Out Vagnozzi Challenger, Copertina

Challenger Liberec: Rimonta mancata per Simone Vagnozzi

01/08/2013 13:28 6 commenti
Simone Vagnozzi classe 1983, n.215 del mondo
Simone Vagnozzi classe 1983, n.215 del mondo

Simone Vagnozzi si ferma al secondo turno nel torneo challenger di Liberec (e30.000 H, terra).
Il tennista di Ascoli Piceno è stato eliminato da Grzegorz Panfil, classe 1988, n.344 ATP e proveniente dalle qualificazioni, con il punteggio di 62 75 in 1 ora e 22 minuti di partita.

Primo set: Vagnozzi sotto per 1 a 4, con due break, recuperava un servizio nel sesto game, ma poi sul 2 a 4 cedeva nuovamente la battuta (dopo aver annullato tre palle break), e perdeva il primo set per 6 a 2, con Panfil che nell’ultimo game del parziale teneva a zero il servizio.

Secondo set: Simone in svantaggio per 0 a 4 e poi per 1 a 5, rimontava i due break e agganciava Panfil sul 5 pari.
Sul 5-5 però l’azzurro mancava due palle per il 6 a 5 e cedeva nuovamente la battuta, con il polacco che nel game successivo teneva a 15 il turno di servizio portando a casa l’incontro per 7 a 5.

CH Liberec
Simone Vagnozzi
2
5
Grzegorz Panfil
6
7

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6 commenti

El92 01-08-2013 19:59

Scritto da Vince

Scritto da mirko.dllm

Scritto da quinzimania
ma se non si e’ iscritto allo slam ma? chi li capisce questi lui di mauro e steto?

Concordo quinzimania,e infatti il mio sogno è vedere una generazione di tennisti azzurri che non ha paura di affrontare i grandi tornei e che abbia proprio il desiderio di parteciparvi,anche partendo dalle qualificazioni.Purtroppo da anni,questa generazione,si è rivelata un fallimento,proprio perché non ha mai avuto il desiderio di competere ad alti livelli,specialmente nei tornei che si giocano sul cemento o sul duro,preferendo al loro posto il challengerino terraiolo di turno.

il challengerino terraiolo ti può dare dei punti per risalire la classifica e dei premi, mentre le qualificazioni dei grandi tornei a certi giocatori e su certe superfici non danno nemmeno un punto e in compenso comportano delle spese immani, difficilmente sostenibili.
Non si tratta di avere paura, si tratta di avere coscienza.

Concordo. Questo vale sopratutto per Vagnozzi e Volandri, che avendo dalla loro un gioco terraiolo e un servizio scadente, possono vincere solo su terra. Ed è giusto che sia così, basta che l’errore non si commetta anche con i giovani che saranno il futuro del nostro tennis.

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Vince (Guest) 01-08-2013 15:56

Scritto da mirko.dllm

Scritto da quinzimania
ma se non si e’ iscritto allo slam ma? chi li capisce questi lui di mauro e steto?

Concordo quinzimania,e infatti il mio sogno è vedere una generazione di tennisti azzurri che non ha paura di affrontare i grandi tornei e che abbia proprio il desiderio di parteciparvi,anche partendo dalle qualificazioni.Purtroppo da anni,questa generazione,si è rivelata un fallimento,proprio perché non ha mai avuto il desiderio di competere ad alti livelli,specialmente nei tornei che si giocano sul cemento o sul duro,preferendo al loro posto il challengerino terraiolo di turno.

il challengerino terraiolo ti può dare dei punti per risalire la classifica e dei premi, mentre le qualificazioni dei grandi tornei a certi giocatori e su certe superfici non danno nemmeno un punto e in compenso comportano delle spese immani, difficilmente sostenibili.

Non si tratta di avere paura, si tratta di avere coscienza.

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zedarioz 01-08-2013 15:21

Scritto da quinzimania
ma se non si e’ iscritto allo slam ma? chi li capisce questi lui di mauro e steto?

Scusa ma Vagnozzi gioca solo su terra…. che chance ha di passare le quali sul cemento agli USOPEN? Forse il 10% ad essere ottimista.
In compenso andare in america costa parecchio.
Anche Travaglia fa fatica a passare i turni nei futures e nei challenger…
Nessuno ha voglia di buttar via i soldi in viaggi senza senso.
Il vero spreco del tennis italiano sono stati Volandri e Starace, soprattuto il secondo visto che almeno aveva un servizio più dignitoso, che avevano mezzi molto superiori ai Vagnozzi e Travaglia ma che hanno deciso di rinunciare a qualsiasi idea di lavorare sui terreni veloci preferendo gli inviti a Trani e San Marino piuttosto che andare in america anche quando erano nei primi 30. Un peccato. Per fortuna le nuove generazioni stanno venendo su in modo molto più internazionale e meno provinciale. I famosi 4 under 18 vogliono essere competitivi ovunque (poi vedremo se ci riusciranno, l’unico che dà certezze è Quinzi, ma gli altri ci proveranno di sicuro). Speriamo che anche Pellegrino, Ramazzotti e altri li seguano…

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mirko.dllm (Guest) 01-08-2013 14:43

Scritto da quinzimania
ma se non si e’ iscritto allo slam ma? chi li capisce questi lui di mauro e steto?

Concordo quinzimania,e infatti il mio sogno è vedere una generazione di tennisti azzurri che non ha paura di affrontare i grandi tornei e che abbia proprio il desiderio di parteciparvi,anche partendo dalle qualificazioni.Purtroppo da anni,questa generazione,si è rivelata un fallimento,proprio perché non ha mai avuto il desiderio di competere ad alti livelli,specialmente nei tornei che si giocano sul cemento o sul duro,preferendo al loro posto il challengerino terraiolo di turno.

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quinzimania (Guest) 01-08-2013 13:52

ma se non si e’ iscritto allo slam ma? chi li capisce questi lui di mauro e steto? 🙄

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Mithra 01-08-2013 13:32

Peccato se avesse vinto oggi sarebbe quasi rientrato nei top200.
Occasione non sfruttata ma comunque finora buona stagione x Vagno.

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