Break Point - Numero 37 Copertina, Generica

Un nuovo anno alle porte

03/01/2014 19:24 1 commento
Novak Djokovic classe 1987, n.2 del mondo
Novak Djokovic classe 1987, n.2 del mondo

Il 2014 tennistico è ufficialmente iniziato, e le premesse per una grande annata ci sono tutte. Se il 2013 è stato l’anno del duopolio Nadal-Djokovic e quello del declino di Federer,questa nuova stagione potrà ribaltare,o confermare,molti dei verdetti emessi dal campo negli ultimi dodici mesi.

Ad esempio potremo vedere se la risalita di Del Potro a grandi livelli lo porterà o meno a rivincere un torneo dello Slam e a diminuire sempre di più il gap con i primi della classe,puntando così ad essere il leader della classifica mondiale,obiettivo che l’argentino ha sempre creduto di poter conseguire.

Per fare questo Juan Martin ha effettuato una preparazione atletica molto intensa a Buenos Aires,con un clima vicino ai cinquanta gradi centigradi. Qui ha potuto rafforzare il proprio “footwork” e il proprio corpo,troppo spesso fragile ed esposto ad infortuni di ogni genere durante l’anno. Se la potenza dei colpi e la personalità sono quelle di un numero uno del mondo,quello che fa dubitare che Del Potro possa arrivare agli stessi livelli dei Fab 4 è il proprio repertorio,che presenta sì un servizio e un dritto entrambi poderosi,oltre ad un rovescio di ottimo livello,ma che non vede altre soluzioni valide per scardinare la completezza tecnica dei propri rivali, che riescono a trovare le soluzioni più difficili anche e soprattutto nei momenti più delicati delle partite più importanti, cosa che l’argentino non è stato quasi mai in grado di fare.

Il sudamericano negli ultimi tempi ha sì cercato di variare il proprio gioco con discese a rete di livello discreto,utilizzando anche il back di rovescio e la smorzata,ma con risultati alterni. Di certo non sono ancora armi in grado di fare la differenza con i migliori della classe,ed è proprio sotto questo punto di vista,oltre che quello fisico,che Delpo è chiamato a mostrare i progressi maggiori se vorrà davvero aspirare a conquistare un torneo dello Slam,mettendo così a tacere tutti i suoi detrattori e chi non lo vede in grado giocare un gran tennis per molte ore,soprattutto contro giocatori come Nadal,Djokovic o Murray. Altro protagonista del 2014 sarà proprio quest’ultimo,vincitore a Wimbledon e fuori dal circuito da settembre dopo l’operazione alla schiena. Lo scozzese dovrà dimostrare di aver superato tutti i suoi problemi fisici, ritornando ai livelli che gli hanno consentito di vincere le Olimpiadi e ben due tornei dello Slam nell’arco di un anno.

Pur avendo incontrato diversi ostacoli nella ripresa degli allenamenti, Andy, riacquistando sempre di più il ritmo partita, potrà presentarsi in buone condizioni a Melbourne,dove partirà con i favori del pronostico,ovviamente subito dopo i primi due giocatori del mondo.

Proprio il protagonista assoluto del 2013,Rafa Nadal, non ha effettuato una preparazione atletica particolarmente pesante,per non sollecitare in modo eccessivo le proprie ginocchia e,pur avendo incontrato qualche difficoltà nei primi giorni di allenamento ed essendo ancora lontano dalla forma migliore,con il torneo di Doha di questa settimana e i successivi giorni di riposo che avrà per preparare al meglio il primo Slam dell’anno,conta di essere al 100% per il torneo di Melbourne,dove potrà legittimare la propria leadership mondiale, proprio sul campo preferito di Djokovic. Lo stesso campione serbo qualche settimana fa ha comunicato una delle novità più interessanti di questa offseason,ingaggiando per il proprio team Boris Becker,facendo una scelta che ha creato molte discussioni fra gli appassionati. Di certo Nole non diventerà un attaccante puro,nonostante possa migliorare molto il proprio posizionamento a rete.

Quello che potrà essere utile a Novak è però la conoscenza del gioco ad alti livelli che ha il tedesco,che potrà dargli consigli preziosi ed anche nuovi stimoli per il futuro,affrontando così nel miglior modo possibile anche la parte centrale della stagione,cosa che non è accaduta del tutto sia nel 2012 che nel 2013. Un’altra star del circuito che ha ingaggiato un campione degli anni Ottanta è stata Roger Federer,che con Stefan Edberg potrà perfezionare il proprio rendimento,sia tatticamente che mentalmente. Lo svedese infatti potrà certamente dargli alcuni consigli per preparare al meglio le sfide più importanti nei minimi particolari,giocando un tennis offensivo non in modo spregiudicato,ma calcolando i propri rischi e attaccando non solamente avventandosi a rete,ma avvalendosi di tutto il proprio arsenale di colpi per mettere in difficoltà i propri avversari,migliorando inoltre il proprio approccio mentale soprattutto nelle partite contro i giocatori più forti del mondo. Lo svizzero inoltre ha ricominciato ad utilizzare una racchetta con un piatto corde più grande,simile a quello usato a Luglio nei tornei di Amburgo e Gstaad. Stavolta ha avuto però la possibilità di effettuare diversi test e si è allenato per più di un mese con questo nuovo tipo di telaio,che gli dovrebbe consentire di commettere meno errori gratuiti,di steccare meno palle,di acquisire più profondità con il rovescio con maggiore regolarità, perdendo così meno campo ed acquistando così più potenza nei propri colpi. Se a ciò si aggiunge che quest’anno ha potuto allenarsi duramente e in modo sistematico senza alcun problema fisico,si capisce come le speranze di vedere Roger giocare a grandi livelli nei prossimi mesi siano più che concrete. Il tempo,come sempre, ci dirà la verità.

Il 2014 sarà interessante anche per vedere se i vari Raonic,Janowicz e Dimitrov riusciranno a fare il definitivo salto di qualità per entrare nell’elite del tennis. Altri protagonisti saranno anche Wawrinka e Gasquet,grandi sorprese del 2013,che saranno chiamati a riconfermarsi a grandi livelli. Il primo,che dopo i Fab 4 è forse quello che esprime il tennis qualitativamente migliore, sarà chiamato a mostrare un ulteriore salto di qualità dal punto di vista psico-fisico,soprattutto nella gestione delle partite più tese e difficili, ma anche ad ampliare il proprio bagaglio tecnico,già di primissimo ordine,che però può essere perfezionato con nuove variazioni e con nuovi schemi che potrebbero farlo salire ancora di più in classifica. Anche il francese,separatosi da Piatti e seguito ora da Bruguera, per mantenere l’attuale posizione di classifica dovrà mostrare maggiore solidità mentale,oltre che fisica,sfruttando maggiormente il proprio potenziale e tutti i colpi che ha disposizione,troppo spesso offuscati dalla sua ormai consueta passività,che lo rende più vulnerabile soprattutto contro i giocatori di livello superiore al suo. Questo cambiamento con il coach italiano è avvenuto solo parzialmente e,onestamente, sembra difficile che si possa completare con uno come Bruguera,che però potrà motivarlo molto e potrà farlo migliorare sotto diversi aspetti e magari smentendo la maggior parte degli appassionati,considerando anche che questa è la prima esperienza da allenatore per il bicampione del Roland Garros. Sarà importante anche vedere se giocatori come Ferrer e Berdych si manterranno o meno su livelli di eccellenza,continuando ad ottenere grandi piazzamenti durante tutta la stagione e aspettando l’occasione giusta per fare il “botto” in un torneo importante. In questo caso l’impressione è che ciò possa accadere,anche se forse non ai livelli degli ultimi anni,soprattutto per quanto riguarda Ferrer ,che tra pochi mesi compirà trentadue anni e che però già molte volte ha sorpreso tutti coloro che lo criticavano e che lo consideravano in declino. Un tennista che invece non si vuole riconfermare,ma che vuole salire di livello e che vuole vincere finalmente un torneo dello Slam è Jo-Wilfried Tsonga,che nel 2013 ha sofferto un problema al tendine rotuleo del ginocchio sinistro che lo ha fatto ritirare al secondo turno a Wimbledon e che lo ha fatto rientrare solamente dopo lo Us Open.

Superato completamente quest’infortunio,il francese è più che mai intenzionato a ritornare al top della condizione fisica per dare battaglia ai migliori del circuito con il suo tennis spumeggiante e che,nelle giornate migliori, è in grado di mettere in seria difficoltà qualsiasi tennista. Vedremo se a questo saprà aggiungere una maggiore stabilità e una lettura migliore delle situazioni di gioco,anziché giocare di solo istinto,che comunque costituisce l’arma che può permettergli di conseguire grandi risultati. Vedremo dunque le sentenze che ci regalerà il campo durante questa stagione australiana, troppo breve per lo spettacolo che regala e per l’amore per questo sport che trasmettono i tifosi, tale da far ribattezzare lo Slam Aussie “The Happy Grand Slam”.

Questo non è certo un caso,ma una lezione per tutti, soprattutto per noi italiani,che abbiamo molto da imparare in fatto di cultura tennistica.


Gabriele Ferrara


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1 commento

Winter18 (Guest) 03-01-2014 20:00

bell’articolo.

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