Il ritorno della regina (analisi del ranking WTA)
Molti appassionati esulteranno: finalmente la classifica mondiale WTA torna a dare una immagine reale dei valori in campo: Serena Williams è nuovamente numero 1 del mondo (per la 124ma settimana). E con merito, visti i trionfi degli ultimi 12 mesi, in cui ha vinto ben 9 tornei, con le perle di Wimbledon, US Open e Masters, condite dall’oro Olimpico sull’erba inglese, conquistato con una facilità disarmante. La giocatrice americana grazie alla finale raggiunta nel Premier5 di Doha ha infatti coronato un lunghissimo inseguimento e ha finalmente superato Vika Azarenka, in una sfida fra bombardiere che certo non si distinguono per simpatia.
Ma la vera notizia è un’altra: il giorno dell’agognato sorpasso è coinciso con una sconfitta per Serena certo non eclatante nel punteggio ma che fa comunque riflettere. La campionessa bielorussa appena scesa dal trono della WTA ha dimostrato di essere stata una numero 1 più che degna, con 8 tornei vinti negli ultimi 14 mesi (2 slam, visto che quest’anno ha bissato gli Australian Open) e sicuramente combatterà nei prossimi mesi per recuperare una posizione che, alla luce dei risultati ottenuti, ha dimostrato di meritare almeno quanto la sua rivale americana.
E’ molto difficile fare previsioni ma almeno fino a Wimbledon, però, la classifica molto difficilmente potrà spostarsi: la Azarenka difende molti più punti della Williams ed entrambe storicamente non hanno un grandissimo rendimento sulla terra battuta, superficie per loro davvero ostica (l’unico risultato da incorniciare l’anno scorso è stato a Madrid, ma a maggio il tappeto nella capitale spagnola tornerà ad essere rosso, pur mantenendo indubbiamente una velocità insolita per quel tipo di superficie, anche a causa dell’altura).
Dopo lo Slam inglese la bielorussa potrà premere sull’acceleratore e a provare a recuperare la prima posizione, sempre che qualcuna delle inseguitrici non faccia da terzo incomodo.
Analizzando la situazione in questo momento sembra però molto difficile che le altre possano impensierire le prime due e l’unica che potrebbe in questo momento ambire al trono, la Sharapova, sembra avere le polveri bagnate, uscita sconfitta in maniera pesante nel match conto la Williams e sorprendentemente battuta a Melbourne da Na Li (ora ferma per infortunio) dopo un inizio di torneo in cui la sua superiorità sembrava schiacciante. Inoltre la russa difende una caterva di punti sulla terra (ha perso solo una partita lo scorso anno, ai quarti di Madrid con la Williams) e prima che inizi la stagione sul rosso ha le due finali dei Mandatory americani da riconfermare: una cambiale da 1400 punti.
Scendendo in classifica, la Radwaska è lontana 3000 punti, questa settimana le esce il risultato di Dubai (vittoria e 470 punti) e ha il risultato di Miami (1000 punti) in prossima scadenza: per le sue aspirazioni da podio tutto è rimandato ancora alla primavera europea, su una superficie che non le ha mai dato tante soddisfazioni ma che è assolutamente adatta al suo gioco fatto di angoli e variazioni. La polacca è un’atletadavvero talentuosa e completa e questo potrebbe essere l’anno della consacrazione.
E le altre? Il piatto piange, non si vede molto altro all’orizzonte. L’esperta Na Li gioca sempre meno, ma quando lo fa con continuità sono dolori per tutte (senza l’infortunio alla caviglia chissà cosa sarebbe successo a Melbourne)… il suo inizio di stagione è stato straripante ma adesso è fuori e chissà quando e come rientrerà.
La Kerber è in caduta libera, 7 vittorie e 4 sconfitte nel 2013, pur non avendo ancora incontrato nessuna fra le top10 (sempre out appena ha incrociato una top50): trend molto pericoloso per il suo ranking che si poggia su tanti buoni risultati e nessun grandissimo colpo… se continua così la discesa verso il basso sarà lenta e inesorabile. Ma allo stesso tempo, proprio per come è strutturata la sua classifica, le basterà inanellare un po’ di vittorie con giocatrici “abbordabili” sfruttando le buone teste di serie e almeno fino a Wimbledon (dove l’anno scorso ha ottenuto il suo migliore risultato arrivando in semifinale) dovrebbe riuscire a resistere fra le top10.
Discorso simile vale per la nostra Sara Errani che, però, a differenza della tedesca, è decisamente più in fiducia. A pesare sulla sua stagione il pessimo risultato degli Australian Open, solo parzialmente compensato dalla finale di Parigi (in una settimana particolarmente fortunata visto che ha vinto per ritiro due delle quattro partite giocate) e dalla buonissima settimana di Doha, dove ha perso dalla Azarenka in modo molto meno netto di quanto dica il punteggio. Una buona dose di punti potrebbe arrivare da Indian Wells, Miami e Madrid, tornei in cui difende pochissimo… per lei è vitale restare fra le prime 8 fino a Parigi e l’impresa non sembra impossibile. E poi c’è il doppio che le da tanta carica, anche se è davvero un altro sport.
La Kvitova è un fantasma, in crisi di gioco e risultati, anche se il set strappato a Serena e le due vittorie in Fed Cup possono essere visti come un timido segnale di ripresa: il tennis è uno sport di testa e a volte basta davvero poco per dare una svolta alla propria stagione.
Sotto di loro il vuoto assoluto: la Stosur sembra aver già superato il picco della sua carriera (anche se c’è da dire che soffre sempre l’inizio di stagione “in casa”), mentre Wozniacki e Bartoli hanno ormai perso la costanza di risultati che le avevano permesso di scalare le classifiche pur non avendo mai avuto grandissimi acuti nei major (la danese è stata numero uno addirittura per 67 settimane!). Difficile per loro pronosticare una stagione ai vertici. E come se non bastasse, scendendo ancora nel ranking non si muove foglia: l’exploit in Australia della Stephens, definita dagli addetti ai lavori come astro nascente del tennis femminile, è rimasto isolato: Zakopalova e Cristea l’hanno già riportata sulla terra.
La situazione deve far riflettere: differentemente da quanto succede nel tennis maschile, la classifica femminile, anche per come è costruita, potrà riservare interessanti sorprese nei prossimi mesi, almeno per quanto riguarda eventuali inserimenti nelle top10… a noi non resta che sognare uno scatto di una tennista esperta e che meriterebbe, per come gioca, questa soddisfazione (Roberta Vinci) o, chissà, un ritorno delle regine di Fed Cup (Schiavone e Pennetta), che ripartono questa settimana dall’amata (soprattutto per la brindisina) terra sudamericana per cercare il tanto sperato rilancio.
Luca Piemontese (LucaP)
TAG: Azarenka, Errani, Na Li, Serena Williams, Sharapova, Stosur
3 commenti
è ovvio che è difficile che la williams perda molti punti anche perche è altrettanto ovvio che la sua preparazione viene mirata ai tornei piu importanti dove arriva sempre riposata e in ttimi stati forma…..pero’ io ho la sensazione che quest’anno ci potrebbero essere parecchie sorprese……ci possono essere molte tenniste poco attese ma capaci di fare lo sgambetto a molte…..stephrns lo ha gia fatto ma flipkens,shvedova,hsieh,watson,robson,keys possono battere chiunque gia ai primi turni e fare perdere molti punti…..niente credo che sia cosi’ scontato!
Chissà se adesso Rino Tommasi farà pace con il computer.
“una sfida fra bombardiere che certo non si distinguono per simpatia”…
non lo so trovami nel circuito una più simpatica di serena e ti compro una villa in sardegna!
forse solo la petkovic in questo video ahahahah
http://www.youtube.com/watch?v=DpAEVkAqx_I