Riccardo Sinicropi subito dopo la bella vittoria su Rieschick a Traralgon dichiara: “Ero in vantaggio per 6-2 4-1 palla del 5-1. Poi sono stato bravo di testa nel terzo set”
Questa una breve dichiarazione di Riccardo Sinicropi subito dopo la sua vittoria di primo turno nel torneo di Traralgon, contro il tedesco Sebastian Rieschick, classe 1986, n.271 del mondo (62 57 62 il punteggio).
Vittoria più importante in carriera per il giovane azzurro, classe 1990.
“Lui era un po’ stanco perchè veniva da molti tornei giocati in precedenza. Ero in vantaggio per 62 41 palla del 51.
In quel momento ho avuto un po’ di paura, lui non ha comunque mai mollato. Poi sono stato bravo di testa nel terzo set”.
Traralgon – $15.000 – (cemento)
Primo turno
Riccardo SINICROPI (ITA) b. Sebastian RIESCHICK (GER) (1) 62 57 62
secondo turno
Erik CHVOJKA (CAN) vs Riccardo SINICROPI (ITA)
TAG: Italiani, Sinicropi
cavolo ma allora lo sbandy ne capisce un pò di tennis. Il tennista , come dici tu, deve sempre variare per vincere il punto : ma il problema è che in situazioni delicate si vedono spesso giocatori che tendono a giocare la palla in campo sperando in errori degli avversari e non provando a spingere come fanno i grandi campioni. 😉
Mica pretendo che tu sia d’accordo, ci mancherebbe altro che tutti avessero la stessa opinione su tutto ! Allora cosa discutiamo a fare ?
Comunque un giocatore CONOSCE il punteggio, ma non deve PENSARCI.
Se si capisce questa frase si capisce tutto il senso del discorso e non lo si considera fuori dalla realtà.
Quando vedrai qualche partita di tennis, magari ti renderai conto che le cose che non hanno senso nel tennis sono altre. 😕
Vedi sotto …ed aggiungo che uno che scrive su inter(-Twente2-0alè!)net utilizzando il lei non mi sembra un caso che sta nella normalità.
vedi sotto
Se tu potessi scrivere questi commenti, SOLO dopo aver scritto QUALCOSINA riguardo il tennis, non riusciresti mai a scriverli.
Perchè il massimo per te, riguardo al tennis, è scrivere un commento come questo. Ovvio ! 😆
mio dio fermate questo delirio.. 😥
Forse forse devo un po’ specificare, perchè vedo che non si è compreso il senso di quello che ho scritto.
( però qualcuno l’ha compreso. Cosa sarà … un mago ? Non credo, no ? )
Non deve pensare al punteggio nel senso che non deve farsi condizionare dal punteggio. Perchè questo ti porta a perdere il match.
E’ il caso del match perso da Roberto Marcora a La Spezia.
Aveva in mano più volte il match, e più volte ha riportato nel match il suo avversario francese, che poi alla fine ha vinto.
Perchè ? Per forza, pensava al punteggio e continuava a giocare nella stessa maniera : legnate a 300 all’ora da fondo campo che nemmeno un top 10 tira così forte. Ma come ? Non era la potenza a mancare, ma la qualità dei colpi. Qualità intesa in efficacia.
Gioco tutto diritto e centrale, sperando di sfondare un avversario, che invece si limitava a stare attaccato alla rete di recinzione, ed a respingere indietro tutto, senza mai cercare il punto.
Al posto di pensare al punteggio, cosa che ha fatto, ma pensa a variare il gioco, no ? Una palla corta no ? Delle angolazioni, no ? Variare il servizio una volta centrale, una volta in slice, una volta in kick no ? Giocare sul colpo debole, e poi alternare e giocare muovendolo ? Insomma queste cose qui.
Per forza : se pensi al punteggio, poi voglio vedere come fai a pensare alle soluzioni per cercare di portare a casa il punto.
Non pensare al punteggio, vuol dire soprattutto non pensare ad una situazione di punteggio critica, o ad una situazione di punteggio a favore, che poi è cambiata, andando a sfavore. Tradotto : match che stavi chiudendo e che poi hai perso.
La scorciatoia per farlo ? E’ non pensare al punteggio come una cosa che esista materialmente.
Ad un giocatore ho detto : siete grandi e grossi, con un pugno mi uccidete, ed avete paura del punteggio, una cosa che non esiste ? ( ovvio : materialmente ).
Puoi pensare al punteggio all’interno del gioco, per sapere dove servire, etc. etc. Ma limitarti a questo. Non puoi portarti avanti il punteggio di un determinato momento del match, fino alla fine.
In questo caso è quello che ha fatto anche Riccardo Sinicropi. Gli è andata bene, perchè ha recuperato ancora il match, respingendo il ritorno dell’avversario. E’ anche un caso, in cui il ritorno dell’avversario è dovuto dalla sua – probabile – maggiore caratura.
E’ andata bene, ed è stato bravo. Ma in un match equilibrato, contro un avversario del suo stesso calibro, un match così lo vinci una volta si, e quattro no.
Concludo, dicendo.
Ragazzi, un esempio della concentrazione è vedere ogni tanto i tennisti che non sanno dove andare a servire. Sono talmente concentrati sul gioco, che si dimenticano dove devono servire. Ma non tennisti amatoriali che sono senza arbitro, ma per giunta, con un arbitro che gli dice il punteggio !
Esempio lampante : Thomas Muster. L’ho visto una volta che aveva vinto il match. Sta andando a servire, quando lo chiama l’arbitro :
” Sir Muster, you won the match !!! ” 😯
Ma vuoi mettere la trance agonistica che aveva Thomas Muster e la concentrazione che aveva ? Vinceva tornei annullando 11 match points in certe partite ! L’esempio lampante di quello che dico.
Per MUSTER, il punteggio è un’invenzione di Berlusconi !
SBANDIERATORE è vero che un tennista non deve pensare al punteggio,ma io mi chiedo COME FA?!
😈 ma non rispondegli che fai il suo gioco…
Volevo aggiungere.
E allora ? A cosa servono i coach o qualcuno all'” angolo ” ?
Io ne ho visti tanti di coach, che giocano sul fattore concentrazione.
C’è una palla break.
Qualche coach adotta la teoria ” adesso è meglio stare in silenzio, se la deve cavare da solo “.
Altri, invece, passano al consiglio tecnico : servi sul rovescio e chiudi dall’altra. Ad esempio.
Cosa fanno ? Nient’altro che aumentare la concentrazione. Il tennista, in questo caso pensa maggiormente a giocare la prima esterna sul rovescio dell’avversario e subito dopo cercare di chiudere il punto dall’altra parte. Non è più col braccino, perchè pensa alla palla break.
Questo l’ho visto fare da un coach nella partita vinta a Torino da Andujar contro Gil.
Ovviamente era un coach di grande esperienza. Indovina l’età ?
25 anni !!! 😯
Uno che si esprime in questi termini, sarà da prendere sicuramente in considerazione, no ? 😆
Ad ogni modo i commenti dimostrano una cosa :
pochi SANNO di tennis.
tanti NON NE SANNO, ma pretendono di SAPERE per giunta.
Chi ha giocato a tennis, ma soprattutto appunto i maestri di tennis, queste cose che ho scritto le sottoscrivono in pieno.
Chi non ha giocato, o chi la vuol sapere lunga, ovviamente le contesta. Logico.
Porto subito un esempio.
Brusaporto.
Lorenzo Giustino è sorteggiato contro la 1 al primo turno : Filip Prpic. Dura. Questo poi ha vinto il torneo.
Lo trovo prima del match, gli chiedo se potevo scambiare quattro chiacchiere riguardo il match, e se questo non lo disturbasse.
Lorenzo è un giovane molto intelligente, umile, non spavaldo, e che ti sta ad ascoltare. Poi sta lui a decidere se i consigli sono buoni o no, ovvio.
Prima cosa gli ho detto di non preoccuparsi del fatto di incontrare la 1, o di essere preoccupato di beccare una stesa. Può andare in campo ed uscire contro una stesa, c’è da metterlo in preventivo da subito. C’è da andare in campo e prepararsi a qualsiasi situazione, però bisogna mettercela tutta. Però può anche capitare il partitone, e se l’avversario concede, cercare di prendere tutto il possibile che si può.
Gli ho spiegato anche di non preoccuparsi per il punteggio, può andare sopra, può andare sotto, non ci interessa. L’imporante è cercare le soluzioni per portare a casa il punto. E soprattutto in campo non dare segnali di nervosismo all’avversario, per non dargli un vantaggio.
Vado li a vedere il match, e Lorenzo cos’ha fatto ? Ha incasinato mica da ridere Prpic, che poi ha stangato altri giocatori molto più nettamente, giocatori più quotati adesso di Giustino.
Ma soprattutto : IL PUNTEGGIO ? E COS’E’ ? NON L’ABBIAMO MAI VISTO !!!
SARA’ QUALCHE INVENZIONE STRANA DI BERLUSCONI PER VEDERE LA TV IN 3D, che ne so ?
Infatti.
Serve Giustino.
0-40. Prpic intrattabile. Gioca tre punti impossibili.
Indovina ?
5 punti di fila di Lorenzo Giustino. CARATTERE e CONCENTRAZIONE.
Non è stato li a farsi prendere dalla fobia del punteggio.
Poi, addirittura, ha avuto anche delle palle break per passare avanti nel punteggio, e ne ha annullate molte per andare sotto.
Ha ceduto solo sul finale dei due set, ovviamente data la caratura dell’avversario, col quale, essendoci differenza di livello, se hai un passaggio a vuoto di tre punti con errori gratuiti, ti porta via il set.
Ma l’ha incasinato bene. In tutto il match, non ha mai pensato al punteggio. Ha pensato a cosa fare per incasinarlo.
Questo quello che intendo.
Lorenzo ha capito il discorso che gli ho fatto.
Ma è uno umile. Non è stato li a dire : ” ma quante c….te spari … ! “.
Questa è la differenza.
Aggiungo inoltre che, consapevoli o ignari, state facendo una lezione applicata di filosofia orientale e psicologia dello sport.
Bene, bravi, bis!
p.S: consiglio a Sbandy di scrivere più post e polemizzare meno con chi non è d’accordo. Ognuno ha il suo stile di pensiero per interpretare… 😉
Uno che ha capito il senso.
Gli altri DIMOSTRANO COME AL SOLITO, ed ULTERIORMENTE, che non capiscono NULLA DI TENNIS, tutto li.
E non capiscono nulla nemmeno di quello che si scrive, leggendo INTERPRETANDO secondo la loro logica, senza essere un po’ elastici.
Se shailendra ha capito il senso, non penso proprio che sia andato a caso, o perchè gli è venuta un’illuminazione.
Il punteggio condiziona e molto l’atteggiamento in campo.
E’ la principale fonte di distrazione, di perdita di concentrazione e di fiducia. Chi ci vuole lavorare sopra milgiora in un aspetto del suo tennis, gli altri no. Qui entra in gioco il fattore ESPERIENZA.
Più giochi, e più migliori questo fattore, se lo vuoi migliorare.
E’ chiaro che si pensa al punteggio, ma bisogna ISOLARSI dal condizionamento che può avere sul nostro comportamento in campo.
Se uno quando esce dal campo, esclama ” Che match che ho perso … ero sopra un set, due break, e due palle per il 5-0 !!! “, vuol dire che ci ha pensato per tutto il match, da quel momento fino alla fine.
E pensarci gli ha provocato paura di perdere, di non portare a casa un match già vinto.
Tradotto : al posto di pensare alla tattica più efficace, ha pensato al punteggio e lo ha condizionato nel rendimento.
Non c’è un cavolo da fare. Dite pure quello che volete, ma è così.
Da li si inizia a vedere chi vuole progredire, o chi vuole saperla tutta e non ne sa nemmeno mezza.
Da insegnante e da malato di tennis sottoscrivo in pieno!
bel post sbandieratore! 😆
risultato importante, ma ancora piu’ importante che questo ragazzo ivesta tempo e soldiper trasferte lontane su cemento…
non sono d’accordo.ogni giocatore agonistico tiene sempre d’occhio il punteggio, la differenza tra un gran giocatore e un perdente è proprio il fatto che il grande giocatore che serve 5-1 a favore non sbaglia nulla servendo al meglio mentre un giocatore mediocre si fà paralizzare dalla paura.anzi si dice proprio che il campione tira fuori gli aces nei momenti più difficili.si gioca sempre coll’occhio al punteggio, quello che dici è fuori dalla realtà…e secondo me anche in teoria il discorso che fai non è giusto
Mi dispiace ma questa è una gran caxxata! I giocatori decidono la strategia da adottare nel prossimo punto anche e soprattutto in virtù del punteggio attuale. Ad esempio chi risponde sullo 0-30 oppure sullo 0-40 rischierà qualcosa in più e infatti si nota in ogni match questa cosa. Per favore non tiriamo fuori queste assurde teorie del cavolo…
risultato importante…
E’ evidente che i giocatori sanno quale è il punteggio, altrimenti non andrebbero a stringere la mano all’avversario quando la partita è finita, ma si posizionerebbero alla battuta o alla risposta. Ma il discorso che fa sbanbieratore è sull’atteggiamento in campo, (e, oserei dire, nella vita) che deve essere puntato al momento presente: totalmente concentrato su ciò che si sta facendo, su come giocare la pallina che ti sta venendo incontro, cercando di essere il meno disturbati possibile da ogni altra considerazione. Il tennis, come ogni altra cosa, dovrebbe essere dare il meglio di sè in ogni momento, sia che ci si trovi sul 60 50 o sul 6 pari del tie-break. Ovvio che poi tutte le cose sono a gradazione: nessuno riesce a fare questo al 100%, ma chi riesce a farlo al 90% (vedere Nadal, per capirci) vincerà molto più facilmente di chi riesce a farlo al 10% (vedere Seppi, sempre per capirci). Tra Nadal e Seppi, a livello tecnico, potrebbero esserci dieci posizioni di differenza nel ranking. Il resto lo fa l’ottima predisposizione mentale di Nada e la pessima di Seppi.
Ogni persona che gioca a tennis,da Federer all’ultimo degli NC,pensa al punteggio,consciamente o meno, e ne è condizionato…solo che come al solito Sbandy doveva tirar fuori le sue assurde teorie senza senso.
ma la pianti di dire….. gigantesche e si attenga ai resposi del campo invece di voler dimostrare a tutti che lei è un saccente,le sue disamine cominciano a stufare qui dentro
secondo me il calo è anche dovuto all’avversario che affrontava perchè non mi sembra che avesse mai battuto un top 250
comunque è una vittoria contro un ottimo giocatore da futures
è vero quando giochi è meglio non pensare al punteggio ma a cosa mangiare la sera per cena..almeno ti distrai un po e non pensi alla partita..poi è ancora peggio se pensi alle ragazze..ecco un altra condizione.. concordo con augusto!
ma va….
IL PUNTEGGIO NON ESISTE !
Quando dico che durante una partita, giochi con la racchetta, con un campo da tennis, con un avversario, con una rete.
Ma non giochi con il punteggio, che non esiste. Mai preso in mano 5 etti di punteggio, ad esempio ? 😕
Se Riccardo Sinicropi si ricorda il punteggio del match, vuol dire che durante il match era distratto dal pensiero verso questo. Il pensiero invece, sotto forma di concentrazione, deve andare solo verso il problema da risolvere : occorre trovare la soluzione per fare il punto.
Se continui a pensare al punteggio durante il match, rischi brutto di perderlo. Hai maggiori probabilità di perderlo.
Occorre invece cercare di fare il punto con le soluzioni strategiche che possono disorientare l’avversario.
Altre distrazioni che fanno perdere la concentrazione durante un match :
condizioni fisiche non ottimali, condizioni ambientali ( condizione del campo, del tempo metereologico, luci, sole, vento etc. ), condizione dell’avversario.
Quando ci si fa prendere da questi fattori, si entra in sfiducia, ed il solo modo di vincere il match è che l’avversario te lo regali, entrando in crisi, o subendo un problema di condizione fisica.
Se si riesce ad isolarsi da questi fattori, è più facile trovare la sensibilità e la condizione giusta per vincere il match. Poi magari lo perdi, ma allora di fronte hai avuto uno che ha vinto il match, e non uno che ha preso il tuo regalo.
Ai massimi livelli agonistici, il livello tecnico è grossomodo equilibrato. Questo fattore, psicologico, può far pendere la bilancia dalla tua parte, se riesci a gestirlo.
Ovvio : non è facile. L’atteggiamento in campo, però è un colpo in più. Ed è il colpo che è più difficile da gestire, da allenare.
Puoi rimanere concentrato in allenamento, ed il clima torneo farti andare fuori di testa. Capita soprattuto ai tennisti amatori che giocano pochi match e non sono abituati a gestire la tensione del torneo, cosa anomala, rispetto alle partitelle che si fanno prenotando un’oretta al circolo.
Da qui, si può benissimo comprendere che questo ” colpo ” è allenato, per lo più, durante un vero e proprio match di torneo. Più si gioca i tornei, e più si sale di livello, e più questo ” colpo ” diventa forte.
La tecnica è la base, ma non è tutto.
Si può giocare come Federer fino al 30-0, se poi perdi gli altri 4 punti, con 4 errori da n.c. ( non capace ), perdi 0-6 contro uno che non sa giocare a tennis, mentre tu giochi come Federer, ma quando ci riesci per via dell’atteggiamento mentale.
Se giochiamo contro un giocatore del nostro livello, e partiamo facendo i primi 9 giochi, ma poi scoppiamo mentalmente e fisicamente perdendo i successivi 9 giochi, perchè cambiano gli equilibri, nel tennis non siamo 9-9. Ma 60 36 03. Abbiamo quasi perso il match che conducevamo 60 30.
Quindi, occorre anche una ottima gestione del match.
Riccardo è partito sparato, ma poi, quasi 62 51, invece è stato costretto al terzo set.
Questo match è valso, più per la vittoria, per l’esperienza.
Ma occorre percepire dove si è sbagliato.
Principalmente, a parte il ritorno dell’avversario che ci può anche stare, è entrato in campo questo fattore : la distrazione.
Se si capisce questo errore, è già un inizio per cercare di far si che crei minori danni possibili in futuro.
OK, questa era una lezione dello Sbandy Psicologo 😎
( una delle tante cose che dico ai giocatori prima che giochino, qualche consiglio da amico. Guarda caso, poi in campo rendono al massimo sotto l’aspetto della concentrazione. )