Italiani in Campo Copertina
Italiani in campo (ATP-WTA-Challenger) – 01 Marzo
01/03/2012 09:17 10 commenti
Questi gli azzurri impegnati con i relativi orari di gioco e scontri diretti nei main draw dei tornei del circuito ATP-WTA-Challenger.
Link: Risultati Italiani di questa settimana
Challenger Florianopolis – (terra)
2T Bolelli – de Paula (0-0) ore 18
Challenger Salinas – (terra)
QF Navarro – Lorenzi (2-3) ore 22
WTA Acapulco – (terra)
QF Errani – Cabeza-Candela (1-0) ore 22
QF Vinci – Krajicek (2-0) non prima delle ore 24
QF Duque-Marino – Pennetta (0-1) 3° incontro dalle ore 22
TAG: Italiani in campo
Vince la Errani 6-4 6-3
UN OMAGGIO A FLAVIA,
PER CHI LA AMA COME ME,
E OVVIAMENTE, PER CHI HA VOGLIA DI LEGGERE…
sabato, 25 febbraio 2012
LE ETÀ DI FLAVIA
Flavia Pennetta compie i fatidici 30 anni. Da giovane promessa a donna, ecco alcune fasi che hanno contraddistinto l’ascesa di una delle migliori tenniste italiane di sempre. Giocatrice per certi aspetti pionieristica, dentro e fuori dal campo
Da un punto di vista simbolico non tutti i compleanni sono uguali. Come nella competizione, infatti, esistono tappe di pura routine e traguardi ben definiti. Ho sempre pensato che i 30 anni rappresentino una delle età più significative nella vita di una persona, grazie a quel connubio speciale e unico che viene a crearsi tra giovinezza e maturità. Un’età in cui, di solito, è possibile stilare un primo, provvisorio bilancio della nostra esistenza. Da oggi il club dei trentenni annovera anche la nostra Flavia Pennetta. Un evento che può suscitare, in chi è un po’ più grande di lei, sensazioni contrastanti. Sensazioni che corrono in bilico tra gli avverbi di tempo “già” e “ancora”, alla pari di alcuni ricordi. Da un lato sembra di rivederla, irruenta e un po’ incosciente, esordire al Foro Italico prendendo a pallate un’ex semifinalista del Roland Garros, l’argentina Clarisa Fernandez, come se si trattasse di ieri. Poi pensi alle prime interviste rilasciate dalla brindisina, quelle in cui dichiarava di ispirarsi a Monica Seles e di non vedersi ancora tennista dopo i 26 anni, e ti rendi conto che di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Ere, tennisticamente parlando.
Enfant terrible. Non era una ragazzina tranquilla, Flavia. Per informazioni chiedere a Barbara Rossi, l’allenatrice che l’ha accompagnata nel suo ingresso tra le prime 100 del mondo. La brindisina era dotata di un caratterino niente male, esuberante e non sempre facile da tenere sotto controllo. Tuttavia proprio la scelta di trasferirsi alla corte dell’allenatrice meneghina, lasciando le comodità del circolo di famiglia a Brindisi, ha rappresentato il primo segnale rivelatore del coraggio e della determinazione che si celavano dietro la facciata sbarazzina. Due doti che hanno caratterizzato, in seguito, tutta la sua carriera. Che fosse una predestinata d’altronde lo suggeriva, ancora prima del pedigree tennistico e dei buoni risultati da junior, il suo tennis. Un tennis potente ma, soprattutto, un tennis votato all’attacco e alla costante ricerca del colpo vincente. Nell’epoca delle Williams, Flavia ha rappresentato il primo prototipo di “tennista contemporanea” in Italia. Il suo arrivo, immediatamente successivo alle prime affermazioni del tennis più classico di Francesca Schiavone, portò un’autentica ventata di freschezza in tutto l’ambiente azzurro. Ma la giovane pugliese possedeva un’altra arma che accostata al talento dava vita a un cocktail irresistibile: la bellezza. E anche di giocatrici così avvenenti da solleticare il marketing della stessa Wta, alle prese allora col post Kournikova, in Italia non se n’erano ancora viste.
La carriera di Flavia è segnata da cesure nette, rapresentate da cambi di residenza, infortuni o vicissitudini personali. Che si tratti di scelte o di circostanze, tuttavia, il risultato è sempre stato accomunato da un unico denominatore: ogni volta l’azzurra è tornata in campo più forte di prima. Anzi, sono stati proprio i momenti difficili a fare da preludio ai salti di qualità più significativi. E’ quanto è accaduto, per esempio, dopo la lunga convalescenza dal tifo che sembrava aver compromesso il suo ingresso tra le pro. Debilitata al punto di aver pensato all’abbandono del tennis agonistico, l’azzurra ha saputo reagire mettendo a segno la prima stagione da top 100. Ma la chiave di volta dello sviluppo personale e professionale di Flavia è racchiusa in una relazione, in cui tennis e vita privata si sono intrecciate indissolubilmente: quella con il collega Carlos Moya, durata dal 2004 al 2007. Un passaggio fondamentale non tanto per il rapporto in sé, quanto per le scelte e gli eventi che ne sono conseguiti.
Il trasferimento in Spagna, infatti, ha significato l’inizio di un sodalizio ben più proficuo e longevo della storia con il bel Carlos, ovvero quello con il suo attuale allenatore Gabriel Urpi. L’uomo che ha messo ordine nel tennis “tiratutto”, ma troppo lineare, della Pennetta. Il dolore per il tradimento e la rottura, invece, ha fatto da detonatore per la definitiva esplosione di Flavia. Ferita nel cuore e nel corpo, a causa di un brutto infortunio al polso patito nello stesso periodo, la brindisina ha saputo trasformare la delusione in esperienza e la frustrazione in rabbia agonistica. In poche parole è cresciuta, dando vita all’ascesa che l’ha consacrata prima top ten italiana di sempre, pluricampionessa mondiale a squadre (2006, 2009, 2010), campionessa mondiale di doppio insieme all’amica Gisela Dulko (2010) e numero 1 nella classifica Wta di specialità. Scusate se è poco. La ragazza vivace ha lasciato il posto a una donna matura e consapevole della propria forza. Un autentico esempio di professionalità, oggi, per l’intero movimento femminile italiano.
L’augurio per questi 30 anni è che possa finalmente cogliere quel risultato negli Slam che le è sempre sfuggito. Che possa sfatare il taboo che le impedisce di essere protagonista fino in fondo nei grandi appuntamenti, magari dopo aver realizzato autentiche imprese come quelle con Venus Williams a Parigi nel 2008 e con Maria Sharapova a New York lo scorso anno. L’unico neo di una carriera (quasi) perfetta. E poi, in fondo, il 2012 è sempre un anno olimpico, quindi.. provaci ancora, Flavia!
Forza paolino
Il Bole ha vinto
6-3 7-5 😉
Bolelli 2 . 2 !! Dai bole!!!!
Flavia se va bene inizia verso le due…
tocca fa n’ altra nottata!!!
e senza neanche vederla dal vivo!! 🙁
Oggi ad Acapulco c’è anche la sfida di doppio tutta italiana: Errani-Vinci contro Brianti-Camerin
@ — Melzer,Wawrinka, Dodig, Volandri, Nalbandian..tifo solo Gianluigi Quinzi e Flavio Cipolla! (#630642)
Gioca oggi intorno alle ore 16 italiane.
redazione quando gioca Federico Gaio la sua partita di quarti di finale?oggi o domani?grz
una dietro l’altra. Forza ragazze