Uno Sventaglio di Tennis (Speciale Wimbledon): Giocare contro la storia
Uno Sventaglio di Tennis – Numero 28 – Martedì 10 Luglio 2012
Terzo turno. Sei volte a due punti dalla doccia, un linciaggio mediatico che poteva spaziare dall’ “ormai è cotto” al “non ha più fame” e la terza grossa delusione nelle ultime tre edizioni di Wimbledon. Benneteau stava per battere Federer, non erano passate nemmeno 24 ore dall’impresa di Rosol su Nadal. Ma non è finita così Amarcord.
Il 31 Maggio 2009 (Roland Garros) Rafael Nadal, padrone della terra rossa, viene eliminato agli ottavi di finale da Soderling e il giorno dopo Federer va ad un passo (quel famoso dritto sulla riga nel terzo set) da una clamorosa eliminazione per mano di Tommy Haas. Il finale della storia? Federer alza l’unico suo Slam mancante, in terra parigina, scrivendo un altro pezzo di storia.
Le analogie di questi due tornei sono talmente significative che bastano da sole per descrivere la grandezza di questo sport. Solo un anno fa, a Wimbledon, Djokovic batteva Nadal e raggiungeva la vetta del mondo mentre Federer usciva per la seconda volta consecutiva ai quarti di finale. Arriviamo oggi, dopo altre tre finali slam targate Djokovic-Nadal, a vedere il “Re Roger” alzare il suo settimo titolo e mettere nuovamente in riga il mondo per la 286esima settimana (raggiungendo e superando da lunedì prossimo Sampras).
Chi dopo la finale 2011 parlava di prossimo funerale del tennis avrà sicuramente apprezzato tutto quello che è successo in quest’edizione.
Rosol aveva dato solo un assaggio di quello che poteva accadere liberando la parte bassa del tabellone da un potenziale vincitore.
Successivamente tutti hanno tremato per Federer al terzo turno e anche negli ottavi dove l’ottimo Malisse (32 anni, una semifinale nel 2002 e un po’ di pancia) stava provando a fare il miracolo.
E occorre anche sottolineare la favola di Brian Baker, statunitense soprannominato “sfiga”, che è riuscito a raggiungere gli ottavi di finale dalle qualificazioni e ad iniziare una carriera completamente nuova, da protagonista (il suo braccio è da applausi).
La Germania esce a testa alta con i suoi divertenti Kohlschreiber e Mayer, entrambi ai quarti di finale senza dimenticare un Tommy Haas tornato a livelli molto buoni.
I due grandi sconfitti tra i “normali” sono sicuramente Gasquet e Del Potro, stoppati dalla loro impossibilità di esprimere il miglior tennis quando è necessario, mentre tra i giovani si segnalano le belle prove di Janowicz e Goffin e l’opaco torneo di Tomic.
Tornando alla finale – la prima giocata da Federer in “trasferta”– si potrebbero prendere gli ultimi due 15 del secondo set per spiegare perché Roger ha vinto 17 Slam ed è il migliore. Murray un giorno vincerà Wimbledon (magari se lascia la madre a casa) perché stavolta ha fatto la sua partita perdendo contro un avversario superiore e non giocando come un 16enne a cui trema il braccio.
I tanti nostalgici del flipper Djokovic-Nadal hanno cambiato prontamente versione. Quando Federer non riusciva a vincere più uno Slam dopo l’Australian 2010 il motivo era un tennis diventato troppo competitivo per lui, adesso chela musica è cambiata si parla di un Nadal arrivato fisicamente scarico ed un Djokovic che ancora sta pagando l’intenso 2011.
Ma queste chiacchiere stanno a 0 considerando che lo svizzero ieri ha giocato il suo match numero 1045 in carriera (mai ritirato), vinto il suo 75 esimo torneo con 7 Wimbledon e 17 Slam.
Lui ci mette un esagerato talento e se c’è qualche acciacco basta giocare con la maglietta della salute anziché lagnarsi.
C’è chi gioca contro un avversario e chi contro la storia (ovvero, se stesso).
Alla prossima,
Andrea Martina (Andrea24h)
TAG: Djokovic, Federer, Nadal, Roger Federer, Uno sventaglio di tennis, Wimbledon, Wimbledon 2012
articolo sublime
Magari sarà solo la mia opinione isolata,ma se Federer ad esempio è capace di vincere quasi da infortunato,a me tutto ciò ricorda il periodo nel tennis femminile,di Steffi Graf,quando c’era talmente tanta differenza tra lei e le sue avversarie,che era capace di battere una top ten alla fine degli anni ottanta,anche quando era influenzata.Ed il fatto che Federer sia vicino,come numero degli Slam vinti,a Martina Navratilova e Chris Evert,che di Slam ne vinsero 18,cioè uno in più di King Roger,indica anche secondo me,che il livello medio è un pò scarsino,non trovate?Ovviamente ad eccezione dei fab four,o dei tre tenori,a seconda quanti tra loro,considerate campioni,e gli Slam vinti da loro,talvolta escludono Murray,e includendo invece tra i grandi anche Del Potro.Forse,tornando al discorso del livello medio,il periodo più duro per i campioni per affermarsi,è stato a cavallo tra gli anni Settanta e tutti gli anni Ottanta,perchè ce n’erano davvero tanti,ed anche tra i top ten che non vinsero mai uno Slam,ce n’erano diversi che avevano un tasso tecnico davvero elevato.
Condivido. Clerici ormai fuori di testa. Il succo del discorso può anche essere condiviso, ma è il modo e l’arroganza con cui scrive che è insopportabile.
il peggior articolo che abbia mai letto….
nadal a 31 anni perde anche da quel broccolo di beh invece federer a 31 anni torna in cima al mondo, sai che rabbia per lo zio tony questa umiliazione inaspettata
articolo veramente insulso
ottimo articolo e riflettiamo sul fatto che nadal ha perso al secondo turno contro il numero 100 e dopo 2 giorni in un intervista ha detto che aveva problemi (tendinite) e che dopo parigi aveva fatto altre infiltrazioni x prepararsi x l’erba(allora xchè giocare ad halle singolo e doppio), cmq pensavamo che questa volta non trovasse scuse e invece dopo 2 giorni e coincidenza dopo che federer aveva vinto da fermo contro malisse, e qui sta la differenza che nadal perde e tira fuori i problemi e annuncia al mondo che sono a rischio i giochi olimpici(ma quando mai) mentre federer vince anche da fermo con la schiena mezza bloccata e dolorante e i giorni dopo quasi non vuole parlarne e minimizza tutto e questo x rispetto dei suoi colleghi, pensate come devono sentirsi i colleghi che battono nadal e dopo un po’ di ore sentono e leggono ovunque che nadal aveva problemi al ginocchio o tendiniti o altro e che giocava con le infiltrazioni, parlando con un dottore del settore ho saputo che nadal avra’ sempre problemi(se è vero che sono gravi) xchè con tutte queste infiltrazioni non fanno che peggiorare la sua salute e il suo fisico a livello generale e tra 10-15 anni potrebbero essere pure nocive a lui sotto diverse forme(secondo me è una bufala xchè sento spesso parlare nadal e lo zio di infiltrazioni e non ci credo che giochino con il fuoco),inoltre il dottore dice che i suoi problemi fisici, soprattutto alle ginocchia, sono dovute al fatto che nadal 17enne aveva gia’ un fisico da paura, dei bicipiti enormi x quell’eta’, una massa nella parte superiore del corpo impossibile x quell’eta’ se non costruita a laboratorio e in palestra prendendo amminoacidi ramificati, proteine, steroidi e roba varia che con tanta palestra fanno ingrossare i muscoli e definirli, x carita’ tutta roba lecita ma le ginocchia a 16-17-18 anni sollecitate come quelle di nadal e in piu’ costrette a sorreggere una muscolatura superiore grossa e pesante è normale che provoca problemi, quindi questo è il prezzo da pagare x scelte sbagliate, ma magari senza questo fisico nadal non avrebbe vinto tutto quello che ha vinto e non sarebbe stato subito competitivo a 18 anni, invece se il suo fisico fosse stato fatto crescere in maniera naturale magari oggi avrebbe meno problemi fisici e qualche torneo vinto in piu’, anche se indoor avrebbe lo stesso zero vittorie contro il maestro federer
Volevo proporvi un’intervista a Camila Giorgi tratta da un sito sportivo:
Camila, ti stanno bombardando in tanti e sei finita su molti giornali, come ti senti e cos’è cambiato a una settimana dal tuo exploit a Wimbledon?
“Cambiato nulla. Mi sento molto contenta, mi sono presa semplicemente un paio di giorni di riposo ma ho già ricominciato ad allenarmi. Bisogna continuare, non è successo ancora niente”.
La Radwanska è andata in finale, eppure dopo la tua partita hai confessato di aver versato qualche lacrima. Cosa cambieresti di quel match e dove senti di dover migliorare?
“Bisogna migliorare in tutto. Ho fatto molti errori in generale e non solo in quella partita… E nemmeno in una singola parte del campo. Penso di essere scesa in campo un po’ troppo nervosa, non tanto per il gioco dell’altra ma perché mi sentivo semplicemente più contratta del solito e anche un po’ stanca. Ma questa non è una scusa, secondo me non ho giocato bene quel giorno e questo è quanto”.
Nata a Macerata, maturata a Parigi e spostata poi a Miami. Lì il “no” a un’offerta dell’accademia di Bollettieri. Ma che cos’ha di speciale papà Sergio?
“Beh, lui mi conosce. Lui mi conosce da sempre, e ci alleniamo da quindici anni. Sa quando mi devo riposare, sa quando mi deve concedere del tempo, insomma mi conosce benissimo. Poi io ho una fiducia incredibile in lui e sento che non la potrei riporre in nessun altro, quindi… Non so… Semplicemente mi sento molto bene con lui. Ecco cos’ha di speciale”.
Sei venuta via presto da Macerata, hai girato molto e il tuo accento vale più di qualsiasi carta di identità: quanto ti senti italiana da 1 a 10?
“Dieci! Io sono nata lì, i miei fratelli anche… mi sento di Macerata e non c’è nessun dubbio riguardo a questo”.
E quindi se Barazzutti ti dovesse chiamare per la FedCup…
“Sì certo… Cioè, bisogna vedere, perché di quelle cose lì si incarica papà, ma io in generale non avrei di certo nessun problema”.
Guardo te e vedo una giovane tennista che sta sfondando dopo una crescita fatta tutta all’estero, poi penso a Sara Errani e mi accorgo che per arrivare dove è arrivata si è dovuta trasferire in Spagna. Ma per un giovane tennista italiano è così impensabile pensare di poter emergere stando “a casa”?
“Sinceramente non lo so, ma se mi chiedi quello che è importante per me ti dico avere uno sparring partner, avere tutti i giorni qualcuno di importante con cui allenarmi e naturalmente avere tutto il materiale a disposizione. Io sono venuta qui perché mi avevano detto che Miami sarebbe stata “il mio posto”, visto che c’erano un sacco di giocatori con cui potersi allenare e poter crescere. Riguardo all’Italia però non lo so, penso che sia importante tutto questo e poi naturalmente giocare in una buona struttura”.
Parliamo del tuo gioco. Superficie e colpo preferito?
“Per il tennis che gioco sicuramente il dritto e il cemento. Adesso anche l’erba (sorride ndr), ma sicuramente mi piace colpire e giocare di potenza dal fondo quindi sì, direi che il cemento è ciò che mi si addice di più”
Quindi per i tornei americani che stanno per arrivare sei carica a mille… Che obiettivi ti sei posta? Che tornei vuoi giocare e dove ti vedi da qui a fine anno?
“Adesso tutto il giro americano dei tornei WTA prima dello US Open: Washington, Cincinnati, New Heaven e lo US Open appunto. Poi non so se andrò in Asia, dobbiamo ancora valutare. Per quanto riguarda la posizione, beh, non mi pongo limiti: mi piacerebbe guadagnare altre posizioni (dopo Wimbledon è salita fino al numero 89 della classifica WTA ndr), ma senza pensare troppo ai numeri; voglio solo migliorare, giocare più partite possibili… E poi il ranking verrà da solo, no?”.
Chi è il personaggio che ha influenzato di più il tuo tennis (e non parlo per forza di un tennista famoso)?
“Ma sicuramente papà, che si è ispirato però allo stile di Andrè Agassi e ci ha messo un qualcosa in più: voleva che io fossi brava anche a rete e non solamente dal fondo. Insomma, un po’ papà e un po’ Agassi, direi che in generale sono questi due”.
In molti ti hanno notata non solo per il tuo tennis, ma perché sei anche una bella ragazza . Come gestisci questo aspetto? Pensi che ti possa influenzare negativamente in futuro? (penso ad esempio alla storia tennistica di Anna Kourinkova) O più in generale ti dà fastidio essere riconosciuta per il lato estetico?
“No no, assolutamente. E’ una cosa carina e mi fa anche piacere, ma io sono una giocatrice di tennis e voglio continuare a dimostrarlo! Di tutto il resto non mi interessa”.
Ma è vero che il gonnellino te lo disegna mamma Claudia? E se dovesse arrivare uno sponsor “pignolo”, come la prenderebbe?
“Sì, è vero: l’ha disegnato lei e se a uno sponsor non starà bene, beh, ne potremo parlare… Per il momento volevamo fare qualcosa di differente dalla altre e ci siamo riuscite”.
Cosa ti piace fare quando non ti alleni?
“Uscire con le amiche, stare con la mia famiglia… Poi qui a Miami c’è il mare, la spiaggia… Insomma mi piace uscire quando posso, andare al cinema e divertirmi. Nei due giorni di pausa che ho avuto dopo Wimbledon diciamo che ho fatto tutto questo e mi sono rilassata”.
A questo punto la domanda sorge spontanea: sei fidanzata?
“No, in questo momento no. Ho poco tempo…”.
Lunga Vita al Re!
Come si può immaginare uno sport tattico, tecnico ed elegante come il tennis senza Re Roger? Dopo una finale come questa non riuscirei mai a rinunciare a certe emozioni! Grandissimo Federer, sei sempre stato il mio idolo e lo sarai sempre in futuro.
stessa cosa…
Sampras era come lo ricordavo. si tornasse sull’erba veloce di una volta, con i giocatori al top, le finali sarebbero sempre e solo sampras – federer
Di Gianni Clerici consiglio questo link apparso stamani su La Repubblica online:
http://www.repubblica.it/sport/tennis/2012/07/10/news/re_federer-38803432/?ref=HRERO-1
“Il genio del tennis”.
Scritto su Twitter da Gustavo K. numero 1 all’inizio degli anni 2000(e che rimane a mio avviso il miglior rovescio ad una mano della storia del tennis).
E’ il re!
Come scriveva ieri Gianni Clerici, che cos’ha in più Federer rispetto agli altri vincitori di Wimbledon dell’ultimo decennio?
Semplicemente, supportato da una rapidità di gambe che però hanno/avevano anche gli altri, ha più variazioni: può accarezzare la palla con gli slice, può tirare colpi piatti, può tirare violenti lift con la palla che schizza alta dopo il rimbalzo (soprattutto nella seconda di servizio), ha una maestria nel gioco di volo che gli altri non hanno.. Semplice, no?
Complimenti per l’articolo.
Domenica su Supertennis stavano riproponendo Sampras Federer, Wimbledon 2001….avevo le lacrime…..
Bell’articolo.Forza re roger.Ti vogliamo fino al 2016 e anche oltre.Viva il tennis!