Hawk eye: il tennis a 360 gradi. Spotlight su John Millman
Questa settimana è stata anche la settimana delle qualificazioni al primo Master 1000 dell’anno: Indian Wells. A mettersi in evidenza durante le quali l’americano Bobby Reynolds che nei tornei americani è sempre un ostico cliente che si è sbarazzato del nostro Flavio Cipolla, quest’anno in difficoltà e con una grande battaglia, finita al tiebreak del terzo set dell’altro americano, testa di serie numero 2, Russell.
Dopo aver vinto il torneo di Delray Beach, Gulbis si conferma ad altissimi livelli e supera le quali senza troppe difficoltà. Da segnalare che nel match di primo turno contro il fratello di Ryan Harrison,Christian ha perso un set.
Grande amarezza invece per Matteo viola che si ferma al turno finale delle qualificazioni sconfitto nel tiebreak del terzo set da Odesnik, americano famoso per i due anni di squalifica per possesso di sostanze dopanti.
Passano nel main draw altri 9 giocatori tra cui spiccano il gigante Ivo Karlovic e Dimitry Tursunov gia semifinalista a Marsiglia quest’anno.
A questo punto passiamo ad analizzare alcuni dei match della parte alta del tabellone di Indian Wells, che si svolgeranno martedì.
Djokovic-Dimitrov
Quando in campo c’è il numero uno del mondo, ben pochi avversari possono pensare di tenergli testa; uno di questi è sicuramente il bulgaro Grigor Dimitrov, che dovrà fare però tesoro dell’unico precedente a Shanghai nella scorsa stagione in cui fu sconfitto in due facili set. Da allora molte cose sono cambiate: Djokovic ha riconquistato la prima posizione nel ranking(proprio a Shanghai iniziò la sua rincorsa), mentre Dimitrov ha migliorato il suo livello di gioco e di conseguenza anche il suo ranking. Dal punto di vista tattico,sarà molto interessante vedere quali armi utilizzerà il giovane bulgaro per scalfire la solidità del serbo da fondocampo. Di fondamentale importanza sarà servire un’alta percentuale di prime e prendere più rischi possibili con la seconda,dato che Djokovic è il miglior ribattitore del circuito; per il bulgaro sarà molto importante attaccare sul colpo dopo il servizio e cercare di perdere meno campo possibile, anche se questo comporta un numero di errori maggiore e dipende molto dalla profondità dei colpi di Djokovic. Un’arma che a mio avviso potrebbe usare Dimitrov è il rovescio in slice sul diritto del numero uno, in modo da spezzare il ritmo dello scambio e costringere il suo avversario a giocare un colpo poco sollecitato dalla maggior parte degli avversari. Per il serbo sarà necessario non concedersi pause,al contrario di quanto fatto al secondo turno, e cercare di mettere pressione con il suo tennis da fondocampo, in particolare cercando degli angoli stretti che potrebbero mettere in grande difficoltà il suo avversario che nonostante i progressi non è ancora un fenomeno negli spostamenti laterali.
Tsonga-Fish
L’incontro è di prestigio in realtà solo sulla carta: Fish è da poco rientrato ed è lontano dalla sua miglior forma, mentre il francese ha perso nelle ultime settimane da avversari con i quali di solito si impone. Il favorito dell’incontro resta comunque Tsonga, che dovrà concedersi meno pause rispetto alle ultime settimane e far pesare la sua maggior solidità da fondocampo. Fish,dal canto suo, cercherà di fare grande affidamento sul servizio e di abbreviare il più possibile gli scambi anche a costo di commettere qualche errore più del solito, la poca continuità del francese potrebbe però aiutarlo.
Almagro-Haas
La potremmo ribattezzare come “la sfida dei rovesci”. La partita tra Almagro e Haas è una di quelle dal pronostico meno scontato; l’ultimo precedente tra i due,disputatosi lo scorso anno a Shanghai, vide la rimonta del tennista tedesco che si impose al terzo set dopo aver fatto girare la partita al tiebreak del secondo set. L’incontro tra i due si preannuncia ricco di colpi vincenti e di scambi da fondocampo, dato che i due tennisti non sono assidui frequentatori della rete. Almagro,per ragioni anagrafiche e di classifica si lascia leggermente preferire anche se Haas a dispetto della sua età è ancora molto competitivo. Il tennista tedesco dovrà cercare di variare maggiormente il gioco, dato che Almagro ha un peso di palla superiore. Potrebbe sfruttare inoltre la sua grande esperienza nella gestione della partita e la sua maggior continuità per approfittare della mancanza di killer instinct di Almagro che spesso in carriera ha perso match subendo delle rimonte. Lo spagnolo, invece, deve cercare di comandare il gioco dato che difende peggio rispetto al suo avversario, anche se è migliorato in questo aspetto nelle ultime stagioni.
Cilic-Raonic
La sfida tra Cilic e Raonic è una di quelle partite che spesso vedremo nei prossimi anni dato che è sempre maggiore il numero di big server nel circuito. Nonostante la loro statura, i due giocatori sono solidi da fondocampo con Cilic che è quello dal bagaglio tecnico più completo, mentre Raonic il più esplosivo. In un incontro di questo tipo contano molto i colpi di inizio gioco che possono favorire Raonic, anche se Cilic è dotato di un’ottima risposta. I due giocatori interpretano in maniera diversa il gioco: Cilic ama giocare da fondocampo, Raonic preferisce scendere a rete appena ne ha la possibilità. La chiave del match sarà la seconda di servizio, uno dei punti di forza di entrambi i giocatori: chi dei due farà pesare maggiormente questo colpo avrà maggiori chance di vittoria.
Il buon momento del tennis australiano è confermato dalla quarta vittoria dall’inizio dell’anno nel circuito Challenger di un atleta Aussie. John Millman, che con Barton e Kyrgios si è alternato nella conquista dei trofei, è alla sua seconda vittoria nel 2013, dopo la precedente di Burnie. In aggiunta, è il segnale molto positivo che le cose si siano finalmente raddrizzate sotto il profilo del completo ristabilimento fisico e della possibilità di esprimere il miglior tennis.
A Kyoto si arrivava dopo la parentesi open e la stagione estiva Oceanica. Il cambio di superficie indoor e l’inverno giapponese non favorivano sicuramente i tennisti provenienti dall’area australe. Nel main draw si presentavano, oltre i tennisti di ritorno dalle assolate lande australiane, alcuni dei più in forma specialisti indoor: tra tutti Przysiezny, vincitore a Bergamo, Gojowczyk, Chiudinelli, Meffert, in transito dall’Europa. I giocatori di casa Sugita e Moriya, accreditati delle teste di serie 1 e 5, erano attesi su livelli più
competitivi, di quelli visti appannati nei recenti open australiani. Senza grandi sorprese si formava l’allineamento ai quarti. Da questa fase, e con incroci affascinanti, si è assistito ad una conclusione di torneo dal grande equilibrio e a esiti per certi versi sorprendenti. Nei quarti gli underdog eliminavano i favoriti al termine di partite concluse al terzo set. Moriya, Millman, Barton si imponevano, non senza colpi di scena, nei confronti rispettivamente di Sugita, Meffert, Gojowczyk. Chiudinelli (tds.2) andava ad un passo dalla sconfitta contro Przysiezny nel TB del secondo set, vinto con il punteggio di 11-9.
In semifinale il talento di Millman e l’esperienza di Chiudinelli sbarravano la strada alle velleità dell’idolo di casa Moriya e del sempre più convincente Barton.
La finale, decisa al TB del terzo set, vedeva l’affermazione del 23enne australiano di Brisbane, al culmine di una rimonta e di un match con momenti di alta drammaticità soprattutto nel secondo set, dove 5 break spostavano gli equilibri verso l’uno o l’altro contendente. Alla fine la registrazione del servizio tra il secondo e terzo set ha marcato la differenza e ha consentito al tennista Aussie di imporsi.
Challenger di Kyoto (Semifinali-Finale)
(4)Millman b Moriya(5) 7-6 6-1
(2)Chiudinelli b Barton 7-6 6-4
(4)Millman b Chiudinelli(2) 4-6 6-4 7-6
Tanti gli argentini in quel di Santiago (clay-$35.000) e infatti è proprio un argentino a trionfare; non si tratta di Alund o di Del Bonis come si potrebbe pensare ma di Facundo Bagnis. Per l’argentino originario di Rosario è il titolo, a livello challenger, numero 3 dopo le vittorie a Baranquilla (nel 2011) e ad Arad (nel 2012). L’argentino non sembrava essere in gran condizione in questo 2013 (aveva vinto prima di questo torneo solo 4 partite) ma con questa vittoria ci dimostra come voglia tornare ai livelli del 2011 con cui aveva raggiunto il best ranking al numero 151.
Bagnis si è imposto in questo torneo su giocatori del calibro di De Bakker (finalista, battuto in due tie-break), Gonzalez (vincitore la settimana scorsa a Salinas), Dutra da Silva (cliente ostico su queste superfici) e soprattutto (mio modesto parere) su Marco Trungelliti. Da tenere d’occhio questo giocatore, infatti se acquista un minimo di continuità nel suo gioco, potrebbe essere un cliente pericoloso per i top 50-70. Marco, appunto, è approdato in semifinale, giocando un ottimo tennis e battendo tennisti del calibro di Capdeville (uno dei favoriti per la vittoria finale) e Alund(testa di serie numero 1) che ha iniziato al meglio questo 2013 raggiungendo per la prima volta le semifinali di un Atp 250. Prestazione deludente per Federico del Bonis che si è fermato solamente ai quarti dopo aver battuto lo spagnolo Pere Riba (spagnolo rientrante da un gravissimo infortunio che lo ha tenuto fuori per un anno) ed è uscito sconfitto dal croato Veic (in fase calante della sua carriera). Delusione anche per il giovane cileno Garin che non è riuscito a esprimere il suo tennis con l’olandese De Bakker. Ottimo torneo, ancora una volta, per il cileno Lama che si conferma il cileno più in forma al momento. Lama, 19 anni, dopo un 2012 non esaltante sembra aver trovato la giusta condizione ed è intenzionato ad entrare nei top 400.
Challenger di Santiago (Semifinali-Finale)
Bagnis b. Trungelliti 6-2 5-7 7-6 (4)
De Bakker b. Veic 6-4 6-3
Bagnis b. De Bakker 7-6(2) 7-6(3)
Hawk eye: Spotlight
C’è stato un momento nella carriera di John Millman, in cui la sfortuna e gli infortuni si erano impadroniti del futuro del tennista di Brisbane. E’ successo nel 2011, quando nel mese di aprile ebbe il secondo serio infortunio alla spalla (il primo nel 2007), che lo costrinse ad una forzata inattività di un semestre. Prima di allora, i più attenti scouts, avevano previsto per il giovane australiano, dotato di pregevoli qualità atletiche e di buoni fondamentali, una rapida crescita ed un’ascesa costante nel ranking.
Il disgraziato anno 2011 aveva cancellato il percorso iniziato negli anni precedenti, quando John scalò le classifiche fino ad innalzarsi al suo best ranking nell’ottobre del 2010. Raggiunto il n.179 all’età di 21 anni, si schiudevano dinanzi a Millman scenari e strade allettanti. In un attimo tutto sfumò e da Wimbledon 2011, sconfitta (con Wolmarans) turno di qualificazione, non calcò più i campi. Sei mesi di assenza avevano riportato Millman indietro di 400 posizioni e alla fine della stagione 2012, galleggiava intorno alla 540ma posizione. Con pazienza e con volontà John ricominciava, quasi da zero e dalla 560 posizione del marzo 2012, la sua seconda carriera, provando nuovamente a issarsi dall’abisso in cui era stato gettato. La determinazione, accompagnata da un talento tennistico di robusta consistenza, gli consentivano di giocare con continuità e, cosa che più contava, di tornare a vincere. Ripartiva nel 2012, dall’ATP 250 Brisbane, dove superate le qualificazioni, si fermava al primo turno. Poi, quarti di finale a Burnie e Calundra, e finale di un futures a marzo, persa contro Kubler. Da lì un primo acuto nel Challenger di Busan, in cui raggiunse la finale (persa da Ito) e un brillante finale di stagione con vittoria di un future in Australia e una nuova semifinale in un Challenger indoor a Toyota in terra nipponica. L’inizio di anno è stato un crescendo: 16mi a Brisbane, con sconfitta onorevole con Murray,e vittorie nei challenger di Burnie e Kyoto. Oltre la forma fisica ritrovata, oggi Millman può contare sulla tempra, cementata con la risalita dall’infortunio, e su un mix di elasticità atletica, eleganza, e soluzioni esteticamente pregevoli ed efficaci, che effettivamente dimostrano quanto avessero ragione i suoi ammiratori. Con il nuovo best ranking (n.158) che la prossima settimana è destinato ad essere infranto, l’obiettivo per il 2013 pare già a portata di mano: l’ingresso nei 100 è là, ormai a vista… Good luck John.
Alessandro C.
Gianni Pagano
Daniele Sforza
TAG: Hawk Eye, Millman
4 commenti
I casi della vita…
In streaming si può vedere la integrale partita giocata da Millman contro Murray. Sono 2h circa di tennis che meritano la visione.
Garantisco. Davvero un buon tennista.
millman ti odio….ti metto winner ed esci al primo turno…non ti metto nei prono e finisci nello spotlight…ma va… 😆
Bene truppa, io Millmann lo conoscevo poco adesso ci vado dentro nei prono!
Poi se è una sola ve la vedete con me 😆
Grandi come al solito ragazzi!
E challenger che non si smentiscono…offrono ogni settimana spunti d’interesse impagabili. Nulla è scontato 😯