Genio e sregolatezza
Se si potesse definire in due parole la carriera di David Nalbandian forse sarebbero queste le più adatte: genio, che gli ha fatto ottenere grandi risultati e che ha regalato al mondo del tennis delle autentiche lezioni di tennis ad alcune leggende di questo sport,ma anche sregolatezza,visto il comportamento,dentro e fuori dal campo, più volte discutibile.
Le numerose sconfitte contro giocatori nettamente inferiori a lui e vista la scarsa voglia di allenarsi,cosa da cui è conseguita la sua forma fisica più che rivedibile e la mancanza di continuità di risultati ad alto livello. Due mesi fa, a quasi trentadue anni, questo incredibile atleta ha deciso di smettere di giocare. I ricordi che si possono associare a questo campione sono molti,come la rocambolesca vittoria alla Masters Cup del 2005 contro Federer quasi claudicante,che però era in vantaggio di due set e che ha servito per il match sul 6 a 5 nel quinto parziale, o come il suo Wimbledon del 2002, dove arrivò in finale da outsider e dove si arrese solo all’allora numero uno del mondo Lleyton Hewitt, troppo forte per un “Nalba” troppo giovane e acerbo.
Un anno dopo subì forse la sconfitta più cocente della sua carriera, in semifinale a Flushing Meadows contro Andy Roddick.
Con l’americano era in vantaggio per due set a zero avendo avuto anche un match point nel tiebreak del terzo set, annullato con un ace, molto contestato a causa della non chiamata del giudice di sedia, che quel giorno penalizzò “El rey” più di una volta, e mandò in fumo la sua più grande chance di vincere un torneo dello Slam.
Altro ricordo indelebile è senz’altro l’autunno del 2007, in cui l’argentino vinse entrambi i Masters Series di Madrid e Parigi-Bercy, sconfiggendo Djokovic e per ben due volte sia Nadal che Federer,a tratti umiliandoli.
Negli anni successivi alterna grandi prestazioni a grandi delusioni, come ha sempre fatto, e i vari infortuni al ginocchio sinistro e, soprattutto,all’anca gli fanno maturare la decisione di ritirarsi dall’attività professionistica.
Oltre al carattere frizzante e ai grandi alti e bassi, resta nella storia di questo gioco la sua tecnica sopraffina e il suo gioco estremamente completo.
Se il servizio non era il suo punto di forza,con esso riusciva comunque ad aprirsi il campo,usando molto il kick,e conquistando alle volte punti preziosi gratuitamente con una prima che non è mai andata oltre i 190 Km/h circa. La sua più grande arma però è sempre stata il rovescio,con il quale si posizionava perfettamente con le gambe,coordinandole perfettamente per preparare lo swing,creandosi così la possibilità di colpire energicamente e poi di andare a rete,cosa che ha sempre fatto molto spesso e molto bene. Inoltre riusciva ad applicare grande potenza col movimento delle spalle,conferendo invece ad ognuna delle due mani un ruolo particolare,utilizzando la destra per dare potenza e la sinistra per mirare a un punto preciso e per dare la giusta direzione. Lo stesso faceva con il dritto,facendo un piccolo movimento in avanti per aggiustare la presa. Tutto ciò veniva eseguito con grande anticipo,vero marchio di fabbrica di Nalbandian, che colpiva la palla non appena rimbalzava, sfruttando così sia la potenza dell’avversario che la propria,ottenendo così un colpo magistrale. Tutto ciò era condito da molte variazioni, come le sue smorzate perfette o i suoi incredibili attacchi in controtempo, capaci di far male a chiunque, deliziando il pubblico e facendo impazzire i malcapitati avversari.
Mancherà molto al mondo del tennis lui che, prima dell’avvento dei Fab 4, era l’unico insieme a Safin a poter mettere in difficoltà Federer,con la sua imprevedibilità e con le sue invenzioni fuori dal comune,con il suo tennis così elegante e moderno, che riusciva ad unire più stili in unico gioco, proprio come il campionissimo svizzero.
Mancherà tanto anche all’Argentina, per cui in Coppa Davis ha sempre dato tutto quello che aveva, disputando match appassionanti, in cui riusciva a mettere quel qualcosa in più che troppo spesso gli è mancato quando ha giocato solo per stesso.
Le delusioni infatti sono state tante, come la semifinale persa al quinto set contro Baghdatis agli Australian Open del 2006, quando poteva arrivare a scontrarsi in finale con Federer, con l’occasione di giocarsi al meglio tutte le proprie carte. Altra cocente sconfitta fu quella, sempre in semifinale,contro Gaston Gaudio al Roland Garros del 2004, quando venne dominato dal connazionale sia mentalmente che tecnicamente, perdendo quel giorno di gran lunga il confronto diretto fra il suo magnifico rovescio bimane e quello altrettanto splendido ad una mano del campione proprio di quell’edizione, davvero incredibile, dell’ Open di Francia.
Purtroppo di lui avremo anche dei ricordi negativi, viste alcune sue sceneggiate in campo, come per esempio nel 2012 con l’arbitro durante e dopo la partita contro Isner in Australia, ma anche l’incredibile calcio al giudice di linea nella finale del Queen’s contro Cilic.
Come personalità forse sarebbe stato più giusto se avesse giocato qualche decennio fa, quando c’erano campioni esuberanti come Nastase,Connors e McEnroe, sempre pronti a dire o fare qualsiasi cosa che gli veniva in mente, divertendo il pubblico sia con i propri colpi che con le proprie parole, molto spesso maleducate e fuori luogo, che hanno segnato una generazione di tennisti e di appassionati che si sono innamorati di questo sport ammirando campioni sregolati come questi, proprio come ha fatto David in questi anni con molti di noi.
Gabriele Ferrara
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e, dimenticavo, anche con rios
beh… ex aequo con mecir, direi
Il giocatore piu forte a non aver vinto uno slam!
Grandissimo Articolo!! complimenti a Gabriele Ferrara.
Su Nalbandian c’è poco da aggiungere…ha detto tutto l’autore dell’articolo, continuerò a guardare i suoi match su youtube
ROVESCIO DIVINO…
grazie di tutto Nalba
Vero,quel match e quel punto lo vidi in diretta,però dopo quel punto per la rabbia fu molto stizzito e si comportò male,e poi appunto si è detto di cosa fece dopo anche se non è sicuro al 100%
@ forza ginepri (#979813)
si in….o’ parecchio ma la partita finì regolarmente e senza problemi. non ricordo che cosa fece dopo. qualcuno parlo’ di bicchiere d’acqua lanciato contro Nouni ma non ci fu conferma..poi in conferenza stampa giustamente disse che forse era meglio che Nouni tornasse ad arbitrare in WTA (dove effettivamente lo stesso era quasi sempre impiegato) però ricordo bene il match. era un punto delicatissimo al 5 set e quella specie di jonathan del Grande Fratello chiamo un overrule su un servizio (fuori) di Isner dando l’ace all’americano e cambiando la decisione del giudice di linea! una roba del genere avrebbe fatto girare i coglioni a chiunque, che poi sappiamo bene che quei 3/4 giocatori lassù sono intoccabili o quasi!
ciao
Hai perfettamente ragione,ma lui poi ha reagito durante e dopo il match in un modo esagerato e comprensibile solo in parte a mio avviso 🙂
Grazie mille,voglio solo precisare che la prima frase al secondo capoverso è stata copiata male dalla redazione,ovvero ci dovrebbe essere una virgola e non un punto,infatti il verbo non c’è perchè sarebbe lo stesso dell’altra frase,che è coordinata all’altro. 🙂
giusto tributo a un grandissimo.unico appunto: nel 2012 nel match contro Isner la sceneggiata in campo la fece Nouni che, palesemnete in torto, non gli diede la possibilità di correggere l’overrule sbagliata dello stesso Nouni..
nonostante tutto ad inizio stagione, meno di un anno fa, ha raggiunto la finale di sao paolo battendo almagro in semifinale in una partita assurdamente tirata, dispiace non vederlo mai più, è uno dei più grandi.
bellissimo articolo,
mancano sempre più giocatori come lui….. è una constatazione, non una polemica
è grazie a tennisti come lui che molta gente si inizia a interessare a questo sport, sono “particolari” nel bene e nel male
personalmente moltissimo nel bene 🙂