Speciale Hawk Eye: Intervista alla giovane Richel Hogenkamp. Si parla anche del ritorno al successo di Radek Stepanek a Prostejov. Sousa e Ungur vincitori a Furth e Arad
Abbiamo intervistato la giovane olandese Richel Hogenkamp, classe 1992, autrice di una buona settimana a Brescia dove ha raggiunto le semifinali, uscendo sconfitta con la vincitrice del torneo Viktorjia Golubic.
Intanto descriviti come giocatrice per coloro che non ti conoscono … quali sono i tuoi colpi migliori, tipo di gioco ed in che cosa devi migliorare?
“Il mio colpo migliore è il rovescio, cerco di giocare aggressivo stando vicina alla linea di fondo e cercando di colpire la palla in anticipo”.
Sei impegnata a Brescia (Internazionali di Brescia $25.000,); ti piace l’Italia? Giocherai altri ITF nel nostro paese o cercherai l’ingresso in qualche tabellone principale WTA?
“Mi piace Brescia, la scorsa settimana ero a Grado e la settimana prima a Caserta. Dopo questa settimana andrò a casa e poi giocherò altri tornei”.
A che età hai cominciato a giocare e che ti ha avvicinato a questo sport?
“Ho iniziato quando avevo 8 anni. Ho subito pensato che fosse bello ed ho voluto provarlo”.
Quali sono i tuoi obiettivi per questo 2013?
“Il mio obiettivo è di tornare fra le prime 200. Non ho fatto una buona prima parte dell’anno, ma ho ancora 6 mesi per tornarci e spero di migliorare il mio ranking prima della fine dell’anno”.
Parlami un po’ di te fuori dal circuito, quando non giochi o non ti alleni.
“Quando sono a casa mi piace guardare film o semplicemente rilassarmi e fare cose che cosa non hanno nulla a che fare con il tennis”.
Qual è stata la miglior vittoria ottenuta in carriera fino a questo momento?
“Il miglior ricordo è la vittoria al campionato europeo under 14 e la vittoria contro Julia Goerges lo scorso anno a Bad Gastein. Ho avuto match point contro nelle quali (credo) e nel primo turno ho giocato contro di lei, era anche la prima volta che ero in un main draw”.
Radek Stepanek (n.54) torna alla vittoria. Lo fa nel torneo di Prostejov, uno dei maggiori del circuito challenger, che attribuisce 125p. al vincente e la più alta porzione di montepremi al vincitore. Batte in finale la stella nascente Jiri Vesely, protagonista di una settimana eccellente, su cui approfondiamo dopo aver dedicato il giusto spazio al 34enne ceco di Karvina.
Negli ultimi tempi sono stati più i bassi che gli alti a connotare le esibizioni tennistiche di Radek e il suo genio tennistico è diventato afasico, dipendente da una serie di fattori spesso estranei al campo da tennis: stimoli, volontà, preparazione atletica sono state spesso le cause delle sue imprevedibili partite.
Il braccio non gli è mai mancato così come una spiccata intelligenza tattica, quella che sovente irrita gli avversari e li imbriglia in soluzioni poco efficaci. Per sei giorni la concentrazione e le fiammate di classe cristallina non lo lasciano in panne, tanto da permettergli di giocare due partite notevoli contro Montanes e Vesely. Le difficoltà maggiori le incontra negli ottavi contro Mertl e soprattutto contro Gabashvili in semifinale, dal quale viene impegnato severamente, in tre set ad alta concentrazione di emozioni, specie nella terza partita, quando 5 break tengono in bilico l’esito del match. La finale invece è stata a senso unico. Radek fa esattamente quello che infastidisce di più Jiri. Gioca sui punti deboli del giovane connazionale, cercando di non fargli prendere ritmo negli scambi. Sul suo servizio Stepanek concede una palla break agli albori del primo set, la annulla e chiude definitivamente la cassaforte. Da quel momento i punti tra prima e seconda saranno oltre il 70%. In risposta prova, riuscendovi, a giocare lungo sul centro del campo. Ad oggi le contromisure di Vesely su queste soluzioni difensive degli avversari sono spuntate perché levano al terzo colpo dello scambio la possibilità di attaccare. Tatticamente è il piede di porco che serve a scardinare la sicurezza di Vesely. Combinate insieme – servizio e scambio entro massimo 5 colpi con pressione in attacco più risposte nei piedi dell’avversario – le trovate tattiche di Stepanek alterano la tranquillità di Jiri, che deve alzare bandiera bianca dopo due set senza pathos.
Vesely, per conto suo, arriva scarico in finale. Disputa una partita senza la consueta intensità ed è visibilmente contrariato tanto da iniziare un lungo e inusuale soliloquio al cambio di campo sul 2-5 del secondo set. Tuttavia Jiri non deve rimproverarsi niente, gioca un torneo sublime fino alla semifinale, con macroscopici miglioramenti da Mersin, Ostrava e dal primo vero esame contro Kohlscreiber. Il suo livello di tennis è abbondantemente sopra la sua classifica, probabilmente su un effettivo numero 30-40 del ranking. Impartisce una lezione di classe e superiorità a Garcia Lopez (6-2 6-2); disputa uno splendido ottavo contro un roccioso e convincente Sock; compie un capolavoro contro Rosol e con Gojowczyk viene a capo di un match, che si complica non poco nel secondo set, per una discutibile decisione dell’arbitro (sul 5-6, 0-30 una palla chiamata fuori, viene rivista dal giudice di sedia che cambia la decisione. Vesely era sulla palla e disturbato dalla chiamata colpisce di dritto senza pensare, l’arbitro però non fa ripetere il punto e concede lo 0-40 e tre set point al tedesco. Discussione per oltre due minuti con ingresso del supervisor che non cambia la sostanza, se non per la concentrazione di Vesely, che va a farsi benedire e sul punto successivo perde il set).
Un’istantanea per chiudere su Jiri, giovane entusiasmante che non smette di stupire: match point Rosol sul 5-6, 30-40 del terzo set, una risposta di Rosol atterra a tre metri dalla linea di fondo. Attacco obbligato di Vesely sull’angolo, che si vede arrivare un tracciante incrociato sul suo dritto, con palla a 10cm da terra. Volèè di difesa miracolosa che supera la rete e rimbalza nel quadrante del servizio con direzione linea laterale. Rosol pensava di aver vinto e deve invece rincorrere un’insidioso colpo di difesa. Ha sulla racchetta il colpo risolutore: un passante sul dritto. Lo controlla col calibro, puntando a coordinarsi perfettamente con la falcata.
Decide di tirare un passante in sicurezza ma veloce, con traiettoria curvilinea sul dritto di Vesely, facendolo ruotare sul corridoio per impedire una qualsiasi ribattuta. La palla passa, ma sfila 10cm oltre la linea di fondo. Nel TB esce Vesely
con la sicurezza del giocatore esperto: sul 5-4 chiude con una millimetrica palla corta giocata dalla linea di fondo e un ace sul MP. Non ci sono parole per sondare le risorse mentali e di gioco di questo fantastico talento.
CHALLENGER PROSTEJOV – (Terra) – euro106,500 – SEMIFINALI E FINALE
(5)StepaneK b Gabashvili 7-5 6-7 7-5
Vesely b Gojowczyk 6-2 5-7 6-2
(5)Stepanek b Vesely 6-4 6-2
Sfondo rumeno nella città di Arad. Il torneo challenger (30.000$+H terra) è stato vinto dal rumeno Ungur sul connazionale Copil. Il primo che si allena a Firenze, ha incontrato diversi ostacoli lungo il cammino che lo hanno portato alla finale, infatti è stato costretto al terzo set dall’altro rumeno Crivoi e dallo spagnolo rientrante Pere Riba. In entrambe le occasioni si è salvato ed è riuscito a trionfare in patria. Finalista del torneo è stato appunto Marius Copil, di cui abbiamo già parlato un paio di mesi fa, che si è salvato prima con la fortuna ( si è ritrovato sotto 64 3*4 contro la wc locale Ciorcila, prima del ritiro) e poi con bravura contro il francese Eysseric, altra sorpresa del torneo. Riba invece continua a macinare risultati e partite e probabilmente lo troveremo nel giro di qualche mese nelle posizioni che gli spettano e in cui era prima dell infortunio dello scorso anno. Delusione per l’unico azzurro in gara, Cipolla, che si è arreso al lucky loser Laaksonen in tre set. Attenzione a questo svizzero/finlandese che sta disputando un ottimo 2013 e molto probabilmente lo vedremo al più presto nei top 150-100.
Challenger Arad-terra-30.000$+H Semifinali e Finale:
Ungur b. Riba 16 63 75
Copil b. Eysseric 46 75 75
Ungur b. Copil 64 76(3)
Tante le sorprese nel Challenger tedesco di Furth (30.000), infatti, lo sloveno Blaz Kavcic, testa di serie numero 1, è sconfitto dal giocatore di casa Stebe, apparso molto in forma questa settimana mentre Haider Maurer si è arreso in semifinale al vincitore del torneo Sousa, classe 1989. Il portoghese, dopo un inizio di stagione con pochi risultati (qualificazione a Sydney, secondo turno ad Acapulco e agli Australian Open) ha ritrovato quella condizione che lo aveva portato nello scorso anno a chiudere nei top 100. Da lui ci si aspetta il definitivo salto di qualità, per entrare magari nei top 50, vedremo nei prossimi anni se ce la farà. Nonostante la superficie poco consona al suo gioco, Wayne Odesnik ha raggiunto la finale, lasciando le briciole agli avversari, e disputando un ottimo torneo, confermando l ottimo stato di forma. Da segnalare le ottime prestazioni del brasiliano Kirche e dell’italiano Giustino che raggiunge per la prima volta i quarti di finale a livello challenger.
Challenger Furth-terra-30.000$-Semifinali e finale:
Odesnik b. Stebe 64 61
Sousa b. Haider Maurer 46 64 62
Sousa b. Odesnik 36 63 64
Alessandro C.
Gianni Pagano
Daniele Sforza
Andrea Giuseppe Rossi
TAG: Hawk Eye, Richel Hogenkamp, Stepanek
4 commenti
@ Scalio (#871254)
Hai centrato un particolare fondamentale: la crescita costante…
Spero in amore a prima vista con l’erba perché allora ci si divertirà tantissimo già da Wimbledon 😉
Ecco hai detto benissimo Vesely è tutt’altro che monocorde e monotono 😛
Articolo competente come sempre. Trovo anch’ io molto interessante il giovane Vesely, non tanto per la classifica raggiunta o per essere stato num. 1 junior, ma piuttosto per i progressi costanti (solo,un anno fa negli stessi challenger dove adesso è stato protagonista veniva battuto nettamente al primo turno) e soprattutto per il gioco che esprime, una novità nella povertà e monotonia espresso dai tennisti attuali (ovviamente con le debite e note eccezioni).
si lo spero anch’io…l’altr anno vinceva tante partite..ora sembra essersi ripresa..ragazza molto gentile e carina 🙂
forza richel ce la fai a tornare nelle 200 😉 bravi ragazzi