Hawk eye: il tennis a 360 gradi. Il Trionfo di Nadal. Tutto sui challenger. Spotlight su Tejmuraz Gabasvili
Chi si aspettava della finale tra Roger Federer e Rafa Nadal un remake dell’epica finale di qualche anno fa finita al quinto set è rimasto molto deluso. Troppo brutto questo Federer (tantissimi errori gratuiti , prima di servizio a percentuali irrisorie ,rovescio ballerino etc.) che forse oramai soffre psicologicamente Nadal .
Eppure Roger prima della finale era apparso veramente molto in forma mostrando un tennis molto efficace anche se non aveva trovato nessun top player nel suo cammino .Starace,Simon ,Janowicz, Paire sono ottimi giocatori ma non top player( degli ultimi 2 sentiremo parlare perché se daranno continuità ai loro risultati entreranno di sicuro a breve nei 10).
Altro giocatore che delude in questo torneo è Djokovic che con la sua eliminazione clamorosa ai Quarti di Finale(avanti 62 52 si fa rimontare e perde 64 al terzo set) conferma un momento di forma non eccelso mancando 2 appuntamenti importanti quali il master di Madrid e quello di Roma. Davvero un black out psicologico inspiegabile quello che capita al n.1 del mondo che fino a quel momento aveva giocato un tennis praticamente perfetto anche nei match precedenti.
Deludono leggermente anche quest’anno i giocatori italiani che però hanno come attenuante l’aver avuto dei sorteggi veramente impegnativi( Fognini al secondo turno ha trovato Nadal , Starace ha trovato Federer e Lorenzi ha trovato al primo turno Nishikori). Delude soprattutto Andreas Seppi in un periodo di forma poco brillante che oramai da piu di un mese e mezzo non riesce a fare risultati degni di nota e si appresta a uscire a breve dai 30.
Sorpresa del torneo di sicuro è Benoit Paire che raggiunge le semifinali grazie al buco che si crea nel suo quarto di tabellone dopo il ritiro di Andy Murray (problemi alla schiena per lui e rischio concreto di non partecipare al Roland Garros) eliminando Juan Martin del Potro e Marcel Granollers.
Dudi Sela si afferma a Busan a conclusione di una settimana positiva e grazie a un tennis di grande consistenza. Non c’è stato niente da fare per coloro che hanno dovuto incrociare la racchetta con l’israeliano, il cui unico momento di difficoltà si è presentato nel secondo turno contro il taiwanese Tsu Huang Yang, quando si è trovato sotto di un set e con l’interruttore del gioco sul tasto off. Poi, improvvisamente, all’inizio del secondo set la luce si è riaccesa e “Dudi” ha premuto sul gas, che tennisticamente parlando, è significato ritrovare profondità,precisione, aperture di campo per i colpi definitivi e diminuzione degli errori.
Da quel secondo set degli ottavi Sela non ha più concesso nulla. Carico e mentalmente presente ha assestato parziali di 2-0 a Tatsuma Ito, Jimmy Wang e Alex Bogomolov Jr., nei turni decisivi, concedendo sempre meno con il passare dei giorni.
Da aggiungere che David Sela è al 14mo titolo challenger, il primo dell’anno 2013 e il secondo conquistato a Busan, dove trionfò nel 2011 superando Ito. Con il titolo di Busan Sela si assicura anche il reingresso nei 100, a distanza di 6 mesi dall’ultima fugace apparizione.
Alex Bogomolov Jr., finalista del torneo, conferma un maggio molto positivo. Negli ultimi 15 giorni “Bogie” può vantare la coppa del ricco torneo di Kun-Ming, che gli ha consentito il reingresso nei 100, ed ora con i punti del challenger coreano si appresta a scalare ulteriormente il ranking. Per lui sono circa 30 posizioni in più dal primo del mese.
Ultima annotazione la riserviamo al 14enne Duck Hee Lee. Ha giocato e perso al primo turno contro il cinese in ascesa Wu Di. La curiosità ci ha portato ad osservare una parte del suo esordio nei challenger. Un onorevole primo set, giocato alla pari ha lasciato intendere che il ragazzo abbia ottime prospettive. All’apparenza i 14 anni sembravano pochi. Mobilità e velocità di palla sono già brillanti. Attenzione al suo percorso…
CHALLENGER DI BUSAN – (cemento open) – $75.000 – SEMIFINALI E FINALE
(3)Sela b Wang 6-2 6-2
(4)Bogomolov Jr. b McGee 6-3 6-1
(3)Sela b Bogomolov Jr.(4) 6-1 6-4
Gabashvili ha scelto l’Uzbekistan come patria! Dopo la vittoria della settimana scorsa a Karshi, senza lasciare nemmeno un set, il tennista russo concede il bis nella città di Samarkand. Rispetto alla settimana precedente il russo ha trovato diverse difficoltà. Al secondo turno è riuscito a battere Guillermo Olaso in tre set e soprattutto in semifinale è riuscito, dopo una durissima lotta a battere Pere Riba e ad arrivare in finale.
Nella parte alta del tabellone l’ucraino Nedovyesov ha raggiunto la finale. Attenzione a questo ucraino ( che probabilmente intervisteremo) che ha davvero trovato la condizione giusta in questo 2013. Il giocatore ucraino si è fermato per due anni( 2008-2009) e nel 2011 mentre l’anno scorso si è costruito una classifica adatta(205) per cominciare nel 2013 a giocare i tornei del circuito Challenger. Questa settimana è arrivato al numero 162 del ranking mondiale ma si pensa possa arrivare molto più in alto. Tra gli altri l’ucraino ha sconfitto il giocatore di casa Dustov, il finalista di Karshi Albot (vedremo cosa farà nelle settimane seguenti il moldavo) e i due iberici Machado e Giner. Nella parte bassa inoltre da segnalare i quarti del giovane francese Pouille che ha sconfitto in due match combattuti Sikora e Mertl per poi arrendersi in un match durissimo contro Riba.
Challenger Samarkand –Terra-Semifinali e finale
Nedovyesov b. Dustov 76 63
Gabashvili b. Riba 36 76 62
Gabashvili b. Nedovyesov 63 64
Hawk Eye: Spotlight
Tejmuraz Gabasvili (Tbilisi, 23 maggio 1985)
Nonostante la sua infanzia in Georgia, nella capitale Tbilisi, Gabashvili si è spostato all’età di nove anni a Mosca e successivamente ha preso la nazionalità russa. Nella capitale russa si è allenato per nove anni prima di spostarsi in Spagna. Questa è stata la tappa fondamentale per la carriera tennistica del russo. Infatti in Russia lo stile di gioco che viene insegnato fin da piccoli ai tennisti è quello aggressivo con un potente servizio accompagnato da un ottimo rovescio (vedi Youznhy). Al contrario in Spagna è fondamentale la difesa, la corsa,ecc. e di conseguenza ha chiesto lui stesso al suo allenatore di portarlo lì, dove dal 2011 si allena con il campione argentino Guillermo Canas. Il russo fin da piccolo era un ottimo giocatore, infatti molti commentatori speravano arrivasse ai piani alti del ranking mondiale ma sapevano anche che avevano a che fare con un “pazzo”. Tejmuraz è un giocatore progressivo, aggressivo che colpisce la palla con tutta la forza che ha ed è questo il motivo per cui si è spostato in Spagna, cambiando completamente stile di vita. Come molti sanno Tejmuraz è aggressivo non solo nel gioco ma anche caratterialmente, spesso volano racchette e urli, inoltre la poca concentrazione è anche un fattore importante che porta il russo a passare da game strepitosi a game giocati malamente e con poca voglia. Definire Teimuraz come Safin è troppo azzardato in quanto nonostante vengano dalla stessa scuola, Safin con ace e vincenti rappresenta un altro pianeta per il russo. Il russo ha raggiunto il best ranking nel 2009, quando dopo le vittorie avvenute nel 2008 a Mons, Milano e Telde ha raggiunto il numero 59 del ranking. Il 2013 non era iniziato al meglio per il russo che non era riuscito a passare le qualificazioni dei tornei Atp sudamericani e aveva raggiunto solo i quarti nel challenger di Pereira e di Savannah. Tuttavia il mese di Maggio, in cui Tejmuraz compirà 28 anni, è iniziato splendidamente con due vittorie consecutive, prima a Karshi (senza lasciare un set) e questa settimana a Samarkand con vittoria prestigiosa con il rientrante spagnolo Pere Riba. Per il momento lo troviamo al 144 posto del ranking mondiale ma probabilmente il russo rientrerà nei top 100 e forse anche più avanti.
Alessandro C.
Francesco Sforza
Daniele Sforza
TAG: Gabashvili, Hawk Eye
4 commenti
Lo so non è normale parlare di lui senza ricordare la menomazione uditiva, e quello che fa è straordinario; ma la cosa migliore e il massimo rispetto che si possa avere è considerarlo da subito sotto il profilo squisitamente tennistico 😉 😉 (che tra parentesi a 14anni/ quasi 15 è veramente ragguardevole)
da ricordare che il coreano 14enne duck hee lee è sordo..
Ali gabà e i quaranta ladroni 😛 Che abbia messo la testa a posto?
Bravi ragazzi, bel pezzo come di consueto
Albot è moldavo ragazzi, non rumeno… comunque bell’articolo, come sempre 😉