I "Numeri di Vitas" Altro, Copertina, Generica

Gli immutabili

12/04/2009 23:51 8 commenti
Andreas Seppi classe 1984, n.40 del mondo
Andreas Seppi classe 1984, n.40 del mondo

Anni fa esisteva un giocatore scozzese (e questo non deponeva benissimo, la tradizione tennistica in scozia è peggiore di quella dello sci in MAROCCO), alto ( già si andava meglio, oramai bisognerebbe cercarli nei parquet dei palazzetti i futuri top 10), non molto mobile (ops! Difettaccio!) e dotato di un buon servizio. Il suo nome era ANDY MURRAY. Se non foste dei “poveri” e attenti appassionati di tennis e quindi capaci di riconoscere tutti i top player anche se fossero travestiti da TOPO GIGIO, sicuramente oggi vedendo giocare il dinoccolato ANDY, pensereste di essere di fronte ad un altro giocatore. Invece no, è sempre lui, il buon MURRAY, britannico ma non come HENMAN.

Qualche anno fa esisteva un giocatore argentino (deponeva benissimo), che giocava meglio sul veloce (ottimo!), era alto (è ormai una costante), timido, e tirava bene soprattutto di dritto. Si chiamava JUAN MARTIN DEL POTRO. Oggi a vederlo giocare sembra LENDL e la sua timidezza ha lasciato il posto alla sfrontatezza e al coraggio.

E c’era una volta un giocatore spagnolo, basso (per i standard odierni del tennis) e con un fisico da ginnasta (lo avrei visto bene al cavallo con maniglie), buono per la terra ma anche per il cemento. VERDASCO era il suo nome. Da un po’ di tempo a questa parte, dopo una carriera da “comprimario” (magari li avessimo noi questi comprimari) , l’iberico sembra un altro giocatore ed è entrato nel vero GOTA del tennis: serve meglio, tira più forte, è più convinto e difficilmente sbaglia due colpi di fila come i veri fuoriclasse.

Beh, son tutti e tre giocatori di buon talento, indubbiamente. Ma sono solo 3 esempi di tennisti che hanno modificato il loro tennis, il loro fisico (con conseguenze nella mobilità e nella pesantezza, e non solo, dei colpi), il loro modo di stare in campo, la propria mentalità : tutto o quasi. Ho visto innumerevoli tennisti, e non solo nelle zone altissime della classifica, avere una metamorfosi, in tutti i sensi ( a volte anche sospetta) e diventare quasi l’ alter ego di ciò che erano prima. Non so, se han cambiato allenatore, preparatore o altro. Quello che so è che mi trovavo (e ricordavo) di fronte a determinati tennisti e l’ anno dopo eccoti pronto il MURRAY 2, l’ altro MURRAY. Quello vero, fortissimo e cattivo.

Quando invece mi siedo sul divano con un bel JACK DANIEL in mano per seguire un match di un mio beniamino italico, toh! Solita solfa : fotocopia sbiadita dell’ anno scorso, soliti difetti, solito tennis soliti sospetti…..di essere rimasti gli stessi ancora per un anno. Come esempio prendo SEPPI, il mio CRAZYSEPPI che adoro aldilà dei suoi non-risultati di questa stagione. Ora fate con me un esperimento. Andate sul sito ATP , nella sezione PALYERS. Digitate ANDREAS SEPPPI (mi sento un po’ GIOVANNI MUCCIACCIA, quello di ART ATTACK), e avrete tutto ciò che riguarda l’ altoatesino. Se non erro nella sezione PROFILE esce un profilo del tennista con una foto dello stesso in azione. Ragazzi, quella di ANDREAS è davvero incredibile, uno perché han beccato SEPPI in prossimità della rete il che è un evento, e due perché se al posto della racchetta gli avessero messo in mano un acchiappafarfalle e modificato il viso eccetera avremmo pensato con tutta ragione di trovarci di fronte alla foto di un turista in cerca di emozioni forti in qualche agriturismo nei pressi di VICCHIO o giù di lì. Invece , quello in cui ANDY è stato immortalato è il movimento di uno smash e non la prono supinazione dell’ avambraccio alla ricerca della malcapitata farfalla. Non rende giustizia ad ANDREAS quella foto, andateci e ditemi se è vero. Quella foto, però rileva una delle tante lacune del gioco di ANDREAS, il gioco di volo. Ebbene, ogni anno spero di trovarlo migliorato quest’ aspetto ma ogni volta è la stessa cosa, niente di diverso. E come per le volé si può dire lo stesso per il servizio, o per la capacità di modificare il proprio tennis in relazione al proprio avversario. Tutto immutato, tutto immobile e pieno di polvere.

Allora mi chiedo perché, se gli altri galoppano, sbuffano e raschiano il fondo del barile pur di migliorare il proprio tennis ai nostri (per il momento) non succede. E mi chiedo se ci provano, o se non ci provano neanche. E se ci provano (come credo) e non ci riescono perché non percorrere altre vie magari cambiando allenatore o a limite allenamenti. Boh, non so. Chiaramente questo è un discorso riferibile a tutti i tre, o quasi, i giovani virgulti (SEPPI,BOLO,FOGNINI), e meno a chi si avvia verso la fine della carriera e/o il fondo del barile non l’ ha raschiato ma l’ ha già bucato. Anche in BOLELLI, grosso modo vedo la stessa ineluttabile immutabilità, almeno finora. L’ unico che mi sembra stia un po’ modificando qualcosa è FOGNINI, ma per ora i risultati sono stati negativi. Si spera nel lungo termine, e un giudizio su di lui lo daremo più tardi, a mutamento avvenuto (se avverrà). Ecco bisognerebbe fare come il ligure, cambiare qualcosa, provare a giocare un tennis diverso più adatto a quello che si gioca oggi o quantomeno avere il coraggio di rischiare di perdere qualcosa nel breve termine (infatti a FOGNINI sta accadendo proprio questo) per una speranza (solo una speranza, badate bene!) di raccogliere molto, o almeno di più nel lungo periodo. Scelta rischiosa ma assolutamente condivisibile.

Certo, non credo ci siano i presupposti per diventare un MURRAY o un DEL POTRO, ma almeno provarci, magari ci si avvicina ai migliori. E come il tennista in svantaggio 6-3 6-4 4-2 che ha come ultima speranza di rientrare in partita quella di iniziare a fare un gioco diverso rispetto a quello che fin a quel punto gli è costato il gap, magari scende a rete, fa un po’ di serve and volley, un po’ di palle corte eccetera. Le provi tutte, e magari il match si capovolge. Allora, se vogliamo capovolgere (o almeno provarci) le sorti del nostro tennis iniziamo a capire che se non si fanno passi in avanti nel TENNIS (non nella classifica) c’è qualcosa che non va. Se ci presenta sul circuito ATP sempre, costantemente e eternamente con gli stessi limiti, gli stessi difetti è probabile che si lavora poco o che si lavora male e non nella giusta direzione. Se un giocatore è lo stesso del 2008, 2007 e 2006,è probabile che non ha attorno gente che lo aiuta a progredire, o magari è anche lui che non vuol progredire o vive un rapporto logoro col coach, o tante altre cose. Ecco perché, bisognerebbe avere il coraggio di cambiare, e non per forza allenatore anzi, i nostri nella fattispecie mi sembrano molto bravi, ma anche preparazione, o approccio al match magari facendosi seguire da un mental trainer. Tentare altre strade insomma, se la strada che percorro da anni mi rende IMMUTABILE da lustri. Poi, è ovvio che c’è un’ altra possibilità, e cioè che i nostri siano ben allenati, ben preparati fisicamente, pronti mentalmente in armonia col coach e l’ entourage, ma siano già al limite e non possono dare di più, né migliorarsi. Allora niente, per profanare tale immutabilità, servirebbe solo un mago e non basterebbe nessun coach.

Ps: Scritto prima del torneo Masters 1000 di Montecarlo

“VITAS GERULAITIS”


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8 commenti

Ale (Guest) 13-04-2009 15:06

grazie Vitas..le tue stoccate stanno portando fortuna ai nostri ‘immutabili’

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Manè (Guest) 13-04-2009 14:26

Ma che è una foto normale,palla che si sta alzando e via con lo smash..

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fabio adora Maria Kirilenko (Guest) 13-04-2009 14:08

sono come al solito d’accordo con te Vitas.e sono convinto come te che non sia SOLO una questione di coach perchè ho visto negli ultimi 6 mesi Cipolla(allenato da sempre dal padre)fare progressi strepitosi in alcuni fondamentali e nell’approccio mentale alla partita(vedi Nieminen a Montecarlo).Credo che sia questione di umiltà e voglia di migliorarsi,e che lo stesso discorso valga per tutti i tipi di lavoro o sports che si possano fare.

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vitas (Guest) 13-04-2009 12:44

oh, ragazzi andate sul sito ATP alla foto di SEPPI. è davvero “particolare”. intanto forza andreas.

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Forza BOL (Guest) 13-04-2009 09:23

Originally Posted By Manè
Murray, è fuggioto dagli Uk per farsi seguire in Spagna e diventare il nr 1 che è adesso..Che facciano così anche i nostri..

coff coff…chi è il numero 1 adesso? 🙄

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Van Damme 13-04-2009 09:02

Vitas hai detto bene…FABIO FOGNINI lo sta facendo!!
Sforzi enormi ed è seguito da un ottimo staff, ma soprattutto dimmi quando mai un tennista italiano si faceva volutamente asfaltare in indoor, per far esperienza, piuttosto che giocare i miseri tornei su terra di fine anno!

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Manè (Guest) 13-04-2009 00:48

Murray, è fuggioto dagli Uk per farsi seguire in Spagna e diventare il nr 1 che è adesso..Che facciano così anche i nostri..

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radu 13-04-2009 00:38

verdasco…stessa palestra di nadal 😮 😮 😆 😆 😆 😆 bicipiti pompati come dice il bosforo 😆 😆 😆 😆
ruguardo agli italiani sono d’accordo,hanno la testa calda,i coach???? bah,il tennis non fà per l’italia evidentemente 🙂 sperando sempre in qualcosa di buono,qui rischiamo di morire di vecchiaia,adesso uscirà qualcuno e dirà…trà 3/4 anni quinzi ci farà ballare,mà quando arrivi quinziii haahahah sempre le stesse speranze,come nel mio pupillo trevisan,spero sempre mà ci credo sempre meno,bah vediamoli ad alti livelli e poi giudichiamo,per ora sono solo parole parole parole 😉

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