Hawk eye: il tennis a 360 gradi (Prima parte). Ripercorriamo la vittoria di Alessio Di Mauro. Spotlight su Pere Riba

02/04/2013 09:29 7 commenti
Alessio Di Mauro classe 1977, n.254 del mondo
Alessio Di Mauro classe 1977, n.254 del mondo

A San Luis di Potosì è andata in scena la grande settimana di Alessio Di Mauro. Le quasi 36 primavere del siracusano non smorzano la voglia di soffrire e lottare su un campo da tennis, benchè questo sia accaduto ai circa 1900 metri d’altitudine della città messicana. La indimenticabile 10 giorni del tennista siciliano è stata costruita partendo dalle qualificazioni, in un crescendo di strabiliante intensità atletica, volontà e forma fisica. Da anni Alessio Di Mauro non viveva da protagonista un torneo. Intelligenza, esperienza, e capacità tattiche sono state le armi lustrate a dovere per questo sorprendente trionfo, frutto di perfezione agonistica.

Di Mauro è oggi alla settima vittoria nel circuito challenger: Campinas era stato il primo trionfo nel 2001, poi tra il 2003 e il 2007 seguirono le vittorie di San Marino (2003), Mantova (2 edizioni 2004 e 2007), Monza (2005). A Milano, ben quattro anni fà, risaliva l’ultimo successo nel circuito challenger, di cui ricordiamo, come apice della carriera, la finale dell’ATP di Buenos Aires del 2007, persa con Monaco.

A San Luis di Potosì accade l’impronosticabile: i primi tre turni di qualificazione passati di slancio, concedendo 4, 3 e 2 giochi agli avversari; poi Langer eliminato con appena 5 giochi persi; ottavi e capolavoro con Jaziri (6-2 7-6), per quanto il tunisino (best ranking n.69 e attuale 130) sia ancora alla ricerca della piena forma fisica dopo l’infortunio al ginocchio sinistro, che lo ha tenuto fuori dai campi dall’ottobre 2012 fino a fine febbraio (Dubai ATP 500); nei quarti Bourquier annullato con un perentorio 6-2 6-1; semifinali e finale contro gli americani classe ’91 Sandgren (n.211) e ’92 Kosakowski (n.230), vinte nello stesso modo, in rimonta e d’esperienza.

La finale con Kosakowski è stato un compendio di maturità e abilità tattica. Dopo un primo set in cui il 21enne americano dettava legge con colpi piatti e maggiormente penetranti, in particolare con un temibile dritto a sventaglio, Di Mauro prendeva le misure nel secondo set con top spin sempre più profondi a esplorare i lati e le zone prossime alla linea di fondo. L’arretramento di Kosakowski e gli spostamenti laterali permettevano al mancino siciliano di prendere il controllo del gioco e provocare la maggiore fallosità del californiano. Kosakowski non riusciva ad invertire lo schema di gioco con altre soluzioni, fino a capitolare nel terzo set, per effetto di una striscia conclusiva di 4 giochi persi.

Di Mauro trionfa meritatamente, vincendo un torneo in cui è stato esemplare per acume e integrità psico-fisica. Poco importa che i vari Velotti, Millman, Chiudinelli, Jaziri, Schwartzman, Gojowczyk abbiano tutti deluso e giocato sotto i loro standards.

CHALLENGER SAN LUIS POTOSI’ – (terra) – 35.000H – SEMIFINALI E FINALE
Kosakowski b Chiudinelli(4) 6-3 6-4
(q)Di Mauro b Sandgren 3-6 6-4 6-2

(q)Di Mauro b Kosakowski 4-6 6-3 6-2


L’affascinante scenario delle isole Guadalupe e l’incantevole cittadina balneare di Le Gosier ospitavano uno dei più avvincenti tornei Challenger della stagione 2013. Lo spettacolo, tra cui quello non certamente secondario della location, è stato offerto da un da un main draw di alta qualità e da tennisti di livello, richiamati dal ricco montepremi di 100.000$. Tra le tds figuravano Benoit Paire (n.33), Lukas Rosol (n.63), Gilles Muller (n.68) e ancora Lacko (n.81), Stakhovski (n.98), Bachinger (n.105), Struff (n.117), Gicquel (n.114). Accanto a loro alcuni outsider quali Sela (n.115), Mannarino (n.122), Berrer (n131)., Rochus (n.142), Copil (n.127), Stebe (n.171) e Molchanov promettevano battaglia per giungere alle fasi finali del weekend. Fin dal primo turno si apprezzava un’elevata qualità: Paire faticava contro il 17enne Hemery, al quale concedeva un primo set e il dominio sul dritto per poi, riprendere il filo del gioco nei secondo e terzo set; Molchanov, Bachinger Rochus e Berrer davano prova di sicurezza superando agilmente Alex Kuznetsov, Lama, Wang e Huta Galung; Rosol lasciava un set a Borvanov, prima di iniziare a giocare negli altri due set. Molte delle attenzioni si concentravano su due match interessanti: il primo, con il giovane Coppejans opposto a Copil, e il clou Muller – Stebe. Il 18enne belga giocava un set alla pari con il rumeno, tenendo bene i propri servizi. Nel secondo set cedeva alla potenza del gioco di Copil e ai pressanti guadagni di campo del rumeno. Attendiamo Coppejans alle prossime prove per valutarne le potenzialità di crescita. Muller-Stebe si esibivano in un gran match d’attacco, con una gran quantità di punti spettacolari. La conclusione in due set tirati (7-5 7-5 per il lussemburghese) rende in parte l’andamento in equilibrio dell’intera partita.

Negli ottavi Prakrash Amritraji (figlio della leggenda indiana Vijay) superava un Gicquel disattento e poco incisivo nelle fasi delicate dei set, mentre Sela eliminava al termine di un match vibrante, dai validi contenuti tecnici, il tedesco in ascesa Struff. Negli altri match un deludente Berrer non entrava mai in partita con Bachinger, Copil si ritirava dopo l’intervento del fisioterapista due giochi dopo la fine del primo set, Rochus cedeva a un brillante Lacko, Sugita e Serra non trovavano armi adeguate a contrastare il gioco di volo di Muller e Stakhovski. Paire mostrava i consueti smarrimenti contro Molchanov, lasciando il secondo set, dopo aver servito per il match e aver dilapidato tre MP.
I quarti, con le prime sei tds presenti, riservavano ottimi match: tra tutti Muller-Stakhovski esaltava per l’interpretazione del gioco d’attacco, data da entrambi. Nelle semifinali Paire estrometteva Bachinger in tre set e Stakhovski aveva la meglio su Rosol al termine di un match molto ben giocato. Nella finale Paire dominava fino al 6-4 5-3, per poi essere vittima di un passaggio a vuoto lungo 7 giochi. Sul 5-6 succedeva di tutto, quando Paire andava sotto 0-40. Recuperava ai vantaggi, annullava altri 3 set point, sciupava a sua volta 3 MP e al 7 set point cedeva il servizio. Sotto 0-3 nel terzo set, ritrovava ispirazione e braccio per recuperare sul 3-3, fino all’allungo decisivo di 3 giochi consecutivi dal 3-4. Un grande Paire, meravigliosamente divertente, guascone e imprevedibile, si aggiudicava il trofeo.

CHALLENGER LE GOSIER – (cemento open) – 100.000H – SEMIFINALI E FINALE
(1)Paire b Bachinger(6) 3-6 6-1 6-3
(5)Stakhovski b Rosol(2) 2-6 6-4 7-5

(1)Paire vs Stakhovski(5) 6-4 5-7 6-4


Nel torneo di Pereira (50.000$-red clay) la vittoria è andata al giocatore di casa Santiago Giraldo. Il tennista colombiano, tra i favoriti, si è imposto senza difficoltà sui vari avversari. Infatti, ha lasciato appena un set, nella partita dei quarti di finale contro il russo Teimuraz Gabashvili, arrivato un po’ a sorpresa ai quarti di finale, battendo i due giocatori di casa Gonzalez (testa di serie numero 8) e l’esperto Salamanca. Giraldo si è imposto sul cileno Capdeville, approdato in finale battendo il favorito,seguendo le teste di serie, Lorenzi. Capdeville ha disputato un ottimo torneo battendo giocatori del calibro di Del Bonis (testa di serie numero 3), Androic e De Paula, tutti in tre set combattuti. Citazione per questo De Paula che raggiunge per la prima volta i quarti di finale di un torneo di questo livello. Conferma il suo ottimo stato di forma il brasiliano Souza sempre più costante nei challenger…vedremo quando comincerà a provare i tornei Atp.

CHALLENGER PEREIRA- (terra)- 50.000 H- Semifinali e finale
Capdeville b. Lorenzi 64 75
Giraldo b. Souza 62 63

Giraldo b. Capdeville 62 64



Hawk eye: Spotlight
Tra i tanti protagonisti della settimana uno spazio a parte merita Pere Riba. Per chi non lo conoscesse, lo spagnolo ha raggiunto come best ranking il numero 65 nel Maggio 2011 e prima dell’infortunio era posizionato al numero 89.
Il tennista spagnolo questa settimana si è ritirato in finale nel futures F6 in Croazia (battendo tra gli altri il ceco Jaroslav Pospisil, in crescita anche lui..) con l’austriaco Dominic Thiem. Personalmente non so le cause di questo ritiro, avvenuto sul 3-1 del terzo set in favore dello svizzero, ma spero solamente che non sia grave come accaduto nel 2012. Infatti, lo spagnolo nell’Aprile del 2012 ha subito un grave infortunio all’anca che lo ha portato all’operazione chirurgica a causa della rottura del labbro(anello intorno alla testa del femore che fissa l’articolazione) e che lo ha costretto a saltare tutta la stagione. Pere Riba è tornato quest’anno ed ha disputato 5 tornei con uno score di 5 sconfitte e 11 vittorie. Tra questi risultati da segnalare un secondo turno nel Challenger di Santiago, partendo dalle qualificazioni, una semifinale Futures e la sopracitata Finale.

Sicuramente il ritorno dello spagnolo è differente da quello di un altro giocatore come Carreno Busta che è anche lui rientrato quest’anno dopo l’infortunio. Pere, infatti, ha nel suo gioco bisogno di un’ottima condizione fisica seguendo il gioco di molti spagnoli. Sicuramente la superficie preferita e migliore per il suo gioco è la terra. Il tennista originario di Barcellona, dove si allena, ha come colpo migliore il diritto e con esso riesce a contrastare gli avversari. Sicuramente la condizione fisica per uno come lui è fondamentale, in quanto viene definito, con un termine prettamente tennistico, pallettaro.


Alessandro C.
Gianni Pagano
Daniele Sforza
Andrea Giuseppe Rossi


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7 commenti

Makiri 02-04-2013 18:43

Scritto da messi

Scritto da Koko2
Bell’articolo, sono sbagliate solo due cose: il risultato della finale di Le Gosier(64 57 64), e la nazionalità di Thiem…

Il primo è un errore di trascrizione..invece per il secondo sono io che ricordavo così e non ho controllato…chiedo scusa..
Poi diciamo che il tempo era minimo causa Pasqua-Pasquetta…e per questo domani avrete la parte su miami..e un’intervista a un giovanissimo italiano!!
@makiri ieri a mezzanotte volavano bestemmie…

bel mezzo bravi..bravo soprattutto a di mauro direi 😀

makiri sta scoppiando haahah

7
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Koko (Guest) 02-04-2013 14:05

Faccio ancora notare l’essere mancino di Di Mauro che per me è un vantaggio indiscutibile almeno a questi livelli. Un mancino se ritrova il suo gioco scala rapidamente le classifiche come hanno di volta in volta dimostrato anche i vari Klizan e Giannessi.

6
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messi 02-04-2013 12:52

Scritto da Koko2
Bell’articolo, sono sbagliate solo due cose: il risultato della finale di Le Gosier(64 57 64), e la nazionalità di Thiem…

Il primo è un errore di trascrizione..invece per il secondo sono io che ricordavo così e non ho controllato…chiedo scusa.. 😡

Poi diciamo che il tempo era minimo causa Pasqua-Pasquetta…e per questo domani avrete la parte su miami..e un’intervista a un giovanissimo italiano!! 😛
@makiri ieri a mezzanotte volavano bestemmie… 😆 😆

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verygabry 02-04-2013 12:07

Immagino il torneo di miami sia nella seconda parte ;)… paire sarà anche divertente però fuori dal campo è troppo immaturo e vulnerabile

4
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kicks (Guest) 02-04-2013 11:48

bell’articolo su di mauro
appare evidente che ha ancora potenzialità per giocare a un ottimo livello, quello che mi chiedo è come mai fosse caduto cosi’ tanto in classifica.

3
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Koko2 (Guest) 02-04-2013 11:43

Bell’articolo, sono sbagliate solo due cose: il risultato della finale di Le Gosier(64 57 64), e la nazionalità di Thiem…

2
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saro (Guest) 02-04-2013 10:37

Thiem e’ austriaco e non svizzero….

1
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