Mondo Junior: Pietro Licciardi è in finale al Banana Bowl. Domani la finale alle ore 20 italiane. Quinzi vince il torneo di doppio
Pietro Licciardi è in finale nel torneo Under 18 Grade 1 di Carvalho/Itajai (Banana Bowl – terra).
L’azzurro si è imposto nella seconda semifinale sull’argentino Mateo Martinez, classe 1994, n.1502 del mondo nel ranking ATP, con il risultato di 64 63.
Domani in finale Pietro alla caccia del primo titolo in carriera in un torneo Grade 1, sfiderà l’americano Spencer Papa, classe 1995, n.65 del ranking Under 18.
Gianluigi Quinzi in coppia con Garin ha vinto il torneo di doppio, dopo aver battuto in finale per 46 60 10-7 (supertiebreak) il duo formato da Herreros-Santos. Un Grazie ad Arnoldo Spanò e Cla
G1 Brasile – Terra
1°turno
Pietro LICCIARDI (ITA) b. 6-4 6-2 Evan HOYT (GBR)
Federico MACCARI (ITA) b. 6-2 6-1 Joao WALENDOWSKY (BRA)
ITA QUINZI, Gianluigi (’96) [3] – bye
2° Turno
Pietro LICCIARDI (ITA) b. 2-6 6-4 6-3 Thiago MONTEIRO (BRA) [1]
Gianluigi QUINZI (ITA) [3] b. 6-2 6-2 Bernardo CASARES (BRA)
Federico MACCARI (ITA) b. 6-1 6-1 Jakub ORAVEC (SVK) [14]
Ottavi di Finale
Pietro LICCIARDI (ITA) b. 6-1 7-6(0) Diego PEDRAZA (COL)
Spencer PAPA (USA) b. 6-3 6-2 Gianluigi QUINZI (ITA) [3]
Federico MACCARI (ITA) b. 6-4 7-6(5) Gabriel FRIEDRICH (BRA)
Quarti di Finale
Pietro LICCIARDI (ITA) b. Christian GARIN (CHI) [11] 76 (5) 57 64
Quentin HALYS (FRA) b. Federico MACCARI (ITA) 63 16 63
Semifinale
Pietro Licciardi (ITA) b. Mateo Martinez (ARG) 64 63
Finale
Pietro Licciardi (ITA) vs Spencer PAPA (USA)
TAG: Gianluigi Quinzi, Licciardi, Mondo Junior, Quinzi
confermo: fa trasformato in terraiolo
@ Lucabigon (#637062)
Ovviamente c’è anche Bertolucci, n° 12 nel 1973 quando fu introdotto il computer per il calcolo del ranking.
Lì il merito fu di Muster & Leitgeb: da junior Gaudenzi aveva uno stile di gioco profondamente diverso.
Gaudenzi giocava bene in avanti da junior…poi a 20 anni Leitgeb ne fece un clone di Muster per farlo sfondare da pro.
E comunque all’apice della carriera qualche risultato l’ha raggiunto sul cemento (finale a Dubai nel 1995 e n° 18 ATP subito dopo…). E’ uno dei 5 azzurri ad essere mai riusciti ad entrare nei top20 in carriera: gli altri sono Panatta, Barazzutti, Furlan e Camporese.
@ Lucabigon (#636927)
Il Paradosso è che Gaudenzi da sempre considerato terraiolo DOC ha vinto US Open Junior! Per dire come sono fuorvianti i risultati degli Juniores.
Gialappa ha ragione, uno dovrebbe nascere vecchio, e via via diventare giovane, così si sa già come è andata a finire. Si viene qui per sapere i risultati, e ci si trova nel metafisico. Mitico!
Intanto forza Gianluigi, diciamo che reggono tutte e due le tesi: che è uscito per risparmiarsi e/o questo Papa non era così male, e si era capito anche dai risultati nei tornei immediatamente precedenti.
Complimenti a Licciardi, ed in bocca al lupo
Questo fatto che Nargiso era scarso tecnicamente che spesso sento mi pare abbastanza forte! Nargiso nella sua originalità mancina era sin troppo bravo e arzigogolato tecnicamente erano altri i suoi evidenti limiti.
Bene per Quinzi, il doppio aiuta a migliorare il gioco di volo.
E io continuo a soffiare……
P.S. Pistolesi e Nargiso avevano degli evidenti limiti tecnici.
Ma questa e’ una mia opinione.
Dobbiamo essere contenti dei tanti Juniores certamente ma consideriamo che paesi in serie D di Davis come la Gran Bretagna con solo Murray nei top ten e poi quasi il vuoto hanno costruito anche loro ottimi Juniores e anche in gran numero. Se La Spagna ha anche lei 6 juniores molto forti, se la Francia idem, se la GB come detto anche di più se la Germania qualcosa mette in campo, se gli usa nominano un Papa se l’Austalia Saville se gli asiatici e i Giapponesi impazzano con i giovani alla fine il risultato netto è che ci troviamo come prima senza alcun progresso significativo. Il Campione vero nasce e sovverte questi discorsi imponendosi a tutti anche se nasce come “figlio unico” in Svizzera.
ah dimenticavo, Quinzi ad ora potenzialmente ha un ritmo da n°1 junior sulla terra, ma lui è sul veloce che si esprime meglio…..e lì quasi ancora non ha giocato finora….
@ Luca C (#636936)
il caso di Pistolesi e Nargiso è in effetti emblematico, ma avevano 18 anni, il nostro Quinzi ne ha 16 e ha nel mirino il n°1 junior…Gaudenzi era al livello di Muster se non meglio, best ranking n° 18 atp e se non era per i molti infortuni andava diversamente…
Quinzi esprime già a 15-16 anni una cattiveria ed una determinazione agonistica unica che i primi 2 non avevano. 🙄
Guarda che le le cose che ho detto non sono molto diverse dalle tue: non ho mica affermato che ci attendono anni di occupazione continua e plurima dei top ten: se già ci riuscisse il solo GQ sarebbe un traguardo storico per il tennis italico.
I risultati dei junior vanno presi con le molle, ma il fatto che si stia creando una base anche sufficientemente ampia non può che indurre un certo ottimismo per il futuro.
I casi dei fallimenti italiani junior->pro li conosciamo tutti e non c’è il bisogno che me li ricordi tu; a differenza del passato però abbiamo più carte in mano e non una sola.
Sminuire Quinzi perchè sta giocando tornei junior mi sembra riduttivo: in pochi alla sua età hanno già partecipato al numero di tornei pro finora disputati da GQ, e peraltro quasi sempre scegliendo i tornei sotto casa e beneficiando delle conseguenti wild-card(mentre Quinzi non ha cercato queste “scorciatoie” facendosi sempre le quali).
Impossibile dire quello che combinerà Quinzi nel futuro ma non mi piace pormi limiti, e sarebbe assurdo farlo alla sua età: dico solo che il fisico e la testa sembrano proprio quelli giusti da pro (e sono spesso questi aspetti a fare la grande differenza con i tornei junior).
Non condivido la tua idea che ci sia un’unica strada per diventare forti: le storie degli attuali top-ten, come ha ben ricordato Commentucci, dicono il contrario.
Questo lo condivido al 100%.
Pistolesi era campione Juniores, eppure non ha mai messo il piede nelle prime 60 posizioni mondiali.
Gaudenzi non ricordo gli Slam Juniores che ha vinto, ma poi top 10 non lo è stato.
Un conto è vincere da Juniores, un conto da Pro, tra i grandi.
Io il mio teorema ce l’ho. I campioni non mancano, ma arrivati al momento di fare sul serio, li si fa correre col freno a mano tirato. Solita teoria che devono crescere gradualmente e pian pianino. Ripeto che il tennis è uno sport dove non puoi permetterti di fare questi calcoli, se vuoi tirare fuori il top 10 per quasi tutta una carriera ( vedi un Corretja o un Moya ).
Io direi che per costruire il campione, dobbiamo creare la base di giocatori ” pianetini ” dai quali può sganciarsi quello che va a schiantarsi nei top 10.
Ora, abbiamo 6 top 100. Dovremmo arrivare fra 2-3 anni ad averne 9 o 10. Allora tra questi uno potrebbe diventare l’Emilio Sanchez della situazione, il capostipite di una nidiata di spagnoli senza precedenti.
Io se Quinzi ripete la carriera di Emilio Sanchez sarei già contento, servirebbe da apripista per quelli che arrivano dopo. Se mi fa una carriera da Edberg o Becker, per non dire Ferrero, ben venga. Un n.1 italiano piacerebbe moltissimo.
Ma il tutto non nasce a livello juniores. Nasce a livello pro. Bisogna vedere fra due anni come è messo Quinzi. A mio avviso se sarà fuori dai top 100, le speranze di un giocatore da top 10 fisso iniziano già a calare. Può toccare quelle posizioni, ma come toccata e fuga. E sarebne già un bell’andazzo.
Non facciamoci illudere troppo dagli ottimi risultati juniores. Ce ne sono sempre stati ( Nargiso winner a Wimbledon ).
Che bravi i nostri junior masculi: vincono tantissime partite e le poche volte che perdono gli avversari devono sudarsi le proverbiali sette camicie.
Al di là di anticipatici e spesso superficiali paragoni su chi sia il più forte, per i quali basterebbe vedere i risultati per avere l’ultima sentenza, è bello per una volta vedere che il plotone è folto: al di là della stella GQ vi è un gruppo di gregari ricco di talento e buona volontà, liberi di crescere sotto la sua ombra liberi da pressioni di ogni genere.
Sono in tanti: impossibile che tutti smarriscano la retta via.
Quinzi in coppia con Garin ha vinto in doppio dopo aver battuto in finale per 46 60 10-7 (supertiebreak) Herreros-Santos.
Quinzi futuro top 10 e Licciardi futuro top 5 ?
In Italia, ovvio. A livello mondiale, staremo a vedere. Speriamo.
@ Roberto Commentucci (#636857)
grazie mille, spero di vederlo presto all’opera!
Fisico compatto, alto circa 1,82, mancino, molto reattivo e rapido di piedi, buon tocco. Grande rovescio a una mano, il suo colpo migliore. Il diritto è buono soprattutto quando giocato a sventaglio, un pò meno nella fase di manovra.
Ragazzo molto sereno, allegro e tranquillo in campo.
@ Nole (#636832)
In realtà scadono i 30 punti del Banana Bowl del 2011. Quindi guadagna 70 punti di doppio (da calcolare al 25%). Rimane uno 0 che potrà cancellare la prossima settimana.
Ottimo, perchè aveva ancora uno 0 nei risultati del doppio…con questo risultato si avvicina alla posizione n°5
Intanto Quinzi e Garin hano vinto il torneo di doppio.
Meglio che niente!
Complimenti!
che torneo che sta facendo!
qualcuno l’ha mai visto giocare e può descriverlo come giocatore?
bè…quando qualcuno inizia a vincere gli altri si sentono anche inconsapevolmente un pò spronati a fare meglio 🙂
Bravissimo!!! Veramente un gran torneo il suo.
E dopo il prossimo gradeA è proprio giunto il momento di buttarsi nei futures.
Bravo Pietro
Non ci credo!!! 😀
D’un tratto sembra il paese della cuccagna.
Per domani le banane agli altri a noi le coppe 😆