Hawk eye: il tennis a 360 gradi: Si parla anche del trionfo di Zeballos. Spotlight su Rhyne Williams
L’aspetto più bello dello sport è quello di raccontare delle storie, storie che spesso hanno un lieto fine come quella di Horacio Zeballos.
Il giocatore argentino ha firmato l’impresa della settimana battendo “il Dio della terra battuta” Nadal, come lui stesso lo aveva definito in conferenza stampa prima della finale, mettendo in mostra un tennis brillante e propositivo.
Zeballos è stato impeccabile al servizio, con cui ha mostrato di saper variare bene angoli e rotazioni, e ha mantenuto spesso il comando dello scambio da fondo, complice anche la mancanza di profondità dei colpi di Nadal.
Per l’argentino si tratta del primo titolo Atp in carriera, coronato dall’affermazione di prestigio su Nadal. Per quanto riguarda lo spagnolo, la lieta notizia è stata rivederlo in campo e vedere che è ancora in grado di dare un grande contributo alla diffusione del tennis. Dal punto di vista tecnico è sembrato in grande difficoltà in risposta, negli spostamenti e dalla parte del rovescio; anche se per dare una valutazione più precisa bisogna aspettare alcune settimane, ad oggi sembra molto difficile vedere Nadal in breve tempo di nuovo ai vertici del tennis mondiale. Negli altri due tornei della settimana (Zagabria e Montpellier) si sono imposti Gasquet e Cilic, due giocatori che in questo inizio di 2013 sono sembrati davvero ritrovati.
Gasquet ha sconfitto in finale il connazionale Benoit Paire in un match all’insegna del talento in cui Gasquet ha dimostrato tutti i suoi progressi nella lettura della partita e nella sua tenuta fisica. Anche il suo avversario è stato autore di un ottimo torneo in cui ha sconfitto giocatori di indubbia qualità come Llodra e Simon, per lui la prossima sfida sarà mantenere questo livello di gioco anche nelle prossime settimane.
A Zagabria si è imposto il tennista di casa Marin Cilic,che nell’arco del torneo ha sofferto solo in semifinale contro Youzhny, portando a casa molto agevolmente gli altri incontri, tra cui la finale contro Melzer.
Il circuito challenger, oltre al torneo di Bergamo, si fermava in Australia e in Texas.
Ad Adelaide si è svolto il torneo di West Lakes con un Main draw non di primissimo livello. Fin dal primo turno si è assistito a clamorose uscite di scena (Millman, vincitore a Burnie due giorni prima, Moriya, Duckworrth, Giannessi) e a risultati imprevedibili, fatto che ha reso il torneo interessantissimo per la possibilità di saggiare forze e ambizioni di tanti giovani (tra i molti Kyrgios, Saville e Jeong-Suk, Barton). Un dato su tutti va riportato: 16 dei 32 tennisti del main draw avevano 23 anni o meno.
Proprio 3 di loro, Barton, Kyrgios e Lobkov, sono approdati in semifinale, giocandosi le carte per la vittoria. La promessa australiana Nick Kyrgios, 17 anni, recente vincitore degli AO Junior, mostrava un tennis solido e di grande prospettiva pur essendo al primo Challenger.
Nella parte bassa del tabellone emergevano l’australiano Barton(345) e il russo Lobkov(327). Entrambi hanno esibito un discreto tennis: pesante e con una velocità di palla notevole, Barton; geometrico e preciso Lobkov. Il russo comunque ha perso lo scontro diretto nella semifinale, giocato in condizioni di vento sostenuto. Nell’altra SF Kyrgios teneva testa all’inglese Ward per due set, cedendo di schianto al terzo. La finale vedeva l’affermazione di Barton sull’inglese Ward. Per il 21enne australiano, semifinalista la settimana prima a Burnie, è il primo titolo in carriera, e conferma di un esplosivo inizio d’anno.
CHALLENGER WEST LAKES (outdoor) – $50,000H – SEMIFINALI E FINALE
Ward b Kyrgios 6-4 5-7 6-1
Barton b Lobkov 6-1 7-5
Barton b Ward 6-2 6-3
Jesse Levine(n.80), vincitore uscente della precedente edizione 2012 e accreditato della tds nr.1, tentava di ripetersi a Dallas ($100.000), ma in un main-draw dal cut off non molto alto è difficile concedere repliche. Difatti il suo cammino si interrompeva ai quarti per mano del connazionale Dancevic, sempre più ritrovato e uscito da eroe nel match di Davis con la Spagna, dove aveva lasciato appena 5 giochi a Granollers. La partita dei quarti,come prevedibile, è stata decisa al terzo set con la vittoria di Dancevic.
In semifinale contro Dancevic arrivava Rhyne Williams, dopo convincenti prestazioni agli ottavi e ai quarti rispettivamente contro Ram(tds4) e contro Alex Kuznetsov. La battaglia tra Dancevic e Williams è stata intensa, giocata su pochi punti, risultati alla fine decisivi. La miglior tenuta dell’americano alla fine faceva la differenza sulle pause del canadese.
Blake(tds n.6) contro Ginepri è stata la semifinale della parte bassa. Seppure in fase discendente della carriera entrambi hanno meritato di giungervi, trovando le motivazioni necessarie per poter competere sia contro giovani in maturazione che ossi duri di queste superfici. Blake rischiava contro l’irriducibile Russell, che nel secondo set aveva un primo MP sul 5-4 e servizio e un’altro nel TB sul 6-5. Ma la classe e la pulizia dei colpi sono doti che non si perdono e che possono far
girare le partite. Così accadeva che, vinto il secondo set 7-6, Blake chiudeva al terzo. Ginepri, a sua volta, usciva da una partita che si era complicata con Molchanov, andando a vincere faticosamente al TB del terzo set. Nella SF la spuntava Ginepri in tre set, con un gioco che per larghe fasi riportava alla memoria i fasti di un tempo. In finale Rhyne Williams imponeva il suo gioco essenziale e concreto andando a centrare alla sua prima finale un titolo challenger.
CHALLENGER DALLAS (indoor) – $100.000 – SEMIFINALI E FINALE
Williams b Dancevic 4-6 6-4 6-4
Ginepri b Blake(6) 6-4 1-6 6-3
Williams b Ginepri 7-5 6-3
Hawk eye: Spotlight
Rhyne Williams, nato a Knoxville, Tennessee nel 1991. Attualmente è numero 191 del mondo ma con la vittoria a Dallas è diventato numero 159 e sicuramente questo 2013 lo renderà protagonista. Ricordiamo anche che si è comportato bene agli Australian Open portando al 5 set (era avanti 2 set a 0) un tennista, Florian Mayer, che di certo non è quello di 2 anni fa ma che si trova comunque nei top 30. Dopo averlo visto all’opera in qualche spezzone nei quarti di finale e in semifinale con Dancevic posso esprimere il mio modesto parere che è il seguente:
Sicuramente non è un tennista “meteora”, infatti, a soli 16 anni aveva già vinto il suo primo futures (a Pittsburgh nel 2007) poi per vari motivi (anche di peso) non è riuscito a fare il salto di qualità. Williams si potrebbe definire quasi come un americano atipico, difficilmente va a rete, è un giocatore più difensivo ma che ha i colpi per aprirsi il campo e chiudere il punto, dotato di un buon servizio (dovrebbe cercare di mettere una seconda più sicura ogni tanto), ottimo dritto e discreto rovescio. Con Dancevic ha giocato un ottimo tennis variando molto il gioco (nonostante fosse quasi sempre lui a subire lo scambio, specie sul servizio di Dancevic che tirava missili) con smorzate, tagli, ecc. Due gli aspetti negativi fondamentali, che si possono migliorare: sicuramente deve essere più calmo come giocatore e evitare di “perdere le staffe” nei momenti clou (con Dancevic ha lanciato una decina di volte la racchetta poi si è lamentato con l’arbitro per alcune chiamate dubbie e successivamente ha anche scagliato palline in tribuna).
Il secondo punto da migliorare, associato al primo, è quello tattico infatti lo statunitense a volte,nonostante ci sia campo per attaccare decide di usare un taglio poco efficace che poi lo mette in difficoltà a rete. Sicuramente sono due aspetti su cui si può migliorare, di conseguenza Williams sarà uno dei giocatori da tenere d’occhio sui tornei soprattutto americani.
Alessandro Crobu
Gianni Pagano
Daniele Sforza
TAG: Cilic, Gasquet, Hawk Eye, Rhyne Williams, Zeballos
4 commenti
Barton finirà molto presto nei 100!! Anche Williams ce la farà sicuramente ma sembra un pò pazzerello quindi forse per lui i tempi potrebbero essere più lunghi del previsto…
@ cataflic (#789611)
È il nostro Quinzi allora no????
Ottima analisi e rubrica che permettere di conoscere giocatori sconosciuti ai più 😉
Kyrgios si conferma in rampa di lancio col suo tennis già maturo per i pro.