Piccoli campioni crescono
Lo “swing” primaverile ha confermato ancora una volta il grande stato di forma di Rafa Nadal, oltre al ritardo di condizione di Federer e un Djokovic troppo concentrato sull’imminente Roland Garros per giocare a grandi livelli con continuità anche a Roma o a Madrid.
Ma quello che è davvero interessante notare è come stiano emergendo dei nuovi giocatori, pieni zeppi di talento e senza particolari timori riverenziali quando giocano contro i grandi, come ad esempio Paire, Janowicz e Dimitrov.
Se il primo, pur essendo un grandissimo talento,non sembra avere una consistenza tale da poterlo portare a grandi risultati, o almeno non con molta continuità, il discorso è diverso per quanto riguarda il bulgaro e il polacco.
Quest’ultimo, dopo essere venuto alla ribalta lo scorso novembre per il grande torneo che ha disputato a Parigi Bercy arrivando in finale, nei primi quattro mesi del 2013 ha faticato molto a dare continuità alle grandi prestazioni di fine 2012, salvo risalire alla ribalta nel torneo di Roma, dove è arrivato ai quarti di finale eliminando Tsonga e Gasquet perdendo solo da un ottimo Federer.
Nonostante il carattere e la personalità difficile, Jerzy ha mostrato un grande tennis, dotato di un servizio potentissimo e di una pesantezza di palla importante, oltre ad una mano a rete ed un tocco davvero di primo ordine.
I margini di miglioramento sono molti: gli errori devono diminuire, così come il numero di doppi falli, avendo una visione più lucida del gioco e della situazione nei momenti topici delle partite importanti.
Per adesso il classe 1990 è numero 23 del mondo, ma il futuro, se riuscirà ad avere una certa stabilità e continuità di gioco e di risultati, è tutto per lui.
Discorso diverso invece per il neofidanzato di Maria Sharapova: Grigor Dimitrov, numero 28 al mondo e classe 1991 e da tutti designato come vero erede di Re Roger Federer.
Dopo la grande prestazione ai quarti a Montecarlo contro Nadal, con cui ha perso solo per 6-4 al terzo set e dominando il gioco per metà match, c’è stata un’altra grande prestazione al secondo turno di Madrid, dove ha battuto un Djokovic con qualche problemino fisico, in un match durato circa tre ore, dove ha mostrato tutto quello di cui è capace.
Per troppo tempo Grigor è vissuto nell’ombra di Federer, cercando di imitarlo e senza trovare una vera e propria identità, fondamentale per crescere in un mondo difficile come quello del tennis.
Eppure delle differenze sembrano esserci: infatti, oltre ad una prima di servizio altrettanto efficace e più potente di quella dello svizzero, il rovescio è di una caratura incredibile, di certo uno dei più belli del circuito, e con questo colpo ha una profondità ed una continuità che a volte a Roger manca; il dritto è meno sicuro ma comunque in grado di regalare molti punti vincenti al talento dell’Est, la copertura del campo è ottima e se si considera l’ottimo back di rovescio,le grandi smorzate e l’ottimo gioco di volo, avere un repertorio vario e completo come quello di Dimitrov è davvero difficile da trovare nel circuito. La condizione atletica sta migliorando ma può e deve salire ancora molto se vuole entrare a breve nei top ten,così come la tenuta mentale,che però è in uno stadio più avanzato.
Il mondo del tennis è pronto ad accoglierlo a braccia aperte. Ad ogni modo sta iniziando senza dubbio un ricambio generazionale, in cui non ci sono solo i soliti giocatori potenti e solidi, ma senza un vero e proprio “piano B”,e spesso troppo difensivi.
Vista la situazione del tennis attuale, con quattro giocatori nettamente al di sopra degli altri, una ventata fresca di talenti, che stravolga almeno in parte le rigide gerarchie degli ultimi anni, è più che gradita e concorre ad aumentare l’interesse e la spettacolarità del tennis, che in questa prima parte di stagione ha regalato forse un po’ meno emozioni di quante ce ne si potessero aspettare, ma la strada verso la fine dell’anno è ancora molto lunga e il Roland Garros è dietro l’angolo.
Gabriele Ferrara
TAG: Break Point, Dimitrov, Janowicz
@ clipo (#852097)
Dimitrov potrebbe anche farcela, Janowitz mi sembra ancora troppo “crudo”
@ pondolo (#852133)
La mia non era una replica
@ Mariuz (#852120)
questa replica è anche peggio del commento replicato.
@ Pallettaro Mingherlino (#851825)
Qui stiamo parlando di giocatori di 21-23 anni, Quinzi avrà tutto il tempo per esplodere, anche se sembra che le generazioni ’95 e ’96 siano più precoci delle immediate precedenti, quindi potremmo avere qualche buona sorpresa già nel 2014 😉
Io vedo Dimitrov e Janowicz pronti per un grande exploit al Roland Garros, tipo semifinali….
quoto…basta co sto quinzi…
@ Pallettaro Mingherlino (#851825)
Ma che c’entra Quinzi? ma perchè metterlo sempre in mezzo? (a parte che coi giocatori descritti nell’articolo ci entra come i cavoli a merenda)
Sempre a proposito di ricambio generazionale, ci auguriamo vivamente di vedere comparire tra qualche anno, ai massimi livelli, il nostro Quinzi !
Sinceramente credo che abbia più possibilità di “esplodere” Paire, rispetto a Janowicz. Peccato che di testa stiano messi maluccio entrambi. Ma questi tre sono davvero una boccata d’ossigeno, in un tennis ormai troppo meccanico (con tutto il rispetto per Ferrer, Nadal, Tpsarevic, Djokovic e compagnia briscola)