Dodig
8 commenti
beh con un giocatore addirittura svenuto mi sembra chiaro che non si tratti di scuse, poi è ovvio che ogni persona lo percepirà diversamente. Gli omoni (per qualche motivo che non so non essendo ne dottore ne omone) evidentemente lo soffrono di più, come dimostrano le prestazioni dei vari Del Potro, Isner, Janowiz ecc…
Su questo hai ragione ma se poi qualcuno ci lascia la pelle non è più questione di vittorie o sconfitte…
Se molti si lamentano ci sarà un perchè 🙄
@ Giuseppe (#989282)
il caldo è anche un fatto di percezione individuale… e oltretutto stava pure vincendo, che sconfitta doveva giustificare?
Le condizioni sono le stesse per entrambi i tennisti durante una partita. Stiamo parlando di tennis, non di hockey su ghiaccio. Si deve lamentare con il suo preparatore atletico. D’altronde è un vizio comune di dare la colpa a qualunque cosa per giustificare una sconfitta. Per esempio le dichiarazioni di Kei Nishikori sono ben diverse riguardanti le condizioni meteo.
Ha ragione!
Il nostro Andreas Seppi in campo 5 set con 40° gradi all’ombra. STOICO!
non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca