Hawk eye: il tennis a 360 gradi (Seconda Parte- Spotlight su Yuki Bhambri)
Spotlight:
Yuki Bhambri (Nuova Delhi, 4 Luglio 1992)
Ormai è dal 2008-2009 che si parla di Yuki Bhambri. La semifinale persa nel 2008 agli Australian Open junior, contro il tennista di casa Tomic (futuro vincitore del torneo) e la vittoria finale ottenuta l’anno successivo nello stesso torneo avevano fatto intuire ai più le grandi potenzialità del giovane indiano. Il 2009 è appunto l anno chiave per il giocatore indiano, oltre all’affermazione nello slam junior, arriva infatti uno score impressionante nel circuito itf (23 vittorie, con 4 affermazioni a livello futures, una vittoria contro il sudafricano Van Der Merwe in Davis e 6 sconfitte) che lo portano a issarsi nei top 350 del ranking Atp. Poi un 2010 deludente, complice un infortunio alla caviglia che lo ha portato a uscire quasi dai top 600 del ranking. Nel 2011 torna a occupare le posizioni raggiunte un paio di anni prima e nell’anno successiva opta per il passaggio dal circuito Futures a quello Challenger, con discreti risultati (uno o due turni passati quasi sempre nel tabellone principale) fino ad arrivare alla vittoria nel challenger uzbeko di Fergana, battendo l’israeliano Weintraub nella finale. Con questi risultati Yuki entra nei top 200, partecipando anche al torneo di Wimbledon, che dichiara essere il suo obiettivo principale, e agli Us Open (Yuki si allena alla Img Bollettieri Academy a Bradenton). Il 2013 però è di quelli da dimenticare, almeno per la prima parte di stagione. Fino al 20 Agosto Yuki ha infatti uno score di 9 vittorie (segnaliamo una finale in un futures a Maggio) e 10 sconfitte contro giocatori abbordabili, specie per un talento come lui. Da qui in poi cambia tutto, 25 vittorie ( 1 vittoria e una finale futures e una vittoria e una finale a livello challenger) e 4 sconfitte con ottimi giocatori (Lu e Duckworth per citarne due). Sul fatto che Bhambri possa diventare un ottimo tennista, ci sono pochi dubbi, il livello di gioco da lui espresso, sempre aggressivo e senza lasciare campo all’avversario, sul modello dei tennisti americani, è sicuramente un’arma da sfruttare, anticipare i colpi è sicuramente la caratteristica fondamentale dell’indiano, dotato di un talento cristallino. Vedremo se finalmente il 2014 sarà l’anno della svolta per il tennista di Nuova Delhi…
Ci sono volute 24 ore aggiuntive a Traralgon per decretare il secondo successo nel circuito challenger dell’indiano Yuki Bhambri (n.204 ). Tante, infatti, ne sono trascorse dal nubifragio di domenica, affinché riprendesse la finale interrotta sul punteggio di 7-6 2-6 4-2. Un break di vantaggio per il 21 enne di New Delhi, prima del riposo forzato, e una pressione da gestire ad un passo dal trionfo, nella lunga attesa dell’epilogo. Bhambri insomma aveva tutto da perdere e non avremmo voluto essere nei suoi panni, a convivere con la tensione, con i dubbi e con l’insicurezza generata dall’attesa.
Il successo alla fine è arrivato. Meritato, come il torneo ha dimostrato, e, più in generale, maturo per ciò che ultimamente Bhambri aveva mostrato.
Ricordiamo che soltanto il 22 settembre scorso Yuki fu protagonista della finale persa a Kaohsiung contro un grande Lu, dopo un ottimo torneo e una intensa semifinale vinta contro Sock. Anche in quella occasione la pioggia ci mise lo zampino: dovendosi disputare semifinale e finale nel giro di poche ore, nella sua semifinale, giocata in contemporanea all’altra, rimase in campo un’ora e mezza in più dell’avversario. Accadde così che, dopo due ore, fu costretto a disputare la finale con energie ridotte e dinanzi ad un tennista esperto e più forte di lui. Questa circostanza compromise fino ad annullare le sue chances di vittoria.
Immaginiamo insomma la fantasia di Bhambri nel ricorrere a potenti amuleti e talismani contro un destino, che con lo scatenarsi degli elementi naturali, poteva essere una seconda volta avverso.
La vittoria questa volta non è sfuggita, ed è stata raggiunta dopo partite toste contro Venus, Ito, Duckworth (match risolto brillantemente in due set) e in finale contro Bradley Klahn, tds. n.1.
Bhambri giunge a un’incollatura dai top 200, esprimendosi al meglio in quella che è la superficie a lui più congeniale e nelle condizioni open, che maggiormente esaltano il suo tennis limpido, costruito sul servizio, sulle accelerazioni e sulla rapidità.
CHALLENGER TRARALGON – Cemento – $50.000 – SEMIFINALI E FINALE
(1)Klahn b Klein 6-1 6-4
(8)Bhambri b Duckworth(2) 6-2 6-4
(8)Bhambri b Klahn(1) 6-7 6-3 6-4
Il capolavoro di Peter Polansky, sul 5-0 del terzo set della finale contro Russell, era ad un passo dal potersi dire concluso. Un grande torneo alle spalle, una partita ribaltata quando poteva sfuggire totalmente al controllo nel secondo set, poi, gli ultimi 5 games dominati, che parevano aver deciso la contesa. Con il nome praticamente già inciso nell’albo d’oro, poteva permettersi il lusso di rilassarsi, pensando al dopo partita, alla coreografia della premiazione, a quanta energie doveva conservare per tenere tra le braccia il trofeo, salutare, firmare autografi, ricordarsi gli sponsors uno a uno, per ringraziarli della magica settimana. Russell e il gioco da conquistare era l’ultima delle sue preoccupazioni. E già, perché nei giorni precedenti le vittorie contro Young e Williams nei quarti e in semifinale lo avevano innalzato al punto da essere considerato il tennista da battere; anche in considerazione del recente torneo vinto a Tiburon appena 3 settimane fa. Tennista on fire, nel momento migliore della stagione e forse della carriera.
Invece Russell, 35 anni, 172cm x 70kg, atleta compatto e muscolato come il “Big Jim” dei giochi d’infanzia, neanche su una gamba avrebbe alzato bandiera bianca; lui che per tutta la carriera non ha mai mollato un punto ed è stato unfighter dei campi da tennis. Così, da vero osso duro, iniziava la sua memorabile impresa, partendo con l’handicap dello 0-5. Arrivava sul 5-5 del terzo set senza annullare match point, poi, rispettata la regola dei servizi, si approdava al TB per rimettere tutto in gioco. La paura tornava ad insinuarsi nella pelle del canadese, quando arrivava 5-2 con 2 mini break di vantaggio, ma a soli 2 punti dal titolo.
Questa volta però Russell non gli dava il tempo di pensare che il traguardo era a un passo. Gli soffiava onori, applausi, trofeo e premio in danaro, giocando punto su punto, vincendo gli ultimi 5, come solo i combattenti sanno fare, concentrandosi su ogni singolo colpo, movimento dopo movimento, con orgoglio e attenzione. L’esito era scioccante con Polansky annichilito e distrutto nel morale: pazzesca finale, pazzesco terzo set….meraviglioso epilogo.
Russell vince incredibilmente, nel modo che più rocambolesco non si può, il suo 14mo titolo challenger della carriera. Forse il più esaltante.
CHALLENGER CHARLOTTESVILLE – Cemento Indoor – $75.000 – SEMIFINALI E FINALE
(3)Russell b Levine 6-0 3-1 rit.
Polansky b Williams(7) 2-6 6-1 6-2
(3)Russell b Polansky 7-5 2-6 7-6
Una delle delusioni di questo 2013 è sicuramente il brasiliano Bellucci. Il brasiliano partito dalla posizione numero 32 all’inizio dell’anno si è ritrovato fino alla scorsa settimana al numero 168, per poi risalire questa settimana al numero 147. Possiamo contare letteralmente le vittorie, ed escludendo quelle del torneo di Montevideo arriviamo al numero 9. Dobbiamo aggiungere però che il brasiliano è stato costretto a saltare 3 mesi di stagione(Aprile-Luglio) a causa di un infortunio che lo ha costretto al ritiro contro Kohlschreiber ad Amburgo. Così questa settimana è arrivato un bel successo, con vittorie agevoli contro tutti i giocatori (tra cui Riba, Gonzalez e Schwartzaman) e unico set perso contro l’argentino Andreozzi nel secondo turno. In questo torneo abbiamo la conferma del ritorno di Cuevas (autore delle semifinali) e segnaliamo anche la buona prestazione di Olivo che si conferma uno dei giocatori argentini più promettenti.
Challenger Montevideo-50.000$-terra rossa-Semifinali e Finale
Bellucci b. Alund 63 62
Schwartzman b. Cuevas 62 62
Bellucci b. Schwartzman 64 64
Alessandro C.
Daniele Sforza
TAG: Hawk Eye, Yuki Bhambri
1 commento
Forza bhambri il 2014 deve essere l’anno della svolta, il talento non manca 😛