Hawk eye: il tennis a 360 gradi (Prima parte). Intervista a Omar Jasika, classe 1997
Abbiamo intervistato il giovane australiano, Omar Jasika, classe 1997 e top 30 del ranking junior.
Comincia a dirmi qualcosa su di te… perché hai iniziato a giocare a tennis? Quali sono i tuoi hobby? Cosa ti piace fare nel tempo libero?
“OK! Ho 16 anni e mi piace andare in giro con amici quando sono libero e vedere film e rilassarmi. Il mio hobby è sicuramente quello di giocare a calcio. Ho iniziato quando avevo 4 anni e ho sempre guardato mio padre giocare a tennis con gli amici.”
Squadra di calcio preferita?
“Sicuramente il Chelsea..”
Ottima squadra…ora dimmi qualcosa sul tuo modo di giocare a tennis… sei un giocatore difensivo? Qual è il tuo colpo migliore? Chi è il tuo coach ora?
“Sono un tennista che attacca spesso,quindi mi definirei come attaccante. Mi piace giocare sui campi veloci e anche sull’erba. Il mio colpo migliore e il mio preferito è sicuramente il dritto. Mio padre e Liam Smith sono i miei coach a cui si aggiunge Stefano Barsacci che è il mio “fitness coach”.
Bene… circa la scuola… vai a scuola? Se no cosa fai?
“Io faccio scuola a casa..”
E riesci a giocare a tennis nel frattempo?
“Si..è difficile ma è un’ottima cosa..”
Per quanto riguarda gli allenamenti..quante ore ti alleni? In cosa ti sta aiutando il tuo coach?
“Mi alleno dal lunedì al venerdì e a volte anche il sabato. La mia giornata funziona così più o meno: 2 ore di tennis di mattina poi 2 ore di scuola, 1 ora e mezza di tennis e 1 ora di fitness.”
Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno? E per il futuro?
“Giocare gli Us Open e provare ad avvicinare il più possibile il mio ranking Atp al numero 500. Per il futuro il mio sogno è quello di diventare numero 1 e vincere uno Slam.”
Circa l’Italia… un mio amico ti ha visto a Santa Margherita di Pula…cosa ricordi di questa esperienza? Cosa pensi dell’Italia?Cosa ti è piaciuto?
“È stata una bella esperienza e il posto era davvero bello per questo vorrei tornare di nuovo. Sicuramente l’Italia ha bei posti e…belle ragazze.”
Immagino tu sia un latin lover…giusto?
“Sisi(risata)…questa è la parola che mi descrive meglio.”
In questo torneo hai battuto De Greef e conquistato i primi punti Atp, fino ad ora è la miglior vittoria in carriera?
“Si..un po lontana ma è stata una bella partita e sono felice di aver vinto.”
Ho parlato con De Greef e mi ha detto che era infortunato in questo match…per te era infortunato?
“(risata) No…sta mentendo.”
Tu sei un giocatore junior(97) e sicuramente sai qualcosa in più di me…cosa pensi di Quinzi e di Kyrgios che è australiano come te?
“Sono entrambi buoni giocatori con un ottimo talento..”
Qual è la tua migliore vittoria nel circuito junior?
“Fare il Terzo turno agli Australian Open, giocando in casa, è stata un esperienza importantissima per me..e ricordo anche la vittoria contro Alexander Zverev in Inghilterra..”
Ok…cosa pensi del doping nel tennis?
“È una cosa brutta ma penso che molti tennisti ne facciano uso..”
Ci sono controlli anti doping nei tornei junior?
“Sisi..”
Qual è il tuo prossimo torneo?
“Non lo so ancora..vedremo nei prossimi giorni..”
Ultima domanda… giocatore Atp-Wta preferito/a? Per il Wta puoi sceglierne una anche per la bellezza
(risata) “Sicuramente la più forte è Serena Williams, mentre per la bellezza penserei a Tatiana Golovin (anche se non gioca più) o se vogliamo scegliere una tennista che gioca ancora oggi, Maria Kirilenko.
Per il maschile sicuramente Nadal e… Muster.”
Come mai questa scelta per il maschile?
“Sono entrambi mancini e aggressivi… e Muster ha una bella storia in quanto quando si è rotto la gamba non ha mollato e ha continuato a giocare..”
Ok perfetto Omar! Ti ringrazio per l’immensa disponibilità..
“Grazie a te!”
Il torneo di Kazan quest’anno ha ottenuto un’altra collocazione rispetto al passato. Da indoor, programmato durante il ghiacciato inverno russo, è stato trasformato in torneo estivo, con superficie in cemento all’aperto. Nella mutazione ha perso un po’ del montepremi, attestatosi oggi ai 50.000 dollari invece che ai 75.000 e l’ospitalità, di cui prima era dotata. Nel cambio di stagione ha perso anche di importanza, poiché il tabellone odierno presentava pochi tennisti di livello, essendo, buona parte di quelli di seconda schiera, già negli States per preparare le qualificazioni dello US Open o per giocare Winston Salem.
Tra i pochi presenti emerge l’ucraino Sergiy Stakhovsky, testa di serie n.1, i cui risultati nel corso della stagione non erano stati certamente memorabili. Se si esclude il terzo turno a Wimbledon, favorito dall’erba e dalle caratteristiche tecniche del tennista ucraino, il suo massimo risultato nel 2013 è stata la finale del challenger di Le Gosier, persa contro Benoit Paire.
Sergiy Stakovsky è un gran bell’atleta, forse un pochino leggero ma tremendamente elegante. L’interpretazione delle superfici dure è sempre un piacere osservarla nelle sue partite: gioco d’attacco, esibizione del serve and volley, mentalità del tennista che si esprime meglio sulla direttrice verticale. Così è stato anche nella città russa, dove Sergiy ha proposto il suo consueto tennis nelle modalità più convincenti possibili. Unica preoccupazione della settimana è stata la semifinale contro Kudryatsev, vinta con due tie break, e ciò nonostante il russo fosse nel frattempo scivolato alla 377ma posizione e fosse al primo piazzamento del 2013.
In finale Stakhovsky ha piegato con relativa facilità il russo Rudnev, in due netti parziali. Da notare che Rudnev è stato autore di un ottimo cammino e della sorpresa del torneo quando in semifinale ha sconfitto in rimonta e contro pronostico il ben più quotato Kravchuk.
Per Stakhovsky, 27 anni, vincitore di 4 tornei ATP250, su erba, cemento indoor e outdoor(2), la seconda affermazione in carriera del circuito challenger (la prima nel 2008 a Segovia) è utile per consolidare con gli 80 punti ottenuti, la sua classifica nei top 100.
CHALLENGER KAZAN (Cemento) – $50.000
(1)Stakhovsky b Kudryatsev 7-6 7-6
Rudnev b Kravchuk(4) 3-6 7-5 7-5
(1)Stakhovsky b Rudnev 6-2 6-3
Nel circuito future sono arrivate le prime vittorie per diversi giovani e non tra cui il nostro Matteo Donati, il croato Borna Coric (intervistato due settimane fa), il colombiano Struvay (ex top 300 e in risalita dopo l’infortunio), il portoghese Rui Machado (ex top 100 prima dell’infortunio), il brasiliano Romboli (tornato dopo la squalifica,il canadese Schnur (classe 95 e vincitore contro giocatori del calibro di Polansky,Chvojka e Bester) e i francesi Laurent Lokoli (classe 94 e senza perdere nemmeno un set in tutto il torneo) e Gregoire Barrere (classe 94).
Il torneo settimanale con minore importanza è sicuramente quello di Meerbusch a cui non partecipa nessun top 100. Nonostante questo tra i partecipanti ci sono diversi tennisti in ascesa tra cui Riba e Huta Galung e più esperti come Hajek e Greul che rappresentano le prime 4 teste di serie. Le semifinali si svolgono appunto con 3 dei tennisti citati in precedenza, con l’eccezione di Greul sconfitto da Miroslav Mecir ai quarti di finale. La semifinale della parte alta ha visto prevalere l’olandese sempre più in forma, Huta Galung arresosi poi in finale contro Hajek. Deludente appunto la finale, costellata da errori da ambo le parti e che ha visto un Huta Galung un po troppo nervoso e frettoloso nei colpi e nelle decisioni. Grazie a questo Hajek che probabilmente in una partita normale avrebbe perso facilmente, è riuscito a trionfare nel torneo portandosi ora a ridosso dei top 100 (103) nel ranking mondiale. Poche le sorprese nel torneo con tutte le teste di serie che sono approdate ai quarti a eccezione di Sergeyev, poco adatto a superfici lente e sconfitto facilmente dal doppista Cervenak. Delusione invece per l’unico italiano presente in tabellone, Giustino, che ha raccolto un paio di giochi contro il cileno Podlipnik Castillo.
Challenger Meerbusch-terra-30.000$-semifinali e finale
Huta Galung b. Riba 64 75
Hajek b. Mecir 76 63
Hajek b. Huta Galung 63 64
Alessandro C.
Daniele Sforza
TAG: Omar Jasika
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