Seppi ha alzato l’asticella (il ritorno di Luca Scaldaferri)
La finale di un tennista a)francese b)giovane c)stabilmente a cavallo della 100esima posizione del ranking atp d) maggiormente avvezzo fino a qualche mese fa al circuito challenger aveva significativamente minato la mia tranquillità mattutina allorchè mi apprestavo a seguire di lì a poco il live da BELGRADO.
Quattro buoni motivi per farsela addosso, anzi 5 visto che noi tutti sappiamo che il nostro caro ANDREAS ama sorprenderci con cose contro pronostico in entrambi i sensi (per fortuna).
In questa occasione il pronostico era per lui. La nazionalità del “senza peso” francese evocava infatti brutti ricordi, in ultimo SIMON killer di FOGNINI in quel di BUCAREST ed in principio MATHIEU presente sul luogo del misfatto quando SEPPI decise di suicidarsi e porre fine alla sua “esistenza” in terra svizzera in un pomeriggio di Luglio del 2007.
L’ età abbastanza giovane del transalpino, nel mio pessimismo indotto (dalle tante disillusioni..), mi faceva pensare che di lì a pochi anni avrei ascoltato qualche trasmissione sui “miti dello sport” targata ESPN CLASSIC dove si ripercorrevano le gesta di quel francesino di AVIGNONE “che si affacciò al grande tennis proprio nella terra dell’allora numero 1 DJOKOVIC” (poi sarebbe stato lui il n.1…).
Già immaginavo la voce narrante, le immagini sbiadite e lo smash in rete di SEPPI che regalava il primo titolo ATP a quello che sarebbe diventato (nella mia immaginazione che cresceva in maniera esponenziale insieme alla mia stizza)l’erede prima di SIMON, poi di PIOLINE , poi di FORGET, di LECONTE e infine di NOAH, senza mai passare per SERRA.
Il suo attuale ranking, il suo navigare border line sulle entry list del circuito maggiore e in aggiunta l’ottimo percorso nel torneo fino a quel punto mi aveva fatto temere “eccolo lì, il guastafeste che imbrocca la settimana della vita”.
Ce ne sono a bizzeffe di esempi del genere, di tennisti che dopo essere stati per settimane intere la brutta copia di MARCELO INGARAMO e prima di ritornare ad essere la brutta copia di JACOBO DIAZ allenato da MARCELO INGARAMO (..fantasia..) in quei 7giorni sembrano avere il talento di EDBERG, la testa di LENDL e il killer instinct di FEDERER. Insomma, la marcia di avvicinamento al pomeriggio televisivo è stato dominato da pensieri a dir poco inquietanti e inquietantemente francesi.
Per fortuna però , BENOIT “senza peso” PAIRE, dopo aver per un attimo alimentato i miei sospetti (fino al 3 a 1) ha iniziato a scacciare i fantasmi che si erano addensati nella mia mente di buon mattino sciogliendosi in un soliloquio tennistico da battimuro.
Mai visto un tennista giocare ogni colpo come fosse l’ultimo e senza nulla da perdere, senza peso, appunto.
Il nostro ANDREAS non si è dovuto sprecare più di tanto per portare a casa il suo secondo titolo ATP. Si sale a quota 2 quindi, come FURLAN,VOLANDER,SANGUINETTI e CAMPORESE (il cui torneo di ROTTERDAM, a mio avviso rimane il punto più alto del nostro tennis recente) e con tutto il tempo di agguantare ANDREA GAUDENZI fermo a quota tre (come CANE’)e con nessuna intenzione di emulare il suo ex compagno d’allenamento MUSTER e rimpinzare il bottino. Sospiro di sollievo…….
Il torneo, l’altoatesino l’ha fatto suo sabato sera nella sfida con NALBANDIAN dove ha prevalso grazie anche alle qualità che anche chi non lo ama gli riconosce: la tenacia e la voglia di non mollare mai.
Fondamentale in un match contro un vero fenomeno presumibilmente a fine carriera e mai completamente sul pezzo neanche nel pieno della carriera. Non so quanti altri tennisti sarebbero stati lì tra i nostri.
Per cui…cerchiamo di essere meno schizzinosi. Seguendo ANDREAS non si può notare un grande stravolgimento dal lato tecnico o dei miglioramenti cospicui (servizio?), a mio avviso, però il nostro SEPPI è migliorato in una cosa molto semplice e importante: nei risultati.
Due vittorie negli ultimi 2 anni contro 0 nei restanti altri fanno la differenza nonostante il ranking non gli dia ancora giustizia fino in fondo e scavano un solco (ha alzato l’asticella) per adesso rispetto agli altri tennisti della numerosa pattuglia italiana presente nei 100 proprio in termini di vittorie, ad eccezione di VOLANDER.
Con questi risultati SEPPI ha dimostrato alcune cose :
1) Saper giocare bene (bene = non estetica ma = vincere) in tutte le superfici è un valore importante e, per ora appartiene solo a lui tra i nostri signorotti. Cioè potenzialmente a tutti ( o quasi): BOLELLI, FOGNINI…ma il concetto di “potenzialmente” è quello che ha rovinato molti tennisti del nostro paese ed è antitetico rispetto a quello del “praticamente” che di solito esercitano in FRANCIA.
2) Il riferimento attuale del nostro tennis al maschile deve essere lui per via dei risultati ottenuti e soprattutto per come sono stati ottenuti. Cioè , riferimento estetico può essere BOLELLI, quello futuro potrà, ci auguriamo, essere FOGNINI che è un pizzico più giovane ma quello reale è lui.
3) Saper stare per molti anni ad un buon livello di gioco e di classifica come sta facendo ANDREAS consente di avere prima o poi delle opportunità. Questo è stato un altro grande merito di SEPPI, costante se pur dedito agli harakiri.
4) Per la tanto italiana discussione su chi sia il più forte tra i nostri giocatori attualmente sul circuito (discussione che anima molti siti, compreso questo, e che si farà fino a quando non ci sarà qualcuno che sbaraglierà la concorrenza) questa settimana ha fornito argomenti interessanti
Voglio finire con un augurio per tutti gli appassionati di tennis che aspettano il top ten che ancora non si intravede. A volte le inversioni di una tendenza possono avere delle avvisaglie che ti fan capire che qualcosa sta cambiando. Non raggiungevamo i quarti di uno slam da un bel po’, e ci ha pensato FOGNINI. Non vincevamo un torneo ATP da un bel po’ e ci ha pensato SEPPI e non contento ci ha ripensato quest’anno. Non eravamo 7 nei 100 da un bel po’ e forse non ce ne erano mai stati così tanti (qualcuno di voi più “statistico” mi aiuterà) e ci han pensato CIPOLLA,LORENZI e il redivivo VOLANDER. E’ ora, però, che cambi qualcosa anche in noi appassionati, un po’ di ottimismo in più non guasterebbe.
Allora, c’erano un francese, un tedesco, uno spagnolo e un italiano alla vigilia di due semifinali ATP. Il francese lo immaginavo forte come OLIVIER MUTIS, lo spagnolo inesorabile come JORDI BURILLO, il tedesco concreto come MARCELLO CRACA e l’ italiano talentuoso,ricciolino, mancino e un po’ isterico…..ho esagerato?????
N.B. Nelle mie sintetiche e piccole statistiche faccio riferimento al tennis degli ultimi anni da CANE’ in poi. Cioè da quando seguo il tennis.
Luca Scaldaferri
TAG: Andreas Seppi, ATP Belgrado, ATP Belgrado 2012, Seppi
che bei tempi…martin jaite che in italia vinceva molti dei numerosi atp…anzi grand prix, come si chiamavano allora…gomez che era in assoluto il mio preferito insieme ad henry leconte…davin altro bel mancino che mi faceva impazzire…
cmq canè da kent una stesa l’ha presa…sarà altrove..a bordeux vinse, vero.
oh…dimenticavo l’ammazzasvedesi…il mitico gattone che si inkiappettava nystrom, sundroem, wilander e compagnia senza scomporsi. l’anti-regolarità…
i fratelli sanchez ed aguilera che giocavano solo il rovescio tagliato…il cancilla che giopcava solo di dritto..
mi mancate ragazzi :-)))
l’italiano non è la mia lingua matterna quindi non ho capito tutto ma il principale sì quindi posso affermare che è 1a buona analisi !!
@ pierre (#658358)
certo che lo ricordo , peccato che si è ritirato a 20 annni una meteora, poteva diventare (ginocchio a posto)uno dei piu’ grandi terraioli di tutti i tempi.c’è un video su youtube dell’epica partita giocata e persa in ottavi a roland garros 87 con Noah.
Beh li ha una vittoria in realtà!
@ Lucabigol (#658511)
no ti sbagli..Cane batte’ il diavolo in finale a Bordeaux 86 mi pare in tre set.l’esclamazione ho incontrato il diavolo è di Pistolesi che ci perse nelle quali del foro italico 6-0 6-0 in 40 minuti.Kent era una forza della natura nonostante il grave problema al ginocchio che non lo faceva giocare sul cemento, riusciva a produrre un liftone esasperatissimo che buttava i suoi avvversari attacati al telone ti annientava fisicamente, ricordo Muster Sanchez, Davin,Alberto Mancini,jaite, Gomez, Perez Roldan, fare delle figure barbine
C’è qualcuno che ha un elenco di tutti i tornei vinti e le finali disputate dagli italiani da quando c’è l’atp? Io avevo fatto un file dopo l’ultima vittoria di Volandri…ma non lo trovo più :((((
porta al quinto è riduttivo
aveva buttato nel cesso un match quasi vinto..
poi la pioggia…interruzione..ed il giorno dopo un disastro…
ho incontrato il diavolo
cit. paolino canè…che le aveva buscate credo a bordeaux…
Se uno si sforza di farti un affresco del tennis anni 80 e 90 e tu gli dai del velleitario la prossima volta ci rinuncia! (con tutto il rispetto per la Golarsa) 🙂
Come al solito leggo commenti ke vogliono dimostrare la conoscenza della lingua di Dante in termini forbiti… io invece proporrei di fare un analisi con conoscenze tennistiche!!! avete sentito il commento della Golarsa(COMPETENTE IN MATERIA TENNISTICA!!)durante la gara Troicki-yuoung… si narrava ke l’americano nn vince una partita da febbraio e ke l’altro ex 12 del mondo 😯 a momenti rischia di perdere xche’ piu’scarso!! questo sta a significare quello ke io vado dicendo da sempre ossia che a volte le classifiche(vedi troicki Florian Mayer)sono frutto anke di episodi ad esempio i famosi sorteggi… andatevi a vedere i sorteggi degli ultimi 3 anni di Seppi vi viene da piangere!!!! Forza azzurri sempre con voi!!!!!
Canè era forte ma nondimeno era anche aiutato dalla italianità di alcuni tornei nostrani su terra in cui se non vinci fai spesso semi o finale prendendo comunque punti e fiducia. Poi chiaramente nella dolce Svezia o in costa azzurra nel torneino di tradizione sia lui che la Cecchini vincevano lo stesso (come la Pennetta a Marbella) ma insomma non era un rude torneo dell’est o africano come per i poveri Potito, Seppi o Bracciali, quest’ultimo costretto a fare la volpe del deserto per incamerare il suo unico ATP senza visite turstiche nelle città d’arte.
Sono d’accordo che Seppi ha battuto Nalbandian perché nei momenti topici ha avuto più tenacia, ma è anche vero che l’argentino spesso non è stato in carriera un mostro di tenacia, tranne quando vinse un ATP Finals in finale su Federer. Però, tante volte ha sprecato match quasi vinti (anche contro Federer).
Sono anche d’accordo che Seppi sia un giocatore polivalente, che sa esprimere il suo miglior gioco su tutte le superfici (in questo è seguito solo da Bolelli, perché Fognini è più forte sulla terra benché abbia dimostrato di saper vincere anche sul rapido) e che ha saputo stare tra i top 100 per molti anni, però tante volte ha avuto periodi con scarsi risultati e cadute in classifica, per poi risalire giocando challenger. Mi auguro e gli auguro di trovare finalmente maggiore continuità di rendimento e che questo lo possa portare tra i top 20. D’altra parte vedremo presto a Madrid, Roma e Parigi se veramente è diventato un giocatore più affidabile.
Concludo dichiarando che la punta più elevata che il tennis italiano ha mai raggiunto dopo l’era “Panatta-Barazzutti” è stata la vittoria di Camporese a Milano, non quella a Rotterdam.
Eppure ricordo come se fosse ieri Cané che porta Lendl al quinto a Wimbledon, Lendl che poi perse la finale con Pat Cash.
STATISTICA: 7 tra i primi 100 non li avevamo mai avuti ed è un record di quest’anno. Prossimo record da battere è di averni almeno 6 alla fine dell’anno (ne abbiamo avuti 5 nel 1991 sic!!!!).
Per le donne al massimo 10 (1990) e 8 a fine anno (2006).
Amen.
proprio vero, adesso e’ piu’ difficile, e’ probabile ( non certo ) che gente come simone colombo, claudio panatta, massimiliano narducci, claudio pistolesi avrebbe chiuso la carriera senza sollevare il torneo “italico” che coronava gli sforzi di una vita, cane’ ha conquistato 2dei 3 tornei all estero ed era rispetto agli altri piu’ competitivo , sempre pero’ e limitatamente (come cancellotti ) al contesto terraiolo.
C’è da dire che un Canè si incanalava nei dolci tornei ATP terraioli delle belle città italiche come Bologna , Firenze Genova etc. come nel femminile la Cecchini vincendone qualcuno ma oggi non ci sono più purtroppo: l’autarchia protetta dei punti casalinghi è solo un ricordo come la SIP e il pane dei 250 devi ottenerlo con campagne più difficili all’estero.
@ l Occhio di Sauron (#658366)
Per carità, il livello del torneo non era mostruoso, ma:
1) vincere non è mai facile e le occasioni devi saperle cogliere
2) Nalbandian sulla terra tanto scarso non è
3) A Seppi è riuscito, nella fattispecie, quello che non sono riusciti a fare, tra i nostri, né Fognini (che a perso da Paire), né Volandri (che ha mancato l’occasione con Andujar).
Ciò detto, d’accordo con te, non ci gasiamo troppo e aspettiamo la prossima prova del nove..
è vero lo dico anche io,se ci fosse stato djokovi o anche un del potro non avrebbe vinto,l’unico avversario è stato nalbandian
Colleghi, non vorrei buttare acqua sul fuoco ma rendetevi almeno conto che il nostro era TDS nr 2 e la TDS nr 1 è caduta per strada.. ha vinto un torneo battendo tutti e solo giocatori di classifica inferiore alla sua.
Onore a Seppi che ci ha regalato una bella gioia ma rendiamoci anche conto del livello di questo torneo.. ci sono atp250 che hanno peso, altri che sono come challengers..
Eh, Ingaramo me lo ricordo anche io, che ho iniziato a seguire il tennis quando mio padre mi trascinò sui gradoni del Foro a vedere la mitica finale Panatta-Vilas, nel ’76!
L’articolo è molto ben scritto e divertente. Il mio punto di vista è che Seppi, stavolta, abbia messo quel pizzico di determinazione in più che spesso in passato gli faceva perdere il treno della vittoria. Speriamo che sia un inizio e non un episodio. Per ora dobbiamo fargli solo complimenti e sperare che qualcuno dei nostri riesca ad imitarlo sempre più spesso.
bei tempi, un po’ di nostalgia affiora sempre quando si va’ indietro + di 20 anni.
Ingaramo me lo ero dimenticato, ma lo svedese me lo ricordo come fosse ieri, ti ricordi la sua “impugnatura” e come comandava lo scambio con quelle ginocchia sempre fasciate , un anno giocava cosi’ bene che ho detto ale’…..fa’ la doppia ROMA-PARIGI e invece a roma perse in semi 😉 da Ivan Lendl con un doppio 6-3 l’anno che poi Lendl vince la finale in 5 set con Perez-Roldan il martello.
Il miglioramento principale di Seppi sembra mentale.
Sembra più convinto e determinato.
Ma non sono d’accordo sul fatto che vincere i tornei sia così fondamentale per valutarne la crescita.
Seppi ha già fatto quarti e semi in un master 1000, ma sono rimasti risultati sporadici.
E’ nei tornei importanti che si vede il vero valore e la vera forza.
Se vuole alzare l’asticella, deve porsi come obiettivo gli ottavi di finale negli slam e i quarti nei 1000.
Se si arriva a quel livello con costanza, poi si naviga tranquillamente intorno alla 20a posizione. Perchè la classifica non è più appesa alle cambialone in scadenza (mod. Fognini al roland garros e lo stesso Seppi ad eastburne)
Lo aspetto sin da questo torneo e soprattutto a Roma, Roland e Wimbledon per vedere se abbiamo un nuovo Seppi.
@ Fla13: Forza Eremin! (#658343)
non farti illusioni! Blocca subito certi ragionamenti che fanno male,
ma cerca semplicemente di apprezzare questo decoroso livello medio-alto che a noi serve come il pane!
Grazie per l’articolo!!! Aggiungo solo, che in quest’ultimo periodo, ho notato una nuova grinta da parte di Seppi! Evidenziata dalla mimica facciale e da un paio di pugnetti, nei momenti decisivi! Che si sia rotto di fare “solo” partita pari, coi top 10 e cercare di non perdere più al terzo set? Vedremo… Bravo Seppi!!!
bell’articolo, condivido e sottoscrivo ogni pensiero.
Bravo il nostro Seppia che con tutti i suoi limiti alla fin fine nella storia del tennis italiano la sua firma ce la lascia eccome!
Complimenti per l’articolo molto bello veramente! e anche condivisibile sopratutto.
😉 marcelo ingaramo….hai i capelli bianchi come me?me lo ricordo in diretta tv rai meta’ anni 80..forse 87 prendere 6-0,6-0 da kent Karlsson(ildiavolo)nell’ATP di Saint Vincent,bei tempi quelli
Considerazioni giustissime…..