Ritorno sull’erba
Dopo due mesi di maratone, di lunghi e intensi scambi da fondo,dopo match fantastici ma massacranti, dopo l’ottava meraviglia di Rafa Nadal sul Philippe Chatrier, ecco che arriva l’erba, in tutto il suo fascino e splendore, con tutti gli ace ed i serve and volley che essa implica.
Tennisticamente parlando, questo è forse il mese più atipico dell’anno, con scambi più veloci e meno faticosi, anche se spesso più divertenti, con match rapidi ma belli da vedere, con tanti outsider pronti a giocare qualche brutto scherzo ai big.
La prima delle quattro settimane dell’anno in cui si disputano tornei su erba si è conclusa con le vittorie di Murray e Federer rispettivamente nei prestigiosi tornei del Queen’s ed Halle, che hanno visto tornare alla vittoria il numero due e tre del mondo rispettivamente dopo due mesi e mezzo e, addirittura, nel caso dello svizzero dopo dieci.
I finalisti, Cilic e Youzhny, hanno lottato dando il meglio di sé fino all’ultimo e confermando quanto di buono hanno fatto lo scorso anno sui prati londinesi, ma alla fine hanno perso alla distanza. La stessa cosa è accaduta rispettivamente ad Haas e Tsonga in semifinale sempre contro lo svizzero e lo scozzese,arrivando anche loro al terzo Slam dell’anno con molta fiducia per poter stupire e dare spettacolo come sono in grado di fare in particolar modo proprio a Wimbledon, che è forse il loro torneo preferito.
Se la settimana appena passata è stata ricca di partite avvincenti ed entusiasmanti, comprese le belle partite vinte da Hewitt, eterno e sempre ostico sull’erba, questa che segue sarà invece di tono minore, come sempre accade nella settimana precedente a uno dei quattro tornei più importanti dell’anno.
Infatti dai tornei che si disputano ad Eastbourne ed Hertogenbosch, che pure presentavano in tabellone giocatori interessanti come Ferrer (in fase di miglioramento sull’erba), Raonic, Wawrinka o Baghdatis (sempre molto competitivo su questi campi) non ha dato indicazioni particolari per quanto riguarda Wimbledon, a parte qualche possibile outsider pronto a dare fastidio ai più forti, che a volte rischiano di incontrare nei primi turni del torneo il “Rosol della situazione” ed incappare in partite molto complicate.
Non resta dunque che aspettare lunedì prossimo e ,nel frattempo, godersi questi giorni di spettacolo davvero raro e pregevole prima di buttarsi nel torneo più importante dell’anno.
Gabriele Ferrara
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5 commenti
Speriamo che l’erba abbia pari dignità della terra,due mesi di programmazione magari togliendo un pò di spazio al cemento.
@ magilla (#876947)
mi dispiace dirtelo…di tennis capisci poco !!!
@ andre84 (#876961)
D’accordissimo. Io andrei oltre spostando di 1 settimana in avanti wimbledon e facendo sì che halle oppure il queens siano master 1000 o almeno 500 La loro entry list grida vendetta..
Veramente un articolo coi fiocchi Gabriele complimenti…breve ma incisivo…
Eh se giocassero 1-2 settimane in più sull’erba…tutto il tennis avrebbe solo da guadagnarci…anzichè il supersfruttato cemento e la lentissima(e ultimamente ancora + noiosa) terra battuta… 👿
io li userei per farci dei pic-nic e null’altro!!!!