Speciale Hawk Eye – Intervista a Illya Marchenko: “Mio padre mi ha portato sul campo da tennis all’età di 7 anni. Da quel momento ho sempre sperato di diventare un buon giocatore”

Illya Marchenko classe 1987, n.121 del mondo

L’ucraino Marchenko, partendo dalle qualificazioni, ha raggiunto le semifinali del ricco Challenger di Dallas. Poi probabilmente per stanchezza si è arreso prima a Melzer (in tre set) e nelle qualificazioni del Master 1000 di Miami al brasiliano Dutra Da silva (al tie break del terzo set).

Ecco l’intervista.

1) Perché hai deciso di giocare a tennis?

“Mio padre mi ha portato sul campo da tennis all’età di 7 anni. Da quel momento ho sempre sperato di diventare un buon giocatore”.

2) Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno e per il futuro?

“Il mio primo obiettivo è di rientrare nei top 100, dopo non voglio pormi limiti fino alla fine dell’anno”.

3) Come definisci il tuo gioco? Qual è il tuo colpo preferito? Su quale superficie preferisci giocare? Ti ispiri a un tennista del presente o del passato?

“Gioco molto bene in difesa e contrattacco spesso. Il mio colpo migliore è il passante di diritto corto incrociato. Non ho una superficie preferita”.

4) Cosa è successo nel 2011? Dopo il best ranking nel 2010 (numero 67) nel 2012 sei uscito dai top 250…e dopo cosa è cambiato? Ora sei tornato nelle posizioni che ti competono( questa settimana sei numero 121)

“Ho dovuto affrontare diversi infortuni alle ginocchia. Ho giocato con il dolore..e ho subito due interventi lo scorso anno, di cui l’ultimo nello scorso Novembre e per questo motivo ancora oggi non sono al meglio, infatti ho sofferto anche per questo nel match contro il brasiliano Dutra da Silva”.

5) Sei mai venuto in Italia? Se si come consideri gli italiani? Cosa ami di più e cosa meno?

“Ci sono stato molto tempo fa. Vorrei venire durante le vacanze di quest’anno e per questo motivo resterò in contatto con voi”.

6) Qual è la vittoria più bella e importante della tua carriera fino ad ora?

“Ci sono state diverse belle vittorie. Mi ricordo di quando negli Australian Open ho sconfitto Carlos Moya (anche se è stato uno dei suoi ultimi match nel circuito) Ora ho anche un’altra vittoria da aggiungere. La vittoria con Sergey Stakhovsky, mio amico, durante il torneo di Dallas della settimana scorsa è stata molto importante per me in quanto non l’avevo mai battuto”.

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