I Gulbis mancati (di Marco Mazzoni)
Dopo il primo Slam, anche il primo Master 1000 si sta avviando verso il solito finale, con almeno 3 dei big 4 che si sfideranno per il titolo. E questo solo perché Nadal oggi affronta Federer nei quarti visto che è sceso al n.5, altrimenti sarebbero stati ancora solo loro 4 a giocarsi il tutto. Difficile che succeda qualcosa di diverso. Il tennis di vertice è sempre più ingessato sui “soliti” campioni, i numeri parlano chiaro.
Djokovic non ha ancora perso un match nel 2013. Sarà dura per lui ripetere l’incredibile striscia del 2011, che durò oltre 40 match (precisamente fino al Roland Garros), ma anche lui è sempre più duro da battere. Murray pare il vero rivale, e non solo per motivi anagrafici. Lo scozzese è diventato sempre più tosto, fisicamente e mentalmente, pronto a lunghe e tostissime battaglie contro il serbo, come del resto hanno dimostrato le ultime due finali Slam, vinte una a testa.
Nadal era dato per morto, sepolto, ritirato, per via di un ginocchio scassato. Ora è misteriosamente risorto, dando un cazzottone sportivo in faccia al forte Ferrer in quel di Acapulco, e correndo veloce e libero come una gazzella anche sul duro californiano. Forse non c’era alcun mistero, con il suo ginocchio che sta più che bene per potersi permettere certi sforzi in campo. Nemmeno Federer pare aver voglia di abdicare del tutto dal tennis, dall’alto del suo talento e dei suoi quasi 32 anni. Meno solido e continuo del passato, ma è ancora lì, il quarto moschettiere a tutti gli effetti. E da dietro si fa enorme fatica a scalfire queste gerarchie, tanto che negli Slam e Master 1000, se i top 4 ci sono, finiscono per arrivare in fondo quasi sempre loro, eccetto poche eccezioni, che vedono come attori quelli appena dietro, ossia i Ferrer, Berdych, Tsonga, Del Potro.
Tutto il resto del plotone è nettamente staccato, come se ogni grande torneo fosse uno Zoncolan, pronto a far una selezione micidiale e consentendo una scalata sicura solo ai primissimi.
Allora fa molto riflettere un giocatore come Gulbis visto ieri notte contro Nadal. Il lettone ha un talento cristallino, sa tagliare il campo ed accelerare come pochi altri in questo momento. Dal lato del rovescio ha un tempo sulla palla assoluto, una capacità di produrre winners fantastica. E nonostante non avesse di fronte il miglior Nadal, per lacune mentali e l’incapacità di dare la massima continuità alla sua prestazione non è riuscito a battere “el toro”. Un peccato (tifosi di Nadal, sorry), perché un talento come Gulbis sarebbe una manna per il tennis di vertice, una garanzia di spettacolo in campo e di pepe sportivo in generale, grazie ad una personalità spiccata e un caratterino non proprio docile. Ma bisognerebbe che un Gulbis, così come un Raonic, un Tomic, un Dimitrov, iniziasse a battere i top 4. Che ci fosse un rimescolamento delle carte. Che arrivati al venerdì o al sabato non si vedano in campo sempre le stesse facce. Il sale dello sport è anche l’imprevedibilità, la sorpresa, la scoperta. Tutti elementi che da troppo tempo nel tennis di vertice latitano.
E’ colpa del tennis stesso, e di chi lo governa, che non ha impedito una deriva eccessivamente fisica. Oggi il vero winner nel tennis non è un gran dritto, un rovescio mozzafiato o un servizio travolgente seguito da una volèe acrobatica, ma la capacità di dare continuità massima alla prestazione; la capacità di tenere l’acceleratore pigiato all’80% del gas per il più tempo possibile, aspettando che il rivale sbagli qualcosa per effettuare un sorpasso. Sorpassi quindi che avvengono non per un surplus di qualità, ma come se fossero effettuati “ai box”. Quelli che in Formula1 fanno sbadigliare…
Eppure il tennis ha nel suo DNA tutto quel che serve per tornare ad essere uno sport più vario, e interessante: è uno sport nato come disciplina di destrezza. Oggi la destrezza è mortificata dalla forza, resistenza e consistenza. Non che i top 4 non sappiano giocare a tennis, tutt’altro! Ma sono così ineguagliabili per continuità della loro prestazione da azzerare ogni possibile differenza a loro sfavore. Basterebbe far tornare il tennis uno sport più di destrezza, premiando con materiali diversi e superfici più veloci chi ha reale qualità tecnica per rimescolare i fattori in campo. E tornare a vedere un Gulbis che dal 1° turno fa secchi tutti i big, alzando un grande torneo. Indian Wells sta pericolosamente andando verso una finale tra Djokovic, Murray o Nadal. Roba buona. Buona quanto una lasagna di natale surgelata e già mangiata più volte…
TAG: Djokovic, Federer, Ferrer, Gulbis, Masters 1000 Indian Wells, Masters 1000 Indian Wells 2013, Nadal
Ahimè bella idea, ma ai più suonerebbe come un’eresia.
@ DustinBrownNumberOne (#809801)
No Dustin, non dico questa tua conclusione. Anche un Del Potro può andar benone, come un Berdych… Ma che accada, perchè non accade praticamente mai! E nessuno mette in dubbio lo spettacolo e qualità che Roger, Rafa etc hanno portato. E li rimpiangeremo, pure tanto. Quello che non mi va giù è la monotonia, questi livelli troppo definiti che non portano mai sorprese e match troppo spesso uno fotocopia dell’altro, soprattutto (ahinoi) quelli più importanti… Non sempre ma molto spesso. 15 anni fa quando iniziava un 1000 o uno Slam si contavano 10 possibili reali vincitori, da diverso tempo sono solo 4. Non trovi sia molto limitante?
Quindi non è ammissibile una finale Berdych-Tsonga? O Tipsarevic-Del Potro? Le gerarchie sono definite per essere rispettate, e ciclicamente modificate. Questo nel tennis avviene abbastanza rapidamente, ma mi pare di comprendere dal tuo intervento che le gerarchie andrebbero stravolte subito e una volta per tutte. In sintesi Fab Four avete stancato, fate largo a Gulbis e a Janowicz nella vetta del ranking.
E questo è profondamente sbagliato. Nessuno sarà più come Federer, e finchè giocherà godiamocelo pensando (come una sorta di memento mori) che il suo spettacolo un giorno finirà. E a quel punto vi lamenterete di Saville e Quinzi.
Manca una fascia di veri campioni nati tra il 1992 e 1988.
@ Marco Mazzoni (#809686)
se continua così e non si perde nuovamente, gulbis arriva tra i top10, e se li merita tutti 😉 ieri era stanco, magari sarebbe finita diversamente, chissà… 😉
be dai tra un paio di anni ci sara’ un certo GQ a rimescolare le carte )))hahahha
Il motivo per cui le semifinali sono sempre le stesse è che i campi ormai hanno tutti la stessa velocità e i giocatori non hanno più problemi ad adattarsi,probabilmente hanno rallentato tutte le superfici per paura di vedere nadal o djokovic fuori al primo turno a melbourne contro muller o cose del genere.
Credo anche io che sia soltanto una ripresa “momentanea” quella del Lettone…perche’ “chi nasce tondo non puo’ morire quadrato”! Come dice anche qlc altro…appena si stanchera’ di fare il professionista serio pensando di poter competere anche lavorando la meta’ crollera’ nuovamente! Detto questo…giocando un po’ al fanta-tennis io in questo momento lo vedo come livello nella top ten, probabilmente un pelo sotto al terzetto Del Potro-Berdych-Tsonga (Ferrer e’ un caso a parte)…diciamo numero 9 o 10! Se si applicasse con continuita’ non e’ detto pero’ che possa anche fare meglio e issarsi immediatamente a ridosso dei fab four in solitaria! P.S. Ripeto…parlo di livello mostrato e nn di ranking effettivo: realmente al numero 5-6 o 7 del mondo a mio parere nn lo vedremo mai perche’ pur giocando cosi servirebbero troppi mesi e troppa costanza per arrivarci!
Per vedere un tennis più spettacolare (più di destrezza/situazionale) basterebbe restringere di mezza yard il campo per lato ovvero fare i corridoi di due yard invece che di una e mezza.
Si ridurrebbe l’importanza del servizio e il gioco di volo riacquisterebbe di efficacia (migliore copertura a rete). Avremmo stessa velocità di palla (che comunque è bella) e maggiore varietà di colpi.
Inoltre l’intervento sarebbe immediato e a bassissimo costo.
Gulbis terrà mentalmente per qualche mese, poi, non appena avrà capito che gli basta dare il 60% per raggiungere gli altri meno dotati, si sentirà superiore e si risiederà!
Se avesse 19 anni gli darei speranza, ma ora è troppo tardi per rivoluzionare una intera carriera….
A chi lo dici, pagherei x una finale Goffin – Dolgopolov o Dimitrov – Gulbis o simili. Ma da ATP 500 in su penso sia impossibile 🙁
Battute a parte, quel che mi premeva sottolineare con questo piccolo contributo è come un match “tra altra gente” che non siano le solite sfide Roger-Rafa o Rafa-Djoko o Djoko-Andy o Andy-Roger, insomma quelle tra i soliti 4, portano spesso più interesse e spettacolo.
Il match serale di ieri tra Nadal e Gulbis mi ha interessato parecchio, e intrigato non poco, con un buon Nadal in netta crescita (a me pare quasi totalmente recuperato), e un giovane che avrebbe tanto da dire, e da dare.
Però vorrei che un Nadal vs Gulbis fosse una Finale, una semifinale, e non un match di ottavi. Idem per gli altri giovani oltre a Gulbis. Serve una sterzata, una rottura di questo equilibrio ormai stantio, perché i match tra i big 4 stanno diventando pericolosamente troppo uguali a se stessi, e quindi di fatto noiosi.
“misteriosamente risorto” 😆
Gulbo veniva da 2 settimane ininterrotte di tennis a terzi set praticamente, con torneo vinto! Non arrivava a Nadal fresco e riposato come una rosa, perdipiù Raffaella non è nemmeno scesa in campo contro Mayer.
Certo se non l’aver battuto adesso ke è appena tornato non lascia ben sperare ma cerchiamo di essere positivi! Anche xkè dice di aver messo la testa a posto da soli 2 mesetti.
Se fa come Cassano e Balotelli siamo a posto però…. 🙄
😆