Le novità per il 2014
L’anno tennistico si è concluso ormai da quasi un mese e in questo 2013 è stato ben evidente come il ricambio generazionale stenti sempre di più a sostituire i giocatori che dettano legge nel circuito.
Infatti la generazione dei primi anni novanta non sembra in grado di poter sostituire questi campioni irripetibili che governano le gerarchie da ormai dieci anni. Senza dubbio alcuni tennisti come Raonic, Dimitrov e Janowicz hanno chances concrete di arrivare al vertice ma altri ,come Delbonis e Carreno Busta, non sembrano in grado, mentre Tomic continua ad avere troppi problemi sia mentali che tecnici. Un altro giovane di cui si sta iniziando a parlare è invece il ceco Jiri Vesely,classe ’93, che quest’anno ha cominciato a scalare la classifica con rapidità,imponendo la sua potenza e la sua continuità di rendimento nel circuito challenger.
Il ventenne di Ostrava possiede un grande servizio,fra l’altro mancino e dotato anche di buone rotazioni, e un dritto robusto,col quale si apre il campo e può comandare lo scambio contro la maggior parte dei giocatori. Oltre alla scarsa massa muscolare,sulla quale però avrà tempo e modo per lavorare,difetta molto nella posizione sul campo e negli spostamenti,visti anche i 198 centimetri di statura,che non gli consentono di effettuare una grande fase difensiva e nemmeno un’ottima preparazione dei colpi,soprattutto con il rovescio,con il quale fa numerosi errori. . Stranamente,vista l’altezza e la nazionalità,preferisce giocare sulla terra rossa e non sul veloce,sul quale può comunque conseguire buoni traguardi. Quest’anno inoltre non è riuscito a vincere nemmeno una delle sette partite che ha disputato nel circuito maggiore,mostrando solo sprazzi di buon tennis,senza però molta convinzione né sostanza. In generale l’impressione è che lavorando molto su se stesso possa arrivare anche nei primi venti giocatori del mondo tra un paio d’anni,ma che per quanto riguarda i primissimi piani del ranking forse le speranze debbano essere riposte su qualcun altro. Mentre si attendono con ansia i progressi continui dei giovani “canguri” di origine greca Kyrgios e Kokkinakis,gli australiani,e più in generale il mondo del tennis, non hanno ancora capito cosa possono aspettarsi da Bernard Tomic.
Il vero problema è che forse il suo avvenire non importa più di tanto nemmeno allo stesso “Aussie”,che troppo spesso non conduce una vita da atleta che punta ad ottenere grandi risultati nell’immediato futuro. In più,oltre alle sue “notti brave” e ai suoi comportamenti sregolati, papà John non lo ha certo aiutato a crescere,né come tennista né come persona. Per questo motivo il ventunenne nato a Stoccarda ha ingaggiato come nuovo mentore Zelimir Zovko, che di certo avrà molto da lavorare sui metodi di allenamento e di comportamento dentro e fuori dal campo del suo neo assistito.
Anche in questo caso però,seppur per ragioni diverse,il lavoro da fare è tanto e sembra difficile che l’australiano riesca a fare dei progressi tanto grandi in così poco tempo,in quanto ci sono delle problematiche anche sotto il profilo tecnico, come le scelte tattiche spesso sbagliate e la posizione errata del corpo durante l’esecuzione di un colpo di manovra,durante la quale perde campo e incisività ogni volta che non riesce a venire a capo di uno scambio con il suo grande talento. Se a tutto ciò si aggiunge una corporatura molto grossa e particolare,si capisce come sia difficile impostare con questo giocatore una preparazione atletica che lo renda competitivo ai massimi livelli. Vedremo dunque se in questa stagione riuscirà ad avere una buona continuità di rendimento, entrando per lo meno nei top 30, iniziando così un lavoro che gli consenta di esprimere al meglio le sue grandi potenzialità. Un progetto per arrivare ai piani alti della classifica lo sta senz’altro già costruendo Milos Raonic con Ivan Ljubicic e Riccardo Piatti, che promettono di portarlo all’apice solo nel 2015, anche se le prospettive per un grande 2014 ci sono tutte, considerando gli ottimi progressi degli ultimi mesi. Se il nuovo duo italo-croato riuscirà a migliorare la fase difensiva e il “footwork” del loro assistito, oltre all’atteggiamento da assumere nelle partite importanti nei momenti topici dell’incontro, allora il canadese potrà certamente essere un protagonista assoluto della prossima stagione.
Un giocatore che già non difetta di grande carattere è invece Janowicz, semifinalista a Wimbledon e autore di una stagione altalenante,che lo ha visto disputare grandi partite,salvo poi cadere in momenti molto negativi,complici anche alcuni problemi alla schiena. Se la personalità e la completezza del repertorio sono fuori discussione,la lucidità tattica e la regolarità rappresentano i due nodi principali del gioco del polacco. Se ciò forse oscurerebbe tutta la sua fantasia e il suo talento, tuttavia sarebbe necessaria una stabilità di gioco,trovando alcune combinazioni fisse che gli regalino tanti punti facilmente, arrivando in questo modo ai momenti decisivi delle partite in grado di esprimere al massimo tutto il proprio armamentario di colpi che, unito al suo grande coraggio e alla sua sfrontatezza,possono farlo giocare alla pari con i migliori tennisti al mondo su qualsiasi superficie.
Inoltre, pur essendo la fantasia una componente fondamentale per Jerzy, bisognerebbe annullare alcuni errori ricorrenti,come l’esecuzione eccessiva di smorzate, che lo penalizza molto in momenti delicati dei match. Oppure,pur trovandomi estremamente d’accordo nel voler ricercare costantemente l’occasione di attaccare e di conquistare il punto,a volte sarebbe opportuno non “strappare” troppo alcuni colpi quando non ne ha la possibilità e quando non è in una posizione adeguata per poter impensierire l’avversario, iniziando ad impostare lo scambio sì in modo incisivo e aggressivo, ma senza commettere ingenuità.
Detto questo la sua “follia” ed imprevedibilità sono basilari per lui,perché lo faranno rimanere temuto da ogni giocatore,che sarà sempre costretto a disputare una partita atipica e molto ostica ogni volta che si ritroverà di fronte il gigante polacco. Altra figura molto attesa per quanto riguarda i prossimi mesi è sicuramente Grigor Dimitrov, che ha chiuso la stagione al numero ventitré del mondo vincendo a Stoccolma, dopo essere calato molto nella stagione estiva, in seguito ad un’eccellente prima metà di stagione. Il bulgaro sta acquisendo sempre di più un proprio stile ben definito,non imitando più Federer,ma costruendo un repertorio di colpi davvero di primo ordine.
Il servizio è infatti sia potente che carico di lift quando usa la seconda palla, riuscendo così sia ad ottenere molti punti gratuitamente sia ad aprirsi il campo guadagnando terreno anche senza un colpo sopra i 200 Km/h. Il rovescio è senz’altro l’arma migliore: infatti grazie ad esso riesce a gestire lo scambio spesso anche con Nadal e Djokovic,eseguendolo con grande anticipo in maniera precisa e potente da tutte le posizioni del campo. Inoltre esegue uno dei miglior back del circuito:profondo e tagliente,esso si affossa nelle zone più recondite del campo e manda così in crisi anche i rivali più accreditati. Ciò nonostante soffre molto le palle cariche di effetto in top spin sia sul lato destro sia su quello sinistro,diventando così preda della ragnatela che inizia a tessere il suo avversario,che inizia a pressarlo soprattutto sul dritto, colpo col quale è in grado di produrre colpi vincenti,ma che è ancora molto instabile e che diventa quasi sempre il mirino principale di chi lo deve affrontare.
A completare questo incredibile arsenale ci sono le volée, eseguite posizionando molto bene le gambe e mantenendo sempre lo sguardo sulla palla,mettendo la racchetta o al di sotto di essa quando deve eseguire un colpo fra le “stringhe” o davanti al volto per uno medio-alto. Anche se è in fase di miglioramento,il punto debole di Dimitrov finora è sempre stato la preparazione atletica,che non gli ha mai consentito di giocare alla pari contro giocatori di grande spessore,che fanno della resistenza un’arma fondamentale,senza la quale nel tennis moderno non si possono ottenere grandi risultati. Viste le ottime gambe di cui dispone Grigor,si può fare un grande lavoro in profondità in questo senso,che è fondamentale per le ambizioni del bulgaro e che potrà aiutarlo anche nel perfezionare altri aspetti del suo gioco, come la potenza del dritto,che a volte sembra scomparire nei momenti di maggiore affaticamento. Con un atteggiamento sempre volto alla ricerca del punto e della soluzione più adatta grazie ad una maggiore lucidità tattica,il ventiduenne di Haskovo potrà davvero aspirare a qualsiasi traguardo,arrivando così ai vertici di una classifica mondiale che ha davvero bisogno di nuovi campioni come lui.
Gabriele Ferrara
TAG: Break Point, Dimitrov, Janowicz, raonic, Tomic
7 commenti
Quoto, sono ridicoli!!
@ Roberto (#980496)
@ groucho (#980507)
fate veramente ridere….
Avete ragione,ma io li ho citati solo per parlare della situazione australiana e quindi di Tomic non per altro..l’articolo è incentrato sui classe ’90-’93,i top 10 dell’immediato futuro..credo molto in Gianluigi e lo seguo molto da vicino,e avrò tempo e modo fra molto poco di parlare di lui e della sua crescita questo è sicuro 🙂
Se Quinzi fosse stato australiano sarebbe stato nominato….
@ groucho (#980507)
No io credo x Pasqua 2014 sicuro!
Già, un vero scandalo, considerando che sarà nei top 10 entro due anni al massimo, forse anche sei mesi prima.
nominiamo addirittura Kirgios e Kokkinakis (più giovane di 2 mesi del nostro..) e non nominiamo Quinzi???
🙄