Marcos Giraldi in giro per l’Europa con un Furgone
Marcos Giraldi Requena ha 19 anni ed è classificato questa settimana al n.694 del ranking ATP.
Marcos per sopravvivere, settimana dopo settimana, nei Futures di Spagna e dell’intera Europa ha trovato l’idea di comperare un Furgone per evitare le spese di alloggio che doveva sostenere nei vari tornei.
Dichiara Giraldi: “Vivo fuori per la maggior parte dell’anno e l’idea del Furgone mi è sembrata la migliore.
Cerco di risparmiare su tutto. Gioco spesso il doppio, mi compro i pasti direttamente al supermercato e li mangio nel furgone, lavo gli abiti a mano ed incordo le racchette agli altri giocatori presenti nel circuito, a prezzi più bassi rispetto agli incordatori dei tornei.
Se non avessi il furgone non potrei giocare a tennis. Mio padre non riesce a guadagnare abbastanza per mantenere i miei fratelli e me.”
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Ragazzo molto determinato e certamente da seguire come esempio
Da seguire e sostenere. Un esempio !
Esempio di dedizione e carattere, un approccio comunque positivo alla condizione nella quale si è trovato
@ groucho (#960594)
Il grosso problema non sono le scommesse a perdere la partita, per cui l’avversario ci deve stare e sei tu che vuoi perdere lo puoi fare da solo.. ma spesso sei lo sfavorito e la quota è bassissimo..
il problema è che ti puoi giocare il punto.. per cui in due si può decidere chi vince il primo punto, o game, della partita e poi giocare normalmente…
Dite a qualche calciatore di fare così
sei un grande, diventerai grande.
Possono sempre cercarsi un lavoro, sapessi quanti calciatori o sportivi di altri sport che non arrivano al professionismo vivacchiano facendo sport come 2 lavoro
Vallo a fare nella nostra italia, con le accise-mungi-poveri-cristi e i pedaggi autostradali che ingrassano giorno dopo giorno dopo giorno, 365 giorni l’anno (366 negli anni bisestili), la sconfinata loggia massonica dei Benetton (negli Stati con la S i pedaggi o non si pagano, come Germania e Belgio, o sono una tantum, come Svizzera e Austria, e sono un BENE PUBBLICO).
Quando vai a fare i conti conviene l’aereo. W l’italia
Il signor Dustin brown fino a 1 anno fa girava in camper..
Questa è l’amara verità, altro che debiti.
Il tennis minore è fasullo come pochi altri sport.
P.S. Per truccare gli sport su cui ruotano le scommesse, per esempio il calcio e il basket, devi mettere d’accordo diverse persone. Qui basta che uno metta d’accordo se stesso.
@ BennyLions (#960503)
o si contano i debiti…o si giocano le scommesse….
@ GIALAPPA SBANDY REMIX (#960508)
Grandissimo…e a Como da Colico a vedere il challenger ci vai in bici…sei un mito sbandieratore 🙂
Non è che c’è una correlazione positiva tra il tasso di disoccupazione Spagnolo e la grinta della loro “Armada” tennistica?
questi sono gli esempi da seguire…prima ditutto come uomini..concordo col collega-spero in quinzi-poi come giocatore aspirante pro,gli si puo augurare una fulgida carriera,ammesso che teccnicamente abbia le carte in regola..ma comunque dimostra di essere un ragazzo di carattere e questo vuol gia dire qualcosa…
Ho avuto la fortuna di conoscerlo in un futures, è un bravissimo ragazzo con una grinta incredibile, il primo giorno che entrai in palestra vidi un ragazzo che saltava la corda con “un occhio” incredibile. Si vedeva già da li che aveva tante fame!
@ GIALAPPA SBANDY REMIX (#960514)
Assolutamente d’accordo,una situazione del genere dal punto di vista economico nn può aiutare ma anzi arrestare la crescita e offuscare il talento..i nervi sono messi a dura prova e quasi mai se ne esce.
Devono essere questi i miti del tennis e non i viziati alla Gulbis
Ed anche noi fruitori dello spettacolo tennis ne risentiamo.
I giocatori entrano in campo più preoccupati che se non vincono sono soldi che non entrano, che non concentrati a vincere.
E quindi, sono molto tesi, e commettono più errori dovuti alla pressione. Giocano peggio di come potrebbero, per intenderci.
Faccio solo degli esempi nostrani.
Massimo Ocera, Marco Pedrini, Giancarlo Petrazzuolo ( i primi che mi vengono in mente ). Una volta toccato il loro best ranking attorno alla posizione n.300, si sono ritirati e passati o ad altre attività, o all’insegnamento, rimanendo a livello agonistico al massimo agli Open Nazionale.
Sono i primi che mi vengono in mente, ma estendiamo il discorso a livello mondiale, e vediamo che la conccorrenza per chi rimane sul circuito diventa meno numerosa, e quindi meno forte.
Conclusione, la selezione crea giocatori meno forti di quelli che potremmo vedere, anche a livelli alti.
Anni fa, i challenger più piccoli erano da 25k+H, oggi sono saliti solo a 35k+H ma in più di 20 anni. I 25k di vent’anni fa oggi valgono 75k almeno.
Invece sono solo da 35k+h i challenger più piccoli.
Non solo, diminuiscono i tornei challenger dai montepremi ” grossi ” ( 100k+h / 125k+H ) e scendono ad avere montepremi anche dimezzati.
Praticamente un challengerista ha problemi mica da ridere, da gestire, sotto il piano economico. Intanto deve pensare anche a progredire nel tennis e risolvere i problemi tecnici personali.
Non facile.
Poi non parliamo dei giocatori che si trovano lontano dal nucleo mondiale dove sono presenti la maggior parte di challenger.
Un giocatore italiano può sopravvivere anche 10 anni a furia di challenger. Un giocatore australiano, o va su nei 100, o si ritira dopo due o tre anni di challengers. Troppe spese. Praticamente torna a casa al massimo 10 settimane su 45.
Cacchiolina ! Avevo rotto il pedale della mia bici a Barcellona, vado alla Decathlon che si trova sulla Diagonal, entro e nel reparto bici c’era una gnocca, ma una gnocca catalana che non finisce più.
Le ho detto in catalano : Vols casart amb mi ? ( Quieres casarte conmigo / Vuoi sposarmi ? ).
Peccato, che fosse la NOVIA ( morosa ) del fratello ( hermano ) del Guillermo Olaso !!!
E dov’è la novita ?
C’è tutta una equipe siciliana che gira con un supermega camper, per risparmiare le spese. Li ho visti a Este.
Tobias Kock girava con un suv con dentro pure la lavatrice.
Avevo visto i panni stesi nel parcheggio del challenger di Biella.
El Pantera, un coach che ho conosciuto a Vic, nel future spagnolo, l’avevo incrociato al supermercato a comprare le scorte per la sua truppa di giovani giocatori spagnoli in giro con il camper.
Sapeva cucinare benissimo. E’ un po’ di tempo che non lo incrocio, ma sarà sempre in Spagna a tirar su nuove leve tennistiche.
Persino Alex Corretja mi dicono che girasse in camper.
Dov’è la novita ?
Lizariturry ? se lui può permettersi di spendere 30.000 euro all’anno per giocare a tennis, sono contento per lui.
Il problema non era quello, il problema è che il disequilibrio della distribuzione dei soldi tra i vari livelli, costringe i giocatori a doversi trovare nelle condizioni meno comode, per affrontare i primi passi nel mondo del tennis pro.
E quindi : dov’è la novità ?
Io come tifoso, non avendo ovviamente ricavi dal tennis, giravo con la tenda, la roulotte, e adesso pure con il Chrysler Voyager trasformato in mini camper. Veicolo che nuovo costava 38.000 euro, pagato di seconda mano solo 6000 ma che funziona benissimo.
Messo dentro il letto, il frigo, il fornellino da campeggio, anche la bicicletta ci entra, nel Voyager !
Sta deflagrando la questione montepremi nel tennis:dal 300 del mondo in poi fanno la fame,o riformano il tutto partendo dal basso oppure nn servirà più la classifica tra 5 anni perchè rimarranno in 150 a giocare.Tanti giovani ma anche onesti mestieranti più attempati che nn sanno come sbarcare il lunario,sballottati da una parte all’altra del mondo dovendo mangiare,dormire,curarsi e ovviamente come suggerisce Giraldi in primis viaggiare.Il divertimento scema e a fine anno si contano i debiti.
Per la serie: se desideri una cosa, vai e prenditela. Bravo.
Un grande in bocca al lupo al ragazzo,se lo merita tutto,gli auguro il meglio.
ps=tra l’altro oggi ha battuto Olaso ed è in semifinale nel futures spagnolo 🙂
Ecco cosa vuol dire avere le palle!
Ammirevole si, sono d’accordo, gli auguro di fare carriera e di poter girare il mondo in aereo, se lo merita.
player! 😀
ammirevole. lo seguirò con simpatia d’ora innanzi.