Seppi, vittoria di cuore e fisico
Ore 7.50 circa, martedì mattina. Mentre fuori diluvia e la moka sforna l’ennesimo caffè, sul centrale di Melbourne Seppi è avanti di due set, 5 pari al terzo. L’appassionato italico di tennis è sveglio da un po’, e fa il tifo per chiuderla adesso questa partita, in modo da scivolare tranquillo in ufficio con una levataccia sul groppone ma la bella soddisfazione di aver battuto l’ex n.1 del mondo australiano in casa. Le cose non vanno proprio così.
Sotto 5-6 nel terzo, Andreas gioca un brutto game. Da 30 a 0 perde quattro punti di fila, giocati male, con timore e meno energia. Braccino si dice nei club… Soprattutto gioca quattro punti con un atteggiamento passivo ed un palleggio troppo corto per non invitare Hewitt a provarci, ad entrare finalmente in campo a stringere gli angoli e cercare aperture. Il pubblico è affamato di tennis, di vittorie casalinghe, e letteralmente solleva l’animo di “Rusty”, fin qua in versione quieta, sbiadita. Hewitt diventa aggressivo, e strappa il set. All’avvio del quarto si ripete il canovaccio dell’avvio del terzo: Seppi subito un break avanti, ma non basta ad invertire l’inerzia del momento perché Lleyton trova il contro break e inizia a servire molto meglio. I giochi di risposta di Seppi sono calanti rispetto all’avvio di partita, quando invece era lui costantemente a tenere in mano l’iniziativa. Non grandissimi colpi, non soluzioni strappa applausi, nemmeno una caterva di Ace o discese in avanti, ma un tennis solido. Da buon Seppi, appunto.
Il quarto set avanza senza grossa tensione (eccetto per chi guarda l’orologio e deve correre in ufficio!?!), quasi stancamente. Le già oltre 2 ore di gioco a 40 gradi iniziano a farsi sentire, soprattutto in Seppi che è evidentemente meno tonico dei primi due set. Appena il primo lembo di ombra inizia a macchiare il celestissimo del centrale, va in scena il finale del quarto set, dove si ripete puntualmente il film del terzo set. Seppi subisce, si va al quinto.
Qua in pochi credono che l’altoatesino ce la possa fare, con la delusione della rimonta subita e tanto caldo e fatica nelle gambe. Andy al quinto è uno dei tennisti più forti del tour, ma l’avversario non gli è da mano statisticamente, e l’inerzia ora è tutta dalla sua parte.
Così che torna alla mente quel che si pensava prima del match, che questa fosse una partita tosta, terribilmente difficile. Nonostante gli head to head fossero in parità e Seppi avanti negli scontri sul duro, in pochi davano per favorito Andreas. La stagione era iniziata così così per lui, con evidenti segni di una preparazione ancora da affinare. Dall’altra parte delle rete invece l’arrugginito ma indomabile leone di Adelaide, freschissimo vincitore a Brisbane addirittura su Federer in finale, quindi prontissimo a fare la voce grossa nello Slam di casa. Tanto che quando era uscito il sorteggio, si mormorava “Andy ha preso il peggior giocatore possibile”. Invece la racchetta di Seppi veleggiava sicura e veloce nei primi due set, incurante del caldo incredibile che stringeva Melbourne sotto una morsa asfissiante, in controllo della partita nonostante qualche break e contro break. Poi la tensione è irrimediabilmente salita e l’ha portato a giocar corto nei momenti più duri del match, l’ha portato a servire peggio e ben dentro le righe del servizio, tirando seconde palle troppo docili.
Inizia il quinto set. Ancora 3 palle break nel primo gioco, e subito Andreas mette la testa avanti. Non è una novità, è accaduto in tutti i set eccetto il primo. Però adesso Seppi tiene il servizio, 2 a 0. Arrivano anche due palle break poi volare via 3 a 0 e servizio, ma Hewitt è bravo a spostare il gioco sul rovescio, dove è nettamente più sicuro, annullandole e ruggendo al suo pubblico. La fatica sale di pari passo con la tensione, all’ottavo game Seppi trema ancora al servizio, doppio fallo… segue una seconda di servizio che varca a mala pena la rete, aggredita dall’aussie che pareggia il conto dei games. Adesso è Andy a rincorrere, ed il suo sguardo pare sbarrato, quello di chi sta per gettare la spugna.
Quando si pensa che la partita sia scivolata definitivamente via, Seppi è attraversato da una scarica elettrica, una scossa di adrenalina purissima, di quella “buona”. Annulla un match point con un Ace perfetto, angolato, appena dentro la riga, e acciuffa il 5 pari. Quella tensione che l’aveva mandato in tilt adesso l’ha riacceso, ha iniziato a pompare al suo grande cuore sportivo il ritmo giusto, tanto che i suoi piedi ora sono più dentro al campo, il dritto non sbaglia più e l’atteggiamento è tornato aggressivo. Occasione break per Seppi, che lascia andare il braccio. La sua palla è lunga, bassa, insidiosa. Lleyton affossa malamente in rete un dritto, è il break decisivo! Seppi chiude 7-5 a braccia alzate, per l’applauso sportivo del pubblico. Finisce il match, e la nostra sofferenza.
Non è stata una partita “bella”, piuttosto monocorde nel suo canovaccio fatto di scambi ripetuti sulle diagonali e poche varianti. Le emozioni (a tratti forti, aumentate dall’avere il nostro giocatore in campo) si sono avute dalla successione del punteggio, dell’alternanza di break e contro break, figli dei molti scambi a bassa velocità in cui a turno i due giocatori hanno preso l’iniziativa, entrando in campo col dritto. Seppi alla fine ha meritato il successo, soprattutto per il miglior tennis giocato nei primi due set e per la reazione “con grandi attributi” nella stretta finale.
Incredibile che sia riuscito a produrre più qualità e continuità nonostante il sole a picco e l’afa opprimente dell’avvio del match, mentre l’arrivo di po’ fresco dopo le 18 ha rianimato l’australiano. Andy ha chiuso la partita con 17 Ace ed un + 8 tra vincenti ed errori non forzati. Però poteva (e doveva) ottenere di più dalla battuta, non tanto in termini di winners diretti ma come capacità di imporre da subito il proprio ritmo. Seppi aveva di fronte un grandissimo fighter come Hewitt, ma in versione assai spuntata, anche solo rispetto a quello visto 10 giorni fa a Brisbane. Il palleggio di “Rusty” raramente è stato lungo, vicino alle righe o molto serrato come ritmo. Su questo gioco corto e lento Seppi avrebbe dovuto essere più pronto a chiudere gli angoli, ad entrare deciso con i piedi per anticipare le traiettorie e prendere in mano lo scambio. Invece quando Hewitt giocava il rovescio in back lungo, senza peso, Seppi troppe volte è stato lento nel muovere i piedi e spostarsi sul dritto a cercare la palla bassa. A dire il vero non ho mai capito questa situazione di gioco, ossia lo spostarsi sul lato destro a colpire quella palla, poiché di rovescio Seppi è più sensibile mentre il dritto su palla senza peso è da sempre la sua lacuna (è molto migliorato ma non ha risolto il problema). Dove Andy è molto migliorato è nel dritto in spinta, quando riesce a tenere i piedi ben ancorati a terra e trovare un timing ottimale per aprire il gioco in lungo linea dopo uno scambio in diagonale. E oggi ha trovato alcuni vincenti in questa situazione che sono valsi oro. La lacuna più evidente mostrata oggi è stata la difficoltà a cambiare ritmo, a dare l’accelerata decisiva allo scambio. Ripeto: Hewitt sarà combattente indomabile, ma oggi tirava corto, piuttosto piano e senza ritmo, quindi Seppi ha rischiato moltissimo di perdere una partita che lo vedeva superiore sul piano tecnico.
Andreas al microfono di Big Jim Courier ha detto di aver sofferto molto (anche un problema alla mano, si è saputo poi, dal terzo set), ma di aver resistito cercando di focalizzarsi solo sul gioco e isolandosi da tutto il resto, dal pubblico, dalla fatica, dal caldo. Più che della testa, credo sia stata una vittoria del suo cuore sportivo. Un cuore che gli ha fatto superare la tensione. E anche una vittoria del fisico, perché per reggere 4 ore e 18 minuti di schermaglie in quelle condizioni proibitive serve una capacità di resistenza notevole.
In molti pronosticavano un match difficilissimo, forse una sconfitta.
Seppi ancora una volta ha sofferto, ha mostrato limiti e pregi, ma ce l’ha fatta. Resta di gran lunga il nostro miglior giocatore nei tornei dello Slam da qualche anno a questa parte, soprattutto al quinto set, dove i duri vengono fuori. Oggi Andy è stato durissimo.
Marco Mazzoni
TAG: Andreas Seppi, Australian Open, Australian Open 2014, Seppi
……perché secondo te essere 25 al mondo vincere 2 tornei ATP fare finali vincere challenger ecc ecc non significa essere campioni e avere talento………..sei fuori!
Quello che hanno fatto Seppi starace Volandri non si fanno senza talento e senza essere campioni, e se uno entra nei primi 100 per é per definizione un campione.
Scommetto che sei uno juventino!
@ virginio (#988882)
Sai che non ho capito niente di quello che hai scritto?? Complimenti per la tua indecifrabilità!!
Andreas esempio di dedizione ed educazione in uno sport dove è difficilissimo emergere.
@ Winter18 (#988880)
ahah, ciao Winter, per fortuna scrivo/lavoro prevalentemente da casa 😉
@ adriano (#988744)
Affermare che Andreas abbia un mi pare un tantino azzardato: per me, dal 300 in giù sono dei fenomeni. La maggior parte delle persone, la coordinazione e il timing di questi giocatori – per non parlare delle capacità di concentrazione richieste per giocare a tali livelli – se le sognano. Tra il fenomeno straordinario alla McEnroe, Federer & Co., e il talento qualsiasi, vi è una lunghissima fila di talenti a gradazione progressivamente calante. Seppi si trova semplicemente nel primo 2 per 100mila.
aloha
virginio
Mazzoni, non abbiamo capito se poi hai dato buca in ufficio, visto che seppi ha finito alle 10! 🙂
bravo andreas!! LEONE
molto probabile che è stata richiesta la WC ma respinta
grazie andreas per queste inaspettate emozioni! grazie del contributo a Marco MAzzoni
da dove deriva tutta questa sicurezza?!non mi pare sia australiano!! 😛
@ shailendra (#988795)
Una wild card per le qualificazioni la avrebbe avuta sicuramente
A Roma non è la stessa cosa degli Australian Open
@ caballo (#988775)
Ragazzi ma ci siete o ci fate? Quinzi era fuori dalle quali di parecchie posizioni…come faceva a giocare lo Slam? Si travestiva e prendeva il posto di qualche maggiorenne? Kyrgios e Kokkinakis giocano perchè hanno avuto le wild-card essendo australiani…così come Quinzi e Donati giocheranno a Roma con le w.c. Ma perchè dovete buttare veleno sempre e comunque anche dove proprio è palese che non c’è ragione?
“GQ putroppo non batterà più Kokkiniakis.”
Sparate queste sentenze peraltro del tutto infondate, provocatorie, poi vi lamentate se i quinziani insorgono.
@ Game set and goal (#988777)
ti dico solo che se una vittoria del genere l’avesse fatta Fognini ci sarebbe gente qui a parlare del futuro top5 e, sempre futuro, pluricampione del RG…attorno a Fognini c’è una generale, e incomprensibile, esaltazione. “semplicemente” un ottimo giocatore, con ottimi colpi di rimbalzo – a dispetto di un servizio inesistente – con una testa che definire malata è poco 🙂
MAIUSCOLO Andreas!! alla faccia di chi dice che non regala emozioni, che è noioso, bla, bla, bla…tra i migliori 5 italiani di sempre!!
Non ho visto il match e non posso giudicare.
Di certo, battere al 5°set dopo 4 set durissimi L.Hewitt (fresco vincitore di Brisbane), in casa propria, è uno dei più grossi risultati in carriera di Andreas.
Che poi sia un campione….non condivido….è un ottimo giocatore che, specie sul rapido, può battere molti, non i più forti però….il campione è un’altra cosa…
@ caballo (#988775)
Sono d’accordo con te. Domani tutto il mondo sul centrale di un grande Slam potrà ammirare un diciasettenne che gioca con Nadal (io sarò il primo in TV) e noi, che finalmente abbiamo un ragazzo che ha battuto Kokkiniakis, siamo a litigare tra di noi su un blog, se il nostro ragazzo si possa bruciare in un torneo così importante, è troppo giovane, deve fare ancora esperienza, la superficie non è adatta, fa troppo caldo ecc. ecc.
La solita mentalità italiana!!!
GQ putroppo non batterà più Kokkiniakis. Gli australiani hanno una mentalità vincente
Ottimo articolo, però ritengo che Seppi non possa competere con Fognini, anche perché Fognini ha molto più talento ma lui non mette sempre la testa nelle partite a differenza di Andreas, in generale grande merito a Seppi per la vittoria contro l’ex n.1 del mondo nello slam di casa!
@ mariano (#988755)
finalmente uno che sostiene sta tesi…complimenti vivi da parte mia..sappi però che appena nomini la parola Quinzi qui dentro rischi il linciaggio verbale…la mentalità di non bruciare i giovani è una gran cagata..da noi vale per il calcio ( e ne stiamo vedendo i risultati) nel basket( no comment ci sono 8 stranieri su 10 nelle squadre italiane a discapito dei giovani italiani…) e nel tennis dove per non scoprire i nostri assi( se veramente abbiamo 4 giocatori potenzialmente forti Quinzi Baldi Napolitano Donati) diciamo che bisogna andare per gradi..quindi per il prossimo anno solo Future e Challenger perchè se giochi contro il 150 del mondo rischi di prenderti una stesa e te la fai sotto la notte poi…poi non ci lamentiamo se tra 2 o 3 anni l’australia avra 2 o e player tra i nuovi top 15 e noi faticheremo ad avere un top 50….i grandi giocatori a 20-21 sono già nelle parti altissime della classifica tutti quelli che arrivano più tardi sono destinati a fare i comprimari…è storia non è una barzelletta..
Kyrgios classe 95 e Kokkinakis classe 96 hanno battuto rispettivamente
Becker e Sijling intorno alla 70esima posizione Atp.
Domanni Kokkinakis ha zero speranze con Nadal, ma già il fatto di giocare in casa con il numero 1 al mondo in un grande slam a 17 anni è una grande soddisfazione. I due australiani chiaramente hanno avuto una wild card, ma secondo me per Gianluigi Quinzi, che, considerata la sua classifica, sarebbe partito dalle qualificazioni,la trasferta australiana sarebbe stata molto importante
Non smetterò mai di fare i complimenti a questo giocatore che ha raggiunto i vertici del tennis mondiale con talento qualsiasi . Andreas è la dimostrazione che se sei un ragazzo intelligente e sai lavorare sodo puoi raggiungere traguardi insperati . Bravo , grazie , e tanti tanti complimenti .
Bell´articolo con ottimo finale. ora e´entrato nel torneo e gli ottavi sono alla portata.
completamente d’accordo , vincere al quinto anche con un crampo alla mano vuol dire essere un CAMPIONE !! Grande Andreas