Speranze dalla Polonia (Video)
In una delle edizioni di Wimbledon più sorprendenti degli ultimi decenni, dove infortuni e sconfitte dolorose si sono susseguite a distanza di poche ore, sono emerse delle storie incredibili, meravigliose, come quelle di Sabine Lisicki e Jerzy Janowicz, una polacca d’origine, l’altro polacco “vero”.
Proprio nello Slam in cui Federer e Nadal perdono a inizio torneo contro due giocatori fuori dai primi 100, è spuntata fuori una nazione che, a parte l’ex top ten degli anni settanta Wojtek Fibak, non è mai stata ai vertici del tennis mondiale : la Polonia, che ha presentato ben tre giocatori ai quarti di finale, Lukasz Kubot compreso.
Proprio quest’ultimo si è dovuto arrendere di fronte all’amico connazionale, con cui a fine partita si è scambiato la maglietta, un gesto che ha fatto il giro delle televisioni e che è stato l’ennesimo spot positivo per il tennis, a dir la verità un po’ inaridito visto il declino di Federer e l’incertezza sulle prestazioni future di Nadal, terra rossa a parte.
A ciò si aggiungono le difficoltà ad emergere di Dimitrov e, soprattutto, di Raonic e Tomic, autore però di un ottimo Wimbledon, ma al quale manca ancora la continuità e la stabilità necessarie per vincere tante partite ai massimi livelli.
In mezzo a tutto questo c’è però Janowicz che, sfruttando una porzione di tabellone orfana di Federer e Nadal, si è issato fino alla semifinale, dove potrà giocarsi le sue chances contro un Murray finora un po’ altalenante.
Ragazzo dal carattere forte, a volte anche troppo, e dal tennis di rara potenza, ma anche di un tocco non usuale nel circuito di questi tempi, il ventiduenne di Lodz sarà dalla settimana prossima al numero diciassette del mondo, in caso di sconfitta con Murray, ma l’ingresso nei top ten, qualora non dovesse avvenire in seguito ad una clamorosa, ma tutt’altro che impossibile, vittoria sullo scozzese, sembra solo questione di qualche mese, viste le sue qualità ed i margini di miglioramento.
Altro personaggio polacco, almeno in parte, che sta mostrando un tennis spettacolare e molto potente è Sabine Lisicki che, dopo il grande exploit contro Serena Williams e dopo un match incredibile contro Agnieska Radwanska, è arrivata in finale nello Slam che da sempre ama in modo particolare,come dimostrano i quarti raggiunti nel 2009 e nel 2012,oltre alla semifinale del 2011.
Dotata probabilmente del miglior servizio del circuito,”Serenona” a parte,di un gioco da fondocampo molto potente ed incisivo,anche se a volte un po’ instabile,e di una buona mano a rete, anche Sabine,a ventitré anni, sembra proporsi come personaggio nuovo per i vertici del tennis femminile che,visto il dominio incontrastato della Williams e alcuni limiti ben evidenti della Sharapova e della Azarenka,avrebbe bisogno di un volto nuovo,fresco e pieno di talento e personalità,due caratteristiche che la Lisicki sta dimostrando di avere.
Se a queste due cose saprà aggiungere una maggiore continuità e stabilità, oltre che un gioco di gambe un po’ più all’altezza, allora Sabine potrà incantare il mondo del tennis non solo a Wimbledon, ma anche su altri campi e altre superfici.
Il talento e le possibilità ci sono tutti. A prescindere dalle fasi finali di questo Wimbledon,il tempo ci potrà dire se questi due personaggi sono destinati ad essere grandi protagonisti di questo sport nei prossimi anni, con la speranza che anche loro ,dopo un’era indimenticabile che ha visto tante sfide incredibili fra Federer e Nadal e fra le sorelle Williams, ci incantino come solo pochi hanno saputo fare negli ultimi anni.
Gabriele Ferrara
Janowicz emozionato dopo la vittoria su Kubot
TAG: Break Point, Janowicz, Jerzy Janowicz, Lisicki, Sabine Lisicki
2 commenti
la vedo grigia oggi per il polacco…ma hai visto mai che ci scappi la sopresa in questo strano Wimbledon.
Ma sta bene?