Hawk eye: il tennis a 360 gradi (Seconda parte-Spotlight su Mikhail Kukushkin)
Il rebound ace di Istanbul premia le doti tennistiche del kazako Mikhail Kukushkin. Tirato a lucido dopo la grande prima settimana di slam newyorchese, si presenta in Turchia da mina vagante del tabellone. Neanche testa di serie alla partenza del torneo, trova il modo di farsi largo, fino ad incidere il suo nome nell’albo d’oro. Lo fa con il talento cristallino dei suoi colpi piatti e penetranti, domando chiunque gli si presenti davanti con irrisoria facilità; ad eccezione del primo turno, dove ingaggia una battaglia veemente contro l’irlandese McGee, in cui esce vincitore in rimonta 3-6 7-5 7-6, non senza rischiare l’estromissione.
Mikhail gioca un tennis di furiosa intensità nei turni successivi, che stronca Petzschner (tds n.8), Setkic, ai quarti per aver battuto Viola (tds. n.3), Garcia Lopez (tds. n.1) e in finale Marchenko (tds. n.4). Kukushkin dagli ottavi in poi lascia le briciole agli avversari e contro Garcia Lopez costruisce un’opera mirabile di intelligenza e abilità, riuscendo a sfruttare le poche occasioni avute.
L’atto conclusivo è un’esibizione di forza assoluta. Mai in difficoltà impone le sue accelerazioni, demolendo le contromisure difensive di Marchenko. Inutile dire che il successo è strameritato. Kukushin in prorompente ascesa vince il suo nono challenger in carriera, secondo dell’anno (Kosice il primo), ritornando ad intravedere i top 100.
Challenger Istanbul-75.000$-cemento- Semifinali e finale
Kukushkin b. Garcia Lopez 75 63
Marchenko b. Smith 64 61
Kukushkin b. Marchenko 63 63
Come sappiamo la scuola spagnola presenta diversi tennisti che ogni settimana regalano successi alla nazione iberica, specialmente su superfici lente come la terra rossa. Uno di questi è sicuramente Gimeno Traver, al numero 56 del ranking mondiale questa settimana e vicino al suo best ranking(48). Per lo spagnolo si tratta della decima vittoria consecutiva, dopo la sconfitta agli Us Open, non certo la sua superficie preferita, contro il giocatore di Taipei Lu. 10 vittorie consecutive, dicevamo, con un solo set lasciato, al tie break contro l’olandese De Bakker la scorsa settimana ad Alphen. Gimeno infatti non ha avuto problemi nel torneo di Siviglia, disputatosi su terra gialla, a demolire gli avversari, arrivando solo una volta al tie break (contro Robert nella finale). Il francese non ha avuto problemi nei turni precedenti, complici anche i giocatori di “basso” livello affrontati. Sorprese del torneo sono sicuramente le semifinali di Andreas Beck, chissà se tornerà il giocatore di un tempo, e i quarti dell’inglese Ward (poco adatto in queste superfici) e dello spagnolo Gomez Herrera, giustiziere di giocatori ben più quotati come Carballes Baena e Giustino.
Challenger Siviglia-terra gialla- 42.500$- Semifinali e Finale
Gimeno Traver b. Olivo 75 62
Robert b. Beck 64 63
Gimeno Traver b. Robert 64 76(2)
Tantissime le sorprese, come prevedibile, nel torneo di Meknes, disputatosi su terra rossa. Delle teste di serie presenti in tabellone solo 3 sono arrivate ai quarti, tra cui la 7 e la 8 oltre alla 3, Stebe, vincitore poi del torneo con un percorso netto, fermato solo in finale quando Reuter ha vinto il secondo set per 6-4. Il belga appunto, giustiziere del nostro italiano Fabbiano ha raggiunto la finale del torneo, con vittorie facili (contro Samper Montana tds.7) e combattute contro il francese Lokoli, proveniente dalle qualificazioni. Attenzione a questo francese (classe 94), citato un paio di settimane fa, che sta salendo la classifica velocemente, giocando soprattutto futures. Altra sorpresa del torneo è sicuramente il belga Coppejans che ha eliminato tra gli altri, il francese Guez (tds.1). Il belga, classe 94 e vincitore del Roland Garros junior 2012, si conferma uno dei giocatori più in crescita in questo anno ed entra per la prima volta nei top 300 del ranking mondiale. Due delusioni arrivano invece dai giovani Thiem e Pouille, sconfitti al primo turno contro Melzer e Lizariturry.
Challenger Meknes-30.000$- terra rossa- Semifinali e Finale
Stebe b. Coppejans 62 62
Reuter b. Lokoli 64 67 62
Stebe b. Reuter 61 46 62
Banja Luka era il torneo che assegnava il maggior numero di punti nella nutrita settimana del mondo challenger. Main draw tra i più equilibrati e interessanti. La vittoria è andata allo sloveno Aljas Bedene, al secondo trofeo stagionale dopo Roma Garden. In finale senza tanti intoppi e contro tennisti sotto la 200ma posizione, Aljaz ha sconfitto Diego Sebastian Schwartzman, comunque autore di un ottimo torneo. Per il 21enne di Buenos Aires si tratta della terza finale nell’anno, e di altrettante sconfitte. Schwartzman sale alla 122ma posizione mentre Bedene rientra nella top ten.
Challenger Banja Luka- 64.000$-terra rossa- Semifinale e Finale
Schwartzman b. Volandri 62 64
Bedene b. Mesaros 63 60
Bedene b. Schwartzman 63 64
L’indoor di Petange si conclude con l’affermazione di Tobias Kamke.
Molte le sorprese nella cittadina lussemburghese. De Schepper, subito eliminato da Karol Beck, lascia un’autostrada agli outsider. Ne approfitta il belga Niels Desein al primo piazzamento della stagione. La sua corsa si ferma in semifinale. Troppo solido per lui Henry Mathieu. Nella parte bassa Kamke esce dalla bagarre contro altri specialisti del greenset al coperto: Dustov, Berankis e Zopp.
In finale il tedesco prevale al termine di un match equilibrato, deciso ad un passo dal tie break nel set decisivo. Curiosità a margine anche lo scorso anno la finale di Petange fu disputata dagli stessi tennisti e anche allora Kamke superò Mathieu in due set. Per il tedesco è il quinto successo in carriera nel circuito challenger, terzo indoor.
Challenger Petange- 64.000$- cemento- Semifinali e Finale
Mathieu b. Desein 63 16 64
Kamke b. Zopp 76 36 63
Kamke b. Mathieu 16 63 75
Spotlight:
Mikhail Kukushkin (Volgograd, 26 dicembre 1987)
Mikhail Kukushkin quando gioca come nell’ultimo mese è un tennista di grande consistenza e di stupenda grazia. Il suo dritto ha una meccanica di esecuzione di rara bellezza, tanto è fluido il movimento e tanto veloce è la palla in uscita dalle corde. Un colpo piatto da vedere e rivedere in ogni frammento, per capire il segreto della sua efficacia. Il fatto che in un anno si sia dato alle montagne russe nel ranking ha del clamoroso. Top 50 (n. 49) dopo Wimbledon edizione 2012, ha avuto una discesa rapidissima, che nel giro di appena 11 mesi lo ha riportato al n. 324. Toccato il vertice basso della parabola in tre mesi è risalito di 200 posizioni esatte, attestandosi alla 124ma di questo lunedì.
Se le discese però sono inspiegabili, se non motivate da evidenti infortuni, le scalate hanno sicuramente una spiegazione: classe sopraffina. Nelle sue migliori esibizioni, quando naturalmente la forma è eccellente, Mikhail è capace di giocare alla pari con tutti i tennisti di seconda fascia, come dimostrato nei tre turni dello U.S. Open 2013, in particolare nei 4 set contro David Ferrer. Ricordiamo inoltre che Kukushkin nel circuito maggiore ha vinto a San Pietroburgo nel 2010, battendo Youzhny in due set, fatto che certifica senza margine di dubbio le potenzialità dell’atleta kazako. Arrivato al 25esimo anno d’età, la carriera di Mikhail ha ancora molto da raccontare; integro sotto il profilo fisico, con esperienza a vari livelli nel tennis professionistico, gli resta l’ultimo passo: la piena maturità sotto il profilo mentale. Con quella siamo pronti a scommettere su una crescita ancora più forte che in passato. Forse è presto per dire se Mikhail l’ha acquisita; per ora, inrush, promette di non fermarsi nella sua fulminante risalita, grazie al livello qualitativo del suo gioco.
Alessandro C.
Daniele Sforza
TAG: Hawk Eye, Kukushkin, Mikhail Kukushkin
1 commento
Ottimo giocatore Mikhail Kukushkin, con bellissimi gesti tecnici puniti e penetranti.